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RIASSUNTO:
Lo stato quindi vede un’autorità politica fare delle scelte che sono condizionate da due esigenze:
1. L’auto-riproduzione della propria autorità
2. Necessità di assicurare gli interessi piu forti
Lo stato esercita controllo e violenza per le due esigenze di sopra, ma anche quando parliamo
delle scelte politiche dello stato che sono nalizzate a produrre benessere (politiche sociali, di
welfare) “anche in quel caso” la funzione e l’obiettivo di produrre benessere non è l’unico,
Nelle politiche sociali c’e l’esigenza di produrre benessere e di
rimangono le due di prima.
controllare/disciplinare le popolazioni (es. Poor Low del 1601). Non esiste nessuna neutralità
dello stato, lo stato è condizionato dagli interessi piu forti e tutte le politiche, anche quelle di
welfare, vedranno una componente di promozione di benessere sempre accanto a quella di
controllo sociale/disciplinamento delle popolazioni.
23ott
Le organizzazioni possono essere:
- Formali informali
(struttura) o (anche quelle e mere), ma in parte questi due insiemi si
sovrappongono (es. famiglia).
- strutturata.
Piu una organizzazione è formale e piu necessita di essere Ci sono organizzazioni
piu o meno strutturate, quelle informali ed e mere non sono a atto strutturate.
- Gerarchiche non gerarchiche,
e ma in parte si sovrappongo anche queste perche ci possono
essere organizzazioni che sono non gerarchiche ma di fatto c’è chi comanda sugli altri, ma cosi
come ci sono organizzazioni formalmente gerarchiche ma nei fatti si decide tutti con lo stesso
diritto di parola. La gerarchia puo essere piu o meno forte o anche assente (aiutare qualcuno
che ha la macchina in panne).
- coerenza interna
La non è data per scontata, non si puo presupporre. Ci sono obiettivi e
nalità discordanti (obiettivi manifesti e latenti) e quindi la coerenza interna non puo essere data
cienza,
per scontata. Non solo nei ni/obiettivi ma anche nell’e l’incoerenza puo coincidere
anche sull’e cienza. Pagina 9 di 67
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- risponde ai bisogni.
L’organizzazione Marx ed Engels sostengono che viviamo in una società
di merci, la merce ha un valore di scambio che sta alla base del prezzo. La merce oltre al valore
di scambio ha il valore d’uso, ovvero quella merce deve essere considerata utile da qualcuno
(soggettivo) senno non la vende il capitalista. Il capitalismo procede merci solo nella misura in
cui possano essere vendute, cioè per chi le puo comprare. L’impresa capitalistica non ha come
obiettivo quello della bene cenza/fare il bene dell’umanità, ma come obiettivo ha fare pro tto,
ma quella merce qualcuno la deve comprare. Nella logica capitalistica come si fa a soddisfare
ai propri bisogni? Comprando, il luogo è il mercato (meccanismo di regolazione). Chi non sta
sul mercato non soddisfa i propri bisogni. Questo è un problema per la crisi capitalistica,
perche quando il capitalismo tende ad abbassare i propri salari o ad espellere sempre piu forza
lavoro (disoccupati) comincia a mancare la risorsa improntate delle persone che sono in grado
di comprare. Se diminuiscono le persone che possono comprare le merce diventano
abbondanti (sovrapproduzione di merci) e crisi del capitalismo, di quel settore.
Sovrapproduzione di merci non signi ca che ci sono troppe merci rispetto ai bisogni, ma
signi ca che ci sono troppe merci rispetto a quelle che si possono vendere.
È di cile de nire cosa è un bisogno, come distinguere i bisogni fondamentali da quelli
super ui, come distinguere un bisogno da un desiderio. Il bisogno non nasce necessariamente
sempre da una mancanza.
- E caci ed e cienti:
• E cacia: raggiungere l’obiettivo, quanto è stato e cace il mio intervento? Posso misurarlo.
Quanto sono stato e cace? In che misura ho raggiunto l’obiettivo pre ssato. Non quanto mi è
costato raggiungerlo.
• E cienza: non puo essere un concetto a se separato da e cacia, invece nel discorso main
stream si, non ha senso parlarne separatamente. Se non avessi l’obiettivo come faccio a
valutare quanto sono stato e cace o e ciente?
L’e cienza puo essere misurabile se ho gli altri due concetti di e cacia e raggiungimento
dell’obiettivo. L’e cienza è quindi la capacità misurabile di raggiungere l’obiettivo
minimizzando i costi. La misura con cui io raggiungo l’obiettivo rispetto a quanto mi è costato
raggiungerlo. Sono piu e ciente se raggiungo l’obiettivo e i miei costi sono 50 euro di quello
che raggiunge l’obiettivo ma spendendo 70 euro. Meno risorse impiego per raggiugnere
l’obiettivo e piu sono stato e ciente.
Non confondere il ne con i valori. Il fatto che un’organizzazione abbia il ne di aiutare gli altri
non signi ca che non sia gerarchica. Le nalità non implicano un certo tipo di organizzazione, le
nalità non hanno una ricaduta immediata sul modo in cui si strutturano le organizzazioni.
L’organizzazione ha un ne? Secondo Rossi no, ma il ne prevale. Secondo Rossi “le
organizzazioni non hanno un ne perche al loro interno ci sono persone e gruppi che perseguono
ni diversi”, poi pero “ci possono essere delle nalità che possono essere perseguite
prevalentemente”, quindi indicherebbero il ne dell’organizzazione.
ne prevalente/ ne manifesto”
Se un organizzazione ha un “ signi ca che nel modo in cui
questa organizzazione si presenta c’è un ne/obiettivo/ nalità dichiarata come la nalità principale
come se fosse l’unica nalità, ma… il modo in cui si presenta corrisponde necessariamente alle
nalità che e ettivamente persegue? Cioè.. le nalità che l’organizzazione indica come proprie
nalità principali o uniche corrispondono necessariamente alle nalità e obiettivi realmente
perseguiti da quell’organizzazione?
ESEMPIO 1: L’impresa capitalistica che obiettivo principale ha? Il guadagno, ma non si presenterà
al pubblico dicendo che il suo ne è il pro tto. L’obiettivo manifesto di un’impresa farmaceutica è
quello di mettere a disposizioni farmaci per curare le persone, la salute. Il che non è detto che
l’impresa non abbia quell’obiettivo, l’impresa potrebbe decidere di fabbricare comunque alcuni
farmaci per curare le malattie rare anche che sono molto costosi da produrre, nonostante questo
l’impresa deve fare pro tti per de nizione (for pro t), per reggere sulla competizione del mercato
deve fare pro tto senno chiude.
Quindi comunque si presenti al pubblico un’impresa capitalistica/for pro t non puo fare a meno di
fare pro tti, quindi questo è il suo obiettivo fondamentale anche perche senno uscirebbe dal
mercato, ma raramente si presenterà in questo modo al pubblico.
ESEMPIO 2: La misericordia puo avere davvero come obiettivo quello di aiutare davvero le
latente/nascosto”
persone in di coltà ma potrebbe avere come “obiettivo quello di fare pro tto.
Non bisogna mai dare per scontato che tutti coloro che operano nel mercato sociale del non pro t
abbiano l’obiettivo principale di fare del bene al prossimo, ma a volte è quello di fare pro tto. Non
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bisogna farsi ingannare dall’obiettivo manifesto. Capire se oltre alle nalità manifeste ci sono altre
nalità latenti.
Nella rappresentazione main stream come fa un imprenditore a fare pro tto? Se è bravo, se fa
prodotti di miglior qualità rispetto ad altri, se è ingrato di massimizzare i guadagni, se è
critica marxiana
e ciente… invece secondo la dell’economia politica è diverso. L’impresa
capitalistica, l’organizzazione formale presuppone che per fare pro tto ci debba essere lo
sfruttamento di chi ci lavora, cioè il pro tto ha la sua origine nella produzione, dove il capitalista
riesce ad estorcere del valore non pagato, il valore prodotto dai lavoratori non viene pagato.
Il lavoratore lavora per 8 ore e produce un valore X, se il capitalista restituisse in termini di salario
l’intero valore prodotto dal lavoratore a lui non rimarrebbe niente. Marx dimostra che una parte di
questo valore non viene restituito nel salario e quindi il salario corrisponde a un valore minore. Il
capitalista paga in termini di salario il “lavoro necessario”, necessario perche corrisponde alla
quantità di valore necessario per quel lavoratore per rispondere ai suoi bisogni primari, non
perche necessariamente “vuole bene” al lavoratore ma perche il giorno seguente il lavoratore
dovrà tornare a lavoro ed essere e ciente e in grado di lavorare. Tendenzialmente il capitalista
paga il lavoratore non per tutto il valore prodotto ma paga il salario piu basso possibile, in quanto
il suo interesse è risparmiare sui costi e la forza lavoro è un costo, a nché il suo lavoratore possa
riprodurre la capacita di lavorare. La parte che non viene pagata viene chiamata “plus lavoro”.
Quindi al lavoro necessario corrisponde un valore che è dato dal salario, al plus lavoro
corrisponde la quantità di valore che chiamiamo plus valore.
Il valore complessivo prodotto in 8 ore è uguale alla somma di lavoro necessario (salario) piu il
plus valore, il salario se lo intasca il lavoratore, il plus lavoro il capitalista. Durante la produzione
avviene questa estorsione. Sfruttare = estorsione
Quando se lo intasca davvero il plus valore il capitalista? Quando il plus valore si trasforma il
pro tto, quando l’impresa vende il prodotto. Il plus valore è una promessa di pro tto che si
intasca il capitalista quando vende la merce.
24ott
Le organizzazioni hanno un ne? Secondo Rossi le organizzazioni non hanno un ne.
In realtà, anche se Rossi sostiene che le organizzazioni non hanno un ne, ce l’hanno.
L’organizzazione è sempre una cooperazione regolata (piu o meno informale) tra due o piu
individui che si costituisce per raggiungere un obiettivo.
1. Per cooperazione intendiamo un gruppo di persone che si mette d’accordo col ne di
raggiungere un ne (perche condividono il senso, gli obiettivi…). C’è una intenzionalità
soggettiva che postuliamo quando parliamo di organizzazione.
2. In sociologia (nelle scienze sociali) per cooperazione intendiamo un fatto oggettivo che
prescinde dalla condivisione soggettiva del ne, dal fatto che dobbiamo conoscerci
personalmente, ma la cooperazione funziona, cioè singoli soggetti operano insieme (ma non
vic