SISTEMA
della permeabilità
3. FEGATO: perturbazione del metabolismo e isulio-resistenza: iperglicemia, dovuta non solo a citochine ma
anche al rilascio di catecolamine e cortisolo. Il fegato è tempestato dalla presenza di citochine e dalle
catecolammine prodotte da SNC e macrofagi. Il metabolismo di glucosio e acidi grassi viene scombinato.
4. della COAGULAZIONE: interruzione dell'omeostasi della coagulazione con coagulopatia che va dal
SISTEMA
crollo della conta piastrinica (EMORRAGIA) alla COAGULOPATIA INTRAVASCOLARE DISSEMINATA (TROMBOSI).
Si ha una prima fase, definita emorragica, perché i sistemi della coagulazione non riescono ad essere più attivi
e poi si passa all’eccesso opposto, ovvero ad una coagulazione iperattiva. Nel paziente si formano trombi e il
paziente va incontro alla DISSEMINATA. Si formano trombi a livello dei vasi,
COAGULOPATIA INTRAVASCOLARE
in qualsiasi distretto. I pazienti Covid morivano per eventi di tipo trombotici legati alla sepsi.
Gli stimoli possono essere (SEPSI:
INFETTIVI
virali, batterci) o (non infettivi: traumi,
STERILI
ustioni, pancreatite da calcolosi biliare,
ischemia, emorragia). Alcune pancreatite
sono dovute dai calcoli biliari, che
danneggiano le cellule pancreatiche).
Nel caso in cui l’infiammazione sistemica è
causata da un agente infettivo la SIRS viene
chiamata SEPSI, un’infiammazione sistemica
che non si è risolta. Se non vi è la presenza di
un patogeno, ma se siamo in presenza di uno stimolo sterile si parla di STERILE.
SIRS
SIRS + INFEZIONE (patogeno) àSEPSI
o SEPSI + FALLIMENTO SINGOLO-ORGANOàSEPSI SEVERA
o SEPSI SEVERA + FALLIMENTO MULTI-ORGANOàSHOCK SETTICO
o
Quest’ultimo è determinato dalla riduzione della gittata cardiaca e/o dell’apporto di sangue ai tessuti che causa
IPOPERFUSIONE e IPOSSIA, fino ad arrivare a livello cardiaco, con la morte del paziente.
Oltre allo shock settico, si può verificare:
1. SHOCK CARDIOGENICO → infarto miocardio, embolia polmonare
2. SHOCK IPOVOLEMICO → perdita di sangue: emorragia, fluidi: traumi, ustioni
3. SHOCK ANAFILATTICO → esposizione ad allergeni, farmaci 117
SEPSI
È la SIRS causata da agenti infettivi. Gli elementi chiave che la distinguono sono:
1. RICONOSCIMENTO PATOGENO:
PRRs: principalmente TLR4
o PAMPs: endotossine (Gram -) e entero/esotossine (Gram +)
o DAMPs: principalmente HMGB1
o
2. MEDIATORI dell’INFIAMMAZIONE
Citochine: IL-1β / TNFɑ
o (ruolo chiave!!!)
Sistema di complemento: C5a
o
3. SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
RUOLO DEL C5A Il C5a è considerato come un
mediatore dell’infiammazione
che viene attivato per
risolvere, attraverso una
risposta infiammatoria, la
situazione infiammatoria che
si è creata a causa
dell’esposizione ad un
patogeno.
Nel caso della sepsi, ha tutto
fuorché un ruolo protettivo,
anzi innesca e sostiene la
risposta infiammatoria che
quindi non riesce ad essere
spenta.
Target: Macrofagi
o Cellule endoteliali (dove è responsabile della produzione del TISSUE FACTOR della
àresponsabile
o coagulopatia intravasale disseminata)
Cardiomiociti del difetto della contrattilità cardiaca e riduzione della gittata cardiaca.
àresponsabili
o
Il C5a a livello dei macrofagi sostiene la tempesta citochinica: mantiene alti i livelli di citochine infiammatorie. A livello
della cellula endoteliale è responsabile della deregolazione del sistema di coagulazione in senso ipercoagulativo:
innesca la coagulazione disseminata intravascolare. A livello del cardiomiocita è responsabile della diminuzione della
contrattilità (che il cardiomiocita cerca poi di affrontare) ed è quindi responsabile della disfunzionalità cardiaca e
dell’arresto cardiaco.
Se andiamo ad analizzare la coagulopatia intravascolare disseminata, vediamo che il C5a gioca un ruolo fondamentale
nell’innesco dell’attivazione della TROMBINA e la formazione del trombo perché il C5a esprime l’attivazione del tissue
118
factor che va ad attivare cascata della coagulazione. La coagulazione, la fibrinolisi e il sistema del complemento sono
tra loro altamente interconnessi nel determinare il quadro di coagulopatia disseminata.
Non solo il C5a rappresenta l’elemento di snodo di questi tre sistemi ma abbiamo altri meccanismi di interazione tra
questi sistemi, che hanno sempre come effetto finale la formazione di trombina e del trombo.
C5a è lo snodo chiave tra questi 3 sistemi
per l’induzione della coagulopatia
intravascolare disseminata nelle condizioni
di sepsi. Coagulazione, complemento e
fibrinolisi sono connesse tra loro.
Il fattore C5a inibisce la fibrinolisi e aumenta
l’efficienza di attivazione della cascata della
coagulazione.
Oltre al ruolo del C5a nella coagulopatia
intravascolare disseminata ci sono altri 2
elementi importanti su cui C5a ha effetto:
1. A carico dei neutrofili: induce una
dei pathway di signaling che
paralisi
portano ad una incapacità del
neutrofilo di fare killing dei patogeni perché vengono inibiti i meccanismi dipendenti dalla NADPH ossigeno
dipendenti dalla NADPH ossidasi. Quindi c’è una presenza eccessiva dei patogeni che non riescono ad essere
eliminati dai neutrofili, immunocomprissione
2. Un altro quadro di immunocomprissione è l’effetto del C5a sui linfociti: il C5a induce un effetto delle caspasi
che portano alla apoptosi dei linfociti stessi
Abbiamo un quadro di una risposta infiammatoria esacerbata in cui il C5a, che è lo snodo chiave, in realtà sostiene
anche risposte di tipo antinfiammatorio perché causa incapacità delle cellule del sistema immunitario di montare una
corretta:
• risposta infiammatoria innata come nel caso dei neutrofili
• risposta infiammatoria adattiva ad opera dei linfociti.
Nelle fasi finali della sepsi, infatti, si verifica
la PARALISI IMMUNITARIA
Quando un paziente va in shock settico, ad
un certo punto gli antinfiammatori non
fanno più nulla, perché il C5a è responsabile
della paralisi immunitaria. Si induce
l’infiammazione fino a non controllarla più e
poi ad un certo punto la si spegne. Questo
accade perché (la
il C5a inattiva i neutrofili
parte dell’immunità innata) (la
e i linfociti
parte dell’immunità adattativa).
Al contrario di quello che si potrebbe
pensare, il paziente non sta meglio perché, 119
oltre ad avere un casino generale a livello di organi (il paziente è ricoverato in ospedale), ha il SI paralizzato e quindi è
completamente immunodeficiente. Il paziente muore per infezioni nocosomiali, cioè infezioni da microrganismi che
stanno in ambienti ospedalieri. Nocosomiali indica le infezioni che si verificano a livello ospedaliero.
Il paziente muore perché subentra un’infezione secondaria che non è in grado di risolvere. Per capire se c’è paralisi
immunitaria si fa un prelievo del sangue, ma di solito il paziente muore prima.
CONNESSIONE TRA SISTEMA IMMUNITARIO E SISTEMA NERVOSO CENTRALE
Nella transizione dalle fasi iniziali della sepsi, caratterizzate dalla risposta
immunitaria iperattivata, alle fasi finali, caratterizzate da paralisi
immunitaria, gioca un ruolo importante il snc. il snc è fortemente
con il sistema immunitario (già visto che alcuni mediatori
interconnesso
solubili sono neurotrasmettitori: serotonina).
Il sistema nervoso autonomo ha due componenti:
1. (FIGHT or FLIGHT): nervi simpatici e surrene
simpatico
2. (REST or DIGEST): nervo vago
parasimpatico
Il SNA controlla le funzioni vitali (frequenza cardiaca, frequenza respiratoria,
digestione, temperatura corporea) in modo opposto.
Il sistema SIMPATICO utilizza le come neurotrasmettitore. I
CATECOLAMINE
principali componenti periferici sono e
neuroni simpatici surrene
Il sistema PARASIMPATICO utilizza l’ACETILCOLINA come neurotrasmettitore. Il nervo periferico principale è il nervo
vago.
INFIAMMAZIONE SISTEMICA INFIAMMAZIONE E SNC
“The mind has great influence over the body, and maladies often have their origin there.” Molière (1622–1673).
C’è una stretta connessione tra SI e SN, che lavorano insieme per infiammatoria. Il sistema
sostenere la risposta
nervoso regola la risposta infiammatoria in tempo reale, così come controlla la frequenza cardiaca e altre funzioni
vitali.
Tre meccanismi principali sono coinvolti:
1. Espressione di neurotrasmettitori e recettori da parte dei leucociti
2. Sistema nervoso autonomo: riflesso infiammatorio
3. Asse ipotalamo-ipofisi-surrene: produzione di glucocorticoidi (Lezione 8…)
ESPRESSIONE DI NEUROTRASMETTITORI E RECETTORI DA PARTE DEI LEUCOCITI
Il sistema nervoso autonomo ha due funzioni opposte: 120
- Il è (via catecolamine) nelle prime fasi della sepsi: le sono in
SIMPATICO PRO-INFIAMMATORIO catecolammine
grado, legandosi ai presenti sulla superfice dei (es. macrofagi), di indurre il rilascio di
recettori adrenergici leucociti
mediatori proinfiammatori e quindi di sostenere la risposta pro-infiammatoria nelle prime fasi della sepsi.
- Il è (via
PARASIMPATICO ANTI-INFIAMMATORIO
acetilcolina) interviene nelle ultime fasi della sepsi.
Grazie all’acetilcolina agisce sui (che
macrofagi
esprimono il recettore per l’acetilcolina) nelle ultime
fasi della sepsi, inducendo una diminuzione dei fattori
pro-infiammatori, sopprimendo la risposta
infiammatoria e innescando la immunitaria, che
paralisi
si verifica nella fase tardiva della sepsi.
RIFLESSO INFIAMMATORIO
Il sistema parasimpatico attraverso il nervo vago e Ach è in
grado di chiudere il “circuito infiammatorio” È un circuito
neurale che regola le risposte immunitarie.
Essendo un riflesso ha:
• un arco AFFERENTE: dalla periferia comunica al SN che
è in corso l’infiammazione. È attivato da citochine pro-
indotte dalla presenza di PAMPs e
infiammatorie
DAMPs nei macrofagi.
• un arco EFFERENTE: in uscita dal SN. Attiva, con la
trasmissione attraverso il nervo vago di
CATECOLAMINE, i macrofagi e le cellule T residenti di
vari organi, tra cui milza, fegato, tratto gastroenterico. I
macrofagi e cellule T, attraverso l’acetilcolina,
stimolano i macrofagi presenti nella sede del danno
(quei macrofagi che erano stati triggerati dai PAMPs E
DAMPs a produrre citochine infiammatorie) a ridurre la produzione di mediatori infiammatori.
I macrofagi, infatti, attivano i mediatori dell’infiammazione, che mediano la risposta infiammatoria di queste
cellule, che conte
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