STUDI DI ECOLOGICI O DI CORRELAZIONE
Ipotizzare e valutare l’associazione tra malattie e fattori di rischio. Utilizzo di
dati già raccolti.
Approccio epidemiologico analitico Why: perché (fattori di rischio e cause)
Studi trasversali
Descrivere la prevalenza di un fenomeno (malattia, fattore di rischio) in una
popolazione o in un campione rappresentativo. Analizzare le associazioni tra
fattori di rischio e malattia. I dati relativi alla frequenza della malattia e delle
variabili da correlare vengono rilevati contemporaneamente.
STUDI TRASVERSALI (SURVEY): ESEMPI - Prevalenza delle malattie - Consumi
alimentari - Consumi di farmaci - Consumo di soluzione idroalcolica - Consumi
di tabacco, alcol, droghe e farmaci - Valutazione della qualità della vita -
Valutazione dei servizi socio-assistenziali - Salute mentale
Individui allo studio: malati, esposti malati; non esposti non malati; esposti non
malati, non esposti.
Negli studi trasversali manca la relazione temporale (o sequenza temporale)
tra fattore di rischio e malattia
Studi a coorte
Valutare l’associazione tra fattori di rischio e malattia. Calcolare le misure di
associazione (rischio relativo, rischio attribuibile). Gruppi di esposti e non
esposti a un fattore di rischio vengono seguiti nel tempo per valutare
l’incidenza sia negli esposti che nei non esposti.
Rischio Relativo (RR) = a / (a + b) c / (c + d) può essere = 1 > 1 < 1; = 1 (il
fattore in studio non ha influenza sulla malattia) > 1 (il fattore in studio è un
fattore di rischio) < 1 (il fattore in studio è un fattore protettivo)
Intervallo di confidenza (I.C.)
Intervallo entro cui è compreso il valore reale della misura con un certo
margine di certezza (il 95% nel caso di I.C. 95%).
1) RR = 1,31 (I.C. 95% 0,98-1,76)
2) RR = 1,31 (I.C. 95% 1,20-1,68)
3) RR = 0,56 (I.C. 95% 0,37-0,83)
4) RR = 0,56 (I.C. 95% 0,37-1,50)
Se l’intervallo di confidenza non include il valore 1 (es. 2, 3) il risultato è
statisticamente significativo. Se l’intervallo di confidenza include il valore 1 (es.
1,4) il risultato non è statisticamente significativo.
Rischio Relativo (RR) = a / (a + b) / c / (c + d) Rapporto tra l’incidenza della
malattia nel gruppo degli esposti e incidenza della malattia nel gruppo dei non
esposti
Rischio Attribuibile individuale (RA) = a / (a + b) - c / (c + d) Differenza tra
l’incidenza della malattia nel gruppo degli esposti e incidenza della malattia nel
gruppo dei non esposti
Rischio attribuibile individuale (RA)
Quota di malati, nel gruppo degli esposti al fattore di rischio, attribuibile al
fattore di rischio RA = IEXP+ - IEXP-
Quota di malati, nel gruppo degli esposti al fattore di rischio, che può essere
evitata rimuovendo il fattore di rischio
I: incidenza della malattia
EXP+: esposti al fattore di rischio in studio
EXP-: non esposti al fattore di rischio in studio
Rischio attribuibile negli esposti (RAE)
Proporzione di malati, nel gruppo degli esposti al fattore di rischio, attribuibile
al fattore di rischio RAE = IEXP+ - IEXP- / IEXP+
Proporzione di malati, nel gruppo degli esposti al fattore di rischio, che può
essere evitata rimuovendo il fattore di rischio
I: incidenza della malattia
EXP+: esposti al fattore di rischio in studio
EXP-: non esposti al fattore di rischio in studio
Rischio attribuibile di popolazione (RAP)
Quota di malati, in tutta la popolazione (esposti e non esposti al fattore di
rischio), attribuibile al fattore di rischio
RAP = ITOT - IEXP-
I: incidenza della malattia
TOT: popolazione totale
EXP-: non esposti al fattore di rischio in studio
Frazione etiologica (FE)
Proporzione totale di malati nella popolazione (esposti e non esposti al fattore
di rischio) attribuibili al fattore di rischio
FE = RAP / ITOT
I: incidenza della malattia
RAP: Rischio attribuibile di popolazione
TOT: popolazione totale
VANTAGGI E LIMITI DEGLI STUDI A COORTE
VANTAGGI
Valutazione diretta dell’esposizione
Misura diretta dell’incidenza
Possibilità di valutare l’associazione di un fattore di rischio/protettivo con
diverse patologie
Possibilità di valutare fattori di rischio rari
LIMITI Costo elevato
Lunga durata
Non adatti allo studio di malattie rare
Gli studi a coorte storica presuppongono l’esistenza di archivi attendibili che
rappresentino il punto di partenza di una coorte sotto osservazione. Tali archivi
devono contenere informazioni che permettano di ricostruire a posteriori la
storia di esposizione e malattia dei soggetti in studio.
Studio caso-controllo
Valutare l’associazione tra fattori di rischio e malattia. Stimare il rischio relativo
attraverso il calcolo dell’odds ratio. In due gruppi, casi (malati) e controlli (non
malati), si valuta la precedente esposizione al fattore di rischio.
ax d
Odds Ratio (OR) = bxc odds di esposizionenei casi(a/c) a d
= x
Rapporto di probabilità: /d)
odds di esposizione neicontrolli(b b c
= 1 (il fattore in studio non ha influenza sulla malattia)
> 1 (il fattore in studio è un fattore di rischio)
< 1 (il fattore in studio è un fattore protettivo)
ODDS RATIO: STIMA DEL RISCHIO RELATIVO
a/a+ b
RR= /c +d
c
VANTAGGI E LIMITI DEGLI STUDI CASO-CONTROLLO
VANTAGGI
• Basso costo
• Breve durata
• Possibilità di valutare l’associazione di una malattia con diversi fattori di
rischio
• Possibilità di valutare malattie rare
LIMITI
• Non misura l’incidenza
• Esposizione passata (errori dovuti al non ricordo)
STUDI SPERIMENTALI
Sperimentazioni cliniche
Interventi preventivi
Presuppongono l’intervento del ricercatore che modifica uno o più fattori di
rischio in un gruppo e successivamente registra il comportamento della
malattia nel gruppo sperimentale e nel gruppo di controllo.
CONSENSO INFORMATO
Un documento che ha l’obiettivo di fornire, prima dell’arruolamento, tutti
gli elementi utili per decidere liberamente se aderire o meno allo studio
Devono essere chiaramente descritti tutti i dettagli dello studio (quali
sono gli obiettivi, in cosa consiste, come si discosta dalla terapia
standard, quali potrebbero essere le complicanze)
Deve essere scritto che il partecipante allo studio puòò̀ uscire dallo studio
in qualsiasi momento
Deve essere scritto che il partecipante allo studio ha il diritto di essere
informato sui risultati dello studio
COMITATI ETICI
D.M. 15.7.1997 - D.M. 18.3.1998
D.M. 8 .2.2013 – D.M. 30.1.2023
- Verificare l’appropriatezza dei protocolli della sperimentazione proposta
- Giudicare la competenza e l’idoneità dei ricercatori
- Valutare gli aspetti etici degli studi
Rilevanza della sperimentazione, adeguatezza della struttura, completezza
delle informazioni fornite ai pazienti coinvolti
FASI DI UNA SPERIMENTAZIONE CLINICA
FASE I volontari sani a dosaggi ridotti
FASE II volontari malati
FASE III sperimentazioni cliniche controllate
FASE IV sorveglianza post-registrazione
Sperimentazioni cliniche controllate RCT - Randomized Controlled Trial
Gruppi paralleli: ciascuno dei quali assume un trattamento diverso
Trattamento: Gruppo A (farmaco X) Gruppo B (farmaco Y o placebo)
Cross-over: ciascun gruppo riceve entrambi i trattamenti scambiandosi in 2 fasi
Gruppo A (farmaco X) Gruppo B (farmaco Y o placebo)
Disegno cross-over
Il vantaggio di un disegno cross-over è quello di consentire un campione più
limitato e diminuire la variabilità (si confrontano nello stesso gruppo gli effetti
del secondo trattamento rispetto al primo). Ogni soggetto agisce da controllo di
se stesso.
Gli svantaggi principali sono l’applicabilità solo a trattamenti cronici e la
possibilità che il primo trattamento influenzi il secondo (effetto carry-over).
Per evitare l’effetto carry-over sarebbe necessario un periodo di wash-out (no
trattamento)
Aspetti particolari delle sperimentazioni cliniche controllate
Randomizzazione
• Gestione degli studi in “cieco”
• – Singolo cieco
– Doppio cieco
– Triplo cieco
Trattamenti con placebo
•
Sperimentazioni cliniche non controllate
Il trattamento sperimentale viene assegnato a tutti i pazienti eleggibili
consecutivamente osservati.
Non c’è un confronto diretto con un gruppo di pazienti trattati in altro modo.
Gli effetti del trattamento sperimentale sono valutati in base al confronto con il
decorso della malattia trattata con terapia standard, che si ritiene ben noto.
Sperimentazioni cliniche
Interventi preventivi - sul campo
- su comunità
Sperimentazione sul campo
Coinvolge individui sani potenzialmente a rischio di contrarre una malattia che
vengono sottoposti a trattamenti preventivi (es. vaccinazioni, chemioprofilassi).
Sperimentazione su comunità
Comunità di persone sane vengono sottoposte a interventi preventivi senza
coinvolgimento diretto (es. educazione sanitaria, fluorazione acque, rimozione
inquinanti).
ASSOCIAZIONE
Grado di dipendenza statistica tra due o più eventi variabili; questi sono
associati, quando si verificano Insieme, più frequentemente di quanto ci si
possa attendere per effetto del caso.
L’associazione può essere:
- Causale
- spuria
- indiretta
ASSOCIAZIONE CAUSALE FATTORE DI RISCHIO/CAUSA E MALATTIA
Metanalisi: Tecnica statistica che consente di assemblare i risultati di più studi
epidemiologici per ottenere un unico risultato cumulativo
IL FOREST PLOT: Rappresentazione grafica della metanalisi, in cui sono
riportati, per ogni singolo studio incluso nella metanalisi, i valori relativi
all’effetto e l’intervallo di confidenza (linea orizzontale). La linea verticale, in
corrispondenza dell’1, rappresenta l’assenza di effetto. Il «diamante»
rappresenta il risultato della metanalisi.
Criteri di Hill
Relazione temporale (il presunto fattore di rischio deve precedere la
malattia)
Forza (associazione statisticamente significativa tra fattore di rischio e
malattia, RR e OR)
Consistenza (conclusioni simili da parte di più studi)
Plausibilità biologica (possibilità di spiegare in base alle conoscenze del
momento la relazione tra fattore di rischio e patologia)
Relazione dose-risposta (all’aumentare dell’esposizione al fattore di
rischio, aumenta l’incidenza della malattia)
Reversibilità (la rimozione del fattore di rischio porta a una riduzione
dell’incidenza della malattia
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