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FEBBRILI
❖ TUMORI
La patologia generale è la scienza che studia il perché (eziologia) ed il come (patogenesi) viene alterato lo
stato di salute che rappresenta la condizione di normalità dell’organismo. La condizione di normalità, o
equilibrio, dell’organismo viene definita omeostasi, ovvero l’insieme di meccanismi atti a mantenere
costante quantitativamente e funzionalmente la composizione dell’organismo (equilibrio acido-base,
idroelettrico, termoregolazione).
Esistono vari tipi di manifestazioni patologiche, dette anche morbose (morbus=malattia) e vengono intese
come deviazioni del normale stato di salute.
Il fenomeno morboso è la variazione di un carattere morfologico, biochimico o funzionale di un tessuto o di
un organo senza provocare sintomi di grande rilievo. Sono esempi di fenomeno morboso l’abrasione,
l’arrossamento o il pallore della cute.
Il processo morboso consiste nell’associazione di più fenomeni morbosi. Un esempio è l’infiammazione
(composta da vasodilatazione, ipertermia e leucocitosi) o la febbre.
Lo stato morboso è una situazione patologica stazionaria in cui possono subentrare fenomeni di adattamento
che però possono rendere l’organismo maggiormente vulnerabile ad altre manifestazioni patologiche.
Esempi di stato morboso sono le cicatrici, la miopia, la presbiopia, la perdita ti un arto.
La malattia è una condizione dinamica, evolutiva, che si manifesta con alterazione anatomica e/o funzionale
di uno o più organi, turbando profondamente l’omeostasi dell’organismo. La malattia evolve verso
guarigione, cronicizzazione o morte.
Le cause che comportano una variazione dell’omeostasi dell’organismo possono essere definite in tre classi
differenti:
• Chimiche, come variazione degli equilibri acido/base
• Fisiche, come diminuzione o aumento della temperatura
• Biologiche, come la malattia da contagio.
PATOLOGIA AMBIENTALE
Per patologia ambientale si intende l’insieme degli agenti patogeni che non provengono da cause biologiche
come batteri, virus e altro. Fanno parte di questa categoria:
• Patologie da trasferimento di energia meccanica
• Patologie da trasferimento di energia termica
• Patologie da trasferimento di energia radiante
• Azione di agenti chimici
-Patologie da trasferimento di energia meccanica: è il caso di traumi presenti in un distretto corporeo
delimitato dell’organismo che si ha quando il corpo stesso viene raggiunto da un corpo fornito di energia
cinetica tale da creare danni all’organismo. Questi traumi possono essere profondi o superficiali, dipende
dalla violenza con cui il corpo viene colpito e quando il trauma è particolarmente intenso si possono avere
effetti anche sul sistema cardiocircolatorio e sul sistema nervoso. In questi traumi, che siano contusioni,
fratture o ferite, si verifica sempre un’emorragia, ovvero la fuoriuscita di sangue dai vasi lesionati,
solitamente arrestata da fenomeni emostatici.
-Patologie da trasferimento di energia termica: le lesioni provocate da questo tipo di patologia vengono
definiti ustioni o scottature e si verificano quando l’area interessata supera i 40°-45° C. La gravità delle ustioni
dipende non solo da profondità ed estensione, ma anche da altri fattori come, ad esempio, la quantità di
calore trasferito, temperatura raggiunta, durata del contatto, modalità di trasferimento del calore e dalla
natura dei tessuti. La gravità delle ustioni viene classificata in gradi. Oltre ai fenomeni da ustione, si
distinguono patologie ambientali dovuti all’aumento e alla diminuzione della temperatura:
-Aumento della temperatura ambientale: la permanenza dell’organismo per un periodo di tempo prolungato
ad una temperatura ambientale elevata causa la comparsa di patologie gravi e a volte mortali.
• Colpo di sole: esposizione ai raggi solari a capo scoperto, provoca cefalea ed alterazioni psichiche
• Colpo di calore tropicale: calore associato ad alto grado di umidità, può causare aumento della
temperatura fino a 44°C, convulsione, perdita della coscienza, coma e morte. In questo tipo di colpo
di calore, il sudore non riesce ad evaporare a causa dell’elevata umidità presente nell’ambiente non
permettendo l’abbassamento della temperatura corporea.
• Colpo di calore: si verifica in locali chiusi e poco ventilati con elevata umidità, molto meno grave del
tropicale.
-Azione locale e generale delle basse temperature: le alterazioni che seguono un abbassamento della
temperatura fino ad un livello molto basso viene definito congelamento. La gravità del congelamento viene
divisa in gradi in base all’intensità del freddo e alla durata dell’esposizione ad esso. Le prime parti
dell’organismo a subire danno sono le estremità (mani, piedi, orecchie e naso), inizialmente la cute
impallidisce a causa della vasocostrizione fino a diventare cianotica a causa della scarsa ossigenazione dei
tessuti con conseguente edema (congelamento di 1° grado), se l’esposizione persiste si può arrivare alla
formazione di bolle (congelamento di 2° grado) per arrivare infine alla necrosi del tessuto (congelamento di
3° grado). La permanenza di lunga durata in ambiente a basse temperature porta a sconvolgimenti generali
dell’organismo, questa condizione viene chiamata assideramento che porta gradualmente ad un
abbassamento della temperatura corporea, o ipotermia.
Nell’ipotermia i meccanismi di riscaldamento e trattenimento del calore messi in atto dall’organismo non
sono in grado di contrastare le basse temperature portando alla soppressione di tutte le attività
cardiocircolatorie e metaboliche con conseguente morte (una volta raggiunti i 25° di temperatura corporea).
-Patologie da trasferimento di energia radiante: vengono causate dall’esposizione alle radiazioni. Le
radiazioni possono essere naturali, emesse dall’atomo a seguito di variazioni di energia, o artificiali, causate
dall’uomo tecnologicamente.
-Radiazioni eccitanti: così definite poiché a livello atomico l’energia da esse trasferita induce lo spostamento
di un elettrone ad un livello energetico superiore senza provocare l’espulsione di esso. Fanno parte di questa
classe le radiazioni infrarossi (hanno effetto termico sui tessuti), microonde (effetto termico), radiazioni dello
spettro visibile (esposizione prolungato a stimolo luminoso, patologie della retina) e le radiazioni
ultraviolette. Queste ultime hanno il più forte potere penetrante rispetto alle altre radiazioni eccitanti.
Un’esposizione prolungata alle radiazioni ultraviolette, soprattutto a quelle λ, può portare a mutazioni del
genoma della cute a cui può seguire il tumore della cute.
-Radiazioni ionizzanti: il salto di potenziale energetico dell’elettrone è talmente forte che questo viene
espulso dall’atomo trasformandolo in uno ione (ionizzazione primaria), se l’energia è molto forte, nel suo
tragitto l’elettrone la cederà gradualmente ad altri atomi inducendo la loro ionizzazione (ionizzazione
secondaria). Queste radiazioni sono quelle che hanno gli effetti patologici più gravi sull’organismo e sono
proporzionali al tipo di radiazione a cui si è esposti e al tempo di esposizione ad essa.
Gli effetti somatici precoci, come nel caso di persone che si trovavano in prossimità dello scoppio di ordigni
nucleari, hanno come sintomi il repentino calo della pressione sanguigna, insufficienza cardiovascolare,
perdita di liquidi ed elettroliti, forti diarree stomatiti con alterazioni psichiche (morte da raggi) chi
sopravviveva, dopo alcune settimane manifestavano danni al midollo osseo con gravissime conseguenze sul
sistema immunitario.
Gli effetti somatici tardivi, conseguenti ad una costante esposizione a basse quantità di radiazioni, possono
portare a tumori epiteliali, leucemie, lesioni infiammatorie nella zona interessata (denominate radiodermiti),
patologie di tipo ematico (leucopenie, piastrinopenie, anemie) e mutazioni delle cellule germinali.
-Agenti chimici quali causa di malattia: gli agenti chimici possono essere causa di malattia e danno per
l’organismo se entrano in contatto con esso per inalazione, iniezione, ingestione o in caso di contatto con
tessuti di rivestimento. Il danno provocato può essere:
-Danno di tipo diffuso: come variazione del pH, denaturazione delle proteine o solubilizzazione dei costituenti
cellulari.
-Danno di tipo selettivo: un determinato agente chimico altera uno specifico costituente cellulare causandone
riduzione o perdita della funzione. È il caso dei veleni.
INFEZIONI E MALATTIE INFETTIVE
Le infezioni e le malattie infettive sono patologie dovute ad agenti di tipo biologico con cui il nostro organismo
entra in contatto continuamente. Questi agenti patogeni sono detti microrganismi, la maggior parte dei quali
non è però in grado di produrre malattia. Il contatto con microrganismi capaci di manifestare la malattia è
detto contagio.
Il fenomeno di infezione segue il contagio nel caso in cui questi organismi siano in grado di moltiplicarsi.
L’infezione può manifestarsi in tre maniere differenti in base al tipo di convivenza tra i due organismi:
-Parassitismo: il microrganismo ricava vantaggio mentre l’ospite danno
-Commensalismo: uno solo dei conviventi ha vantaggio senza che l’altro ne risenta
-Mutualismo: il vantaggio è per entrambi.
I microrganismi che causano malattia sono detti patogeni e per combatterli l’organismo dispone di vari mezzi
per contrastarli. La facilità con cui l’organismo subisce le infezioni e la malattia è detto suscettibilità mentre
il concetto opposto è detto resistenza. Si parla di refrattarietà quando ci si riferisce ad una determinata
immunità ad un agente patogeno tipico di una determinata specie animale, che però ha effetti su altre specie.
La patogenicità di un determinato agente patogeno, relativamente raro però tra i batteri, di provocare
nell’ospite fenomeni patologici. La patogenicità si manifesta attraverso:
-Trasmissibilità, la possibilità di contagiare
-Infettività, la capacità di replicarsi nell’individuo contagiato
-Virulenza, la possibilità di superare le difese dell’ospite e modulare il grado di patogenicità
La maggior parte delle infezioni che colpiscono l’uomo sono esogene, ovvero provenienti da altri esseri umani
infetti, da animali infetti o dall’ambiente.
Le infezioni endogene sono invece scaturite da microrganismi che albergano in una determinata zona
dell’organismo e vivono in una situazione di parassitismo senza sviluppare, finché in sede, attività patogena.
I Batteri sono agenti infettivi, provv