Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 45
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 1 Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi Pag. 41
1 su 45
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ESSERE NEL GRUPPO PER GESTIRE IL GRUPPO: STRUMENTI PER UNA BUONA

CONDUZIONE

Vediamo tre aspetti fondamentali:

1. Il contesto della conduzione

2. Le dinamiche di conduzione

3. Le fasi e le funzioni della conduzione

1° aspetto del contesto della conduzione:

Nel triangolo strategico abbiamo tre dimensioni da tenere in considerazione: il conduttore, il gruppo, il

contesto/compito.

- Nel contesto andiamo a vedere le caratteristiche proprie del contesto: il conduttore attraverso quale

lente deve leggere i problemi e i bisogni del contesto? Quale ruolo e funzione sociale e organizzativa si

attribuisce? Che ipotesi teoriche ha?

- Il conduttore come media il rapporto tra i singoli soggetti nel gruppo? Che spazio di parola e di ascolto

offre? Come monitora le dinamiche di funzionamento esplicite e implicite ? Come presidia le regole e

l’obiettivo del lavoro?

- Quale scambio tra gruppo e contesto garantisce e favorisce? Che ipotesi fa sulle funzioni del gruppo

rispetto al mandato sociale (o organizzativo)? Come “rappresenta” il gruppo? Come il conduttore fa

lavorare sulla relazione tra gruppo e contesto?

Come possono organizzarsi i gruppi? Le tipologie di setting (che dipendono dall’obiettivo del gruppo):

Quando devo condurre i gruppi, devo chiedermi come prima cosa che spazio possiedo per poi decidere che tipo

di setting mettere in atto: chiedo che spazio è disponibile, chiedo una stanza isolata. Per i conduttori il setting è

una risorsa importante per poter condurre il loro lavoro. Se è presente un rumore, lo si cerca di usare come

elemento di contesto. Non sono specificati, ma sono presenti sempre dei rumori e dei disturbi che implicano

l’interruzione della conduzione.

Il setting D (in cerchio) risulta essere il setting migliore per

definizione; ci permette nel contesto di massimizzare la circolarità

presente nel tempo, la circolazione delle informazioni, la creazione

dei legami, i turni di parola.

Nella maggior parte dei contesti dove andremo a lavorare, non sarà

sempre possibile lavorare in cerchio: è possibile trovare

maggiormente il setting C (modalità frontale, tipica da conferenza e

lezioni a scuola). È difficile condurre in questo setting perché c’è

un’interazione pari a zero. Massima dipendenza del conduttore e

minima responsabilizzazione dei partecipanti.

Abbiamo due setting intermedi: setting A e setting B. Nel setting A con un tavolo centrale e tutti intorno (tipico

delle riunioni) è possibile creare una circolarità. Il setting B ha la forma di semicerchio/anfiteatro.

Tra il setting B e il setting D quando si ha una platea di più di 20 persone, è consigliato il setting B rispetto a D

sennò diventano enormi gruppi e bisogna essere ben capaci di condurre un cerchio numeroso.

Cosa vuol dire condurre? Viene dal latino cum + ducere che vuol dire guidare, accompagnare. La conduzione è

una funzione, che nella maggior parte dei casi, viene svolta da un singolo membro (conduttore), che favorisce la

messa in atto di funzioni di: 31

- Manutenzione: orientamento dei processi, ovvero sostenere il gruppo nel raggiungimento del proprio

obiettivo

- Sostegno: rispetto alla tutela e al sostegno delle relazioni dei membri del gruppo

- Comunicazione con l’esterno: cura dei confini, cioè mantenere la giusta permeabilità tra l’interno e

l’esterno del gruppo.

Psicologia sociale e psicoanalisi hanno due visioni diverse di cosa sia la conduzione:

- Per la psicologia sociale è un processo di gestione di un gruppo che passa attraverso l’istituzione di

setting democratici, in cui sia favorita la partecipazione attiva.

- Per la psicoanalisi è un processo di gestione di un gruppo che crea setting che metta in sicurezza

psicologica il gruppo (le loro angosce e difese) e gli consentano di trovare una giusta sinergia tra registri

di funzionamento razionali (GdL) e pulsionali (AdB).

La conduzione

Non incontriamo i gruppi in maniera neutrale. Esiste sempre una visione personale del gruppo che modulerà il

mio modo di essere nel gruppo. Siamo parte del gruppo e di questo non intendiamo mai del tutto il

funzionamento (quindi non possiamo mai essere del tutto responsabili di ciò che accade nel gruppo).

La conduzione del gruppo implica sempre un pensiero che prefigura e uno retrospettivo. Il primo guida l’azione

iniziale, il secondo mi permette di ripensare alle azioni e rilanciare movimenti più adeguati (rivedere quello che si

è fatto).

I gruppi sono sempre collocati in contesti organizzativi che li influenzano profondamente nel loro

funzionamento. E’ quindi importante collocare i gruppi nella filosofia dell’organizzazione e interrogarsi fino in

fondo su tale contesto.

La conduzione deve stimolare e aiutare ciascuno a trovare il proprio posto nel gruppo e la propria modalità di

funzionare all’interno di esso: il passaggio importante è quello dall’appartenenza al ruolo alla concentrazione sul

compito in maniera creativa e flessibile.

Il conduttore

Il conduttore è una persona (che conduce…dove? Come?), è un passaggio (una strada che porta) e un

ragionamento (un filo conduttore) (Spaltro, 2005). Egli è intenzionalmente in relazione con relazioni (Del Rio,

Luppi, 2010) e ha il compito di favorire il determinarsi, e poi mantenere e regolare, un clima positivo di gruppo e

di un’adeguata capacità di funzionare in modo realistico.

Il conduttore è sempre coinvolto emotivamente con il lavoro che si sta sviluppando in funzione di un obiettivo

comune: essere coinvolti permette di leggere meglio il gruppo e i suoi processi messi in atto. La conduzione

richiede una visione binoculare: uno sguardo al gruppo e uno sguardo ai suoi processi.

Al conduttore è richiesta “consapevolezza della rilevanza della dimensione intrapsichica e interpersonale

per poter modulare il proprio coinvolgimento e intervento in funzione del gruppo e dei suoi obiettivi” (Kaneklin,

2010). Più i membri si conoscono, più si comprende ciò che accade in funzione del gruppo e dei suoi obiettivi.

Il conduttore ha sempre a che fare con la co-costruzione dell’oggetto di lavoro, deve prestare attenzione

contemporaneamente al contenuto, alle dinamiche di gruppo, al setting, al contesto, ai contesti dei

partecipanti. Il conduttore fa parte del campo, in un processo di relazioni di-simmetriche e ambivalenti (è bello

stare in gruppo ma è anche faticoso). Se connette il suo sapere esperto con la conoscenza che è nell’azione,

nell’apprendimento dall’esperienza, può condurre il gruppo in un processo di riappropriazione della realtà

(Kaneklin, 2010). 32

2° aspetto delle dinamiche di conduzione. Un gruppo è caratterizzato da diversi fattori: contesto, compito,

componenti, ruoli, setting ed esistono diversi gruppi. Ogni gruppo è a sé stante. Ci sono dei continuum entro i

quali si posiziona l’azione del conduttore:

- Astensione-intervento: si è presenti e influenti anche con livelli di astensione. Un conduttore è

maggiormente interventista a seconda della variabile tempo a

disposizione e a seconda della competenza dello stare in un gruppo

e degli elementi del gruppo. Importante è la direzione del conduttore.

Gruppi abituati a lavoro insieme devono abituarsi al conduttore che

assume un ruolo di “guardiano” del setting, che dà avvio, mette in atto

processi di chiarificazione e chiude.

- Contenuto-processo: non è detto che il conduttore dia il contenuto.

Lettura di contenuti sono interventi del conduttore tipo “mi

o sembra che il gruppo stia parlando di questo, quello… vi siete

focalizzati sui punti B e C”: è una chiarificazione,

delucidazione e restituzione dei contenuti, dei temi di cui si è

parlato.

Lettura del processo “mi pare che oggi ci sia una diffidenza,

o mi pare che siate freddi, mi pare che il gruppo sia passato

attraverso un conflitto significativo per arrivare a un compito…”

- Divergenza-conformismo: il conduttore ha delle idee, ma quanto e

come mostrarle al gruppo?

Il conduttore può utilizzare l’uno o l’altro vertice all’interno di un

gruppo: è un gruppo che al suo interno si pone come gruppo compatto

e coeso oppure un gruppo con al suo interno dinamiche divergenti?

Contestualizzare la conduzione… Un gruppo è caratterizzato da diversi fattori:

- Contesto

- Compito

- Componenti

- Ruoli

- Setting

Ci sono diversi gruppi: ogni gruppo è a se stante.

Ci sono “continuum” entro i quali si posiziona l’azione del conduttore.

3° aspetto delle fasi e delle

funzioni di conduzione: ci sono

diverse fasi del lavoro di

conduzione, ciascuna ha

funzioni specifiche che il

conduttore “deve” assolvere. 33

La progettazione e la formazione del gruppo: è la prima fase che precede la prima riunione del gruppo; l’insieme

delle azioni propedeutiche al gruppo di cui l’operatore assume la responsabilità, riconoscendovi una funzione

diagnostica.

Inizia l’ideazione del gruppo: nella diagnosi vengono valutati bisogni e motivazioni, scopi, chi, tipo di risorse; nella

prognosi vengono prefigurati i processi in funzione degli obiettivi.

Diagnostica e prognostica sono proprie della conduzione in questa fase e presuppongono una conoscenza

preliminare dei partecipanti. Bisogna considerare quali ragioni supportano una proposta di inserimento di

ciascuna delle persone.

Nella progettazione è importante tenere conto della motivazione e dello scopo del gruppo, della sua funzione,

della sua forma e del setting, ma anche degli obiettivi e delle regole.

Ci sono diverse fasi del lavoro di conduzione, ciascuna ha funzioni specifiche che il conduttore “deve”

assolvere:

1. Costituire il gruppo

2. Realizzare il progetto

3. Sciogliere il gruppo

La prima e l’ultima fase durano tendenzialmente una settimana.

Fase 1: Costituire il gruppo

Il conduttore deve preparare il terreno per far sì che le persone possano mettere radici e identificare nel gruppo

un luogo in cui valga la pena di tornare, quindi, deve accogliere, contenere e facilitare. Al primo incontro di solito

ogni partecipa si presenta e si racconta e il conduttore cerca dei fili associati.

A. Funzione di accoglienza

Ascolto empatico

o Accoglienza dell’ambivalenza

o Protezione dall’esposizione

o Presentarsi e far presentare

o Chiarire gli obiettivi

o Connettere gli incontri

o Accogliere limiti e parzialità

o

Questo tipo di azioni dovrebbe avere sul gruppo un impatto in termini di interazione e coesione; infatti, i

membri accompagnati e supportati nel loro autonomo processo dal conduttore, si conoscono,

interagiscono e si riconoscono come grup

Dettagli
A.A. 2023-2024
45 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luciamajdancic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Tonoli Giuliana.