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DIFFERENZA TRA EVAPORAZIONE E EBBOLIZIONE
• evaporazione è caratterizzata dalla trasformazione dell’acqua in vapore ed
è un fenomeno esclusivamente superficiale, dal pelo libero l’acqua
evapora.
• Nell’ebollizione viceversa si ha la nascita di bolle, che nascono da centri
di nucleazione (sale, o pentola se ha rugosità nella superficie). In generale se considero solamente
le ipotesi di equilibrio locale, non è
detto che le entropia scambiata del
sistema e quella del serbatoio
coincidano, se però metto un hp
più forte come quella di muto
equilibrio locale, allora le due Sq
sono uguali perchè la Ta e Tr sono
uguali.
Quindi quando noi negli esercizi usiamo la temperatura del serbatoio per calcolare l’entropia scambiata, è perchè
sto operando uno scambio termico in mutuo equilibrio locale, cioè la porzione di A che scambia energia sotto
forma di calore con R è alla stessa temperatura del serbatoio. Dopo Tb la temperatura si mantiene
costante, si forma una bolla di vapore
(generalmente sul fondo), il sistema
diventa eterogeneo.
I fenomeni di creazione delle bolle di
vapore sono molto complessi, in
generale per crearsi esse devono
avere dei punti di enucleazione.
All’aumentare della pressione
aumenta la temperatura del punto
in cui inizia l’ebollizione, ma essa
termina un pochino prima. Si ha
quindi una “traslazione” della
curva.
E’ possibile a questo punto
graficare la variazione dei punti di
ebollizione al variare della
pressione in un piano p-T
L’uguaglianza dei potenziali di
massa implica un legame tra T
e P, quindi se vario T vario
anche P. E’ importante notare che mentre nel grafico T-V o T-S le
transizione di fase (per un sistema) sono rappresentati
mediante linee, nel diagramma p-T questi sono
rappresentati da dei punti, questo è dovuto alla scelta
delle variabili.
Se prendo una coppia di variabili intensive allora avrò
dei punt, se prendo una variabile intensiva e un a
estensiva (o anche estensiva specifica) allora avrò delle
linee.
Per quanto detto alla pagina precedente, nel diagramma T-V e T-S la regione degli Stati bifase se inviluppo i grafici e
racchiusa in un certo volume, mentre la regioni di stati bifase nel diagramma P-T è rappresentata da una linea.
Nota = il fatto che i volumi specifici nel punto critico coincidono, ci fa porre la domanda del come a questo
punto io riesca a capire che ho un sistema bifase. Essendo nel piano p-T siamo nello spazio di Gibbs, e in
questo spazio il volume specifico è una derivata prima dell’energia libera di Gibbs. Quindi abbiamo che mentre
in tutta la LV la derivata prima è discontinua, essa diventa continua nel PC, tuttavia se si fa una analisi più
dettagliata le derivate seconde (cp, Kt, indice di rifrazione, …) sono ancora discontinue e quindi questo ci da
un indicazione del fatto che il sistema è ancora bifase.
Nel punto critico, l’indice di rifrazione va ad infinito e quello che noi vediamo è la nebbia.
Il punto critico è quindi l’ultimo punto di stabilità, ma avvisa di un incipiente instabilità. (Il fenomeno della
nebbia in termini tecnici è detto opalescenza critica).
NOTA = la panna montata e la maionese, sono dei sistemi bifase, perchè sono formati dalla panna ad esempio
con al suo interno delle bolle d’aria.
Quando la maionese impazzisce è perchè non si è riusciti ad incorporare aria.
Anche la pizza che lievita è bifase perchè incorpora CO2, e anche il pan di Spagna.
E’ importante capire anche che la fase liquida sarà compresa tra quella solida e quella di vapore. A tal fine ci si potrebbe
chiedere perchè il liquido non si può scambiare col vapore: la risposta si può facilmente ottenere tracciando un isobara e
guardando l’asse delle ascisse delle temperature.
In basso le due curva si incontrano in un punto che viene detto punto triplo. (Punto in cui si ha la coesistenza di tre fasi).
Che fine fanno le linee:
Lv finisce in un punto dove non c’è più nulla, mentre SL finisce in un punto dove ho un ulteriore divisione della
frontiera.
Il punto critico permette di aggirare la frontiera
Ci possiamo ora chiedere se guardando il grafico della figura precedente sia possibile passare da uno stato omogeneo solido
ad uno stato omogeneo di vapore, non intersecando delle curve: Questo significherebbe che non avrei del ghiaccio che un
po’ alla volta diventa vapore (senza passare dalla fase liquida), ma avrei invece del ghiaccio che si “ammorbidisce” senza
passare mai dal liquido e si ritrova ad essere vapore, tuttavia una situazione del genere non esiste, quindi anche tra S e V c’è
una frontiera dove il ghiaccio “convive” con il vapore.
Una transizione di questo tipo esiste a casa nostra! Ed avviene nel freezer, perchè il ghiaccio viene creato dall’aria che non è
secca ma è del vapore (grado di benessere dell’aria 50%), aprendo il freezer c’è uno scambio, poi chiudiamo il freezer, a
quel punto il vapore si raffredda (la pressione del vapore nel freezer non è 1 bar, ma bisogna considerare la sua pressione
parziale) e diventa direttamente ghiaccio, questo fenomeno si chiama brinamento.
Quando lo chiudiamo, se noi vogliamo riaprire il freezer, notiamo che ci vuole una certa forza maggiore di prima, questo
perchè il vapore che è brinato ha creato una leggere depressione all’interno del freezer.
Ora bisogna capire il perchè nella LV ho un punto critico mentre nella SL non c’è l’ho, questo è dovuto al fatto che la
differenza tra un liquido e un vapore sta nella distanza intermolecolare, e essa può variare con continuità.
Invece per passare da liquido a solido, la differenza sta che nel solido ho un reticolo cristallino che invece nel liquido non
ho. Tuttavia i cristalli creandosi variano per entità discrete e non continue e da questo fatto deriva la Non esistenza di un
punto critico nella SL.
In generale quindi ammettono punto critico le transizioni il cui parametro distintivo è capace di variare con continuità,
viceversa dove tale parametro è incapace di variare con continuità non si avrà punto critico.
Le uniche fasi amorfe sono il liquido e il vapore. Non tutte le differenti fasi solide dell’H2O sono possibili
in natura, ad esempio la fase X avviene per valori di
pressioni non fisicamente disponibili in natura (nemmeno
nel punto più basso della fossa delle marianne). Un
normale cubetto di ghiaccio al massimo può arrivare in
natura alla fase 7, tuttavia otterrei un cubetto con un
volume notevolmente ridotto e diventerebbe nero, perchè
cambia notevolmente l’indice di rifrazione!!
Nota: Nell’idropulitrice l’acqua ha una pressione di circa 300 bar,
ma la temperatura non aumenta
Quando abbiamo parlato di gas ideali, abbiamo detto che sono gas ad alta temperatura e bassa pressione rispetto ad un
punto di riferimento, bene, questo punto di riferimento è il punto critico. Quindi in linea di massima sono
approssimazioni a gas ideali quei gas che si trovano in basso a destra nel diagramma.
Dimensionalmente è un volume specifico, esso tuttavia ha
anche un suo significato fisico. Infatti è il volume
specifico della miscela nel momento in cui io avessi
omogenizzato il composto (come se ho omogenizzato con
un mixer).
Esso matematicamente è la media pesata dei volumi
specifici di liquido e vapore.
Per la descrizione degli stati bifase nelle frontiere, si usano delle tabelle, in cui si fissa di norma la temperatura, e
conoscenza essa sono assegnate tutte le altre grandezze (pressione, volume specifico, energia, entalpia, entropia).
Questa immediata corrispondenza è data dal fatto che per un sistema bifase monocomponente i gradi di libertà sono pari a
uno, per cui basta fissare una grandezza intensiva.
Nota: i valori di energia, entalpia e entropia sono valori assoluti (fissati in riferimento al punto triplo di norma).
Descrizione tabella:
• mentre per le grandezze intensive ho un solo
valore, univocamente determinato, invece
per le grandezze estensive specifiche avrò
due valori (saturazione liquido e saturazione
vapore), questi due valori sono riferiti ai due
punti di inizio e fine della trasformazione di
fase.
• Se io prendo un valore di una di queste
grandezza si illumina automaticamente tutta
la linea, e sono quindi determinate tutte le
altre grandezze; questo perchè in queste
condizioni ( sistema monocomponente
bifase) ho per la regola delle fasi di Gibbs un
solo grado di libertà.
Nel caso di sistemi monocomponente e monofase, per la regola delle fasi avrò bisogno di fissare due distinti
gradi di libertà, e quelli inidiziati sono pressione e temperatura. In particolare si hanno tante tabelle per ad
esempio il vapore, ciascuna delle quali si riferisce a un determinato valore di pressione. Scelta la tabella, ho poi
bisogno di fissare anche la temperatura per identificare tutta La riga, e trovare i valori di tutte le altre grandezze.
Il motivo per cui non sia definito, è che per def esso rappresenta la quantità di
calore necessaria per innalzare di un grado la temperatura di un gr di acqua a p
costante, tuttavia durante la transizione di fase si ha che io do calore, ma la
temperatura rimane costante, per cui cade la definizione di calore specifico.
Quello che a questo punto si fa è approssimare il valore
dell’entalpia del mio liquido rispetto al valore di entalpia di un
punto (scelto in maniera furba) di riferimento, che si trova
sulla curva e quindi per il quale ho a mia disposizione sia
diagrammi che tabelle. L'assunzione fondamentale che faremo è che
il potenziale di massa dipende solo dalla
temperatura e dalla pressione del sistema,
mentre il numero di moli rimane costante. In
altre parole, stiamo considerando un sistema
chiuso con un numero fisso di particelle.
Quindi, se il numero di moli rimane costante,
possiamo considerarlo come una quantità
fissa e non come una variabile indipendente.
In questo caso, la derivata parziale del
potenziale di massa rispetto al numero di moli
Ψ
sarà zero perché la variazione di rispetto a n
sarà sempre nulla.
la LS va all'indietro.
Motivo per cui il ghiaccio
galleggia e sotto rimane
acqua.
COME GHIACCIANO I LAGHI
Dato che una determinata massa d’acqua occupa il suo volume minimo a 4 °C e che la densità è inversamente
proporzionale al volume, a questa temperatura l’acqua avrà la sua densità massima.
Il comportamento dell’acqua riveste part