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D. Lgs 81/2008 ALLEGATO XXV, PRESCRIZIONI GENERALI PER I CARTELLI SEGNALETICI
48Igiene dell'alimentazione e degli alimenti
Il rischio alimentare può essere chimico, fisico e biologico si tratta di infezioni, tossinfezioni ed intossicazioni alimentari.
L'alfabetizzazione sanitaria si riferisce all'insieme di fattori in grado di influenzare la capacità di un soggetto di accedere, comprendere, valutare ed utilizzare informazioni sanitarie per migliorare il proprio stato di salute.
Gli OGM sono regolati da delle norme del Parlamento Europeo e del Consiglio, anche del Ministero della Salute, che impone il divieto di coltivazione di varietà di mais MON810, provenienti da sementi geneticamente modificate.
I Regolamenti (CE) n. 1829/2003 stabilisce requisiti specifici in materia di etichettatura e fissa le soglie di tolleranza della presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di OGM, per cui anche gli alimenti derivati da OGM, destinati al consumatore finale o
Ai fornitori di alimenti per la collettività, devono riportare in etichetta la dicitura relativa alla presenza di OGM. Tale obbligo non si applica tuttavia agli alimenti che contengono OGM autorizzati, oppure sono costituiti o prodotti a partire da OGM autorizzati in proporzione non superiore allo 0.9% degli ingredienti alimentari, purché tale presenza sia accidentale o tecnicamente inevitabile (art. 12, comma 2 del Regolamento).
La definizione della soglia di tolleranza sopra indicata scaturisce dalla impossibilità nell'Unione europea, come nei Paesi terzi, di impedire la presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di OGM nei prodotti convenzionali durante le fasi di coltivazione, manipolazione, stoccaggio, trasporto.
Regolamenti (CE) n. 1830/2003: gli alimenti GM devono rispettare anche le prescrizioni stabilite in materia di tracciabilità che è definita, in modo specifico per questo settore, "come la capacità di rintracciare OGM e"
prodotti ottenuti da OGM in tutte le fasi dell'immissione in commercio attraverso la catena di produzione e di distribuzione".
Per garantire la tracciabilità gli operatori che trattano prodotti contenenti, costituiti o ottenuti da OGM hanno l'obbligo di fornire al successivo operatore della filiera, in tutte le fasi di produzione e distribuzione, una specifica informazione in merito.
In conclusione, tutti i prodotti alimentari costituiti o contenenti OGM o derivati da essi, con una presenza superiore allo 0.9%, destinati al consumatore finale devono riportare in etichetta la dicitura "contiene organismi geneticamente modificati" o "contiene (nome dell'organismo) geneticamente modificato".
L'etichettatura, pur non rappresentando in sé un requisito di sicurezza, ha lo scopo di trasferire al consumatore della responsabilità sulla scelta commerciale.
OGM - commercializzazione all'interno UE costituiti o derivanti da
varietà di mais, soia, colza, cotone, radicchio, tabacco. Gli alimenti sottoposti a manipolazione genetica che si potrebbero legalmente trovare in commercio sono prodotti alimentari a base di soia, alimenti a base di mais contenenti olio di colza e alimenti contenenti olio di cotone. Poiché in Italia non è iscritto nessun OGM nel registro varietale nazionale, non può essere GM un alimento che è costituito o contiene solo ingredienti derivati da prodotti agricoli di provenienza nazionale. Inoltre, in Italia non sono ammessi OGM né viene tollerata la presenza di OGM, neanche in tracce, negli alimenti destinati all'infanzia. Il piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti indica quali controlli vengono fatti sui prodotti alimentari. Probiotici: microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell'ospite rafforzando.L'ecosistema intestinale.
Prebiotici: sostanze organiche non digeribili (in genere oligosaccaridi come l'inulina e i frutto-oligosaccaridi) che stimolano selettivamente la crescita e/o l'attività di batteri salutari del microbiota intestinale.
Simbiotici: prodotti in cui sono simultaneamente presenti microrganismi probiotici e substrati prebiotici.
Psicobiotici: probiotici che modulano la connessione cervello-intestino con possibili effetti sull'ansia e tono dell'umore.
Postbiotici: metaboliti di alcuni ceppi probiotici che agiscono in modo indiretto sui tessuti dell'organismo ospite e/o su altri ceppi batterici. L'attività antimicrobica di probiotici e prebiotici potrebbe essere mediata da un'azione postbiotica, ossia dai proteobiotici, che contrastano la virulenza di ceppi patogeni.
L'impiego di vitamine e minerali negli integratori e la loro aggiunta agli alimenti, con le relative fonti, è attualmente disciplinato da due
regolamenti europei. Dal 2002, con direttiva 2002/46/CE sugli integratori alimentari, c'è aperto campo di applicazione anche alle "fonti concentrate" di sostanze ad "effetto fisiologico", sono stati legalmente ammessi come integratori alimentari prodotti a base di soli "probiotici" senza componenti nutrizionali associate.DECRETO LEGISLATIVO 21 maggio 2004, n. 169 Attuazione della direttiva 2002/46/CE relativa agli Integratori Alimentari
Art. 2. Definizione: si intendono per integratori alimentari i prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate.
Art. 6. Etichettatura
L'etichettatura, la presentazione e la
pubblicità non attribuiscono agli integratori alimentari proprietà terapeutiche né capacità di prevenzione o cura delle malattie umane né fanno altrimenti riferimento a simili proprietà. 50 Nell'etichettatura, nella presentazione e nella pubblicità degli integratori alimentari non figurano diciture che affermino o sottintendano che una dieta equilibrata e variata non è generalmente in grado di apportare le sostanze nutritive in quantità sufficienti. Non sono ammessi riferimenti a eventuali effetti positivi sul sistema immunitario o per la prevenzione di allergie, poiché tali effetti non sono dimostrati.
Probiotico Il termine probiotico è riservato a quei microrganismi che si dimostrano in grado di esercitare funzioni benefiche per l'organismo. Per alimenti/integratori con probiotici si intendono quegli alimenti che contengono, in numero sufficientemente elevato, microrganismi probiotici vivi e attivi, in grado
diraggiungere l'intestino, moltiplicarsi ed esercitare un'azione di equilibrio sulla microflora intestinale mediante colonizzazione diretta.
Si tratta quindi di alimenti in grado di promuovere e migliorare le funzioni di equilibrio fisiologico dell'organismo attraverso un insieme di effetti aggiuntivi rispetto alle normali attività nutrizionali.
Sulla base delle evidenze scientifiche, almeno 109 cellule vive per almeno uno dei ceppi presenti per giorno. L'uso di quantità inferiori è consentito solo se adeguati studi scientifici supportano, per il ceppo in questione, la capacità di colonizzare a livello intestinale.
La quantità di cellule vive presenti nel prodotto deve essere riportata in etichetta per ogni ceppo e deve essere garantita fino al termine della shelf-life, con una incertezza di 0,5 log.
Ex. Saccaromyces cerevisiae o fermenti lattici come Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus.
Prebiotico
Sostanza/e non digeribili
(non vitali) di origine alimentare che, assunte in quantità adeguata, favoriscono selettivamente la crescita e l'attività di uno o più batteri già presenti nel trattointestinale o assunti insieme al prebiotico. Con alimenti/integratori con prebiotici ci si riferisce a quegli alimenti che contengono in quantità adeguata, molecole prebiotiche in grado di promuovere lo sviluppo di gruppi batterici utili all'uomo. Un alimento/integratore con simbiotico è costituito dall'associazione di un alimento con probiotico con alimenti con prebiotici. Ex. Inulina, fibre idrosolubili non gelificanti, carboidrati non digeribili.
Nutraceutici e alimenti funzionali Il termine "Nutraceutico" non è definito attualmente dalla legislazione comunitaria. Si tratta dell'"ottimizzazione" delle funzioni fisiologiche. In Italia i nutraceutici possono essere commercializzati dopo una semplice segnalazione agli uffici ministeriali.
secondo la procedura del silenzio assenso.
Alcuni farmaci a base di probiotici si sono dimostrati utili per il trattamento di specifiche patologie. L'effetto positivo sul microbiota dei preparati a base di fermenti lattici, dopo una terapia con antibiotici, non è certo.
I probiotici sarebbero poi d'aiuto nel limitare il ricorso ad antibiotici, nel trattamento dei sintomi dell'intolleranza al lattosio e per la diarrea del viaggiatore.
Integratori
Sono consigliabili solo a chi non può, per seri impedimenti, avere una dieta bilanciata o a chi ha specifiche esigenze certificate da un medico.
Molti studi epidemiologici hanno dimostrato l'inutilità degli integratori e la non equivalenza con gli stessi micronutrienti provenienti dalla dieta, che in alcuni casi (quando sono coinvolti le vitamine liposolubili come D, A ed E, gli acidi grassi omega 3 e il calcio) si trasforma in vero e proprio pericolo per la salute.
L'assunzione di omega 3 non ha alcuna
influenza sul rischio di ictus, né su quello di sviluppare un tumore della mammella, della prostata o del colon retto né sui decessi associati al cancro, o sulla mortalità in generale. L'unico beneficio sembra associato ai cosiddetti eventi cardiaci maggiori quali, per esempio, gli infarti.
La vitamina C e D non hanno alcuna correlazione con la guarigione o non-infezione da Covid-19. La carenza di vitamina D e C è stata riscontrata con una certa frequenza nei pazienti Covid e con lo stato infiammatorio, ma è una semplice correlazione.
La fitosorveglianza riguarda gli integratori alimentari. Questi sono prodotti che ricadono tra gli alimenti e, pertanto, devono rispondere a tutte le disposizioni della legislazione alimentare applicabili in materia di sicurezza, etichettatura e claims. Per l'immissione sul mercato devono essere notificati al Ministero della Salute.
L'IMC, cioè l'indice di massa corporea, è dato dal rapporto
tra il peso in kg della persona e l'altezza in metri e