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DEFINIZIONE D'INTERVISTA INDIVIDUALE

L'intervista individuale è caratterizzata dall'essere:

  • un'interazione sociale, che può essere sia diretta (in compresenza fisica) che mediata (da tecnologie)
  • causata da uno dei partecipanti all'interazione, ossia l'intervistatore
  • si sviluppa in una situazione relazionale
  • ha finalità conoscitive di tipo scientifico
  • è guidata dall'intervistatore
  • l'intervistatore usa una traccia di interrogazione (tranne intervista etnografica)
  • è proposta a (un numero consistente di) soggetti in maniera ragionata

LE PROPRIETÀ DELLE INTERVISTE

  1. Standardizzazione
  2. Direttività
  3. Strutturazione

Le prime due caratteristiche sono proprietà dell'insieme degli atti di interrogazione

  1. Standardizzazione: considera l'uniformità degli atti d'interrogazione (domande) in una intervista individuale, sia per quanto riguarda la loro forma
  2. ordine; il ricercatore ha la possibilità di stabilire i contenuti dell'intervista, ma l'intervistato ha la libertà di decidere i contenuti delle sue risposte.

    ordine, l'intervistatore lascia parlare con libertà e riconduce l'intervistati sui temi che gli interessano, ai fini della ricerca.

    253 Strutturazione: forma e articolazione della traccia d'intervista. La traccia d'intervista o schema d'interrogazione contiene i punti di attenzione su cui si vogliono raccogliere le informazioni oppure le domande specifiche che si intende rivolgere agli intervistati. Una traccia molto strutturata può prevedere sia una bassa direttività e una bassa standardizzazione (racconti e storie di vita) sia un'elevata direttività e standardizzazione (questionari). Possiamo dire che la traccia è molto strutturata sia nel questionario che nelle interviste non-direttive (racconti e storie di vita). Nella traccia di interviste non direttive non ci sono domande ma nella conduzione utilizzo domande in maniera non direttiva.

    PER UNA TIPOLOGIA DI INTERVISTE

    Standardizzazione Direttività Strutturazione della

    Intervista Max Var Min Max Var Min Max Var Standardizzata X X X (questionario) Non direttiva (racconti e storie di vita) Semi- strutturata

    L'INTERVISTATORE NON-STANDARD

    L'atteggiamento dell'intervistatore incide profondamente su quanto avviene in interazione. Una intervista non-standard non è solo una registrazione di dati, ma un processo comunicativo nel quale si trasmettono e producono significati. L'intervistatore entra in interazione con l'interezza della sua persona, che è una risorsa di cui deve essere consapevole, e riveste ruoli e funzioni precisi che vanno definiti e controllati.

    L'intervistatore deve sapere gestire questa duplice complessità: l'instaurarsi di una relazione mai affettivamente neutra, la razionalizzazione necessaria all'ascolto scientifico.

    Le regole da seguire:

    1. Ascolta, guarda, sente, partecipa, si lascia sorprendere, cerca di comprendere come se ascoltasse le confidenze di un amico, ma
    anche guida, registra, spiega. Il suo ascolto è scientifico, finalizzato alla conoscenza. Atteggiamento aperto: deve essere paziente, cordiale, incoraggiante, mantenere un atteggiamento positivo, mettere a suo agio, far parlare liberamente, non giudicare, non influenzare. Deve incoraggiare un racconto fedele e preciso. Ascolto critico per individuare nelle parole dell'intervistato gli indici, che in fase di analisi richiamano le dimensioni rilevanti del nostro oggetto di ricerca. Differenze intervistato-intervistatore: genere, generazione, status sociale. Vanno gestite al meglio. Non sono tanto importanti le differenze quanto farsene carico. La differenza può essere sfruttata dal ricercatore, ponendosi nell'atteggiamento di chi vuole imparare. L'intervistatore deve essere veramente interessato, così si produce una situazione narrativa piena. Intervistato e intervistatore non si devono conoscere. Modo di porsi più o meno formale:

    Cortesia e una certa formalità sono d'obbligo per tutti; non il tu a tutti i costi. La comunanza di condizione facilita l'informalità.

    Abbigliamento intervistatore: buon senso, moderazione, nessun eccesso è forse la regola sufficiente.

    L'INTERVISTA SEMI-STRUTTURATA

    L'intervista semi-strutturata è il tipo d'intervista in cui (tendenzialmente) vengono poste alcune domande, sempre le stesse e nello stesso ordine per tutti, lasciando libero l'intervistato di rispondere come crede. È, in pratica, un'intervista che prevede un insieme fisso e ordinato di domande aperte.

    Strutturazione della traccia: non è molto elevata, la traccia si limita a fissare le domande e non le risposte.

    Standardizzazione: non molto elevata, traccia fissa che prevede tendenzialmente le stesse domande per tutti gli intervistati (non sempre tutte e nello stesso ordine: alcune domande possono non essere fatte se l'intervistato ha...

    già risposto in qualche modo o se si capisce che non è opportuno fargliela in quel punto o è preferibile saltarla addirittura) Direttività: non molto elevata. L'intervistatore fa domande precise (secondo la traccia) ma può aggiungerne delle nuove e l'intervistato può a sua volta proporre delle questioni che ritiene interessanti, magari non contemplate nella traccia. ALCUNE REGOLE DA SAPERE SULLE INTERVISTE SEMI STRUTTURATE Sempre meglio intervistare persone che non si conoscono direttamente Mostrarsi disponibile sia per il luogo, giorno, ora dell'intervista Scegliere possibilmente un posto appropriato e silenzioso per realizzare l'intervista Proporre come luogo dell'intervista o uno istituzionale (ente per cui si lavora) o casa/ufficio della persona intervistata o una piattaforma (telefono, skype, teams) Non mandare mai prima la traccia dell'intervista alla persona che si vuole intervistare.eventualmente potrà rileggere la trascrizione in seguito, quando invierà il modulo privacy compilato. La traccia va preparata con cura, ma è aperta e può essere rivista e integrata dal ricercatore. Pur avendo la traccia un grado medio di strutturazione, si può giocare con la direttività e con la standardizzazione, a seconda delle situazioni. QUANDO USARE L'INTERVISTA SEMI STRUTTURATA Quando gli obiettivi della ricerca sono "circoscritti", ovvero per indagini "snack", budget piccolo e poco tempo. Quando si vogliono raccogliere informazioni (non in profondità e non necessariamente biografiche), conoscere le opinioni e i comportamenti di alcune persone su un fenomeno sociale, su una questione, ecc. Quando su una questione si vuole sentire la voce di alcuni testimoni privilegiati, che possano darci informazioni riguardo specifiche categorie di situazione (insieme formati da individui o gruppi che condividono).tag html per formattare il testo:

    una medesima situazione sociale: itossicodipendenti, i malati terminali, gli adolescenti, i divorziati, ecc) o mondisociali (persone che condividono un tipo di attività specifica: insegnamento, il volontariato, imprenditoria femminile, ecc.)

    Quando le persone che si vogliono intervistare hanno poca disponibilità di tempo (di solito le interviste hanno una durata media di 30 minuti)

    Quando si può scegliere se condurre l'intervista face to face oppure con il telefono/piattaforme digitali

    Quando il budget è ridotto

    Quando il disegno della ricerca prevede un numero contenuto di interviste

    Quando i tempi della ricerca e nello specifico della rilevazione delle informazioni sono "stretti"

    TRACCIA D'INTERVISTA SEMI-STRUTTURATA

    Il consumo televisivo dei giovani

    1. Dove guardi di solito la televisione?
    2. Quando la guardi?
    3. Quanto la guardi?
    4. Con chi guardi la tv?
    5. Che canali televisivi guardi?
    6. Che programmi guardi?
    7. Utilizzi
    altri "strumenti" televisivi? 8. Con chi e dove ti capita di discutere dei programmi televisivi che guardi di solito? 9. Quanto la televisione orienta i tuoi consumi? 10. Che opinione hai dei programmi e dei palinsesti? Intervista n.1, femmina, 20 anni, studente, residente a Milano. Intervistatore Mario Rossi. Data e luogo intervista: Milano, 07/05/2010 R. Dove guardi di solito la televisione? I. Di solito in camera, però capita delle volte che la guardo anche in sala insieme alle bimbe, C. e B. R. Ho capito, e quindi quante televisioni hai in casa? I. Mmm tre, quattro, cinque, sei! R. Sei, e te però usi solitamente quella in camera tua? I. Sì R. E quella … I. In salotto R. Senti invece oltre a casa ci sono altri posti dove ti capita di guardare la televisione? I. No R. No? Mmm magari non lo so … una partita tutti insieme? I. No R. Al cellulare la guardi mai? I. No R. Senti, quando e quanto guardi la televisione? I. La sera e basta, dopo cena e basta. Durante

    Il pomeriggio ho da studiare sicché non la guardo. E di solito ti cambia quando vai a scuola o sei in vacanza? O per dire tra l'estate e l'inverno? Sì, perché d'estate sono più fuori quindi sto meno in casa e non la guardo mai.

    Errori: dire "ho capito", non soffermarsi su una domanda (sul dove), mettere le parole in bocca all'intervistatore, ultima domanda su estate e inverno.

    Intervistato n.2, maschio, 35 anni, residente a Milano

    Intervistatore Lucia Bianchi, data e luogo intervista: Milano, 11/04/2016

    R. Dove guardi di solito la televisione?

    I. Sul divano (risate)... è vero... sul divano... sul divano a casa mia... davanti... a un televisore che è grande quasi quanto la parete e che costituisce una presenza quasi f

Dettagli
A.A. 2022-2023
55 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Angelicabruni32 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di ricerca sociale qualitativa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Introini Fabio.