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Trilemma di Mundell

Era un economista che abbiamo già citato. Questo modello è anche chiamato la "trinità impossibile", qui ci viene detto che (1) il tasso di cambio fisso, (2) la libertà nei movimenti di capitale e (3) la politica monetaria indipendente... sono 3 elementi che non possono coesistere. Solo 2 obiettivi possono essere perseguiti contemporaneamente. Sono i 3 elementi che hanno caratterizzato l'esempio appena visto. Si avevano i cambi fissi, i movimenti di capitale e la politica monetaria che muove il tasso d'interesse, viene settata quindi in maniera indipendente. Quali però di questi obiettivi possono essere perseguiti contemporaneamente? 1 e 2, si esclude il 3. Un esempio di questa situazione è l'area euro. Si hanno cambi fissi fra le valute nazionali, libertà nei flussi, ma la politica monetaria è unica, si ha un'unica Banca Centrale. Ci può essere la situazione con 2 e 3.

libertà nei flussi e politica indipendente... il tasso di cambio dovrà essere flessibile. Questa è la situazione degli USA, il tasso di cambio è flessibile. È anche la situazione nell'aereo euro rispetto al resto del mondo. Ci possono anche essere 1 e 3. Quindi con tasso fisso e politica indipendente, sicuramente i movimenti di capitale non saranno liberi, quindi vanno implementati i "capital controls", controlli sui flussi.

CAMBI FISSI... effetti di una svalutazione. Esaminiamo ora gli effetti di una svalutazione in un regime di tassi fissi. Siamo nel punto A, NON abbiamo ipotizzato l'equilibrio NX: il nostro paese registra un deficit di partite correnti. L'offerta di euro è superiore alla domanda, X è minore di IM. Si ha una svalutazione della valuta che genera un aumento dell'export ed una riduzione dell'import, cresce Y. Tutto ciò se le condizioni ML sono rispettate. In questo caso E diminuisce,

quindi X cresce e IM diminuisce. Le ML sono rispettate, quindi è corretto che si sposti IS. Se il reddito aumenta significativamente, l'effetto di aumento degli import riduce quello positivo del deprezzamento. Caveat lector Il deprezzamento aumenta il reddito e, tendenzialmente, migliora NX. È dunque vantaggioso? Bisogna ricordarsi che: 1. Che le importazioni costano di più. - I consumatori sono svantaggiati. Vi è una perdita di potere di acquisto. - I costi industriali aumentano → Inflazione? 2. Se il paese è indebitato in valuta, il valore del debito aumenta. Questo effetto può essere devastante. PARITÀ DEI POTERI D'ACQUISTO È una relazione che ci spiega come dovrebbero evolvere i tassi di cambio nel lungo periodo. Abbiamo visto che questi sono determinati dalla parità scoperta dei tassi d'interesse (UIP). Vediamo una legge di non arbitraggio per i beni commerciabili: Legge del prezzo unico: Se le forze di mercato

Operano liberamente, il prezzo di un bene commerciabile deve essere uguale (al netto di imposte indirette) in paesi diversi. Anche questa è una legge di non arbitraggio:

Abbiamo il prezzo in valuta estera a dx e il prezzo in valuta nazionale calcolato col tasso di cambio. Se questa relazione non fosse vera ci sarebbe una situazione d'arbitraggio. La teoria "PPP".

Presentiamo ora una teoria di determinazione dei tassi di cambio che ci aspettiamo essere valida "nel lungo periodo". Il ragionamento che abbiamo fatto per un bene può essere espanso ad un paniere di beni, così da non avere possibilità d'arbitraggio. Questa è detta PPP assoluta perché considera il livello generale dei prezzi (quindi si considera un paniere di beni molto ampio). Se le forze di mercato operano liberamente, i prezzi dei beni commerciabili (al netto di imposte indirette) devono essere eguali (o quasi, esistono costi di trasporto...).

altrimenti si rende possibile l'arbitraggio. Se la legge del prezzo unico vale per tutti i beni del paniere, allora la PPP è automaticamente valida.

Nella realtà Vi sono numerosi ostacoli al dispiegarsi delle forze di mercato che permetterebbero alla PPP di essere sempre valida: restrizioni tariffarie e non tariffarie, costi di trasporto. Però e questi elementi non cambiano molto nel tempo, la PPP dovrebbe avere una sua validità almeno in termini differenziali, con ciò s'intende in termini di variazione.

A seguito di una serie di calcoli con l'uso del differenziale (variazione infinitesima):

Quest'equazione ci dice che la variazione del tasso di cambio è determinata dai differenziali d'inflazione.

Questa è la PPP relativa. Se l'inflazione all'estero è maggiore di quella domestica, il tasso di cambio s'apprezza. Perché?

Se l'inflazione è più elevata nel paese estero

io il bene io acquisterò nel paese nazionale! Maggiorerichiesta nel paese nazionale e quindi l'euro si apprezza. Al contrario, più inflazione nell'area euro che negli USA, questo fa si che il tasso di cambio si deprezzi! Sarà più conveniente andare ad acquistare nell'USA. Quindi Questa equazione permette di prevedere - in linea di massima - l'evoluzione dei tassi di cambio sulla base dei differenziali di inflazione.

PPP e Cambi fissi PPP è valida anche nel caso di cambi fissi, il tasso di cambio reale nel lungo periodo tende allo stesso valore, sia in regime di cambi fissi che flessibili! Con tasso di cambio flessibile, l'equilibrio può essere raggiunto tramite variazioni sia del tasso di cambio che dell'inflazione (variazioni dei prezzi). Con tasso di cambio fisso, l'equilibrio può essere raggiunto solamente tramite P (inflazione), oppure tramite svalutazioni, però in linea teorica

Queste non dovrebbero esserci.

Le crisi nei tassi di cambio

Abbiamo sino ad ora considerato modelli di cambi fissi "perfettamente credibili". In altre parole, gli investitori nazionali ed esteri hanno basato le loro decisioni sull'ipotesi che il cambio venga mantenuto. Ciò implica che i tassi di interesse nazionali e mondiali fossero allineati (UIP). Spesso questa ipotesi non è realistica, questo ha un'influenza sui tassi d'interesse.

Quando gli operatori economici ritengono probabile una svalutazione? quando il paese in esame:

  1. presenta rilevanti disavanzi commerciali e scarsità di riserve. In questo caso una svalutazione può essere inevitabile, sarà necessario sganciarsi dal cambio fisso e svalutare.
  2. presenta elevata disoccupazione e deficit di bilancio pubblico: la svalutazione diventa una politica economica attraente, questo perché ha effetti espansivi sull'economia, può migliorare questi.

Applicando l'equazione di parità scoperta dei tassi di interesse, si rileva che i tassi interni devono essere più elevati rispetto ai tassi mondiali: questo perché si ha quest'altra componente a secondo membro che rappresenta il rischio di default del paese, gli agenti richiederanno una remunerazione maggiore per un investimento in quel paese.

La crisi argentina 2001/02: L'Argentina per tutti gli anni '90 ha avuto i cambi fissi, durante il 2001 è stato in vigore un regime di doppicambi, tale per cui - per gli importatori - erano necessari 1.08 pesos per ottenere 1 USD. Nei primi giorni del 2002 il cambio è stato portato a 1.40 pesos per un dollaro, per poi arrivare ad un picco di circa 3.50. La radice della crisi sta probabilmente nella svalutazione brasiliana del dicembre 1999. Tale svalutazione ha ridotto le esportazioni argentine sia in Brasile sia nel resto del mondo. Ciò ha causato la crisi in Argentina.

La contrazione nel Pil ha raggiunto un livello tale per cui il tasso di disoccupazione, per tutto il 2001, è stato dell'ordine del 15%. "I mercati" hanno ritenuto che la situazione fosse insostenibile: nel settembre del 2001 si riteneva certa una svalutazione del 30% in un arco temporale di 6 mesi.

Vediamo che qui i tassi d'interesse si sono alzati, ma non è stata la BC a farlo. Lo hanno richiesto i mercati per compensare la svalutazione. NON è la BC centrale a scegliere il tasso di interesse, è stato il mercato ad imporlo, anche alla BC.

Se i mercati riterranno sufficiente la svalutazione, avremo nuovamente i=if. Inoltre, la svalutazione porterà IS verso destra, iniziando una fase espansiva.

Comunque, danni nel debito estero e la riduzione del tenore di vita degli argentini.

Il deprezzamento del dollaro ed il "riaggiustamento" USA

Durante il periodo 1998-2005 (per sette anni!), la bilancia commerciale americana si è notevolmente degradata.

Dopo un miglioramento, un nuovo peggioramento caratterizza il periodo 2017-2019, con un aggravamento nel periodo della crisi 'covid'. All'inizio del 2005 la bilancia dei beni e dei servizi negli USA registrava un deficit vicino al 5.5% del PIL. Nel 2009 il deficit commerciale è stato 'solo' del 3%, per poi peggiorare marginalmente, la stabilizzazione si è avuta nel 2011/12 intorno al 3%. Durante lo stesso periodo, dal 2002 al 2005, il Dollaro Americano (USD) si è fortemente deprezzato rispetto all'Euro, nel 2003 cambio USD/Euro svalutazione del 20%. In seguito, il dollaro è risalito fino ad un cambio di 1.20, il record negativo è nel 2008 pari a 1.59. Abbiamo 3 fasi: - Nel 2002-05, il deprezzamento del dollaro si è accompagnato ad un deterioramento della parte commerciale. - Nel 2006-08, un ulteriore deprezzamento del dollaro si è accompagnato ad un miglioramento di NX. - Dal 2010 un modesto apprezzamento del dollaro.è andato insieme ad un deterioramento dei conti commerciali. Come si spiega l'effetto fino al 2005? Non necessariamente le condizioni di Marshall Lerner sono rispettate nel breve periodo e è presente anche un effetto quantità su import (La crescita USA è stata forte ed è stata più rapida di quella del 'resto del mondo, l'effetto quantità sugli import è stato più forte di quello sugli export). Anche quanto avvenuto nel 2007-2009 si spiega principalmente sulla base dei movimenti del PIL. Il PIL americano è sceso maggiormente (e più in fretta) di quello del resto del mondo... le importazioni si sono ridotte molto. La fase 2010-2013 si spiega facilmente, L'apprezzamento (persistente) del dollaro tende a far peggiorare le partite correnti. DISOCCUPAZIONE Il modello IS-LM si concentra sulla domanda aggregata, adesso guarderemo al lato dell'offerta, essa si basa sul mercato del lavoro e poi adesso bisogna integrare il modello del lavoro. Le analisi che facciano da adesso co
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Publisher
A.A. 2022-2023
90 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ale.Tozzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cottini Elena.