Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 135
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 1 Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 135.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Getione e tutela della biodiversità Pag. 91
1 su 135
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ORTI DOMESTICI

Conservazione di specie officinali o di ortive o di aromatiche legate al consumo familiare. Le specie mantenute in situ non richiedono l'essiccamento o il raffreddamento e sono soggette a pressione di selezione continua: infatti i loro processi evolutivi vanno di pari passo sia con i cambiamenti fisici o biologici dell'ambiente che con quelli delle tecniche colturali.

LA CONSERVAZIONE EX SITU

Convenzione sulla Diversità Biologica (Rio de Janeiro, 1992). Articolo 9. "Conservazione ex situ" indica una serie di misure da adottare per il recupero, la ricostituzione e la reintroduzione di specie minacciate a completamento delle strategie di conservazione in situ. Inoltre, il quarto report dell'InterGovernmental Panel on Climate Change (2007) indica la conservazione ex situ tra le principali azioni di adattamento degli ecosistemi ai cambiamenti climatici in corso.

Art. 9 della CBD prevede che ciascuna Parte contraente:

a) adotta provvedimenti per la

a) conservazione ex situ dei componenti delladiversità biologica, di preferenza nel Paese di origine di tali componenti;

b) installa e mantiene strutture per la conservazione ex situ e la ricerca su piante, animali e microorganismi, di preferenza nel Paese di origine delle risorse genetiche;

c) adotta misure per assicurare la ricostituzione ed il risanamento delle specie minacciate ed il reinsediamento di queste specie nei loro habitat naturali in condizioni appropriate;

d) regolamenta e gestisce la raccolta delle risorse biologiche degli habitat naturali ai fini della conservazione ex situ in maniera da evitare che siano minacciati gli ecosistemi e le popolazioni di specie in situ, in particolare se provvedimenti speciali sono necessari in base al sottoparagrafo c) precedente;

e) coopera nel fornire un sostegno finanziario o di altro genere per la conservazione ex situ di cui ai sottoparagrafi a) a d) precedenti e per l'instaurazione ed il mantenimento di mezzi di conservazione ex situ.

nei Paesi in via di sviluppo. La Conservazione ex situ consiste nella conservazione dei componenti delladiversità biologica al di fuori del loro habitat naturale. Dove si può fare la conservazione ex situ?
  • Giardini zoologici
  • Giardini botanici
  • Acquari
  • Banche del germoplasma (banche del seme, banca del polline, banca del DNA)
  • Conservazione in vitro
  • Crioconservazione
  • banca del gene in campo
È evidente che preservare le specie rare o minacciate all'interno del loro ambiente di vita naturale sia la metodologia da preferire. Non sempre però è possibile perseguirla: ad esempio perché, a seguito di ingenti modificazioni ambientali, sono venuti meno gli equilibri biologici che sono il presupposto della sopravvivenza della popolazione. In questi casi è allora necessario conservare le popolazioni a rischio di estinzione in aree diverse dal loro ambiente di vita naturale, praticando cioè la conservazione ex situ.

“ex situ”. Tale tipodi strategia viene messa in atto tramite la costituzione di aree faunistiche o dicollezioni di piante vive allevate in apposite strutture, più o meno prossime agliambienti naturali di provenienza. Per quanto riguarda le piante, la coltivazioneex situ delle specie, seguita dalla reintroduzione negli ecosistemi naturalioriginali, rappresenta una delle possibili misure per evitarne l’estinzione o laforte riduzione delle popolazioni. Pertanto la conservazione in situ ed ex situpossono considerarsi strategie complementari ma non alternative.

Vantaggi della conservazione ex situ:

  • possibilità di studiare la biologia, la fisiologia e la genetica difficile daeffettuare in natura
  • le conoscenze acquisite possono suggerire nuove strategie di conservazionein situ
  • riduzione del numero di individui da prelevare in natura per la ricercascientifica o per fini ricreativi/educativi

Limiti della conservazione ex situ:

  • costi

elevati• protezione delle singole specie ma non di tutte le comunità di specie che vivono nello stesso ecosistema e dei servizi ecosistemici che quelle specie offrono in natura.

I programmi di conservazione ex situ devono rispondere ai seguenti quesiti etici:

  • Quali benefici porta alla popolazione in natura la costituzione di una popolazione ex situ?
  • È meglio lasciare vivere in natura gli ultimi individui di una specie (rischiando l'estinzione) oppure cercare di formare una popolazione in cattività che potrebbe non adattarsi più alle condizioni naturali?
  • Una popolazione di una specie rara salvata in cattività ma incapace di sopravvivere nel suo ambiente naturale è realmente un successo per la conservazione di una specie?
  • Gli individui di specie rare tenuti in cattività vi si trovano solo a loro vantaggio o a vantaggio dell'intera specie? Per il guadagno economico dello zoo/ortobotanico o per il piacere

dei visitatori?

  • Gli animali in cattività ricevono le cure necessarie per rispondere alle loro esigenze biologiche?
  • Si stanno facendo sforzi sufficienti per educare il pubblico circa le problematiche della conservazione?

Conservazione delle specie animali

Il ruolo degli zoo

Unitamente alle università a cui sono affiliati, agli enti governativi di gestione della fauna e alle organizzazioni di conservazione, mantengono attualmente più di 500.000 individui di vertebrati terrestri appartenenti a oltre 8.000 specie e sottospecie di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi.

Obiettivi

  • Mantenere in cattività popolazioni vitali e stabili di specie rare e minacciate
  • Educazione dell'opinione pubblica a favore della conservazione
  • Raccolta fondi da destinare alla conservazione in situ
  • Miglioramento delle conoscenze sulla cura degli animali, la medicina veterinaria, l'etologia, la riproduzione e la genetica delle specie, utili per

La costituzione di popolazioni in cattività e in natura:

  • Conservazione di razze rare di animali domestici
  • Programmi di reintroduzione delle specie in natura

Limiti:

  • Conservati prevalentemente mammiferi e uccelli mentre non lo sono (o in maniera assai minore) insetti, anfibi, molluschi, aracnidi e rettili ecc.
  • Alterazione dei comportamenti delle specie in cattività (difficile sopravvivenza in natura)
  • Cambiamenti genetici, fisiologici e morfologici che li rendono meno adatti agli ambienti naturali
  • Diffusione di malattie
  • Domesticazione

Il ruolo degli acquari:

Attualmente negli acquari del mondo sono mantenuti circa 600.000 pesci. La maggior parte di questi è stata catturata in natura, ma ora molte specie di acqua dolce e alcune marine vengono allevate in cattività riducendo la necessità di prelievo dall'ambiente naturale.

Funzioni:

  • Conservazione di alcune specie rare e minacciate: la speranza è che

Le popolazioni di tali specie mantenute in cattività possano essere rilasciate in natura per ristabilire le popolazioni naturali. Ciò sarà possibile solo se gli habitat delle specie a rischio vengono ripristinati.

  • Conservazione di balene, delfini e altri mammiferi marini: assistenza a cetacei spiaggiati o disorientati
  • Migliorare le conoscenze per aiutare le specie a rischio
  • Mantenere la variabilità genetica di specie allevate in acquacoltura intensiva (es. salmoni, carpe, pesci gatto, gamberetti, rane, molluschi ecc.) per proteggerle da malattie, cambiamenti climatici e da altre minacce imprevedibili.

Conservazione delle specie vegetali

La conservazione delle specie vegetali risulta in molti casi facilitata dalla possibilità di mantenere, per periodi più o meno lunghi, i semi ancora vitali e propaguli per la moltiplicazione di organismi vegetali. Coltivazione di piante e conservazione dei semi sono pratiche storicamente realizzate negli

mondo svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione e nella ricerca scientifica delle piante. Essi fungono da centri di conservazione del germoplasma, ovvero del materiale genetico delle piante, che viene raccolto e conservato per preservare la diversità biologica. Inoltre, i giardini botanici sono importanti per la ricerca scientifica, poiché offrono un ambiente controllato in cui gli scienziati possono studiare le piante e condurre esperimenti. Questi studi sono fondamentali per comprendere meglio le piante e per sviluppare nuovi approcci nella coltivazione e nella conservazione delle specie vegetali. I giardini botanici svolgono anche un ruolo educativo, offrendo programmi didattici per studenti di tutte le età. Attraverso visite guidate, mostre e attività interattive, i giardini botanici aiutano a diffondere la conoscenza sulle piante e a promuovere la consapevolezza ambientale. In conclusione, gli orti botanici sono luoghi speciali in cui la natura e la scienza si incontrano. Sono un prezioso patrimonio per l'umanità, contribuendo alla conservazione delle piante e alla diffusione della conoscenza botanica.

mondo sono 1775. Si stima che siano conservati negli orti botanici circa 4 milioni di piante appartenenti a 80.000 specie, vale a dire circa il 30% della flora mondiale. Il più grande giardino botanico è il Royal Botanic Gardens di Kew (UK) che ospita circa 25.000 specie di piante, circa il 10% del totale mondiale. 2700 delle specie coltivate sono classificate come minacciate nelle categorie IUCN. Ospitano importanti collezioni di piante vive. Sono pertanto una risorsa cruciale per la conservazione di piante di interesse naturalistico, agrario, forestale e orticolo. Uno dei nuovi giardini botanici più spettacolari è l'Eden Project, in Inghilterra, che espone più di 5000 specie di pianta economicamente importanti in una serie di gigantesche serre a forma di cupola.

Obiettivi

  • Collezioni di piante a scopo didattico-scientifico
  • Conservare specie rare e a rischio di estinzione
  • Fornire materiale per programmi di reintroduzione di specie rare

Per il ripristino di ecosistemi degradati:

  • Formare specialisti tassonomi
  • Educazione ambientale
  • Informare la popolazione sulle problematiche della conservazione

Il BGCI (Botanical Gardens Conservation International) è un'organizzazione che coordina le attività di conservazione di circa 500 giardini botanici appartenenti a oltre 100 Paesi. Una delle priorità è la realizzazione di una banca dati internazionale per il coordinamento delle attività di raccolta e di identificazione di specie importanti che sono però poco rappresentate o inesistenti nelle attuali collezioni. Un altro ambizioso progetto è la creazione di una banca dati online PlantSearch che attualmente conta 575.000 specie e varietà vegetali che crescono nei giardini botanici, di cui 300 rare o minacciate.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
135 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vuvi123 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione e tutela della biodiversità e del Paesaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Casavecchia Simona.