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ISTITUZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Nel 1948 nasce la legge 833 1978 che istituisce il servizio sanitario nazionale e questo è un evento importante per comprendere il percorso di riforma di tutto il comparto dei servizi alle persone per poi arrivare alla legge 328 del 2000. Perché in quel tempo non esisteva un unico sistema sanitario nazionale ma esistevano tanti enti separati e autonomi divisi per categorie di utenti e per tipologie di prestazioni che si occupavano della salute e delle diverse categorie di persone; quindi c'era l'ente che si occupava dei ceti, dei reduci di guerra ecc...
IDEE GUIDA DELLA LEGGE 833/78 PRESENTI ANCHE NELLO SPIRITO DELLA LEGGE 328 DEL 2000→analizzando il periodo storico-politico degli anni 70. Questa legge non sarebbe nata in questo periodo storico e con questo specifico spirito se non ci fossero stati i movimenti degli anni 70. Queste linee guida sono presenti anche nella legge 328 del 2000. È la legge che da...
vita all'organizzazione del servizio sociale. Una delle idee guida principali sono:
- Lotta all'emarginazione da intendersi in termini della de-istituzionalizzazione, usando questa parola si fa riferimento per esempio ai manicomi e cioè delle vere istituzioni totali poi anche carceri, conventi di clausura ecc... e qui si ha la legge Basaglia che decide di abolire i manicomi che erano dei luoghi di detenzione più che dei luoghi di cura in cui i malati mentali non contavano nulla, ma anche coloro che avevano un orientamento sessuale diverso dalla normalità → questo ha portato alla deistituzionalizzazione.
- Partecipazione (a assemblee, comitati...) oggi non è presente nella nostra società. C'erano assemblee cittadine, comitati di quartiere... quindi doveva essere una società in cui tutti i cittadini partecipavano con nessuno escluso. Essere cittadini significava partecipare. C'erano molti incontri, dibattiti e...
pianosociale →tossicodipendenza non come malattia ma come problema da risolvere. Questo legame tra servizio sociale e sanitario presente nella 833 del 78 viene ribadito nella 328 del 2000.
“Nazionale” →perché fino a quel momento c’erano delle mutue, dei servizi ad hoc dedicati a categorie speciali (invalidi di guerra, ciechi, orfani) ogni categoria aveva il proprio ambito di sanità ma non esisteva uno unitario nazionale. Inoltre nel 78 non c’era una propria forma dell’assistenza, c’era la riforma della sanità ma non dell’assistenza, tuttavia questa legge prevede una prima riforma di integrazione tra servizi sanitari e sociali assistenziali.
STORIA ASSISTENZA SOCIALE IN ITALIA → nata durante la dittatura fascista
ANNI 80: c’è un consolidamento dei servizi sociali su base territoriale e in forte integrazione con i servizi sanitari → siamo ancora lontani da una riforma di riorganizzazione del servizio.
ANNI
90: c'è una crisi economica nuovamente (dopo quella del '73) e a fronte di vecchi problemi come la disoccupazione e la povertà, si inseriscono nuove sfide: invecchiamento della popolazione perché c'è un aumento della qualità del tenore di vita ma anche innovazioni sanitarie e nuove cure, queste favoriscono un aumento della durata della vita però non sempre questo corrisponde ad un aumento della qualità della vita, quindi si muore più tardi però a volte ci sono poi dei seri problemi che nascono con l'avanzare dell'età, poi c'è anche il problema dell'HIV e AIDS di cui se ne parla poco e l'immigrazione che porta ad un aumento della richiesta di servizi e poi è chiaro che in un paese dove non è possibile immigrare in modo regolare, morendo in mare comporta delle spese di servizi e il fatto che vengano altre persone necessita poi di un riequilibrio e uncambiamento che dipendono dalle politiche migratorie. Perché se le persone arrivano regolari perché si può e trovano lavoro si dovrà spendere di meno per i servizi di emergenza. Poi c'è disabilità da questo punto di vista è cresciuta la sensibilità e l'idea che queste persone avessero dei diritti e dovessero essere incluse nella società, mentre prima erano emarginati. Come si risponde a questa crisi? Con dei tagli nella spesa pubblica e esternalizzazione dei servizi sociali. Quindi cambia la società e i problemi ma non si lavora per ripensare il sistema di welfare ma piuttosto si cercano delle vie per tamponare una situazione in emergenza. PRIVATO SOCIALE (NON PROFIT) Rientrano quindi: - associazioni - Organizzazioni di volontariato - Le fondazioni - Cooperative di tipo A Se insieme alle cooperative si attivano anche il volontariato risparmio. Perché per dare cibo alle persone in difficoltà a causa delvirus non ho solo le spese ma anche chi svolgerà attività di volontariato e questo permette un contenimento delle spese. Sono innanzitutto organizzazioni che sono:- di natura privata quindi collaborano con gli enti locali ma hanno una loro autonomia
- si basano su un atto formale significa che ha un proprio statuto nel quale è scritto come è organizzata, quali sono le finalità le regole, chi lo compone ecc... (che definisce le regole della governance dell'istituzione e la missione dell'istituzione stessa).
- sono caratterizzate da un autogoverno perché sono completamente autonome a prescindere dai rapporti di collaborazione con gli enti locali, sono autonome dal definire le proprie strategie, le politiche economiche e di altri interessi.
- Non prevedono la distribuzione di profitti. Questo non significa che chi lavora in queste organizzazioni non profit non può essere retribuito. (Ma significa che stabilito che)
Una persona ha diritto ad uno specifico compenso in base alle tue mansioni e quindi si è un lavoratore assunto con quel contratto e quindi ti spetta questa retribuzione specifica) e non ci sono distribuzioni di profitti perché se si vince un bando e arriva un tot di soldi e non significa che vengono distribuiti tra i soci della cooperativa ma che vengono usati per specifiche finalità previste e dentro però a quel denaro ci sono anche gli stipendi delle persone che lavoreranno al progetto.
Sono caratterizzate da finalità di tipo pubblico perché possono nascere per prevenire la tossicodipendenza, per assistere le persone con disabilità ecc...
LA COOPERAZIONE SOCIALE
Nel 1991 nasce la legge 381 che definisce le:
- Cooperative sociali di tipo A che sono importanti nel welfare mix perché sono le cooperative che svolgono servizi sanitari e sociosanitari spesso in convenzione con enti pubblici.
- Cooperative di tipo B svolgono varie
Attività (agricolo, industriale, commerciale) e sono composte dall'inserimento delle persone svantaggiate ovviamente essendo passati tanti anni i termini sono cambiati, perché in quel tempo erano considerati invalidi fisici, psichici, ex degenti di istituti psichiatrici, alcolisti, tossicodipendenti.
Oggi parleremo di persona in momentaneo stato di bisogno → questo termine categorizza, crea una distinzione tra "noi" e "loro". Questo termine nuovo significa "oggi è capitato a te ma domani potrebbe capitare a me" (taglio spesa, aumento/riduzione età pensionabile, esternalizzazione dei servizi) ma manca una riforma capace di ripensare il sistema di welfare. (Nasce a metà degli anni 40 per rispondere ai problemi che erano emersi in quel periodo, dopo nascono altri problemi diversi che però vengono affrontati in modo diverso con dei tamponamenti.
LE USL: oggi ce ne viene assegnata una di riferimento e stessa cosa nel passato;
Cioè, esiste un servizio sanitario nazionale in modo che ci sia una regia capace di uniformare i servizi su tutto il territorio nazionale.