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3.​ FINANZA PER IL CLIMA

L’obiettivo di raggiungere, entro il 2020, 100 miliardi di dollari annui per supportare i Paesi vulnerabili non è

stato raggiunto (nel 2019, si sono sfiorati gli 80 miliardi). Nell’ambito della COP26 sono stati tuttavia

molteplici gli impegni da parte di diverse istituzioni finanziarie e dei Paesi per aumentare i propri contributi e

far sì che tale obiettivo sia raggiunto il prima possibile.

4.​ FINALIZZAZIONE PARIS RULEBOOK

Trasparenza: sono state adottate le tabelle e i formati per il reporting ai sensi del nuovo quadro di

trasparenza (ETF) dell’Accordo di Parigi, che entrerà in vigore per tutti i Paesi, sviluppati e non, entro il 2024.

Tra queste le tabelle comuni (CRT) da utilizzare per la rendicontazione dei dati dell’inventario delle emissioni e

degli assorbimenti dei gas serra, i formati comuni (CTF) per il monitoraggio dei progressi nell'attuazione e nel

raggiungimento degli obiettivi.

Meccanismi: è stato raggiunto l’accordo sui meccanismi di mercato, che riconosce la possibilità per i Paesi di

utilizzare il mercato del carbonio internazionale per l’attuazione degli impegni determinati a livello nazionale

per la riduzione delle emissioni (NDC). Common timeframes: è stato raggiunto un accordo per una

decisione che incoraggia (dunque in maniera non vincolante) i Paesi a comunicare gli NDC su base

quinquennale e con delle tempistiche comuni per la loro attuazione di 5 anni.

I NUOVI TURISMI NUOVO PP

I CAMBIAMENTI IN ATTO NELLA DOMANDA TURISTICA

Cambio nella domanda turistica e di conseguenza cambia l’offerta. In che modo cambia la domanda turistica?

1.​ perchè c’è una maggiore segmentazione della domanda in relazione a:

-​ reddito,

-​ generazioni,

-​ livelli di istruzione,

-​ luogo di residenza,

-​ abitudini di consumo

2.​ perchè c’è un processo decisionale selettivo:

-​ qualità del servizio,

-​ salvaguardia ambiente,

-​ prezzo

3.​ perchè c’è una organizzazione della vacanza:

-​ viaggi non di gruppo,

-​ last minute,

-​ acquisti via internet

4.​ perchè c’è la destagionalizzazione dei flussi turistici:

-​ vacanze più brevi distribuite nell’arco dell’anno

-​ Turismo congressuale, “nuovi” turismi

Identikit del turista culturale Italia, culla della cultura internazionale: detiene ben 49 siti

dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco che le

permettono di posizionarsi in prima linea nel mondo –

seguita dalla Cina che ne conta 45 e dalla Spagna con 44,

senza dimenticare le 42 richieste attivate per altri nuovi siti

da certificare. Il bacino ricettivo nazionale messo a

disposizione dalle città di interesse culturale è secondo

solo al mare, prodotto turistico cardine del Bel Paese,

tuttavia fortemente influenzato dalla sua fisiologica

stagionalità.

Le città di interesse culturale, inoltre, si posizionano come principale magnete del turismo internazionale: se

nel complesso attirano quasi il 30% della domanda turistica che trascorre la vacanza in Italia, ben 4 turisti su

10 sono stranieri (trend stabile negli ultimi anni), permettendo così alle città d’arte di superare anche la

performance delle destinazioni balneari, più attrattive, invece, sul mercato domestico (turisti italiani nel 45%

dei casi). Tra i turisti internazionali a mostrarsi più sensibili al fascino delle città sono quelli extraeuropei con un

picco del 48%.

Le motivazioni del turista straniero

Caratteristiche e esigenze del turista d’oltreconfine: intende

conoscere e “toccare con mano” la ricchezza del patrimonio

artistico e monumentale (25%), nonché scoprire posti nuovi

(24%), è all’avanguardia in termini di mezzi di

comunicazione e utilizza Internet come “finestra” sul territorio

(32%), sia per raccogliere informazioni che per fruire delle

offerte.

Il potere attrattivo del Made in Italy nel campo della moda e

del design, poi, gioca un ruolo importante nell’articolazione

dell’esperienza di vacanza ed il turista straniero trascorre il

tempo libero anche facendo shopping (41%), a cui abbinano momenti di arricchimento culturale con in prima

linea le visite ai monumenti (31%) e ai musei (29%). Al turista straniero, inoltre, non sfugge la voglia di scoprire

e immergersi nelle prelibatezze culinarie italiane: nel 13% dei casi gli interessi enogastronomici li spingono a

scegliere l’Italia come destinazione di vacanza (per gli italiani ciò avviene per il 9%) e nel 21% dei casi

degustano i prodotti tipici locali (in linea con lo scenario generale).

La ricerca della qualità Un territorio attrattivo, quindi, ma su cosa puntare

per consolidare il posizionamento del patrimonio

storico artistico-tradizionale dell’Italia su un

mercato che bada sempre più alla leva del

prezzo? La risposta è la qualità: il 60% dei Tour

Operator mondiali la indica tra le nuove tendenze

della domanda al primo posto.

La qualità intesa come aurea che ricopre tutti gli aspetti della vacanza: dai mezzi di comunicazione (per

raggiungere la destinazione e per conoscere il territorio), alla fruizione della destinazione e delle sue risorse,

dalle attività da svolgere ai servizi e alle strutture ricettive in cui sentirsi “a casa”. Ancora una volta, ciò è

confermato anche dagli operatori del turismo internazionale organizzato: nel 27% dei casi i Tour Operator

utilizzano le strutture ricettive che detengono certificazioni di qualità per la creazione dei loro pacchetti turistici.

Affrontare le vecchie e le nuove sfide del turismo culturale italiano, quindi, passando necessariamente

attraverso due strade, tra loro intersecate: l’integrazione dell’offerta culturale con le altre risorse che connotano

l’identità italiana nel mondo (in primis cucina e stile di vita) e l’innalzamento del livello qualitativo dell’offerta

turistica da comunicare al turista in modo da avvalorare anche un prezzo più alto, puntando sull’unicità

dell’esperienza che andrà a vivere.

L’importanza dello shopping nelle città d’arte Il soggiorno che nasce

da motivazioni

culturali e si svolge in

città di interesse

storico - artistico

diventa, però,

un'occasione per

svolgere non solo

attività strettamente

legate agli interessi

iniziali.

Lo shopping, infatti, rappresenta un denominatore comune del viaggio e attività principale, soprattutto per chi

viene dall’estero (40,8% rispetto al 30,4% degli italiani). Le giornate, naturalmente, si svolgono in linea con

l’offerta della destinazione: il 31,4% visita monumenti e siti di interesse archeologico ed il 29% musei e

mostre.Dinamicità alla base dell’esperienza di soggiorno, espressa nell’attività sportiva (31% degli italiani e

23,9% degli stranieri) e nelle escursioni svolte dal 24,3% della domanda. L’interesse enogastronomico è una

voce sempre più interessante tra i turisti che coniuga motivazione ed attività (il 22,6% degusta prodotti tipici).

La spesa del turista Escludendo i costi di viaggio ed

alloggio, la spesa media

effettuata dei turisti nelle città

d’arte è pari a 60 euro al giorno

pro-capite (57 euro per gli

italiani e quasi 63 euro per gli

stranieri), circa 10 euro in più

rispetto alla media registrata sul

territorio nazionale. Tra le

principali voci di spesa si

segnalano, in generale, i pasti

consumati fuori casa e gli

acquisti di prodotti

agroalimentari, shopping,

abbigliamento, seguiti dalle

spese per i trasporti locali,

souvenir e biglietti di ingresso ai

musei e monumenti.

I possibili effetti negativi del turismo

Il turismo sostenibile

Il turismo come sappiamo ha molti effetti negativi, poiché la presenza di così tante persone e cosi tante attività

potrebbe essere un peso per la località turistica, e l’impatto turistico troppo forte.

I danni ambientali provocati dal turismo hanno sensibilizzato cittadini e politici, prima in Europa e poi in altre

regioni, ha quindi progressivamente preso piede il concetto di turismo sostenibile. La stessa UE ha

predisposto la Carta del turismo sostenibile, e le iniziative di turismo sostenibile o “ecoturismo” si stanno

diffondendo anche su scala mondiale (Organizzazione Mondiale del Turismo).

A livello definitorio “Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali

in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale e artistico) e non

ostacolano lo sviluppo di altre attività sociali o economiche”.

Questi i requisiti base:

-​ Moderare l’uso delle risorse naturali

-​ Ridurre i consumi dei turisti e i rifiuti

-​ Mantenere la diversità biologica attraverso la conservazione degli ecosistemi

-​ Rispettare le tradizioni culturali delle comunità ospitanti

-​ Coinvolgere la comunità locale (ricadute economiche e processi decisionali)

-​ Sviluppare nel turista il consumo critico e il senso di responsabilità (concetto di viaggiatore

responsabile).

Il ciclo di vita di una località turistica (spiegazione grafico guarda da storia del

turismo).

Nelle prime applicazioni alle aree turistiche, il

modello del ciclo di vita (mutuato dalle analisi

economiche con riferimento al prodotto

industriale) è stato proposto in modo

semplificato facendo riferimento unicamente a

tre stadi: scoperta, crescita e declino (Gilbert,

1939; Christaller, 1964).

In seguito si è affermato il modello proposto da

Butler (1980) - si veda sopra - comprendente

sei successivi livelli: esplorazione, avviamento,

sviluppo, maturità, stagnazione, declino.

Si noti che la fase di rivitalizzazione collocata nella rappresentazione grafica alla fine della fase di stagnazione,

può in realtà attivarsi anche in momenti precedenti, in relazione alla capacità di innovazione che può innestare

la ripresa dei flussi turistici.

Il fenomeno della stagionalità

Un concetto da ricollegare strettamente

all’esame di qualsivoglia tipologia turistica è

quello della forte componente stagionale

connessa a cause naturali (motivazioni

climatiche), istituzionali o sociali (ferie

lavorative, vacanze scolastiche, festività

ricorrenti). L’andamento delle presenze

turistiche in Italia su base mensile e

determinate per quattro anni consecutivi

(nell’esempio periodo 1997 – 2000), mostra la

tendenza della cosiddetta “curva di

stagionalità”, che rap

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
86 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Irerossi1919_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia del turismo e sviluppo locale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Bullado Emanuela.