LA BANCA CENTRALE
La banca centrale può creare moneta illimitatamente, garantisce
così di non essere mai a corto di liquidità, ma il limite implicito è
imposto dalla necessità di garantire la fiducia nel valore della
moneta e quindi nel suo ruolo di riserva di valore.
Il potere di creazione di moneta rende anche possibile il
finanziamento del deficit pubblico da parte della banca
centrale, che può acquistare titoli di stato oppure prestare
direttamente al tesoro. Il limite consiste nel mantenere stabile il
valore della moneta.
Le banche quando si finanziano presso la banca centrale, pagano un
prezzo calcolato in funzione del tasso di rifinanziamento.
LA POLITICA MONETARIA
Consiste nell’aumento o nella diminuzione del tasso di
rifinanziamento e nella comunicazione circa il suo andamento in
futuro.
Una politica monetaria espansiva è un sostegno alla
domanda di liquidità attraverso una riduzione del tasso di
rifinanziamento oppure un annuncio di una sua riduzione in futuro.
Una politica monetaria restrittiva consiste invece in un freno
alla domanda di liquidità attraverso un aumento del tasso di
rifinanziamento oppure un annuncio di un suo aumento in futuro.
La banca centrale può influenzare il comportamento delle altre
banche chiedendo a loro di conservare una parte dei depositi
ricevuti dal suo pubblico su un conto aperto presso di lei.
Queste riserve obbligatorie non sono imposte da tutte le banche
centrali: il Regno Unito, il Canada e la Svezia le hanno eliminate. La
BCE e la FED le hanno mantenute, ma con coefficiente molto basso.
LA BCE E LA FED
Negli Stati Uniti la banca centrale è la Federal Reserve (FED):
federal funds market
- Il mercato delle riserve è chiamato ;
- Il tasso di interesse in esso determinato dall’interazione tra
federal funds
la domanda e l’offerta di riserve è chiamato
rate che viaggia attorno al 2.5%
Nell’Eurozona la banca centrale è la Banca Centrale
Europea (BCE):
- L’implementazione della politica monetaria è leggermente
più complessa nell’Eurozona
- Il tasso di interesse associato ai prestiti che le banche
ottengono dalla BCE è chiamato tasso di rifinanziamento
principiale.
LA TRAPPOLA DELLA LIQUIDITA’
La banca centrale non può ridurre il tasso di interesse nominale
zero lower bound
sotto lo zero: limite conosciuto come ; con un
tasso di interesse pari a zero le persone dono indifferenti tra titoli e
moneta: al raggiungimento di un tasso di interesse pari a zero la
domanda di moneta diventa orizzontale.
Con il tasso di interesse sceso a zero, un’espansione monetaria
diventa inefficace: il tasso di interesse rimane zero; l’economia cade
in una trappola della liquidità (le persone sono disposte a tenere più
liquidità allo stesso tasso di interesse).
Se la BC pone in esse delle operazioni di mercato aperto, vedremo
un aumento dei depositi e delle riserve bancarie, con il tasso
di interesse fermo a zero.
IL “BAZOOKA” DI MARIO DRAGHI
Nel marzo del 2015, la BCE ha avviato un piano di acquisto di titoli
pubblici appartenenti ai pesi dell’area Euro; questa operazione,
denominata quantitative easing, ha come obbiettivo quello di
scongiurare il processo deflazionistico in atto di diversi Paesi
europei. Questa operazione è stata molto efficace per ridurre i tassi
di interesse.
Capitolo 5
1. Il modello IS-LM
IL MERCATO DEI BENI E LA CURVA IS
L’equilibrio del mercato dei beni può essere espresso attraverso la
condizione di uguaglianza tra produzione (Y) e domanda aggregata
(Z) ed è definito dalla relazione IS;
Z= C+I+G
Assumendo che il consumo sia funzione del reddito disponibile e
considerando investimento, spesa pubblica e imposte variabili
esogene, si ha che la condizione di equilibrio è data da:
Y=C(Y-T)+Ī+G
Una debolezza è che il tasso di interesse non influenza la domanda
di beni
INVESTIMENTO, VENDITE E TASSO DI INTERESSE
Finora abbiamo considerato l’investimento esogeno;
in realtà, l’investimento dipende da due fattori:
- Il livello delle vendite espresso dal reddito Y;
- Il tasso di interesse i;
Ipotizzeremo quindi la seguente funzione di comportamento per
l’investimento:
I=I(Y, i)
(+, - )
Un aumento della produzione provoca un aumento
dell’investimento;
un aumento del tasso di interesse provoca una riduzione
dell’investimento.
LA DETERMINAZIONE DELLA PRODUZIONE
La condizione di equilibrio nel mercato dei beni diventa:
Y=C(Y-T)+I(Y, i)+G
- Un aumento della produzione fa aumentare il reddito e
quindi il reddito disponibile e quindi i consumi;
- Un aumento della produzione fa aumentare anche
l’investimento;
Un aumento della produzione fa aumentare la domanda di beni:
questa relazione tra domanda e produzione è rappresentata dalla
curva ZZ, positivamente inclinata.
La curva ZZ ha due caratteristiche:
- Non avendo assunto che le equazioni del consumo e
investimento siano lineari, la ZZ sarà una curva e non una
retta;
- La ZZ è più piatta della retta a 45 gradi: perché assumiamo
che un aumento della produzione conduce un incremento
meno che proporzionale della domanda.
La curva IS ci dice come varia la produzione di equilibrio al
variare del tasso di interesse.
La curva IS definisce il luogo dei punti nello spazio (i, Y) per i
quali il mercato dei beni è in equilibrio (Domanda=Produzione)
I MERCATI FINANZIARI E LA CURVA LM
Abbiamo visto come il tasso di interesse è determinato
dall’uguaglianza tra domanda e offerta di moneta:
M=€YL(i)
La variabile M è lo stock nominale di moneta
Il lato destro rappresenta la domanda di moneta, funzione del
reddito nominale €Y e del tasso di interesse nominale i.
Tale equazione stabilisce una relazione tra moneta, reddito
nominale e tasso di interesse.
Visto che €Y=PY, dividendo per ambo i lati per il livello dei
prezzi P si ottiene:
M/P=YL(i)
In questo modo la condizione di equilibrio è data
dall’uguaglianza tra offerta reale di moneta (lo stock di moneta
in termini di beni e non di euro) e domanda reale di moneta,
che a sua volta dipende dal reddito Y e dal tasso di interesse i.
Questa equazione descrive l’equilibrio nel mercato della
moneta, ed è utilizzata per derivare la curva LM quando la
banca centrale stabilisce una certa offerta di moneta.
Questa relazione suggerisce due possibili strumenti della politica
monetaria: l’offerta di moneta o il tasso di interesse
M/P=YL(i)
Immaginate che la BC scelga M (con P fisso nel breve periodo).
- Se il reddito reale aumenta, facendo a sua volta aumentare
la domanda di moneta, il tasso di interesse deve aumentare
in modo che la domanda di moneta rimanga uguale
all’offerta di moneta;
- Per una data offerta di moneta, un aumento del reddito
deve accompagnarsi, per mantenere l’equilibrio del
mercato finanziario, ad un aumento del tasso di interesse.
Questo è il modo di derivare la curva LM, che descrive il luogo dei
punti nello spazio (i, Y) lungo i quali il mercato finanziario è in
equilibrio (Offerta di moneta=Domanda di moneta)
Tuttavia, le BC moderne decidono il tasso di interesse e aggiustano
l’offerta di moneta concordemente; ovvero scelgono un tasso di
interesse iֿ e aggiustano l’offerta di moneta in modo tale da
raggiungerlo.
Questa considerazione ci porta ad una versione semplificata della
Curva LM: una retta orizzontale in corrispondenza del tasso di
interesse stabilito dalla banca centrale. Cioè, una curva LM che è
indipendente dal livello della produzione.
M/P=YL(i)
Una volta fissato i, l’offerta di moneta viene modificata tramite
operazioni di mercato aperto, per qualsiasi livello di produzione.
IL MODELLO IS-LM: L’EQUILIBRIO
Ogni punto della curva IS corrisponde ad un possibile equilibrio nel
mercato dei beni.
Ogni punto della curva LM corrisponde ad un possibile equilibrio nei
mercati finanziari;
formalmente avremo:
Relazione IS: Y=C(Y-T)+I(Y, i)+G
Relazione LM: i=i
Per derivare esplicitamente la curva IS, ovvero:
Y=C(Y-T)+I(Y, i)+G
Bisogna esplicitare una forma funzionale per il consumo
C=c₀+c₁(Y-T) c₀>0,0<c₁<1
e per l’investimento:
I=Ī+d₁Y-d₂i Ī, d₁, d₂>0
Per ricavare la curva IS bisogna sostituire la funzione del consumo e
dell’investimento per ottenere:
Y=c₀+c₁(Y-T)+Ī+d₁Y-d₂i+G
Risolvendo l’equazione per Y, è possibile ricavare il livello di
equilibrio della produzione come funzione del tasso di interesse:
Dove A=
c₀+c₁T+Ī+G
Per la rappresentazione grafica, conviene scrivere la curva come:
La curva LM è caratterizzata dalla seguente relazione di equilibrio:
i=iֿ
questa espressione riassume il fatto che la banca centrale fissa un
determinato tasso di interesse muovendo in maniera conseguente
l’offerta di moneta;
L’equilibrio IS-LM si determina calcolando algebricamente il valore
di Y che risolve il seguente sistema:
i=iֿ
la soluzione del sistema è appunto il valore di equilibrio della
produzione:
Graficamente avremo:
il moltiplicatore della politica fiscale sarà dato dalla seguente
espressione:
∆Y/∆A=1/1-c₁-d₁
Il coefficiente ∆Y/∆A dice di quanto aumenta il reddito quando una
delle componenti autonome della domanda varia di una unità;
il valore del moltiplicatore fiscale cresce al crescere di c₁ e d₁
tuttavia quando c₁+d₁=1, il moltiplicatore fiscale non è definito.
Il moltiplicatore della politica monetaria, infine, sarà:
Ci dice di quanto aumenta il reddito quando il tasso di interesse si
riduce di un punto percentuale; quando gli investimenti non
dipendono dal tasso di interesse e la IS è verticale (d₂=0) il
moltiplicatore della politica monetaria è uguale a zero;
in una situazione di trappola della liquidità, ovvero quando il tasso
lower bound,
di interesse ha raggiunto il il moltiplicatore della
politica monetaria non è definito.
POLITICA FISCALE
si consideri una riduzione del disavanzo di bilancio attraverso un
Aumento delle imposte, mantenendo invariata la spesa pubblica.
Una politica di questo tipo è chiamata stretta o contrazione fiscale.
Analizziamo gli effetti di questa politica in tra step:
1) Su quale mercato opera questa politica? Quale curva verrà
condizionata?
2) Come cambierà l’equilibrio generale?
3) Spiegare a parole cosa è successo - l’incremento delle
imposte influenza
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