FUNZIONE DI RISPOSTA ARMONICA G(jω)
Il teorema della funzione di risposta armonica suggerisce la possibilità di determinare
sperimentalmente “per punti” la funzione di trasferimento G(s) di un sistema
asintoticamente stabile.
Oscillatore x(t) y(t)
a frequenza Sistema
variabile Al registratore o
all’oscilloscopio
x(t)
La procedura sperimentale si articola nei seguenti passi:
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1. Si applica al sistema in prova il segnale di ingresso con
x(t) X sin( t)
0 0
e pulsazione ω
ampiezza X >0 .
0 0
2. Si lascia trascorrere un conveniente tempo di assestamento, dopo il quale si
registra la risposta forzata, che ha l’andamento di regime
y(t) Y sin t .
0 0 0
Si determina il modulo della funzione di risposta armonica alla pulsazione ω
3. :
0
Y
0 .
| G( j ) |
0 X 0
Si determina la fase della funzione di risposta armonica alla pulsazione ω
4. :
0
.
arg(G( j ))
0 0
per tutte le pulsazioni ω
5. Si ripete il procedimento dei punti 1-4 di interesse.
0
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ESEMPIO
5
G(s)=
Per il sistema in figura, supposto , determinare, se esiste, la risposta
s(s+1)
regime nei seguenti due casi:
l’ingresso sia
1. ;
r (t)=3 sin(2t+1)
1
l’ingresso sia
2. .
r (t)=5 cos(4t+2)
2 y
r G(s)
+ -
Il sistema complessivo ha funzione di trasferimento:
G(s) 5
G (s)=
0 2
1+G(s) s s 5
pertanto per il lemma di Routh esso è asintoticamente stabile. Dunque vale il teorema
della funzione di risposta armonica ed esiste la risposta a regime a un ingresso
periodico in entrambi i casi considerati. Calcoliamo la funzione di risposta armonica
del sistema, che si scrive: 5 5
.
G ( j ) G (s) =
0 0 s=j 2 2
s s 5 5 j
s=j
Pertanto si ha: 5 2
G ( j ) (5 j )
, .
| G ( j ) | 0
0 2 2 2
(5 )
Dunque si ha: Mariagrazia Dotoli. L’autore garantisce il permesso per la riproduzione e la distribuzione del
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y (t) | G ( j ) | Xsin t G ( j )
1 0 0 0
15
2
.
| G ( j2) | 3sin 2t 1 G ( j2) sin 2t 1 (5 2 j2)
0 0 2 2 2
(5 2 ) 2
15
sin 2t 1 (1 j2) 3 5 sin 2t 1 arctg(2)
5
Analogamente si ottiene:
y (t) | G ( j ) | X cos t G ( j )
2 0 0 0
25
2
.
| G ( j4) | 5cos 4t 2 G ( j4) cos 4t 2 (5 4 j4)
0 0 2 2 2
(5 4 ) 4
25 25 4
cos 4t 2 ( 11 j4) cos 4t 2 arctg
11
137 137
ESEMPIO
Per il sistema in figura determinare l’errore a regime che si ha quando sul
e (t)
sistema agiscono contemporaneamente l’ingresso
r(t)=3 1(t)+cos(t)
e il disturbo
d(t) 2 1(t) .
d(t)
K G(s)
+
e(t) y(t)
r(t) -1
+ +
-
Il problema si risolve agevolmente applicando il principio di sovrapposizione degli
effetti. Scomponendo l’ingresso nei due termini costante e sinusoidale
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r(t)=r (t)+r (t)
1 2
con
r (t)=3 1(t), r (t)=cos(t)
1 2
si ha evidentemente a regime una uscita
y (t)=y (t)+y (t)+y (t)
d 1 2
e quindi un errore .
e (t)=e (t)+e (t)+e (t)
d 1 2
l’equazione
Il sistema in anello chiuso con K=-1 è asintoticamente stabile. Infatti
caratteristica si scrive: 4 3 2
2
s 9s 33s 15s 10 0
s(s 1)(s 8s 25) 10(s 1) 0 , ossia ,
cui corrisponde la seguente tabella di Routh.
S4 1 33 10
s3 9 15
s2 282 90
s1 3420
s0 90
In effetti nella prima colonna della tabella vi sono solo permanenze e il sistema è
asintoticamente stabile. Possiamo dunque applicare sia il teorema del valore finale
che il teorema della funzione di risposta armonica. In particolare, per il disturbo si ha
un errore a regime:
e (t)=-y (t)=- lim s Y (s)=- lim s G (s) D(s)=
d d d d
s 0 s 0 .
G(s) 10(s 1) 2 10
=- lim s D(s)=- lim s 2 2
2
1 KG(s) s 10
s 0 s 0 s(s 1)(s 8s 25) 10(s 1)
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Per l’ingresso costante si ha un errore a regime 1
e (t)=3 e =3
1 p 1+K P
con K costante di posizione del sistema, pari a
P
10(s 1)
K lim KG(s)= lim
P 2
s 0 s 0 s(s 1)(s 8s 25)
da cui e (t)=0
1
e infatti il sistema è di tipo 1.
Infine, per l’errore a regime dovuto alla componente sinusoidale dell’ingresso
r (t) cos(t) sin t
2
2
è possibile applicare due diversi metodi.
Un primo metodo consiste nel calcolare l’uscita a regime permanente dovuta
all’ingresso sinusoidale r (t) con il teorema della funzione di risposta armonica:
2
y (t) | G ( j ) | Xsin t G ( j )
2 0 0 0
, ω=1, ossia
dove X=1, 0 2
y (t) | G ( j1) | sin t G ( j1) .
2 0 0
2
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10(s 1)
2
KG(s) 10(s 1)
s(s 1)(s 8s 25)
G (s)
0 2
10(s 1)
1 KG(s) s(s 1)(s 8s 25) 10(s 1)
1 2
s(s 1)(s 8s 25)
10s 10
4 3 2
s 9s 33s 15s 10
e quindi
10 j 10
G ( j ) .
0 4 3 2
9 j 33 15j 10
Ne deriva che
10 j 10 10 10 j 5 5j (5 5j)( 11 3j)
G ( j1)
0
1 9 j 33 15j 10 22 6 j 11 3j ( 11 3j)( 11 3j)
5(1 j)( 11 3j) (1 j)( 11 3j) 14 8j 7 4 j
121 9 26 26 13
e quindi 4
65
, .
G ( j1) arctg
| G ( j1) | 0
0 7
13
In definitiva si ha:
65 4 65 3 4
y (t) sin t arctg sin t arctg .
2
13 2 7 13 2 7
Quindi l’errore in regime permanente rispetto all’ingresso sinusoidale r (t) vale:
2
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65 3 4
e (t) r (t) y (t) cos(t) sin t arctg
2 2 2
13 2 7
65 3 4 65 3 4
cos(t) sin(t)cos arctg cos(t)sin arctg
13 2 7 13 2 7
65 3 4 65 3 4
cos(t) 1 sin arctg sin(t) cos arctg
13 2 7 13 2 7
1.54c
os(t) 0.31sin(t)
Un secondo metodo per il calcolo dell’errore a e(t)
r(t)
regime dovuto alla componente sinusoidale G (s)
E
dell’ingresso r (t) è il seguente. È sufficiente
2
calcolare per il sistema in figura, avente funzione
dell’errore
di trasferimento data da quella 2
E(s) 1 s(s 1)(s 8s 25)
G (s) ,
E 4 3 2
R(s) 1 KG(s) s 9s 33s 15s 10
all’ingresso sinusoidale
la risposta a regime dovuta con il teorema della funzione di
risposta armonica:
e (t) | G ( j ) | Xsin t arg G ( j )
2 E 0 E
, ω=1, ossia
dov
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