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T
= M
M −1 R
R
Possiamo inoltre facilmente dedurre che
⇐⇒
R simmetrica M = M
−1 R
R
0.4.3 Composizione di relazioni
⊆ · ⊆ · ◦ ⇐⇒ ∃ ∧ ∃
R A B, S B C =⇒ R S = (a, c) (a, b) (b, c)
◦
Nei casi di R R parliamo di iterazione
Composizione di relazioni come prodotto fra matrici
·
M = M M
R,S R S
Dove si usano la somma ed il prodotto booleano
Associatività ◦ ◦ ◦ ◦
R (S D) = (R S) D
In quanto la moltiplicazione fra matrici è associativa, possiamo dedurre che lo
è anche la composizione di relazioni in quanto operazioni equivalenti
Commutatività ◦ ◦ ̸ ◦ ◦
R S D = R D S
Come prima, possiamo dedurlo dal fatto che il prodotto fra matrici non è com-
mutativo
0.4.4 Relazioni transitive
⊆ · ⇐⇒
R A A transitiva
∈ ∧
(∀a, b, c A, aRb bRc =⇒ aRc)
15
Chiusura transitiva T
E’ detta chiusura transitiva di R la più piccola relazione transitiva R
tale che: T T T
⊆ ∧ ∧ ⊆ ⊆
R R R transitiva R S, S transitiva =⇒ R S
Cammino ⊆ · ∃x
R A A, , x , ... t.c. aRx Rx R...Rb
0 1 0 1
⇐⇒ ∃ → ≥
cammino a b di lunghezza l 1
0.4.5 Relazione di equivalenza
∀a ∈ ∃aRa
Riflessiva: A
∀a, ∈
Simmetrica: b A, aRb =⇒ bRa
∀a, ∈ ∧
Transitiva: b, c A, aRb bRc =⇒ aRc
Classi di equivalenza
∈
Preso a A, possiamo definire l’insieme
{b ∈ |
[a] = A aRb}
R
. Questo insieme è detto classe di equivalenza Possiamo inoltre dire che:
∀a ∈ ̸ ∅
per la riflessività, A [a] =
R
∀a, ∈ ∩ ∅ ∨
per la simmetria e la transitività, b A [a] [b] = [a] = [b]
R R R R
Partizioni {C | ∈
Una partizione di un insieme A è la famiglia i I} tali che
i
⊆
C A
i
̸ ∅
C =
i
∀a ∈ ∈ ∈
A∃i I t.c. a C i
∀i, ∈ ̸ ∩ ∅
j I, i = j =⇒ C C =
i j
S C = A
i
i∈I
Possiamo quindi dire che
{C | ∈ ⇐⇒ ∃i ∈ ∈
i I} partizione A, R (A) , (aRb I t.c. a, b C ) =⇒ R (A) relazione di equivalenza
i i
16
0.4.6 Relazioni d’ordine ≤
Relazione binaria che gode di alcune proprietà della relazione (N)
Relazione d’ordine totale
∀a ∈ ∃aRa
Riflessiva: A
∀a, ∈ ∧
Anti-simmetrica: b A, aRb bRa =⇒ a = b
∀a, ∈ ∧
Transitiva: b, c A, aRb bRc =⇒ aRc
∀a, ∈ ≤ ∨ ≤
Totale: b A, a b b a. Se questa proprietà non sussiste si parla
di ordine parziale
∅ e una qualunque R (∅) sono relazioni d’ordine.
Cicli ∀R (A) ordine =⇒ lunghezza massimo ciclo = 1
Dimostrazione
Ipotizziamo per assurdo che esista un ciclo di lunghezza > 1, ovvero tale che
∀i, ̸ ̸
a Ra R...Ra , t.c. j i = j =⇒ a = a
1 2 1 i j ∀i ̸
Per transitività ripetuta abbiamo che a Ra , ma anche che a Ra , = 1.
1 i i 1
Per antisimmetria ciò implica che a = a , ovvero che tutti gli elementi del ciclo
i 1
sono lo stesso elemento. Ne consegue che il ciclo si può ridurre a a Ra , di
1 1
lunghezza 1.
Minimo e massimo di un ordine
∈ ∀b ∈
a A t.c. A∃aRb/bRa =⇒ a è minimo/massimo di R (A)
Non è garantita l’esistenza di questi elementi.
Minimali e massimale di un ordine
∈ ∀b ∈ ̸
E’ detto minimale a R (A) t.c. A, b = a, ∄bRa.
∈ ∀b ∈ ̸
Analogamente, è detto massimale a R (A) t.c. A, b = a, ∄aRb
∀R ∃a ∈ ∧ ∃b ∈
Inoltre, (A) , A finito A minimale A massimale
Dimostrazione
Prendiamo il percorso P più lungo a Ra R...Ra , dove a minimale.
1 2 n 1
∃a ∈ ∈
Se A, a / P , non può valere aRa , in quanto esisterebbe il percorso
1
aRa Ra R...Ra , di lunghezza maggiore di P , impossibile per ipotesi.
1 2 n
∃a ∈ ∈
Se invece A, a P ne consegue che esiste un ciclo in P , impossibile in
quanto siamo in un ordine parziale.
Ne segue che a è il minimale di R (A)
1 17
Immersioni tra ordini
Tutti gli ordini sono inclusioni insiemistiche, ovvero:
∗ ∗
≤ ≤
(X) ordine parziale , (X ) ordine parziale
∗ ∗
∃f → ≤ ⇐⇒ ≤
=⇒ : X X iniettiva t.c. (x y f (x) f (y))
Immersione nell’insieme potenza
∃ ≤ ∃ ⊆
(X) =⇒ immersione (P (X))
Dimostrazione
Definiamo → P {z ∈ | ≤
f : X (X) , f (x) = X z x}
Verifichiamo l’iniettività per assurdo:
∀x, ∈ ̸ ≤ ≤
y X, y = x, f (x) = f (y) , x x, y y
∈ ∧ ∈ ∈ ∧ ∈
=⇒ x f (x) y f (y) =⇒ x f (y) y f (x)
≤ ∧ ≤
=⇒ x y y x =⇒ y = x per anti-simmetria
=⇒ contraddizione
≤ ⊆
Verifichiamo che x y =⇒ f (x) f (y): ⊆
x = y =⇒ f (x) = f (y) =⇒ f (x) f (y)
∈ ∈
x < y =⇒ x f (y) , y / f (x)
∀z ∈ ≤ ∈
Inoltre, per transitività f (x) , z x < y =⇒ z < y =⇒ z f (y)
∀z ∈ ∈ ∧ ∈ ∧ ∈
=⇒ f (x) , z f (y) x f (y) y / f (x)
⊂
=⇒ f (x) f (y)
Verifichiamo anche l’implicazione opposta:
∈ ⊆ ∈ ≤
x f (x) , f (x) f (y) =⇒ x f (y) =⇒ x y
Estensioni totali di ordini parziali
{a },
A = , ..., a R (A) ordine parziale =⇒
1 n
∗ ∗
∃R ⊆
(A) ordine totale t.c. R R
⇓
∀a, ∈
b A, R (A) ordine parziale, ∄aRb
′ ′
∃R ⊇ ∃aR
=⇒ (A) R t.c. b
18
Dimostrazione per casi
∈ × {x ∈ | ≤ {y ∈ | ≥
(a, b) A A, X = A xRa}(x a), Y = A bRx}(x b)
′ ∪ ×
R = R (X Y )
∈ ∧ ∩ ∅
=⇒ X t.c. xRa bRx =⇒ X Y =
∄aRb ∄x ′
R riflessiva =⇒ R riflessiva
Dimostriamo l’antisimmetria: ′ ′
∀x ∈ ∈ ∃xR ∧ ∃yR
Ipotizziamo X, y Y y x
∨ ∈ × ∧ ∨ ∈ ×
=⇒ (xRy (x, y) X Y ) (yRx (y, x) X Y )
Ne consegue per casi:
∈ ∩
(x, y) , (y, x) =⇒ x X Y =⇒ impossibile
∈ ∈ ∩
(x, y) , yRx =⇒ xRa =⇒ yRa =⇒ y X =⇒ y X Y =⇒ impossibile
∈ ∈ ∩
xRy, (y, x) =⇒ bRx =⇒ bRy =⇒ y Y =⇒ y X Y =⇒ impossibile
xRy, yRx =⇒ y = x per antisimmetria
Dimostriamo la transitività: ′ ′
∀x, ∈ ∃xR ∧ ∃yR
Ipotizziamo y, z X, y z
∨ ∈ × ∧ ∨ ∈ ×
=⇒ (xRy (x, y) X Y ) (yRz (y, z) X Y )
Ne consegue per casi:
∈ ∧ ∈ ∈ ∩ ⇐⇒
(x, y) , (y, z) =⇒ y X y Y =⇒ y X Y impossibile ′
∈ ∈ ∈ ×
(x, y) , yRz =⇒ y Y =⇒ bRy =⇒ bRz =⇒ z Y =⇒ (x, z) X Y =⇒ xR z ′
∈ ∃yRa ∈ ∈ ×
xRy, (y, z) =⇒ y X =⇒ =⇒ xRa =⇒ x X =⇒ (x, z) X Y =⇒ xR z
′
xRy, yRz =⇒ xRz =⇒ xR z
Dimostrazione per induzione
Consideriamo il problema nel caso A = a. Banale il fatto che R parziale sia
anche totale. ∃a, ∈
Consideriamo ora un generico caso A = a , ..., a , dove abbiamo che b A
1 n
∧
t.c. ∄aRb ∄bRa.
∃a ∈
Sappiamo che A minimale di R, ed escludiamolo da A. Nell’insieme
R (A\{a}) abbiamo due casi:
R (A\{a}) totale: basta definire un nuovo ordine
∪ {aRx ∀x ∈
R = R (A\{a}) R (A\{a})}
T
R (A\{a}) parziale: ripetiamo lo stesso procedimento definito sopra finchè
})
non trovaimo un R (A\{a , ..., a totale.
i i
1 n
Sappiamo che suddetto caso esiste in quanto al limite si arriva a un caso
dove A = a che sappiamo essere totale. −
Di conseguenza, per un qualunque n sappiamo risolvere il caso n 1, ed avendo
−
risolto n 1 sappiamo risolvere n 19
Sottosuccessioni ∃S ⇐⇒ ∃j ∈ ∀j
A, [i, i + #S] t.c. S = A
A j−i j
Sottosuccessioni monotone ed ordini totali
∀n ≥ {a } ∃S {a }
1, A = , ..., a t.c. R (A) ordine totale =⇒ = , ..., a monotona
2
1 A i i+n+1
n +1
Dimostrazione
Ipotizziamo per assurdo che questa successione non esista.
2 {a }
Consideriamo f : 1, n + 1 [1, n] , f (x) = ℓ S = , ..., a monotona
max A i x
2
n +1 ∃{i }
= n resto 1 =⇒ < ... < i t.c. f (i ) = ... = f (i ) = l
Dato che 1 n+1 1 n+1
n
Consideriamo quindi gli elementi a , ..., a che sappiamo avere lo stesso ℓ .
i i max
1 n+1
Preso una qualunque coppia adiacente a , a , abbiamo due casi:
i i
k k+1
{S }
a < a =⇒ S = < a =⇒ k < (k + 1) =⇒ impossibile
i i A A i
ai ai
k k+1 k+1
k k
a > a
i i
k k+1
Ne consegue che ∗ ∗
∀k ∈ ∃S {x }
[1, n + 1) =⇒ a > a =⇒ = > ... > x =⇒ #S = n+1 =⇒ contraddizione
i i i i
1 n+1
k k+1
Ergo l’ipotesi è falsa 20
0.5 Induzione
L’idea base del principio di induzione è dimostrare che
∀n ∈ ⊆
P (n) X N
E’ composta da due parti fondamentali:
∃n ∈
Caso base: dimostrare che N t.c. P (n) Solitamente n = 0 o 1
0 0
∀n ∈ ≥
Passo induttivo: dimostrare che N, n n , P (n) =⇒ P (n + 1).
0
L’ipotesi P (n) è detta ipotesi induttiva
0.5.1 Principio di Induzione: versione insiemistica
⊆
X N
∈
n X
0
∀n ∈ ≥ ∈ ∈
N, n n , n X =⇒ n + 1 X
0 − {0, − ⊂ − {0, −
=⇒ N ..., n 1} X =⇒ X = N ..., n 1}
0 0
0.5.2 Dimostrazione col Principio del Minimo Numero
Il principio del minimo numero ci dice che
∀X ⊆ ̸ ∅ ∃m ∈
N, X = =⇒ X
Prendiamo le condizioni della versione insiemistica, ed ipotizziamo per assurdo
che l’induzione insiemistica non sia valida, ovvero che
− {0, − − ̸ ∅
A = N ..., n 1} X, A =
0
∃m ∈ ∈
Per il principio del minimo numero A > n in quanto n X, ov