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Si sono spostati sul modello della nota spese (=un report che un dipendente
dell’azienda deve preparare nel momento di una trasferta o nel caso in cui
effettui di tasca sua spese aziendali e non personali)
I loro competitors sono diventati i loro clienti, per le aziende che hanno necessità
di preparare note spese (BtoB). Hanno fatto un modello Freemium per il BtoC.
“FeesCan” è un modello BtoBtoC, quindi venduta ad aziende che la rivendono, ma ora stanno facendo delle
partnership.
Hanno:
- Freemium: c’è una parte completamente gratis con pubblicità oppure pagando no pubblicità.
- Free-trial: a seconda dei prodotti ci sono strategie diverse, questa segue l’esempio di Deliveroo che
lascia un tot di giorni gratis.
La go to market strategy è un funnel, un modello, concentrato sull’assioma (convinzione) che il prodotto sia
il primo mezzo di acquisizione.
Funnel: è il processo attraverso il quale le aziende guidano i clienti nell’acquisto dei prodotti.
Product Qualified Lead: potenziali clienti che hanno utilizzato e raggiunto dei trigger predefiniti, che
indicano una forte possibilità che diventeranno dei clienti paganti. Il modello di business è cambiato sin da
subito, siccome M l’aveva già usato in Growens.
Bootstrap: alzarsi con gli stivali, esempio preso da un cartone, significa autofinanziati. Sono partiti così nel
2019 e nel 2020 hanno raccolto del capitale di rischio (200.000€) con una Pre-Money di 2M ->una
valutazione implicita dell’azienda. (in base a quello, se un finanziatore dice che vuole dare il 10% sarà
calcolato sul pre-money).
L’AI è stata sviluppata internamente. CASO: McDonald’s. Si devono fare tentativi ed errori
per trovare il modello di business giusto.
L’idea rivoluzionaria mostrata nel film di McDonald’s
è quella di progettare una cucina in cui tutto viene
fatto in modo seriale per ottimizzare il tempo.
L’innovazione sta nella velocità, devono essere veloci
i lavoratori a produrre i panini per i clienti.
“La nuova chiesa americana”, dove le persone
possono incontrarsi, nonostante i fratelli McDonald’s non ci credano ma un imprenditore li convince.
Ad oggi McDonald’s non guadagna dal ristorante ma dall’immobiliare. Il vero business è un altro; il business
degli hamburger alimenta il vero motore dei ricavi di McDonald’s. 22
Il vero business secondo Harry J. Sonneborne: «i soldi si fanno sull’immobiliare!»
https://www.youtube.com/watch?v=u35dOEOOSBU&t=45s
Se volessimo analizzare i segmenti di clientela di McDonald’s noteremmo che la maggior parte dei ricavi
vengono dai franchisee (per gli affitti degli immobili oltre che dalle royalties):
McDonald’s è diventato un punto di
riferimento per le persone nel
mondo, ovunque le persone vadano
se trovano un Mc sanno che lì
possono trovare del cibo o un posto
in cui riposarsi.
Per poter fare tutto ciò ci sono una
serie di canali (modi di
comunicazione e luoghi fisici) le
risorse chiave sono i beni immobili e
la parte degli uffici marketing, ecc.
Il business model Canvas viene utilizzato nelle prime fasi delle startup per poter creare una struttura chiara
e solida mettendo in ogni area il corretto concetto: 23
Ci sono moltissimi modi per appuntare idee, per poterle sviluppare e far crescere. Vediamo per esempio il
Business Model di Google:
Noi non siamo fonte di ricavo per Google, ma le licenze d’uso, le pubblicità, i servizi web based venduti alle
imprese, ecc. Tutto ciò genera ricavi per l’impresa. Quando non paghiamo per un servizio ci dobbiamo
rendere conto che siamo noi il prodotto. Infatti, i clienti di Google lo pagano siccome sanno che mettendo le
pubblicità sul motore di ricerca otterranno una grande visibilità.
Il Business Model Canvas e le maggior parte delle tecniche legate al business planning sono sempre stati
basati sull’idea tradizionale per cui si trova un’idea, si scrive un progetto, si cercano soldi dagli investitori e
quando abbiamo in mano tutto iniziamo ad andare sul mercato.
Ad oggi è tutto talmente veloce che poche delle imprese che progettano in questo modo, a tavolino,
raramente hanno successo. L’idea che deve cambiare è il cosiddetto approccio leggero delle startup,
richiede l’intuizione e il feedback del cliente subito e un design che continua a cambiare in corso d’opera
anziché prendere le grandi decisioni e poi andare sul mercato. È meglio fallire velocemente e imparare che
fallire dopo e fare gravi danni.
Nel caso del digitale è possibile accorciare i tempi, in modo tale da avere qualcosa di mediamente già
funzionante da consegnare ai clienti. In questo modo possiamo avere dei veri feedback su cui basarci. (MVP)
A volte è più veloce costruire un prodotto
elementare e andare immediatamente
online, così da vedere subito le metriche e
utilizzare i dati dei feedback dei clienti per
migliorare dai nostri errori e modificare il
prodotto in modo che sia perfetto per
soddisfare il bisogno scelto.
Per questo motivo si cerca di assumere
velocemente degli sviluppatori siccome la
parte digital è fondamentale, affidarsi ad 24
un fornitore esterno è difficile. Non avrebbe la flessibilità necessaria.
Lean Canvas è un modello simile al precedente, ma che si basa sull’idea del continuo sviluppo.
Partendo dal modello di business possiamo arrivare all’allineamento tra la parte di segmenti di clientela e la
parte di Value Proposition. Esiste un altro strumento chiamato: “Value Proposition Canvas” mette insieme
l’attività di profilazione del cliente con lo sviluppo della mappa del valore.
Quando intuiamo cosa rende felice un segmento di clientela andiamo a collocare gli elementi che possono
potenziare la loro soddisfazione all’interno del nostro prodotto.
Se, invece, dovessimo capire che il cliente è frenato da difficoltà andiamo a capire come risolverle per
rendere l’esperienza migliore.
Dobbiamo profilare il cliente attraverso delle “ProtoPersonas”; si tratta di descrizioni che identificano i vari
segmenti di clientela, quindi i loro bisogni, dati anagrafici, demografici, le loro abitudini, impieghi, hobbies e
molto altro.
Con questo modello si possono capire vantaggi e difficoltà che si sarebbero incontrate nel settore di
riferimento, per ogni segmento di clientela identificato. Tutto ciò è molto marketing oriented. La prospettiva
in cui si deve mettere la startup all’inizio è mettersi nei panni dei clienti per capire come soddisfare al
meglio i loro bisogni. 25
Un altro strumento che viene utilizzato è la mappa dell’empatia, che permette di simulare e di mettersi al
punto di osservazione del cliente che vogliamo
servire. Che canali di comunicazione utilizza,
cosa compra, cosa sente, cosa ripete e dice nei
posti in cui si incontra con i suoi amici, chi ha
capacità di generare il suo pensiero e i suoi
giudizi, cosa è fonte di disagio nella fase di
acquisto e cosa gli dà soddisfazione a livello
sociale e no.
Non si fa con una logica di inganno e di
manipolazione, ma ci facciamo una serie di
domande per capire come progettare
un’OFFERTA DI VALORE davvero utile.
Dobbiamo porci molte domande per entrare nella testa del cliente e quindi per capire al meglio come e cosa
possiamo fare per soddisfare al meglio i suoi bisogni. Di seguito ne abbiamo degli esempi:
Dopo questi briefing è necessario incontrare i clienti, fare delle domande direttamente a loro e scoprire cosa
pensano del nostro prodotto/servizio i consumatori che puntiamo. C’è una parte di analisi, di ipotesi, ma
prima di iniziare a scrivere un business plan dobbiamo incontrare le persone che abbiamo identificato.
I post-it sono il modo più facile per
sintetizzare delle idee in un pezzo di carta.
È necessario essere sintetici, usare poche
parole che possano racchiudere concetti
ampi.
Serve una capacità di tesi e di sintesi che
dovremo avere anche nel momento della
nostra business proposal. 26
JOBS: sono le attività che i clienti svolgono nella vita o al lavoro per risolvere problemi o cercare
soddisfazioni, per esempio:
- Jobs to be done funzionali: attività specifiche per un obiettivo
concreto.
- Jobs to be done sociali: legati allo status e all’immagine sociale.
- Jobs to be done personali o emozionali: ricerca di uno stato emotivo
specifico come sicurezza, benessere o felicità.
- Jobs di supporto: attività connesse all’acquisto, creazione di valore con
l’impresa ecc.
In base alla nostra attività saremo interessati a diversi aspetti della vita delle persone. Se vogliamo fare una
app per la ristorazione siamo interessati a cosa mangiano, dove, che canali utilizzano, che gusti hanno e così
via.
DIFFICOLTÀ: ciò che dà fastidio ai clienti prima, durante e dopo il tentativo di svolgere un Job o che
impedisce loro di portarlo a termine.
- Esiti, problemi o caratteristiche non desiderate: difficoltà funzionali
emotive o secondarie. (per esempio, una soluzione ha effetti
collaterali negativi).
- Ostacoli: cose che impediscono ai clienti di iniziare un Job o li
rallentano.
- Rischi: potenziali e indesiderati. Ciò che può andare storto e avere
conseguenze negative importanti. Per esempio, con la diffusione
dell’e-commerce, che è stata veloce, abbiamo dall’idea di “fregatura” da parte dell’italiano medio.
Geox ha venduto le scarpe per la sudorazione, hanno vendute per la prima volta ai bambini. Poi hanno
iniziato a venderle agli adulti.
VANTAGGI: sono i benefici che i clienti desiderano, come l’utilità funzionale i vantaggi sociali o le emozioni
positive e risparmi. Possono essere:
- Vantaggi necessari: senza i quali una soluzione non funzionerebbe.
- Vantaggi attesi: quelli che i clienti si aspettano da una soluzione, anche
se potrebbero farne a meno.
- Vantaggi desiderati: quelli che i clienti amerebbero avere se possibile.
- Vantaggi inattesi: vanno al di là delle aspettative del cliente. Anche
chiedendoglieli non saprebbero formularli.
Dobbiamo capire su cosa si basa la nostra offerta di valore, cosa è utile al nostro cliente. Per esempio
potremmo chiederci quali risparmi renderebbero felici i nostri clienti, oppure quali livelli di qualità si
aspettano da noi, quanto le proposte attuali soddisfano i clienti, quali conseguenze sociali positive si
aspettano e molto altro.
I prodotti e i servizi sono ciò su cui si basa la proposta di valore. Aiutano i clienti a svolgere i propri Job
funzionali, sociali o emotivi, quindi i bisogni fondamen