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PARTECIPAZIONE E POLITICA NEI NEW MEDIA
Dove sta la democrazia?
Viviamo in un'epoca caratterizzata da un duplice processo: da una parte la digitalizzazione ci permette di acquisire maggiori competenze, grazie ad una più veloce circolazione delle informazioni, semplificazione dell'accesso alle tecnologie, le quali sono sempre più user-friendly e non richiedono particolari competenze per poter essere utilizzate.
La rete è caratterizzata da un'eccezionalità: dando a tutti la possibilità di diventare produttori e utenti di idee, conferisce a tutti il controllo sulla parola e sul linguaggio.
Internet ha un potenziale democratico, in quanto permette a individui, gruppi, comunità, istituzioni e società intere di integrare network, condividere risorse e liberare il pensiero.
I nuovi media digitali ci danno l'idea di essere più vicini ed è di questo che approfitta la politica.
Al fine di allargare la partecipazione dei cittadini alla vita politica, si sta assistendo alla virtualizzazione della politica. Il più stretto rapporto che si instaura tra elettori ed eletti determina un cambiamento della cittadinanza e di conseguenza del rapporto tra Stato e società civile, della partecipazione e della rappresentanza democratica.
Si parla quindi di cittadinanza digitale per indicare l'insieme di opportunità che il mondo digitale offre per rivitalizzare la relazione tra istituzioni e cittadini, al fine di renderli sempre più inclusi nella vita politica e partecipi con continuità.
Tuttavia, esistono anche alcuni aspetti negativi legati a questa evoluzione. Si pone la domanda se esista un nuovo concetto di politica. Pittèri sostiene che non bisogna lasciarsi ingannare dai miti riguardanti la democratizzazione virtuale, poiché non si sta dando il potere a tutti, ma si sta concentrando in altre mani. Pertanto, si hanno nuove concentrazioni di potere e
conoscenza, nuovi sistemi di controllo, stimolazione di tendenze populistiche e tutto questo determina la creazione di nuove disuguaglianze. Anche sul piano del dibattito politico, la rete ha i suoi limiti: è caratterizzata da pura propaganda, dall'uso di linguaggi demagogici e talvolta violenti che puntano a far prevalere l'emotività, soprattutto rabbia e rancore, sulla razionalità, e dall'uso di slogan e invettive che si sostituiscono al confronto civile e all'informazione documentata. Tutto ciò si traduce in una democrazia nella quale tutti votano su tutto senza conoscere davvero contenuti, cause ed effetti. Questo fa sì che le persone credano di valere di più di quanto contano in realtà. Mitizzazione È importante cercare di non farsi ingannare dai miti che si creano attorno alla democrazia elettronica, che si fondano sull'idea che Internet costituisca un mondo di eguali. A dire il vero, sono stati fatti degliEsperimenti di egualitarismo elettronico nel tentativo di garantire software free open source. Una partecipazione uguale per tutti, come per esempio l'ecolonizzazione da parte grandi compagnie. Tuttavia, il problema è che vi è una le quali esercitano un controllo privato su queste piattaforme e sul web in generale. Scarsa propensione alla partecipazione digitale. Inoltre, vi è una (“formale”): da un lato le élite politiche puntano più al risparmio e al taglio delle risorse piuttosto che a un investimento su reti, professionalità e competenze che portino allo sviluppo reale di nuove possibilità di interazione con i cittadini, dall'altro lato solo una minoranza di persone accede e effettivamente alle risorse online di partecipazione, ovvero i più scolarizzati, di estrazione sociale medio-alta, già abituati ad utilizzare la rete e a porsi in posizione attiva verso le istituzioni. Dunque, i nuovi media non sono
“automaticamente” produttori di partecipazione.flfi ff ff fi ff fi ff ff fi
Tra spettacolarizzazione e personalizzazione
Nel corso del tempo abbiamo assistito ad una perdita di valore delle grandi ideologie politiche ead un sempre maggiore distacco dei cittadini rispetto alla vita politica.
politica contemporanea da vendere”La viene considerata più come un “prodotto entro unmercato in cui l’elettore appare più come una sorta di cliente che deve scegliere una marca chenon come un cittadino con il diritto di essere informato e messo nelle condizioni di partecipare.
spettacolarizzazione della politica
Al giorno d’oggi la ha un altissimo potenzialepersonalizzazione,propagandistico. A questo aspetto si aggiunge la ovvero la creazione dipersonaggi che tutti conoscono e sui quali si concentra la politica (Giorgia Meloni).
della comunicazione verso la vita privata
Si sta sempre più assistendo all’apertura (GrandeFratello), e la politica
fa proprio questo cambiamento per trarre vantaggio dalla rappresentazione della vita privata dei politici, in modo tale da avvicinarli il più possibile alle persone comuni. Vetrinizzazione Codeluppi vetrinizzazione introduce il concetto di vetrinizzazione per descrivere come i media digitali vengano utilizzati come un palcoscenico sul quale esibire la propria privacy. Nell'ambito del rapporto tra il web e la politica, Internet può essere definito come una bacheca elettronica su cui pubblicare le proprie informazioni senza cura e attenzione né per il design né per la soddisfazione delle richieste dei cittadini. Il ruolo del web 2.0, oggi, nel funzionamento della politica contemporanea, è il punto d'arrivo di un processo di mediatizzazione delle relazioni sociali, nel quale le tecnologie della comunicazione hanno ricoperto un ruolo fondamentale nel modificare e riorganizzare ambiti e settori della vita privata e di quella collettiva. Pluralismo Così come la diffusionedei primi strumenti di comunicazione di massa ha permesso la nascita di un nuovo spazio di confronto tra cittadini, i new media permettono a un numero sempre maggiore di individui di partecipare direttamente alla produzione di saperi, informazioni e conoscenze, aumentando il grado di pluralismo delle società contemporanee. Questo garantisce una piena libertà agli utenti? Dahlgren sostiene che la sfera pubblica in rete, "cyber-trasformata", può essere guidata dagli interessi di gruppi che esercitano una sorta di sorveglianza sugli utenti. La sfera pubblica tradizionale, soggetta a intermediazione, in quanto le informazioni erano disponibili solo per esperti, tecnici o professionisti, si è oggi sciolta, in quanto i nuovi media permettono "disintermediazione" garantendo agli utenti di partecipare attivamente alla creazione di contenuti digitali. Questo lo possiamo vedere ad esempio nel mondo del giornalismo con il citizen journalism, che dà la possibilità agli utenti di diventare giornalisti e contribuire alla diffusione delle notizie.Possibilità di lettori di pubblicare notizie e commenti senza bisogno di essere professionisti. Informazione modificato il modo di fare. La digitalizzazione ha introdotto strumenti e pratiche che hanno democratizzato l'informazione, rendendo i confini tra new media e media tradizionali sempre più incerti. Il ruolo di gatekeeper, ovvero colui che si occupa di filtrare le notizie, viene così distribuito anche tra gli utenti. Si è passati da una democrazia dei partiti, una volta impegnati nell'intermediazione a favore dei cittadini, ad una democrazia del pubblico, in cui prevale la costruzione di un legame diretto tra leadership e cittadini. La cyberbalcanizzazione, i nuovi media digitali nascondono però il rischio di orientare gli argomenti verso gruppi ristretti e non aperti al dibattito, in quanto le persone che la pensano in un certo modo orientano il proprio interesse solo verso coloro che possiedono le stesse idee.
confronto. Questo mette in discussione uno dei fondamenti della logica democratica, ovvero la tolleranza e il riconoscimento della legittimità di posizioni diverse dalla propria. Lévy, nonostante ciò, sostiene che i nuovi media sembrano in ogni caso garantire ai cittadini "inclusività" e "universalità": favoriscono la comunicazione orizzontale e la libertà d'espressione e l'accesso al dibattito politico è potenzialmente aperto a tutte le opinioni. Internet e partecipazione politica Per quanto possano presentare dei limiti, i nuovi media e Internet sono certamente strumenti che permettono di ampliare gli spazi di discussione e formazione delle pubbliche opinioni. Infatti, la rete diventa strumento di espressione della società civile e allo stesso tempo di vigilanza, monitoraggio e controllo nei confronti del potere dal basso. Bennett sostiene che il modo più ovvio e banale di considerare laLa relazione tra l'uso di Internet e la partecipazione politica è diventata sempre più evidente negli ultimi anni. Internet ha fornito agli individui nuovi strumenti per informarsi, esprimere le proprie opinioni e partecipare attivamente alla vita politica. Attraverso i social media, i blog e i forum online, le persone possono condividere notizie, discutere di questioni politiche e organizzare movimenti di protesta. Questi strumenti consentono una partecipazione più diretta e immediata rispetto ai mezzi di informazione tradizionali. Inoltre, Internet ha reso più accessibili le informazioni politiche, consentendo alle persone di informarsi su candidati, partiti e questioni politiche in modo autonomo. Questo ha contribuito a una maggiore consapevolezza politica e ha permesso alle persone di prendere decisioni informate durante le elezioni. Tuttavia, è importante sottolineare che l'uso di Internet per la partecipazione politica non è privo di sfide. Ad esempio, la diffusione di notizie false e la polarizzazione delle opinioni possono influenzare negativamente il dibattito politico online. Inoltre, non tutti hanno accesso a Internet o alle competenze digitali necessarie per partecipare attivamente. In conclusione, l'uso di Internet ha cambiato il modo in cui le persone partecipano alla politica, offrendo nuove opportunità di informazione e coinvolgimento. Tuttavia, è importante affrontare le sfide associate a questa forma di partecipazione e garantire che tutti abbiano accesso e competenze per partecipare in modo significativo.politica è stata dimostrato come la sia positiva: aun più intenso uso dei nuovi media corrisponde una maggiore propensione al coinvolgimento civico. Tuttavia esistono diverse visioni:- Effetto causale positivo -> la rete stimola la partecipazione politica
- Effetto causale negativo -> i nuovi media influiscono negativamente sull'attività politica perché le attività compiute in rete tolgono tempo per dedicarsi ad attività sociali
- Autoselezione -> non vi è alcun effetto diretto tra Internet e partecipazione