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LA DOCUMENTAZIONE
Cos’è la documentazione? La documentazione è l’insieme di notizie di cui si possa aver bisogno nella
redazione di un testo professionale. Per risalire alle notizie o alle informazioni su un problema abbiamo
bisogno delle fonti della comunicazione → possono essere motori di ricerca, libri, documenti, social, giornali,
ecc.
Dobbiamo infine tenere in considerazione che il punto di vista dal quale si presenta l’argomento permette di
muoversi tra due livelli di discorso, uno generale e uno particolare, che si intrecciano tra di loro.
SAGGIO DI LINGUISTICA
Brano di prosa tecnico-scientifica complesso richiede più tempo per essere compreso. Lessico tecnico con 14
proposizioni, massimo grado di subordinazione: 3 microsintassi (= sintassi della proposizione) maggiore
lunghezza dei periodi (numero di parole e complementi), minor numero di verbi (proposizioni) prevalenza di
sintassi nominale tipica della lingua scritta. Condensazione dell’informazione, espansione dell’informazione
per gradi (mediante l’aggiunta continua di sintagmi), brevità , sintesi (densità ) e implicitezza. Sintassi
nominale con maggior compattezza informativa. Incisi (tra soggetto-verbo o verbo-complemento) rallentano la
comprensione. Periodi ricchi di amplificazioni, aggiunte sotto forma di complementi richiedono tempo per
essere interpretati perché distanziano tra loro le info salienti. Testo molto intelligibile grazie ai deittici testuali e
ai segnali discorsivi che bilanciano le varie parti del testo e permettono al lettore di orientarsi, rendendo il
discorso coeso e coerente. Rinvii all’interno del testo ridondanza che concede più tempo al lettore per
assimilare l’informazione. Parole specifiche, complesse, tecniche, diverse dal vocabolario di base (frequenza
d’uso del termine, significati, lunghezza). Parole più frequenti = più generiche, con più significati e più brevi.
Citazioni, prestiti linguistici, porzioni di testo tra virgolette. Testo ben scritto grammaticalmente e stilisticamente
corretta. Costruzione dei periodi (rispetto dei rapporti logici tra le proposizioni (coerenza) + rispetto della
consecutio temporum, uso di lessico adeguato, uso di connettivi e deittici non ambigui (coesione).
LEZIONE 4
L'ENUNCIATO, IL DATO E IL NUOVO
● Comunicare = condividere informazioni (nozioni, stati d’animo, progetti, memorie) con qualcuno,
entrare in contatto con un’altra persona, reale o immaginaria.
● Funzione → stabilire un rapporto, notificare qualcosa.
● Funzione fattica = di contatto, per segnalare soltanto la propria presenza.
● Comunicazione non verbale → immagini, suoni, movimenti, odori, sapori.
● Ogni discorso contiene almeno un’informazione nuova → fanno di un’emissione verbale un atto
linguistico.
● Effetto → reazioni, conseguenze, modifica della situazione iniziale.
Enunciato = porzione di discorso corrispondente ad un atto linguistico → se contiene più di un’informazione
→ info disposte nell’ordine: sx: info note, dx: info nuove → per far funzionare meglio la comunicazione → si
assicura la coesione → conoscenze pregresse, note, generali si agganciano a conoscenze nuove, inedite →
funzionale alla codifica/decodifica delle informazioni → Testo ben costruito → funziona dal dato al nuovo →
evoluzione della conoscenza.
● TEMA = parte data di un enunciato, ciò di cui si sta parlando, ciò che è presupposto.
● REMA = parte nuova di un enunciato, ciò che si dice di nuovo sul tema.
● Entrambi non in senso assoluto, ma in relazione a un contesto comunicativo.
● Alcuni enunciati sono costituiti da un singolo sintagma o da una sola parola (rema).
● Il tema è opzionale, il rema è indispensabile per l’esistenza di un enunciato.
LE DISLOCAZIONI
Comunicazione orale: intonazione, ritmo e volume della voce nel parlato sono più importanti dell’ordine delle
parole per far comprendere il contrasto tra dato e nuovo.
Comunicazione scritta: l’ordine dei sintagmi dell’enunciato e la punteggiatura determinano il contrasto
dato/nuovo.
Costrutti per segnalare la posizione del dato:
● Dislocazione a destra → ex. L’ho incontrato ieri in pizzeria, Giorgio. → tipica delle proposizioni
oggettive o interrogative indirette.
● Dislocazione a sinistra → ex. Giorgio, l’ho incontrato ieri in pizzeria. → tipica dei testi informativi
(articoli di cronaca, politica) per mettere in primo piano il tema.
ANACOLUTI O TEMI SOSPESI
Mancanza di aggancio sintattico tra tema e rema → titoli di articoli di giornali → info salienti isolate in prima
posizione nel titolo per agganciare l’attenzione del lettore (ex. Governo, nuovo giro di consultazioni).
Dislocazioni e tema sospeso = costrutti di sintassi marcata o segmentata.
Frase scissa → costrutto mancato, si trova sia nella comunicazione scritta che orale. Avviene quando
troviamo due proposizioni al posto di una, la seconda delle quali è subordinata (pseudorelativa) introdotta da
che → es: è Mauro che ho incontrato alla stazione.
La frase scissa agevola la coesione tra le varie parti del testo perché indirizza l’attenzione sulla ripresa di un
elemento già presentato. Es → (ex. Quello che hai visto è Mario) oppure può presentarsi in forma negativa,
rendendo evidente il contrasto tra ciò che si nega e ciò che si afferma (ex. Non è che la situazione non sia mai
stata sotto controllo, ma ora…).
COESIONE
È il rispetto dei rapporti grammaticali e della connessione sintattica tra le varie parti ed è il requisito
fondamentale di qualsiasi testo. Le varie parti sono:
a. concordanza di numero tra soggetto e predicato (ex. *i bambini non si vuol lavare).
b. concordanza di genere tra sostantivo e articolo (ex. *un bel abside romanico).
c. ordine delle parole nella frase (ex. *toccherà le cessioni completare).
Coesione → rete di richiami nel testo → rimandi avanti e indietro. Esigenze di un testo scritto ben costruito:
1. Concisione → Condensare le informazioni = capacità di dire l’essenziale omettendo il superfluo senza
ripetizioni e spreco di energie.
2. Chiarezza e comprensibilità.
3. Separazione dei piani del discorso → info più importanti in primo piano vs info secondarie sullo
sfondo, cause vs effetti, prima vs dopo → rispetto dei rapporti logici tra le info in un testo.
TESTUALITÀ
Connessione tra porzioni di testo semanticamente autonome (es. frasi) e la pragmatica (es. atti linguistici).
CONNETTIVI
Sono elementi che assicurano o migliorano la coesione di un testo garantendo la coesione testuale.
Coesivi = modi attraverso i quali si può richiamare un elemento già espresso in precedenza (es. pronomi
personali e pronomi dimostrativi) → rievocare un’informazione già menzionata senza ripetere puntualmente
un certo termine o espressione → tipico della lingua sorvegliata
Elementi che assicurano e/o migliorano la coesione di un testo garantendo i rapporti logici e sintattici tra le
varie parti. → congiunzioni (es. e, perché) → avverbi, complementi, intere frasi.
I connettivi a volte possono essere omessi, anche se l’omissione non consente sempre di esplicitare il
rapporto sintattico tra le frasi (es. Non è arrivata: [_ perché/_ quindi_] ha perso il treno). In assenza di
connettivi, la punteggiatura (nello specifico, i due punti, il punto e virgola e il punto fermo) marcano il rapporto
tra le frasi.
Funzione dei principali connettivi:
● I connettivi o connettori vengono inseriti allo snodarsi di capoversi per indicare il passaggio da una
sezione di testo all’altra o all’interno di un capoverso per segnalare i rapporti tra fatti e concetti →
funzione delle preposizioni, congiunzioni, avverbi, altre parole o gruppi di parole.
Natura dei rapporti:
● tempo.
● causa-effetto.
● somiglianza - differenza.
● bilanciamento tra generale e particolare.
COESIONE - SOSTITUZIONE LESSICALE
Sinonimi, iperonimi, nomi generali → coesivi costituiti da un vocabolo che:
• condivide più o meno precisamente il significato di un altro (ex. sinonimo: vecchio-anziano).
• Include il significato di un altro mantenendo un carattere semanticamente specifico (ex. iperonimo:
gatto-felino).
• Include il significato di un altro ricorrendo a un termine di significato generico (ex. nome generale: cosa, fatto,
persona).
RIFORMULAZIONE
Sostituire al già detto un’espressione (singola parola o perifrasi) che richiami nel contesto, senza possibilità di
dubbio, ciò di cui si è parlato facendo solitamente appello a una conoscenza largamente diffusa.
Enciclopedia dei destinatari = conoscenze condivise da una comunità in un dato momento storico.
Il contesto consente di incamerare una conoscenza nuova attribuendola correttamente alla fonte grazie alla
riformulazione.
ELLISSI
Omettere un riferimento esplicito al già detto. È obbligatoria quando il soggetto della frase coordinata è
subordinata è lo stesso della reggente (es. Paolo prese l’impermeabile e (lui) uscì). È obbligatoria nelle
subordinate implicite quando c’è identità di soggetto con la reggente (es—> Pedro alzò la mano e la spostò
leggermente per segnalare la sua richiesta).
Coesione: INCAPSULAMENTO ANAFORICO
Anafora = ripetizione di ciò che è stato già enunciato nel testo. Catafora = anticipazione di ciò che verrà
chiarito o riformulato in seguito. Incapsulamento anaforico = particolare tipo di anafora realizzato mediante un
pronome clitico (particella pronominale atona: lo, la, ci, ne) detto incapsulatore poiché ingloba
pronominalizzandoli molti elementi, anche più frasi, anziché soltanto una parola → usato principalmente dai
giornalisti.
LEZIONE 5 - INTERPUNZIONE
Interpunzione o punteggiatura = insieme di segni che scandisce nella scrittura la sintassi del periodo e non
riproduce solitamente gli aspetti ritmici e prosodici dell’oralità. Il parlato ha una sintassi molto diversa dallo
scritto; la punteggiatura non può quindi riprodurre le pause del parlato, ma deve seguire l’andamento sintattico
della scrittura.
Punti di interpunzione:
1. Punto fermo [.]: segno di punteggiatura forte, si pone alla conclusione di una frase di senso compiuto
o di un periodo. Segnala una pausa lunga del discorso. È seguito dalla lettera maiuscola. Se c’è
continuità tematica o del discorso, anche se i periodi sono conclusi dal punto, si continua sulla stessa
riga.
2. Virgola [,]: segno di punteggiatura debole, ma la sua posizione può modificare sostanzialmente il
s