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PRESUNZIONE
Per evitare una serie di fenomeni di fittizio trasferimento della propria residenza all'estero, il
legislatore ha introdotto una disposizione che è il comma 2-bis dell’art 2. Introduce la "presunzione
legale relativa”. Questa prevede che se un cittadino italiano, che è residente in Italia, si cancella
dall’anagrafe della popolazione residente e si iscrive all'AIRE, per il fisco continua ad essere
fiscalmente residente in Italia, salvo prova contraria. Questo però se il cittadino italiano si trasferisce
nei paesi "non black list” (paesi con fiscalità privilegiata).
Quindi se un cittadino italiano si trasferisce in un paradiso fiscale per il fisco continua ad essere
residente in Italia, quindi deve continuare a pagare le imposte in Italia per i redditi ovunque prodotti
nel mondo, salvo che riesca a dimostrare che ha effettivamente trasferito all’estero sia il domicilio che
la residenza. Quando ci si trasferisce in un paradiso fiscale il soggetto che ha l’onere della prova (di
dimostrare che il trasferimento all’estero è effettivo) è il cittadino italiano.
Se un cittadino italiano si cancella dall’anagrafe della popolazione residente e si trasferisce in uno
Stato che non è a fiscalità privilegiata è l’agenzia delle entrate che deve dare la prova che , nonostante
la cancellazione dall'anagrafe l’italiano continua ad avere in Italia la residenza o il domicilio.
Gli elementi che possono costituire la prova sono sempre gli stessi: iscrizione ed effettiva frequenza
dei figli presso istituti scolastici o di formazione nel paese estero, lavoro all’estero, utenze…
Come si determina la base imponibile?
La base imponibile che è il reddito complessivo è dato dalla somma dei
redditi delle 6 categorie, a queste si aggiunge una categoria convenzionale
che è il reddito da partecipazione in società di persone residenti.
Es. il signor Rossi, lavoratore dipendente, che ha due immobili l’abitazione
principale più la casa delle vacanze, che ha le somme sul c/c bancario… Il
reddito complessivo sarà dato dalla somma di redditi per lavoro dipendente + 28
reddito di capitale + reddito fondiario. Poi dal reddito complessivo dobbiamo togliere gli oneri
deducibili (art 10 tuir, sono quelle che si sottraggono dalla base imponibile), da non confondere con le
detrazioni d’imposta (si sottraggono dall’imposta lorda).
Oneri deducibili: canoni, spese mediche e di assistenza specifica,
contributi previdenziali e assistenziali versati in ottemperanza a
disposizione di legge, i contributi e le donazioni in favore a
organizzazioni non governative…
Si arriva così al reddito imponibile. Poi in base ai vari scaglioni
applichiamo le aliquote e arriviamo all’Imposta lorda. Da qui togliamo
le detrazioni d’imposta art 12, 13, e 15. Arriviamo all’Imposta netta a
cui togliamo gli eventuali crediti d’imposta e arriviamo all’Imposta a
debito (o a credito).
Per i più poveri sono più convenienti le deduzioni o detrazioni
d’imposta? Le detrazioni.
Che cosa succede se in un periodo d’imposta ci siano delle perdite e non dei redditi? Per i redditi
d’impresa e redditi diversi le eventuali perdite possono essere compensate solo all’interno della
medesima categoria reddituale. Quindi se un imprenditore un anno genera una perdita, non può
utilizzare la perdita del reddito d’impresa per abbattere il reddito fondiario, ma quella perdita deve
essere portata a nuovo e può essere utilizzata negli anni successivi per diminuire la stessa categoria
del reddito d’impresa (compensazione verticale). Questo vale per i redditi d’impresa e redditi diversi,
mentre per le altre categorie residuali, ovvero la compensazione orizzontale è ammessa solo con
riferimento ai redditi di lavoro autonomo (cioè se ho una perdita da lavoro dipendente ma ho un
reddito fondiario posso utilizzare la perdita da lavoro autonomo in sottrazione del reddito fondiario,
quando calcolo il reddito complessivo).
La norma di riferimento per individuare i redditi di lavoro indipendente è l’art 49.
Dobbiamo porci la domanda: questo tipo di attività che reddito produce o il reddito da lavoro
dipendente è quel reddito che deriva da quale attività? La risposta si chiama di qualificazione.
Dopo che abbiamo capito se lo svolgimento per esempio dell’attività di fisioterapista produce reddito
di lavoro dipendente/ autonomo / di impresa, dobbiamo rispondere alla domanda: come si determina il
reddito da assoggettare a tassazione.
Abbiamo detto che il reddito complessivo si determina facendo la somma delle diverse categorie di
reddito. La complessità è che per ogni categoria sono dettate regole specifiche.
Es. lavoratore dipendente che per svolgere l’attività di lavoro deve spostarsi con i mezzi pubblici.
Questi costi sono deducibili dallo stipendio? No.
Gli unici casi in cui le spese possono essere dedotte sono per i costi d’impresa e per il reddito da
lavoro autonomo.
Quali sono le attività che producono, ai fini fiscali, un reddito che si qualifica come lavoro
dipendente? Art 49. Sono quelle attività che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di
lavoro con qualsiasi qualifica alle dipendenze e sotto la direzione di altri.
Quindi non è rilevante che il rapporto di lavoro subordinato sia formalizzato secondo la legislazione
giuslavoristica ma è sufficiente che presenti tale connotazione anche di fatto, con la conseguenza che
il lavoratore in nero viene considerato come evasore, cioè che ha prodotto un reddito da lavoro
dipendente.
L’altra categoria è l’art 55, ci detta la definizione di reddito d’impresa che è uguale a quella dell’art 4
del dpr 633 con alcune differenze. La prima riguarda le attività agricole, perché coloro che esercitano
le attività agricole ai fini dell’Irpef non hanno reddito d’impresa.
Le attività che danno luogo al reddito d’impresa sono: 29
- le attività che sono oggettivamente commerciali quelle del 2195 cc. Es. se un soggetto svolge
un’attività industriale, questa genererà un reddito che sarà da assoggettare a tassazione e sarà la
categoria dei redditi d’impresa. Questa persona può avere delle case e quindi avrà anche il reddito
fondiario. Per ogni categoria dobbiamo individuare la base imponibile, quindi il reddito complessivo è
dato dalla somma dei redditi d’impresa, di capitale e altri.
Es. Una società srl con un proprietario, la srl avrà il reddito d’impresa, i soci pagano sul dividendo.
Per l’Irpef quando una persona fisica svolge un'attività di lavoro e si chiede che tipo di reddito
produco? Se svolge un’attività che consiste in prestazioni lavorative con vincolo di subordinazione,
avrà reddito di lavoro dipendente. Se svolge un’attività che è oggettivamente commerciale (bancaria,
assicurativa, tassista). Se l’attività non è oggettivamente commerciale ma è una prestazione di servizi
(avvocato, estetista, ingegnere) devo guardare quella attività come è svolta. Se ho un’attività che è
svolta con l’organizzazione in forma d’impresa avrò reddito d'impresa, se manca l’organizzazione
avrò reddito di lavoro autonomo. Questo ragionamento vale solo per l’estetista, mentre l’avvocato è
una professione intellettuale, per la quale è necessario essere iscritti ad un albo professionale .
Quindi l'esercizio delle professioni intellettuali è di regola reddito di lavoro autonomo. Se è una
prestazione di servizi che non è tra le professioni intellettuali (estetiste) allora devo verificare come è
svolta l’attività. Se è svolta in forma d’impresa è reddito d’impresa, se manca è reddito di lavoro
autonomo (quindi se l’estetista ha un locale, dei dipendenti ha un’organizzazione in forma d'impresa,
se invece lavora presso la propria abitazione diventa reddito di lavoro autonomo).
- attività agricole art 2135 cc, queste ai fini della tassazione del reddito di regola producono dei redditi
fondiari (redditi figurativi) art 32. Questo ultimo articolo mette dei paletti: se l’attività consiste nella
coltivazione della vigna per produrre uva e poi l'agricoltore produce vino in parte con la propria ma ne
compra da terzi, allora per la parte che eccede l’attività tipica dell’agricoltore diventa reddito
d’impresa, mentre per la parte tipica diventa reddito fondiario.
Comma 2 art 55 c) “i redditi dei terreni, per la parte derivante dall'esercizio delle attività agricole di
cui all'articolo 32, pur se nei limiti ivi stabiliti, ove spettino alle società in nome collettivo e in
accomandita semplice nonché alle stabili organizzazioni di persone fisiche non residenti esercenti
attività di impresa”.
Comma 3 “Le disposizioni in materia di imposte sui redditi che fanno riferimento alle attività
commerciali si applicano, se non risulta diversamente, a tutte le attività indicate nel presente
articolo”. 27/11/2023
REDDITO DI LAVORO DIPENDENTE
Che tipo di attività devo svolgere? è il reddito che è conseguito dalle persone fisiche che prestano
un’attività di lavoro alle dipendenze e sotto la direzione altrui (con vincolo di subordinazione).
Di regola, fatta eccezione per il lavoro a domicilio, si prescinde dalla qualificazione ai fini
giuslavoristici (il legislatore fiscale non rinvia alle norme del cc). Questo non vale per il lavoro a
domicilio, perché l’obiettivo è di tassare qualunque tipo di attività svolta con vincolo di
subordinazione.
Oltre alla definizione principale troviamo dei redditi assimilati, cioè delle fattispecie che mancano di
uno o più delle caratteristiche del tipo di reddito, ma che vengono assimilati dal legislatore a reddito
di lavoro dipendente.
1. Un caso è quello delle pensioni, a prescindere dall’attività di lavoro che si è svolta durante il
periodo lavorativo, sono sempre considerate come reddito di lavoro dipendente.
2. Tutte le indennità, eccetto per quelle erogate a titolo di risarcimento patrimoniale, ivi incluse le
indennità di fine rapporto di lavoro dipendente. Durante il periodo di lavoro percepiamo uno
stipendio, questo viene tassato come reddito di lavoro dipendente, alla fine del rapporto di lavoro il
30
lavoratore percepirà un’indennità di fine rapporto. Siccome è una entrata che è sostitutiva e ha la
stessa natura del reddito la tasso allo ste