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I PUNTI DI FORZA E LE AREE DI CRITICITÀ
Il grande vantaggio di questa struttura risiede nel riuscire a mantenere i fattori positivi di
una struttura funzionale, presidiando allo stesso tempo la dimensione di integrazione e
coordinamento, senza però appesantirsi eccessivamente.
D'altro canto la figura del Product Manager è indice di alcuni problemi rilevanti, dovuti alla
mancanza di autorità gerarchica attribuitagli all'interno dell'impresa.
Un'ulteriore criticità riguardo a questa figura inerisce ai parametri di norma usati in fase di
valutazione. Di frequente le aziende misurano i Produce Manager sulla base
dell'andamento economico del prodotto loro affidato, pur non essendo essi pienamente
responsabili di tali risultati.
La struttura con Project Manager
Nella struttura per progetti gli organi specializzati per funzioni vengono affianca-i ti da altri
organi temporanei, guidati da Project Manager, ognuno dei quali è responsabile
dell'esecuzione di un progetto specifico. Un progetto è definito come un insieme di attività
particolarmente complicate che richiedono la collaborazione di diverse funzioni aziendali e
l'impegno delle persone provenienti da quest'ultime. Si tratta quindi dì prevedere un
insieme di azioni organizzate che consentano di affrontare compiti complessi e unici con
specifici obiettivi di risultato, di rispetto delle tempistiche e di costo. La forma per progetti
viene di norma scelta quando è necessario raggiungere uno specifico obiettivo non usuale
nell'ambito dell'organizzazione, man-tenendo contemporaneamente un elevato grado di
sofisticazione tecnica.
Sulla base delle differenti peculiarità che i progetti possono avere si può scegliere, come per
il Product Manager, tra due soluzioni alternative: la forma debole e quella forte.
Nella struttura per progetto debole o per influenza, il capo progetto è il coordinatore ma
non ha responsabilità gerarchica sulle risorse: deve quindi guidare il progetto esercitando la
sua influenza e non il comando. Il Project Manager svolge pertanto il compito di
coordinamento, pianificazione e controllo dello specifico progetto trasversalmente alle
diverse funzioni ma senza che vi sia un'assegnazione gerarchica di risorse a tempo pieno.
Sul piano della specializzazione viene così conservata la base funzionale, integrata da una
figura di coordinamento: tale struttura non comporta, almeno sul piano formale, profonde
modifiche dell'organizzazione esistente, creando allo stesso tempo un responsabile unico
per il progetto e assicurando massima specializzazione ed efficienza.
Nella struttura per progetto pura o forte il capo progetto ha la completa responsabilità
gerarchica sulle risorse a lui assegnate. Le risorse necessarie sono attribuite in maniera
stabile alla realizzazione del progetto per l'intera durata dello stesso. L'azienda organizzata
per funzioni è affiancata da un nuovo ramo temporaneo dedicato esclusivamente al
progetto: le risorse impiegate sono prese dalla parte permanente della struttura (quella
funzionale tradizionale) e dopo il completamento del progetto torna-no a farne parte senza
alcuna modifica. In questo tipo di soluzione vi è una chiara correlazione tra autorità e
responsabilità del Project Manager: si ha infatti un'unicità di dipendenza per cui le risorse
dipendono esclusivamente o dai direttori di funzione o dal manager di
La struttura divisionale
Per comprendere appieno la forma divisionale, coerentemente con l'approccio contingente
strategia-struttura Si rende necessario definire l'alternativa strategica che condiziona in
modo significativo l'adozione della struttura divisionale. Quando un'impresa persegue una
scelta di diversificazione strategica — ovvero sceglie di abbinare combinazioni di
prodotti/servizi/progetti/marchi/mercati/canali molto eterogenee la struttura per divisioni
di prodotto sí rivela la più conveniente.
Con la forma funzionale risulta infatti difficoltoso individuare il profitto delle singole
business unit e quindi operare un controllo efficace, mentre adottando questo tipo di
soluzione si garantisce un'allocazione mirata delle risorse in funzione dell'effettiva capacità
di generare risultati nel tempo. Generalmente una struttura divisionale si configura come
segue: immediatamente sotto l'alta direzione possono essere presenti degli organi, definiti
staff centrali, che rispondono a criteri di economicità.
In ogni divisione, oltre «alle funzioni di linea, possono operare anche degli organi di staff
periferici quali quelli prima citati. L'omogeneizzazione delle procedure, in particolare quelle
contabili, è un primo metodo per attuare il coordinamento ricercato: solo così è possibile
ottenere informazioni e rilevazioni uniformi tali da permettere il confronto diretto. Il
sistema di controllo è fortemente supportato dai processi di programmazione e
pianificazione: le responsabilità attribuite a ogni divisione vengono esplicitate in parametri
sintetici, quali la redditività degli investi-menti, e il successivo esame di tali indici risulta
indispensabile al fine dell'alloca-zione delle risorse tra le divisioni. Possono verificarsi
situazioni di incomunicabilità o conflitto tra la divisioni a causa dell'allocazione delle risorse;
l'alta autonomia e indipendenza di ognuna di esse si presta poco alla collaborazione
interdivisionale.
I PUNTI DI FORZA E LE AREE DI CRITICITÀ
Tra i vantaggi, riesce a supportare strategie di diversificazione o espansione. Tuttavia una
forma di questo tipo implica il sostenimento di alcune categorie di costi. Infine, per quanto
vero che le forme divisionali organizzative consentono di gestire dimensioni elevate, le
caratteristiche stesse di queste forme posso portare a sovra diversificazione o
sovradimensionamento, cioè un’espansione che va oltre i limiti dei confini efficienti.
La holding
L'evoluzione di una struttura divisionale può portare alla creazione di una holding
(dall'inglese holding company) qualora, per motivi strategici o finanziari, si valutasse
opportuno trasformare le diverse business unit in società giuridicamente autonome.
Essa può essere distinta in holding pura o mista. La holding pura o finanziaria si limita a
svolgere, nei confronti delle società del gruppo, un'azione di coordinamento e di controllo
finanziario delle attività operative da esse svolte.
La holding mista o operativa si ha invece quando la capogruppo, oltre a detenere il
controllo proprietario delle altre società, svolge direttamente anche attività operative. Altre
mansioni delle holding miste riguardano la gestione delle risorse critiche del gruppo e
l'offerta, alle società partecipate, di una serie di servizi comuni. Un esempio di holding
mista è Mediobanca, il gruppo milanese che, oltre a detenere quote di partecipazioni in
diverse aziende, dal settore assicurativo a quello editoriale, eroga direttamente servizi
finanziari alle imprese.
Le nuove holding, che operano sul mercato mobiliare acquisendo partecipazioni non più
solo con l'intenzione di detenerle stabilmente in portafoglio al fine di esercitare il controllo
ma anche per cederle sul mercato e realizzare capital gains, vengono definite holding
diversificate. Holding mista: il gruppo Granarolo
La struttura a matrice
La struttura a matrice si caratterizza come raggruppamento multifocalizzato poiché
vengono utilizzate contemporaneamente due forme alternative di raggruppamento
strutturale. La struttura a matrice è la soluzione preferibile quando sì intende perseguire
una strategia di differenziazione di prodotti o progetti e mantenere al contempo un eleva-
to livello di integrazione interna. I due livelli gerarchici presenti si sostanziano nel seguente
modo: gli organi di primo livello sono quelli specializzati per tecniche e per
prodotti/progetti/mercati (nel orizzontale); gli organi di secondo livello corrispondono
invece a ogni incrocio tra righe e colonne della tabella formata dal primo livello. I
responsabili delle divisioni e quelli del-le funzioni hanno generalmente lo stesso livello di
autorità. Per questo motivo vie-ne presentata una duplice linea di comando e gli organi di
secondo livello dipendono contemporaneamente da entrambi i responsabili. Queste figure
vengono quindi definite two boss managers, trovandosi a dipendere simultaneamente da
due capi.
La struttura a matrice va nella logica degli organi di integrazione full time (Product
Manager ín versione forte), con la differenza che in essa ai direttori di divisione, che
occupano la dimensione orizzontale tipica dei Product Manager, viene data un'autorità
formale pari a quella dei manager funzionali (dimensione verticale).
Il compito principale delle funzioni è quello di mantenere e sviluppare il know-how; gli
organi specializzati per tecnica non gestiscono infatti i processi produttivi correnti ma sono
piuttosto aggregazioni professionali di specialisti assegnati in modo stabile e duraturo ai
diversi prodotti o progetti. I direttori delle divisioni di prodotto/ progetto o area geografica
sí occupano dí utilizzare al meglio il personale messo loro a disposizione dalle unità
specialistiche, nell'ottica della realizzazione del risultato economico complessivo della loro
business unit
Il grado di complessità interna della struttura a matrice è estremamente elevato: per il suo
funzionamento è necessaria l'implementazione di una serie di meccanismi operativi che
non sono comunque sufficienti se non supportati in modo adeguato da modelli di
comportamento e da una cultura organizzativa in sintonia con le esigenze della struttura.
Questa soluzione organizzativa è da preferire in situazioni di elevato cambiamento
ambientale e quando la strategia aziendale è centrata sull'innovazione continua e
sull'ampliamento e la differenziazione progressiva dei prodotti/progetti realizzati. La
duplice linea di autorità facilita la comunicazione e il coordinamento per affrontare la
rapidità dei cambiamenti, permettendo un equo bilanciamento tra i manager di prodotto e
quelli di funzione
I PUNTI DI FORZA E LE AREE DI CRITICITÀ
Il vantaggio più evidente è la capacità fornire un'elevata efficienza organizzativa in
situazioni in cui si è costretti a fronteggiare contemporaneamente pressioni affinché si
sfruttino economie di scala, un elevato grado di incertezza dall'ambiente esterno, un'alta
complessità dei compi-ti e un forte fabbisogno di integrazione. Pur con le molte positività
segnalate, la matrice non è priva di limiti: tra questi gli elevati costi di struttura e le
difficoltà che possono sorgere nel funzionamen