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In determinate condizioni di temperatura e umidità, le goccioline perdono il loro contenuto di
acqua e si seccano. In alcuni casi, questa disidratazione determina la fine dell’infezione.
Tuttavia, alcuni patogeni riescono a resistere molto bene a questa secchezza e rimangono
contagiosi.
Alcuni patogeni, essendo estremamente leggeri e dalla forma particolare, possono rimanere
sospesi nell’aria per lungo tempo, come si nota quando la luce di un proiettore in un cinema
illumina particelle sospese nell’aria. Queste particelle, sebbene piccole, possono viaggiare
attraverso l’ambiente.
Il problema relativo alla distanza di sicurezza (1 metro, 1,8 metri, sei piedi, ecc.) risulta
complicato a causa delle diverse unità di misura adottate nei vari paesi. La misura di
distanza necessaria per evitare il contagio dipende anche dal tipo di patogeno e dalla sua
modalità di diffusione. Oggi, l’approccio sta cambiando, considerando più l’apparato
respiratorio come porta d’ingresso del patogeno, piuttosto che analizzare il soggetto che
trasporta il patogeno stesso.
Un altro importante aspetto della prevenzione riguarda l’igiene delle mani. Con il COVID-19,
l’uso di disinfettanti alcolici per le mani è stato promosso a livello globale. Anche i patogeni a
trasmissione aerea, sia a breve che a lunga distanza, possono contaminare le mani. Una
volta sulle mani, i patogeni possono essere trasferiti agli occhi, o altre mucose, aumentando
il rischio di infezione.
I patogeni a trasmissione sessuale possono essere trasmessi anche senza contatto
sessuale diretto. Oltre alla via sessuale, i patogeni possono essere trasmessi attraverso
contatto diretto, via parenterale (sangue infetto), e per via fecale. La decisione di creare una
categoria separata per le infezioni sessualmente trasmesse è dovuta alla complessità delle
dinamiche che coinvolgono il comportamento umano.
L’interscambio di pratiche tra diverse categorie di rischio (es. tossicodipendenti e comunità
omosessuale) ha reso necessaria una gestione separata di queste infezioni.
Prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse
Negli ultimi decenni, grazie anche alla diffusione mediatica, si è registrato un aumento della
consapevolezza riguardo alle infezioni sessualmente trasmesse. Tuttavia, restano
problematiche culturali legate alla difficoltà di affrontare questi temi, soprattutto tra i giovani.
Progetti educativi, come Edu Forest, sono stati avviati per sensibilizzare sulla prevenzione
delle infezioni sessualmente trasmesse nelle scuole.
Trasmissione del Sangue
La trasmissione attraverso il sangue è un rischio ben noto, specialmente per il personale
sanitario. Esiste il rischio di contatto con sangue infetto tramite siringhe o aghi non
correttamente maneggiati. Le siringhe vendute per uso domestico hanno specifiche
caratteristiche che richiedono attenzione, come i cappucci degli aghi. La formazione
obbligatoria sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è fondamentale per ridurre il rischio di
infortuni legati a siringhe e aghi.
Trasmissione Verticale
Un altro tipo di trasmissione è la trasmissione verticale, cioè la trasmissione madre-figlio.
Questa può avvenire durante il parto, quando il patogeno passa attraverso il canale del
parto. Per esempio, i neonati possono essere protetti da infezioni agli occhi tramite l’uso di
farmaci come la gentamicina durante il parto. È stato dimostrato che la terapia antiretrovirale
in gravidanza può ridurre la possibilità di trasmissione di virus come l’HPV al neonato,
attraverso la diminuzione della carica virale nella madre.
Trasmissione Fecale-Orale
La trasmissione fecale-orale è una delle modalità più comuni di diffusione di malattie
infettive. Un esempio è rappresentato dalla trasmissione attraverso l’ingestione di acqua
contaminata, come nel caso del Tamigi a Londra, dove le persone bevono acqua inquinata.
La contaminazione può avvenire anche attraverso il contatto diretto, come nel caso delle
mani non igienizzate.
Dopo essere andati in bagno o prima di preparare i pasti, è fondamentale lavarsi le mani per
evitare la trasmissione di patogeni. Se una persona con infezione non si lava le mani dopo
essere andata in bagno, può contaminare il cibo che poi verrà consumato. Le mani
contaminano il cibo, e questo può avvenire anche tramite vettori come le mosche, che non
sono vettori diretti di malattie, ma possono trasportare patogeni da un luogo all’altro.
Le feci infette possono contaminare i cibi attraverso vari meccanismi: direttamente
attraverso le mani non lavate, tramite vettori come le mosche, o indirettamente attraverso
l’acqua contaminata. Le feci possono anche contaminare il suolo se usate per fertilizzare i
campi. Per evitare questa trasmissione, è necessario avere un sistema di fognatura efficace,
acqua pulita e norme igieniche per la manipolazione degli alimenti.
Prevenzione della Trasmissione Fecale-Orale
Per prevenire la trasmissione delle infezioni fecale-orale, sono essenziali alcune misure di
igiene: ● Fognature efficaci per impedire la dispersione di feci infette nell’ambiente.
● Acqua potabile pulita per evitare la contaminazione tramite l’acqua.
● Norme igieniche per alimenti e acqua e il lavaggio delle mani per
interrompere la trasmissione.
Trasmissione delle Infezioni tramite Ferite e Vettori
La trasmissione di infezioni tramite ferite è generalmente indiretta. Un esempio noto di
trasmissione tramite vettori è la malaria, dove il patogeno viene trasmesso da un vettore (ad
esempio una zanzara) ad un altro individuo. Esistono anche virus trasmessi tramite vettori,
come nel caso della dengue e della zika, che occasionalmente si manifestano in Italia. In
caso di epidemie, le misure preventive includono l’uso di insetticidi per ridurre la diffusione
dei vettori.
Alcuni virus, come quelli della malaria, della dengue e dello Zika, vengono trasmessi tramite
zanzare. In Italia, la zanzara tigre è un vettore importante per la trasmissione di questi virus.
Durante focolai, il personale sanitario deve adottare misure preventive come la
disinfestazione.
Alcune malattie possono essere trasmesse attraverso più modalità. Ad esempio, il botulismo
può essere trasmesso attraverso il cibo contaminato, ma anche tramite ferite. L’epatite A,
comunemente trasmessa per via alimentare, può essere trasmessa anche tramite contatto
sessuale.
Le mani degli operatori sanitari sono un veicolo importante di trasmissione, quindi è
essenziale garantire l’igiene corretta. La trasmissione indiretta di infezioni è un rischio
sempre presente, anche nelle pratiche sanitarie, per cui è fondamentale seguire le corrette
procedure di igiene.
Sistema Immunitario e Difese
Il nostro corpo è continuamente esposto a patogeni, ma grazie al sistema immunitario,
spesso non ci ammaliamo. Le difese aspecifiche e specifiche ci proteggono da una vasta
gamma di patogeni. Le difese aspecifiche, come le barriere fisiche e chimiche, sono la prima
linea di difesa contro i patogeni.
Non tutte le infezioni si manifestano con sintomi. Alcune, come la tubercolosi, possono
rimanere asintomatici per lungo tempo, ma se il sistema immunitario viene compromesso,
l’infezione può svilupparsi in una malattia manifesta. La stessa cosa può accadere per altre
malattie infettive che, se non trattate, possono diventare gravi.
Non tutte le esposizioni a patogeni portano a malattia. In assenza di vaccinazione o di
precedente esposizione, alcune infezioni sono inevitabili. Ad esempio, il morbillo porta
sempre alla malattia se si è suscettibili. Al contrario, altre malattie, come l’epatite A o la
polio, hanno un rischio di infezione molto più basso.
Se una persona non è vaccinata o non ha già contratto una determinata malattia, il rischio di
malattia è più elevato. Tuttavia, grazie ai vaccini, molte malattie infettive sono prevenibili,
riducendo notevolmente il rischio di contrarre. La protezione contro i patogeni è un aspetto
fondamentale della medicina preventiva.
Per ogni malattia trasmissibile, esiste un periodo di incubazione, che è il lasso di tempo tra
l’ingresso del patogeno nell’organismo e l’inizio della sintomatologia. La durata dell’infezione
si suddivide in tre fasi: incubazione, fase clinica (con sintomi) e convalescenza (recupero
delle funzioni fisiologiche).
Per i patogeni che si trasmettono da un individuo all’altro, oltre all’incubazione, è necessario
considerare il periodo di contagiosità. Questo periodo è importante perché determina quanto
tempo una persona è in grado di infettare altri prima di manifestare i sintomi. Un’analisi
epidemiologica precisa richiede di determinare il periodo in cui una persona è contagiosa,
per risalire alla possibile fonte dell’infezione.
Esempio di Investigazione Epidemiologica (COVID-19)
Durante l’emergenza COVID-19, si osservava che una persona diventava contagiosa circa
48 ore prima della manifestazione dei sintomi. Pertanto, l’isolamento di contatti stretti era
fondamentale, iniziando dal periodo in cui la persona era già contagiosa, anche se
asintomatica.
La Durata della Contagiosità e il Trattamento della Tubercolosi
Nel caso della tubercolosi, un aspetto fondamentale nella gestione della malattia è che, a
partire da una settimana di terapia efficace, il paziente non è più contagioso. Questo
permette di limitare la diffusione della malattia, riducendo il rischio di contagio a nuovi
individui.
Il Concetto di Intervallo Seriale
L’intervallo seriale è il periodo che intercorre tra i sintomi del caso primario e quelli del caso
secondario. Se l’intervallo seriale è uguale alla durata dell’incubazione, il secondo individuo
si infetta quando il primo è nella fase clinica della malattia. Se, invece, l’intervallo seriale è
maggiore dell’incubazione, significa che il caso primario è diventato contagioso prima della
manifestazione dei sintomi, complicando l’indagine epidemiologica.
L’intervallo seriale può variare, e non sempre segue una sequenza perfetta. Ciò può
complicare la tracciabilità del contagio, soprattutto quando la persona infetta non è ancora
consapevole di essere contagiosa.
Le Curve Epidemiche
Una curva epidemica rappresenta l’andamento di un focolaio di infezione nel tempo,
mostrando il numero di casi in una data sequenza temporale. Un esempio di curva
epidemica si può osservare durante un focolaio di morbillo in un ospedale, dove si
distinguono i casi tra operatori sanitari, familiari e pazienti. La forma della curva fornisce
informazioni cruciali dell'evo