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RIFIUTI URBANI

RIFIUTI SPECIALI (TOSSICO-NOCIVI):

Questo decreto tratta poi il trasporto dei rifiuti: i rifiuti durante il trasporto devono essere accompagnati da un formulario di identificazione (FIR) da cui si ottengono specifici dati:

  1. nome ed indirizzo del produttore e del detentore;
  2. origine, tipologia e quantità del rifiuto;
  3. impianto di destinazione;
  4. data e percorso dell'istradamento;
  5. nome ed indirizzo del destinatario.

Si vuole evitare l'abbandono dei rifiuti senza alcun trattamento.

I rifiuti urbani vengono gestiti sulla base di ambiti territoriali ottimali (ATO) - gestione dei rifiuti urbani, che vengono riutilizzati se raccolti con la raccolta differenziata o eliminati con termovalorizzatori/accumulati in discarica.

L'Autorità d'ambito è una struttura dotata di personalità giuridica costituita in ciascun ambito territoriale ottimale delimitato dalla competente Regione, alla quale gli enti locali partecipano.

obbligatoriamente ed alla quale è trasferito l'esercizio delle loro competenze in materia di gestione integrata dei rifiuti. L'Autorità d'ambito organizza il servizio e determina gli obiettivi da perseguire per garantirne la gestione secondo criteri di efficienza, di efficacia, di economicità e di trasparenza. Predispongono piani regionali di gestione dei rifiuti (assicurando adeguata pubblicità e la massima partecipazione dei cittadini) che prevedono misure tese alla riduzione delle quantità, dei volumi e della pericolosità dei rifiuti. I piani regionali di gestione prevedono inoltre: 1. Le condizioni ed i criteri tecnici in base ai quali, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia, gli impianti per la gestione dei rifiuti, a eccezione delle discariche, possono essere localizzati nelle aree destinate ad insediamenti produttivi. 2. La tipologia e il complesso degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti urbani.

realizzare nella regione, tenendo conto dell'obiettivo di assicurare la gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all'interno degli ambiti territoriali ottimali, nonché dell'offerta di smaltimento e di recupero da parte del sistema industriale;

La delimitazione di ogni singolo ambito territoriale ottimale sul territorio regionale;

Il complesso delle attività e dei fabbisogni degli impianti necessari a garantire la gestione dei rifiuti urbani secondo criteri di trasparenza, efficacia, efficienza, economicità e autosufficienza della gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all'interno di ciascuno degli ambiti territoriali ottimali, nonché ad assicurare lo smaltimento dei rifiuti speciali in luoghi prossimi a quelli di produzione al fine di favorire la riduzione della movimentazione di rifiuti;

I soggetti che intendono realizzare e gestire nuovi impianti di smaltimento o di recupero di rifiuti, anche pericolosi, devono presentare apposita

domanda allaregione competente per territorio, allegando il progetto definitivo dell'impianto e la documentazione tecnica prevista per la realizzazione del progetto stesso dalle disposizioni vigenti in materia urbanistica, di tutela ambientale, di salute di sicurezza sul lavoro e di igiene pubblica --> autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento. Il decreto 152 viene integrato dal decreto legislativo 205 del 2010, che migliora alcune definizioni e stabilisce una precisa gerarchia delle 4 R. Viene stabilito un criterio di priorità nella gestione dei rifiuti --> la gestione avviene quindi nel rispetto della gerarchia
  1. Prevenzione --> cercare di ridurre la quantità di rifiuti
  2. Preparazione per il riutilizzo
  3. Riciclaggio
  4. Recupero (di energia)
  5. Smaltimento
Il decreto 205 modifica la definizione di rifiuti organici --> rifiuti biodegradabili di giardini e parchi, rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di

ristorazione e punti vendita al dettaglio e rifiuti similiprodotti dall’industria alimentare raccolti in modo differenziato. La raccolta separata dei rifiuti organici deve essere effettuata con contenitori asvuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati a norma. Introduce il SISTRI --> sistema informatico della tracciabilità dei rifiuti. È gestito dal Comando dei carabinieri per la tutela dell'Ambiente. Il SISTRI poi è stato sostituito dal Registro elettronico nazionale --> traccia comunque i rifiuti dalla loro produzione alla loro destinazione finale.

Economia circolare Sono entrate in vigore una serie di direttive UE che riguardano rifiuti, imballaggi, discariche, rifiuti elettrici ed elettronici, veicoli fuori uso e pile. L'economia circolare quindi preserva ed accresce il capitale naturale attraverso l'uso di risorse rinnovabili, inoltre ottimizza la resa delle risorse --> Circolazione di prodotti, componenti e materiali

alla massima utilità in tutti i tempi, sia incicli tecnici che biologici. I cicli biologici riguardano la gestione dei nutrienti biologici, cioè nutrienti rinnovabili che possono, quindi, essere reintegrati nella biosfera (compostaggio-produzione di biogas). I cicli tecnici riguardano elementi non rinnovabili progettati per circolare il più possibile attraverso il riciclo, il riutilizzo, la manutenzione restano nel ciclo in buona qualità e non danneggiano la biosfera. L'economia circolare elimina le esternalità negative --> punta a ridurre i danni dovuti all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, acustico e il rilascio di sostanze tossiche. Nell'economia circolare riveste un ruolo preminente la gestione dei rifiuti. Tra gli obiettivi delle nuove direttive è previsto il riciclo entro il 2025 per almeno il 55% dei rifiuti urbani (60% entro il 2030 e 65% entro il 2035) e parallelamente si vincola lo smaltimento in discarica.

Dei rifiuti urbani (fino ad un massimo del 10% entro il 2035). Il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030. I rifiuti urbani pericolosi (come vernici, pesticidi, oli e solventi) dovranno essere raccolti separatamente dal 2025 e, sempre a partire dal 2025, i rifiuti biodegradabili dovranno essere obbligatoriamente raccolti separatamente.

In Italia sono state recepite 4 direttive UE grazie alla Delega del Governo, che ha emanato 4 decreti legislativi:

Infine, nel 2019 è stata adottata dal parlamento europeo e dal consiglio dell'unione europea la direttiva 904 del 2019 --> ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica monouso sull'ambiente, in particolare sull'ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un'economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi.

Saranno quindi vietati nell'UE i seguenti prodotti di plastica: posate

  • monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette)
  • piatti monouso
  • cannucce
  • cotton fioc
  • bastoncini per palloncini
  • plastiche ossi-degradabili
  • contenitori per alimenti
  • tazze in polistirolo espanso

I reati ambientali: ECOREATI

Con l'approvazione della legge 68 del 22 maggio 2015, per la prima volta i reati contro l'ambiente sono inseriti nel diritto penale. Diventano reati:

  • l'inquinamento ambientale
  • il disastro ambientale
  • l'impedimento dei controlli
  • l'omessa bonifica
  • il traffico e l'abbandono di materiale ad alta radioattività

Nel regime previgente, la maggior parte dei reati ambientali era di tipo contravvenzionale, spesso non correlata alla gravità dei fatti. Non esistevano delitti contro l'ambiente, l'unico era il reato per traffico illecito di rifiuti, introdotto con l'art. 53 bis della legge 23 marzo 2011, successivamente recepito nel decreto legislativo 152 del 2006.

riconoscimento giuridico del "bene ambiente", si è arrivati dopo un lungo percorso legislativo e grazie alla maggior sensibilità e consapevolezza attorno ai temi ambientali. La Costituzione Italiana non contiene alcun riferimento esplicito alla protezione delle risorse naturali o alla difesa di queste dagli inquinamenti --> viene considerato indirettamente come diritto alla salute (art.32) e alla tutela del paesaggio (art.9), inteso nell'accezione estetico-percettiva, legata cioè alle sensazioni provocate dalle forme percepite. La prima svolta si verifica nel 1986 con la legge 349 --> istituisce il Ministero dell'ambiente: la legge introduce il riconoscimento del danno pubblico ambientale e il diritto all'informazione dei cittadini. Sancisce che in seguito a danno pubblico ambientale si debba ripristinare lo stato dei luoghi --> viene posto in primo piano l'esigenza di ricostruire il bene ambiente, considerato come valore insé.--> Le finalità di protezione dell'ordinamento giuridico riguarda non solo l'uomo ma, allo stesso tempo, l'uomo e la natura. Solo con la legge costituzionale n.3/2001 la materia ambientale diventa oggetto di specifica disciplina. La nuova formulazione dell'art.117, riconosce, infatti, la tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali come materia espressamente riservata alla legislazione esclusiva dello Stato. La legge n.68 del 2015 introduce nel Codice Penale un nuovo titolo dedicato ai "Delitti contro l'ambiente". (vedi slide nuove per articolo 9, 32 e 41 che sono stati modificati nel 2022) Art. 452-bis: Inquinamento ambientale Oggetto del reato sono le risorse abiotiche (acqua, aria, suolo) e biotiche (flora, fauna, ecosistemi, biodiversità). Prima di questo articolo l'inquinamento era un pericolo astratto per il bene "l'introduzione diretta o indiretta, a seguito di attività comune,

Definito come umana, di sostanze, vibrazioni, calore o rumore o più in generale di agenti fisici o chimici, nell'aria, nell'acqua o nel suolo, che potrebbero nuocere alla salute umana o alla qualità dell'ambiente, causare il deterioramento dei beni materiali, oppure danni o perturbazioni a valori ricreativi dell'ambiente o ad altri suoi legittimi usi.

Con la legge 68 l'inquinamento diventa un evento di danno, significativo e misurabile, di una matrice ambientale o dell'ecosistema:

Art 452-quater: Disastro ambientale

Costituiscono disastro ambientale alternativamente:

  1. L'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema;
  2. L'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulta particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali.

Art 4

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
50 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sebrick di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione sanitaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Pavanello Sofia.