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GLOBALE MUTEVOLESTRATEGIA

Definisce il del management con modello decisionale e operativo l'obiettivo di utilizzare le proprie competenze distintive per conseguire un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.

Obiettivo: creazione di valore per gli stakeholder.

Fonti delle competenze distintive:

  • Competenze che l'azienda è in grado di sviluppare per ogni funzione
    • Risorse funzionali: ad esempio reputazione
    • Risorse organizzative: capacità dell'organizzazione di coordinare le risorse
    • Capacità di coordinamento: funzionali e organizzative allo scopo di creare il maggior vantaggio possibile; in particolare tramite:
      • Struttura organizzativa
      • Sistemi di controllo adeguati
      • Regole e pratiche (tra cui rientra la routine organizzativa)
      • Cultura organizzativa: insieme di valori che vengono impiegati dai membri dell'azienda nelle interazioni reciproche e in quelle con gli altri stakeholder; l'obiettivo è estendere i valori

All’intera organizzazione. Essa è frutto del sistema di ripartizione di diritti e di proprietà, della struttura organizzativa, dell’etica e delle caratteristiche del top management. Essendo dif cile da imitare è fonte di vantaggio competitivo. Varia a seconda del tipo di strategia utilizzata:

  • Leadership di costo: sviluppo di valori di ef cienza e parsimonia.
  • Strategia di differenziazione: sviluppo di valori di innovazione, qualità, unicità.

I quattro livelli della strategia 12 di 25fi fi fi

  1. STRATEGIA A LIVELLO FUNZIONALE
  2. Obiettivo: creare un modello decisionale che rafforzi le competenze distintive di ogni funzione. Si può optare per la strategia della leadership di costo (svolgere le attività funzionali a un costo più basso rispetto alla concorrenza) o per la strategia di differenziazione (svolgere le attività funzionali in modo da differenziare i propri beni o servizi).di una funzione non dipende solo dalle

    risorseL’ef cacia delle competenze distintiveche possiede questa funzione, bensì anche dalla sua capacità di coordinare l’utilizzo diqueste risorse.La infatti sostiene che la progettazione di un’organizzazioneteoria della contingenzadovrebbe essere effettuata in modo da permettere a ogni funzione di sviluppare unastruttura adeguata alle proprie risorse tecniche e umane, e capace di farla interagireef cacemente con il proprio sottoambiente di riferimento.Questa teoria afferma l’importanza della relazione tra risorse della funzione e strutturaorganizzativa da cui sono accompagnate —> essa dipende dalla tipologia di attività chesvolge una funzione.

    Implicazioni di progettazione organizzativa per le strategie a livello funzionale:Questo livello viene gestito dai direttori funzionali che si occupano di monitoraggio internoed esterno delle competenze. 13 di 25fi fi

    2. STRATEGIA A LIVELLO DI BUSINESSObiettivo: combinare le funzioni in modo

    da realizzare divisioni capaci di (che sarà di costo o di differenziazione raggiungere il proprio vantaggio competitivo in base alla scelta precedente), utilizzando le risorse delle funzioni. L'azienda deve: - Definire il dominio in cui competere, decidendo circa la varietà della gamma di beni e servizi - Implementare la strategia di costo o differenziazione Esiste una terza tipologia di strategia, detta strategia di focalizzazione -> strategia a livello di business che punta alla specializzazione in un determinato segmento di mercato (ad esempio: Tiffany -> focus di differenziazione; Ryan Air -> focus di costo). Implicazioni di progettazione organizzativa per le strategie a livello di business: Questo livello viene gestito dal top management. 3. STRATEGIA A LIVELLO CORPORATE Obiettivo: consolidare le competenze che l'azienda ha sviluppato a livello di divisione, e quindi consolidare il vantaggio competitivo raggiunto, svilupparsi in.altri(espandere il proprio domain).settori Le a livello corporate per espandersi in altri settori: principali tipologie di strategia
    1. Integrazione verticale: l'organizzazione acquisisce i propri fornitori (integrazione verticale a monte) o i propri distributori (integrazione verticale a valle).
      • Vantaggi:
        • Possibilità di godere dei profitti che prima erano di fornitori o distributori
        • Risparmio sui costi di produzione
        • Evitare l'opportunismo da parte dei fornitori
      • Svantaggi:
        • Ridotta flessibilità
        • Probabile aumento dei costi burocratici
    2. Diversificazione:
      • Correlata: l'azienda entra in un nuovo domain correlato a quello in cui l'azienda già opera - creazione di valore tramite lo sfruttamento delle sue competenze distintive.
      • Non correlata: l'azienda entra in un nuovo domain diverso da quello in cui già opera.
    Aiuta a gestire il rischio di portafoglio: se un domain non sta andando bene ho la possibilità di

    recuperare nell'altro, non correlato.

    3. Espansione globale

    Implicazioni di progettazione organizzativa per le strategie a livello di business:

    La corporate deve individuare la struttura organizzativa più adatta.

    Nel caso in cui l'azienda operi in più settori, è opportuno ricorrere a una struttura multidivisionale.

    Questo livello viene gestito dai manager a livello corporate.

    4. STRATEGIA DI ESPANSIONE GLOBALE

    Obiettivo: espandersi nei mercati esteri.

    Esistono che le imprese possono adottare quando si espandono 4 strategie principali all'estero:

    1. Strategia multinazionale: le aziende operano con sedi estere sviluppate in giro per il mondo. L'obiettivo è soddisfare le necessità delle sedi estere in cui si va ad operare -> il prodotto sarà diverso da sede a sede (in linea massima il prodotto è lo stesso, i servizi ad esso associati variano). C'è una sede centrale dalla quale le sedi estere faranno riferimento,

    ma esse si muovono in autonomia.

    2. Strategia internazionale: basata sull'accentramento delle funzioni di ricerca e sviluppo (R&S) e marketing nella sede centrale, e sul decentramento delle altre funzioni nelle sedi all'estero. Le direttive sulle formulazioni di prezzo, caratteristiche del prodotto, modalità dei processi distributivi (...) sono decise a livello della corporate centrale -> mantenimento di una politica identitaria.

    3. Strategia globale: la scelta delle sedi estere nasce sulla base dell'obiettivo della riduzione dei costi -> azienda orientata a una leadership di costo.

    4. Strategia transnazionale: l'obiettivo è sia individuare sedi all'estero dove ci sia la possibilità di riduzione dei costi (strategia globale) sia soddisfare le esigenze locali (strategia multinazionale).

    Implicazioni di progettazione organizzativa per le strategie a livello di business: vengono solitamente supportate dalla struttura

    divisionale; essendo aziende che operano susedi estere, la struttura viene detta divisionale globale.

    15 di 25fi IL CICLO DI VITA DELL'ORGANIZZAZIONE

    Sequenza di fasi di crescita e sviluppo attraverso cui può passare un'organizzazione.

    Questo è un modello: viene creato sulla base di esempi reali —> è sicuramente imperfetto, ma in parte rispecchia la realtà.

    1. Nascita
    2. Crescita
    3. Declino
    4. Morte
    1. NASCITA

    La nascita di un'azienda è una fase pericolosa del ciclo di vita, associata alle maggiori possibilità di fallimento legate alla mancanza di una struttura organizzativa, fondamentale per un'azienda; inoltre essa manca di esperienza.

    Se poi un'azienda nasce in un settore inesplorato incontra anche i liability of—> pericoli legati all'esplorazione di ambienti nuovi, magari in posizione di rst-newness mover. D'altra parte ci sono tante risorse disponibili, e quindi la possibilità di avere molto successo.

    strumento che aiuta gli imprenditori ad affrontare le incertezze legate alla Business plan: liability of newness. (Focus p.22)

    IL MODELLO DI ECOLOGIA DELLE POPOLAZIONI ORGANIZZATIVE: teoria che analizza i fattori che influiscono sul tasso di crescita (e di morte) delle nuove organizzazioni in una popolazione di organizzazioni (= organizzazioni che competono per le stesse risorse, che sono poche, in uno stesso ambiente) già esistenti. 16 di 25 fl finumero di organizzazioni che possono competere per le stesse risorse in un certo ambiente.

    Densità della popolazione: stesse risorse in un certo ambiente.

    Quando vengono fondate nuove organizzazioni, aumenta il numero di competenze e conoscenze per fondarne altre simili —> quando una nuova organizzazione sopravvive alla fase iniziale, essa rappresenta un modello per altre future organizzazioni e questo le porta a entrare nel nuovo settore con grande affluenza.

    Con il passare del tempo il tasso di crescita diminuisce.

    Sono: - Diminuzione delle risorse disponibili al crescere di organizzazioni nell'ambiente. A questo proposito, aver eseguito la prima mossa costituisce un vantaggio, poiché l'organizzazione che la effettua gode di beni di cui non godono le organizzazioni entrate successivamente. - Difficoltà di competere per le risorse con le organizzazioni esistenti.

    Strategie di sopravvivenza in un ambiente competitivo:

    1. Strategia r versus strategia k:
      • Strategia r: basata sull'ingresso in un nuovo ambiente nelle prime fasi di sviluppo.
      • Strategia k: basata sull'ingresso in un nuovo ambiente in una fase successiva, dopo che le altre organizzazioni hanno esplorato l'ambiente.
    2. Strategia specialistica versus strategia generalistica:
      • Organizzazioni specialistiche: concentrano le loro competenze per ottenere una gamma ristretta di risorse in una singola nicchia - investono in competenze specializzate.
      • Organizzazioni generaliste: diffondono le loro competenze.

    In maniera capillare per competere in un'ampia gamma di risorse in diverse nicchie.

    17 di 25 fi fi fl firegole che condizionano nascita e morte delle

    Il processo di selezione naturale:

    organizzazioni nell'ambiente. Rappresenta il processo che assicura la sopravvivenza delle

    organizzazioni che hanno le capacità e le abilità che meglio si adattano all'ambiente.

    Se un'organizzazione utilizza la strategia r con organizzazione specialistica e ottiene

    successo, successivamente adatterà un'organizzazione generalista.

    Se un'organizzazione utilizza la strategia k con organizzazione generalista potrà diventare

    un diretto competitor di aziende r generaliste.

    Analizzando le statistiche sono le prime quelle che sopr

Dettagli
A.A. 2022-2023
25 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara.milani93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Longo Mariolina.