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SINAPSI
La sinapsi è una giunzione tra due elementi cellulari eccitabili (due neuroni, un neurone e una cellula di un tessuto
eccitabile, una cellula che non è un neurone e un neurone) che consente il passaggio delle informazioni. C’è un elemento
che invia le informazioni e un elemento che le riceve. L’elemento che invia le informazioni è l’elemento presinaptico,
mentre quello che le riceve è l’elemento postsinaptico. Si parlerà quindi di membrana presinaptica e postsinaptica
facendo riferimento dal lato da cui proviene l’informazione rispetto a quello in cui viene ricevuta. Sulla base del
meccanismo con cui avviene la trasmissione dei segnali, si possono identificare due tipi di sinapsi: la sinapsi elettrica e la
sinapsi chimica.
A seconda della natura dei due elementi attraverso i quali avviene lo scambio di informazioni, si può parlare di:
- Sinapsi interneurale → i due elementi che si scambiano l’informazione sono due cellule nervose, per cui
l’elemento presinaptico è il bottone terminale di un assone e quello postsinaptico sono i dendriti o il soma di un
altro neurone. 18
- Sinapsi citoneurale → quando il passaggio di informazioni avviene tra una cellula sensoriale e le terminazioni di
un neurone afferente sensoriale. Un esempio di questa sinapsi è la cellula ciliata dell’orecchio, la cellula è in
grado di captare le informazioni di tipo uditivo e di trasferirle a una cellula nervosa. Il recettore sensoriale tramite
una sinapsi invia le informazioni a una cellula nervosa che poi le porterà nel SNC.
- Sinapsi neuromuscolare → avviene tra le terminazioni di una fibra nervosa ed una fibra muscolare.
Oltre a questo tipo di classificazione, un altro modo di classificare le sinapsi è andare a considerare la localizzazione:
- Sinapsi asso-somatica → i bottoni finali di assoni prendono
contatto con il corpo cellulare (pirenoforo o soma) del
neurone
- Sinapsi asso-dendritica → le terminazioni arrivano su
quella che classicamente è la parte ricevente del neurone,
l’arborizzazione dendritica.
- Sinapsi asso-assonica → c’è un terminale di tipo assonale
che non contatta il soma dei dendriti, ma va direttamente a
contattare il terminale assonale di un altro assone. Questo
tipo di sinapsi è inibitorio perché l’arrivo delle informazioni da
un neurone va a interferire con
- l'attività sinaptica dell’altro
LA SINAPSI CHIMICA
Nella sinapsi chimica, il trasferimento delle informazioni avviene tramite l’utilizzo di molecole. Delle molecole vengono
liberate dal terminale presinaptico, vanno ad interagire con il terminale postsinaptico e in questo modo avviene il
trasferimento di informazioni. Il messaggero chimico che viene rilasciato al livello della sinapsi chimica è il
neurotrasmettitore. Normalmente non viene rilasciato un neurotrasmettitore, ma dei pacchetti di neurotrasmettitori.
La sinapsi consiste di tre parti:
- Elemento presinaptico → la membrana terminale dell’assone presinaptico
- Fessura sinaptica → spazio che separa le due cellule (16-30 nm), in questo spazio c’è del liquido extracellulare
per cui il messaggio elettrico non potrebbe passare direttamente dall'elemento presinaptico a quello
postsinaptico, perché verrebbe cortocircuitato
- Elemento postsinaptico → la membrana cellulare della cellula postsinaptica
L’esempio che viene fatto è quello di una sinapsi interneurale e asso-dendritica, per
cui la terminazione dell’assone prende contatto con il dendrite della cellula ricevente.
Si vede che nell’elemento presinaptico ci sono dei mitocondri, quindi al livello della
sinapsi avviene un'attività che necessita di energia per poter essere portata a
compimento. L’elemento più caratterizzante dell’elemento presinaptico è la presenza
di vescicole, ognuna delle quali contiene un pacchetto di neurotrasmettitore. Alcune di
queste vescicole sono ancorate alla membrana plasmatica dell'elemento presinaptico
e sono quindi pronte per rilasciare il neurotrasmettitore. Mentre un altro pull di
vescicole si trovano ancorate agli elementi del citoscheletro e contengono una riserva
di neurotrasmettitore.
Nell’immagine al microscopio elettronico i mitocondri sono
facilmente riconoscibili e si vedono anche le vescicole che
contengono il neurotrasmettitore. Le zone in prossimità della
membrana presinaptica sono degli ispessimenti scuri e sfumati che vanno a costituire delle zone
attive. Le zone attive sono le zone di ancoraggio per le vescicole pronte a rilasciare il
neurotrasmettitore. 19
RILASCIO DEL NEUROTRASMETTITORE:
1) Il potenziale d’azione invade il terminale presinaptico e lo depolarizza
2) La depolarizzazione fa aprire i canali voltaggio-dipendenti per il Ca2+ e il Ca2+ entra nel terminale presinaptico
secondo gradiente di concentrazione
3) L’aumento della concentrazione citoplasmatica di calcio provoca la fusione della membrana delle vescicole con
quella presinaptica
4) I neurotrasmettitori vengono liberati nella fessura sinaptica per esocitosi
5) I neurotrasmettitori si legano con i recettori specifici che si trovano sulla membrana postsinaptica
Al livello dell’assone può essere generato un potenziale di azione, che nasce al livello del cono di emergenza e ha la
capacità di propagarsi più o meno rapidamente fino al terminale assonale. È rappresentato come un’enorme
depolarizzazione. Quando il potenziale di azione raggiunge il terminale assonale, il terminale assonale verrà
depolarizzato perché è invaso da questo potenziale (graficamente il potenziale di azione è un’inversione della polarità: se
prima all’interno c’erano i + e all’esterno i -, ora all’interno ci sono i - e all’esterno i +). La depolarizzazione del terminale
provoca un’apertura di alcuni canali voltaggio-dipendenti che si trovano sulla membrana presinaptica. Al potenziale di
riposo di -70 mVolt i canali sono chiusi, quando la membrana si depolarizza fino a -40 mVolt i canali al calcio si aprono. Il
calcio è lo ione più abbondante nei liquidi extracellulari (si trova anche all’interno delle cellule, ma la concentrazione di
calcio libero nel citosol è veramente molto bassa e si trova in dei depositi intracellulari. Il calcio è un potentissimo
messaggero intracellulare, quando aumenta la concentrazione di calcio significa che ci sono stati degli eventi importanti
all’interno della cellula, quindi deve aumentare quando ce n’è bisogno e poi rapidamente uscire o essere depositato).
Quando si aprono i canali del calcio questo entra secondo gradiente di concentrazione (la concentrazione extracellulare è
maggiore di quella intracellulare e quindi tende ad entrare). L’aumento della concentrazione intracellulare di calcio
provoca due eventi: provoca la fusione delle membrane delle vescicole con la membrana plasmatica e in questo modo
possono riversare il neurotrasmettitore nella fessura sinaptica. Il meccanismo è un meccanismo di endocitosi, che ha un
costo da un punto di vista energetico. Il neurotrasmettitore viene rilasciato e sulla membrana postsinaptica dei recettori,
delle proteine transmembrana che hanno il sito di riconoscimento per lo specifico neurotrasmettitore (se ad esempio il
neurotrasmettitore è acetilcolina, sulla membrana postsinaptica ci saranno dei recettori colinergici che sono in grado di
interagire con le molecole di acetilcolina).
Il calcio non solo provoca la fusione delle vescicole, ma va a mobilitare anche le vescicole di riserva, per cui queste
vescicole legate agli elementi del citoscheletro si staccano e si spostano, portandosi in prossimità della membrana
plasmatica. In questo modo le vescicole consumate che hanno liberato il neurotrasmettitore vengono sostituite con nuove
vescicole. Come fa il calcio a rompere la
membrana di queste vescicole?
La vescica è associata a delle
molecole particolari, la
sinaptotagmina e le molecole del
gruppo SNARE. Tramite queste
molecole la vescicole è legata alla
membrana. Quando arriva il calcio cambia il tipo di interazione tra sinaptotagmina e molecole di tipo SNARE e questo
provoca un cambiamento della struttura della vescicola e la liberazione del neurotrasmettitore.
In questa tabella sono indicati i principali neurotrasmettitori e la famiglia a cui appartengono.
Glutammato → e’ il principale neurotrasmettitore del nostro sistema nervoso 20
Ormoni peptidici → molti di loro sono stati identificati per la prima
volta nel sistema nervoso autonomo, in particolare nel sistema
nervoso enterico. Il sistema nervoso enterico e’ un sistema nervoso
che si trova localizzato in periferia, all’interno della parete del tratto
gastro-enterico. Per la prima volta questi neurotrasmettitori sono
stati scoperti all’interno del tratto gastro-enterico. Molti di questi
ormoni peptidici sono presenti anche al livello del SNC, molto
spesso co-localizzati con altri neurotrasmettitori classici.
Alcuni di questi neurotrasmettitori vengono classificati come
neurotrasmettitori eccitatori inibitori, per esempio il glutammato e’
un neurotrasmettitore eccitatorio, mentre la glicina e’ un
neurotrasmettitore di tipo inibitorio. In realtà la molecola di per sé
non e’ né eccitatoria né inibitoria. Ciò che li rende in questo modo e’
il tipo di ricettore con cui va ad agire sulla membrana postsinaptica, il tipo di risposta che nasce nell’elemento
postsinaptico a causa dell’interazione del neurotrasmettitore con un particolare tipo di recettore. L’interazione tra
neurotrasmettitore e recettore post sinaptico provoca un nuovo segnale elettrico sulla membrana post sinaptica. Il
neurotrasmettitore si lega al recettore e sulla membrana si andranno ad aprire dei canali e ci sarà una variazione di
permeabilità della membrana post sinaptica. Se il neurotrasmettitore fa aprire i canali per il sodio, il sodio entra e quindi si
ha una variazione del potenziale di membrana sotto forma di depolarizzazione. Se invece si aprono dei canali al cloro si
ha una variazione del potenziale di membrana che sarà una iperpolarizzazione. Quello che fa il neurotrasmettitore
andandosi a legare con il recettore specifico e’ modificare la permeabilità della membrana andando ad aprire o chiudere
dei canali, e in questo modo avviene il movimento di ioni attraverso la membrana e quindi si generano dei segnali, delle
variazioni del potenziale di membrana (potenziali sinaptici o postsinaptici, che sono un tipo di potenziali graduati la cui
ampiezza dipende dall'intensità dello stimolo che e’ stato generato).
Si possono classificare i recettori in due categorie principali:
1. RECETTORI IONOTROPICI → un recett