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ODL.
Organizzazione del lavoro o micro
L'organizzazione del lavoro riguarda l'aspetto e facciamo riferimento al singolo
individuo. Dividere il lavoro in modo che il singolo individuo sappia cosa deve realizzare e
quale obiettivo deve raggiungere a livello individuale. Attività che individuo deve compiere
compiti.
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Quando + compiti si uniscono e fanno capo allo stesso individuo parliamo della
mansione dell'individuo.
La formalizzazione de nisce una regola e un'attività al di là di quelle che sono le parole,
infatti queste regole sono messe per iscritto dando una veste formale al rapporto che si
crea tra datore di lavoro e subordinato.
Ci sono aziende e imprese in cui i compiti e le mansioni non sono formalizzate,
soprattutto quando sono piccole, quindi non troviamo il mansionario documento dove
sono scritte tutte le mansioni. I compiti sono attribuiti in maniera informale, ciò che un
individuo fa si sovrappone a quello che fanno altri individui. Può essere un bene se
un'attività può essere fatta da due persone quindi se una non c'è la può fare l'altra, ma
allo stesso tempo si rischia di creare delle forme di con ittualità in mancanza della
formalizzazione.
La persona deve stare in contesto in cui abbia la possibilità di crescere e sia compensato
in maniera equa e adeguata, entrano in gioco dei fattori comportamentali, le
caratteristiche dei singoli individui, le loro aspirazioni, cosa pensano di ottenere lavorando
per quell'organizzazione. Il modo in cui si viene trattati rappresenta un elemento
fondamentale per far si che la produttività individuale sia elevata. Entrando in un
laboratorio di ricerca e sviluppo, la produttività dai singoli è data dal numero di idee nuove
del singolo che possono essere state trasformate in brevetti per l'impresa.
Quando parliamo di singoli individui diciamo che gli individui sono persone con
caratteristiche siche, psicologiche che le rendono una diversa dall'altra e la prestazione
è strettamente legata dalla loro motivazione (capacità di gestire persone e fare in modo
che siano motivate, se sono demotivate può essere colpa del contesto intorno a loro ed
essendo demotivate sono poco produttive).
gruppo/meso organizzativo.
Secondo livello di analisi: livello del
L'invenzione che diventa innovazione ormai si realizza in gruppo, non è più il singolo.
Il gruppo è anche un'unità organizzativa che viene formalizzata: marketing, ricerca,
produzione.
Ci interessa mettere a fuoco la capacità di produrre risultati di gruppo. All'interno del
gruppo possono crearsi dinamiche non sempre positive: fenomeno del free riding. I free
rider ottengono il vantaggio che se il gruppo ottiene un buon risultato loro bene ciano di
questo risultato al quale in realtà non hanno dato nessun contributo. Se il risultato è
negativo, esso si spalma su tutti gli individui.
Salendo di livello aumenta la complessità perché le persone in gruppo si relazionano tra
di loro, rispetto all'analisi micro bisogna tenere in considerazione variabili che riguardano
la psicologia sociale che è una disciplina che analizza l'individuo e il suo comportamento
all'interno di un contesto sociale. Variabili sociali/relazionali.
Chi vuole essere un esperto di organizzazione deve possedere ottime conoscenze
demogra che, psicologiche, biologiche, genetiche, psicologia sociale, sociologia
(disciplina che studia le modalità degli esseri umani di relazionarsi tra di loro). Queste
discipline si uniscono alle conoscenze economiche.
Terzo livello è quello macro/intera organizzazione.
Oggetto di studio è la forma unitaria dell'organizzazione nel momento in cui la
progettiamo.
A livello organizzativo esiste un altro problema da a rontare: dove collochiamo i con ni
dell'organizzazione. De nire quali attività e processi mantenere all'interno
dell'organizzazione e quali invece porre all'esterno dell'organizzazione. + restringiamo i
con ni + svuotiamo l'azienda di processi. 5 di 25
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Esternalizzazione o internalizzazione, mi apro o mi chiudo di + rispetto alle relazioni
esterne. Ciò riguarda le decisioni di make (fare con risorse interne) or buy (cercare le
risorse al di fuori).
Se esternalizzo la fase logistica (approvvigionamento o trasporto prodotto nito), devo
gestire le aziende logistiche, sono necessari controllo forti. Se sono aziende conosciute o
con cui si lavora da tanti anni possiamo lavorare sulla base della ducia.
Nel progettare i con ni tanto + l'azienda si apre con l'esterno tanto + l'azienda opera in un
ambiente esterno con cui ha n rapporti (fornitura, commerciali, rapporti di collaborazione
meta
per sviluppare idee innovative). Ci collochiamo ad un livello = oltre, oltre i con ni di
una singola organizzazione, si costruisce una rete di relazione con l'esterno. Quindi la
RETE, insieme di relazioni che possono avere natura diversa, ma sono collegati alla
formazione di particolari ambienti innovativi che prendono il nome di ecosistemi
dell'innovazione. Luoghi in cui + aziende sviluppano tra loro nuove idee, nuovi prodotti e
nuove tecnologie e favoriscono la nascita di nuove realtà aziendali sottoforma di startup,
generare nuova imprenditorialità.
Livello meso e macro: progettazione organizzativa. Negli ultimi 2/3 decenni ha coinvolto
anche le reti.
Odl e progettazione sono due componenti essenziali dello studio dell'organizzazione
aziendale.
Un'altra componente degli studi organizzativi è il lano del cambiamento organizzativo:
analizza quali sono le transizioni da un modello organizzativo ad un altro, come le
relazioni esterne vengono impattate dalle nuove tecnologie. Quindi come le tecnologie
vanno ad in uenzare i vari livelli di analisi dell'organizzazione.
Il comportamento organizzativo: è l'area tematica + vicina a quelle che sono le necessità
dei singoli e dei gruppi all'interno di un'organizzazione. Riguarda quindi il livello micro e
meso.
Temi del comportamento organizzativo sono la motivazione, il processo decisionale a
livello individuale, comunicazione interpersonale, comunicazione esterna, capacità di
negoziazione, gestione e valorizzazione delle risorse umane/persone.
ORGANIZZAZIONE è l'attività degli esseri umani organizzata, regolata cioè resa
conoscibile e ripetibile mediante l'adozione di certe regole e modelli di comportamento
che siano integrati e stabili in rapporto ad uno scopo prestabilito.
Questa de nizione ci dice che l'azienda tende ad incidere sui comportamenti delle
persone incentivandoli verso una precisa direzione anche usando un potere in relazione a
quelli che sono i suoi scopi, tende ad uniformare i comportamenti e renderli stabili nel
tempo, tranne quando ci possono essere dei salti nel modo di lavorare rispetto al
passato. L'azienda è anche una produttrice di una sua cultura organizzativa.
03/10/24 produttività del lavoro, Adam Smith
La prima area riguarda l'organizzazione del lavoro
Produttività del lavoro: studi che interessano anche l'andamento dell'economia dell'Italia.
È un indicatore essenziale da cui deriva la competitività di un paese.
In ottica comparata possiamo mettere a confronto la produttività del lavoro in Italia con
altri Paesi. Per l'Italia è un punto debole.
Non bisogna fermarsi all'economia, sul lavoro le persone sono + produttive se sono +
motivate. Esiste un ambito di studi che analizza le modalità con le quali le persone sono
motivate a produrre. 6 di 25
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La motivazione dipende da tanti elementi:
Buona retribuzione
• Buone condizioni di lavoro
• Sicurezza del luogo di lavoro
• Il luogo deve essere piacevole dal punto di vista strutturale e quindi deve essere
• modi cato il layout dell'ambiente lavorativo.
Il benessere psicologico dell'individuo: sta emergendo in questi ultimi tempi il fatto
• che lavorare a distanza permette risparmi di tempo e un modo migliore per
conciliare vita lavorativa e privata, però si perde la socializzazione. Questo fattore
ha colpito le giovani generazioni. Molte aziende come Amazon stanno
gradualmente richiamando in presenza tutto il personale, eliminando lo
smartworking.
Psicologia sociale/sociologia: modo in cui una persona socializza con gli altri
•
I compiti e le mansioni devono contemplare un'azione progettuale sugli spazi, sui luoghi e
sui tempi di loro, tutto ciò deve garantire a chiunque di essere produttivo nel modo
migliore possibile.
La storia mette in risalto il fatto che l'organizzazione del lavoro cambia in riferimento alle
diverse fasi storiche. La storia è una fonte essenziale perché ci racconta e ci mostra
l'evoluzione dell'organizzazione del lavoro e anche le tecnologie hanno avuto un ruolo
fondamentale nell'incrementare la produttività del lavoro.
La seconda area importante degli studi organizzativi è la progettazione organizzativa dove
l'oggetto sono le unità organizzative e l'intera forma dell'organizzativa.
La terza area è quella meta ed è l'area delle reti.
L'odl si collega molto l'area di studio del comportamento organizzativo. Organizzazione
esercita pressioni prestazionali sui singolo individui. Là dove si veri chi uno scostamento
rispetto alle prestazioni attese oggetto di un'accurata piani cazione, cioè sono prestazioni
standard che sono obiettivi da realizzare attraverso anche attività formative per fare in
modo che le prestazioni reale siano in linea con quello che l'azienda aveva progettato.
A fronte di spostamenti signi cativi molte aziende corrono ai ripari: analizzano lo
spostamento, individuano le cause e i problemi per poi cercare soluzioni che hanno al
centro una riprogettazione dell'organizzazione del lavoro. Analisi organizzativa è
importante perché ci fa capire quali sono le cause e come le possiamo risolvere.
Bisogna aggiungere alle discipline già citate:
politica
la intesa come uso/esercizio del potere (capacità di in uenzare altri
• individui) ed è in primo luogo il potere di incanalare i comportamenti delle persone
per fare in modo che siano ripetibili. Lo stesso utilizzo della comunicazione, o il
modo in cui un'azienda si esprime verso i lavoratori, è molto e cace per far
cambiare i comportamenti delle persone in maniera tale che le persone non
avvertano che quel tipo di comunicazione le sta direzionando verso un certo
comportamento. Oggi la comunicazione avviene in m