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I CURRENCY FUTURES
I currency futures sono contratti che contengono l’impegno ad acquistare o
vendere a termine un determinato ammontare di valuta estera ad un cambio
prefissato: tali contratti vengono stipulati da coloro che operano nell'ambito dei
mercati internazionali per coprirsi contro le variazioni del tasso di cambio.
ESEMPIO:
In data 10/01 un importatore italiano acquista merci dagli USA per 200.000$
con pagamento il 10/03. Prevedendo un apprezzamento della valuta americana
(servono più euro per comprare la stessa quantità di dollari), il soggetto
acquista un currency future fissando il cambio a quello attuale.
Il 10/01 il tasso di cambio dollaro/euro è pari a 0,91 (1$ equivale a 0,91€) e il
prezzo effettivamente pagato dall'importatore è pari a 200.000 * 0,91 =
182.000€.
Il 10/03 si avverano le previsioni dell'importatore: il tasso di cambio
dollaro/euro passa a 0,9312 (1$ equivale a 0,9312€) e senza stipulare il
currency future avrebbe pagato un prezzo pari a 200.000 * 0,9312 = 186.240€.
I CONTRATTI FORWARD
Il forward è il contratto che sancisce l’accordo tra le parti ad acquistare o a
vendere una determinata attività ad una scadenza futura.
I forward e i futures presentano le medesime caratteristiche e sono destinati a
svolgere le stesse funzioni sotto il profilo finanziario, ma hanno comunque degli
elementi di differenziazione. FORWARD FUTURE
CONTENUTO DEL Personalizzato Standardizzato
CONTRATTO
MERCATO DI Over the counter Regolamentato (Borsa valori)
SCAMBIO Liquidazione alla Liquidazione giornaliera
MECCANISMO DI scadenza (tramite il meccanismo del
CONTRATTAZIONE marking to market)
RISCHIO DI Presente (non ci sono Assente (grazie al ruolo della
INSOLVENZA garanzie a favore dei Clearing House)
contraenti) 139
L'acquirente del contratto forward assume una long position e trae vantaggio
dall'apprezzamento del valore dell'attività sottostante, mentre il soggetto
venditore assume una short position, ottenendo un vantaggio dalla contrazione
del prezzo dell'attività sottostante.
Un aumento del prezzo dell'attività sottostante (a destra del prezzo a pronti)
genera un profitto per l'acquirente e una perdita per il venditore, mentre una
riduzione del valore determina effetti opposti: pertanto, le posizioni assunte dai
singoli contraenti sono simmetriche.
I FORWARD RATE AGREEMENTS (FRA)
Tra le varie tipologie di contratti forward, il più diffuso è il forward rate
agreement, nato per tutelare gli operatori da fluttuazioni nei tassi di interesse:
si tratta del contratto con il quale 2 controparti si impegnano a scambiarsi
flussi di interesse, ovvero un tasso fisso concordato dalle stesse ed un tasso
variabile scelto come parametro di riferimento.
L'acquirente si impegna a pagare un tasso fisso perché si aspetta un aumento
dei tassi, mentre il venditore si impegna a pagare un tasso variabile perché si
aspetta una diminuzione dei tassi: alla data di regolamento, se il tasso fisso
risulta maggiore del tasso variabile, la liquidazione spetta all'acquirente; al
contrario, se il tasso fisso risulta minore del tasso variabile, la liquidazione
spetta al venditore.
LE OPZIONI
L’opzione è un contratto derivato che conferisce all’acquirente, dietro il
pagamento di un premio, il diritto di acquistare o vendere a scadenza attività
finanziarie o reali ad un prezzo prefissato, denominato prezzo d'esercizio o
strike price.
L'opzione è un contratto asimmetrico: a fronte del diritto dell’acquirente
dell’opzione di acquistare o vendere l’attività sottostante, vi è l’obbligo per il
venditore, che incassa il premio, di vendere il sottostante (opzione call) o di
acquistare il sottostante (opzione put) al prezzo prefissato. L'acquirente
eserciterà il diritto solo se le condizioni risultano favorevoli per lui, mentre il
venditore deve attenersi alla volontà dell'altra parte.
In base al contenuto del contratto di opzione, è possibile distinguere:
opzioni call: l'acquirente paga il premio per avere diritto ad acquistare,
alla scadenza fissata, l'attività sottostante al prezzo d'esercizio. Il
soggetto che paga il premio assume una long call, mentre la posizione
del venditore che riceve il premio è definita short call; 140
opzioni put: l'acquirente paga il premio per avere diritto a vendere, alla
scadenza fissata, l'attività sottostante al prezzo d'esercizio. Il soggetto
che paga il premio assume una long put, mentre la posizione del
venditore che riceve il premio è definita short put.
In base ai tempi previsti per l'esercizio dell'opzione, è possibile distinguere:
opzioni europee: possono essere esercitate soltanto al momento della
scadenza;
opzioni americane: possono essere esercitate in qualsiasi momento
prima della scadenza.
La posizione di chi acquista opzioni è simile a quella di chi acquista futures.
In relazione all’attività sottostante, le opzioni su attività finanziarie si
distinguono in:
opzioni su indici azionari (stock index options);
opzioni su titoli azionari (stock options);
opzioni su tassi di interesse (interest rate options);
opzioni su valute (currency options).
Le opzioni possono essere oggetto di compravendita durante la loro vita,
ovvero l'acquirente del diritto di acquistare o vendere l'attività sottostante può
rivendere la sua opzione a qualcun altro: esiste quindi un mercato secondario
delle opzioni, nel quale il prezzo dell'opzione varia a seconda delle condizioni di
mercato.
Presso il mercato regolamentato di Borsa Italiana Spa vengono trattati:
un contratto di opzione su indici di Borsa con liquidazione per contante;
diversi contratti di opzione su azioni con liquidazione in effettivo: a
differenza del future, che può essere rivenduto contemporaneamente
all'acquisto senza necessità di possedere l'attività sottostante, non è
possibile esercitare un'opzione senza possedere i titoli oggetto
dell'opzione.
Determinazione del profitto di un’opzione su azioni:
opzione call RE = [Vm – (Sp + p)] * n
opzione put RE = [Sp – (Vm + p)] * n
RE = risultato economico generato dall’operazione
Vm = valore di mercato dell’attività sottostante
Sp = strike price
p = premio versato per acquistare l’opzione
n = numero di titoli che rientrano nel contratto
Opzione call: 141
Vm > Sp conviene esercitare il diritto per acquistare i titoli ad un
prezzo inferiore rispetto al loro valore di mercato (l'opzione è definita in
the money);
Vm = Sp è indifferente esercitare il diritto oppure acquistare i titoli sul
mercato (l'opzione è definita at the money);
Vm < Sp non conviene esercitare il diritto perché è più conveniente
acquistare i titoli sul mercato (l'opzione è definita out of the money).
Opzione put:
Vm > Sp non conviene esercitare il diritto perché è più conveniente
vendere i titoli sul mercato (l'opzione è definita out of the money);
Vm = Sp è indifferente esercitare il diritto oppure vendere i titoli sul
mercato (l'opzione è definita at the money);
Vm < Sp conviene esercitare il diritto per vendere i titoli ad un prezzo
superiore rispetto al loro valore di mercato (l'opzione è definita in the
money).
Mentre il compratore della call, a fronte di una perdita massima corrispondente
al premio versato (nel caso in cui decida di non esercitare l'opzione), può
arrivare a ottenere profitti teoricamente illimitati (il valore di mercato
dell'attività sottostante potrebbe crescere in maniera illimitata), il guadagno
più elevato che il venditore della call può realizzare è pari all'ammontare del
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premio ricevuto, ma al tempo stesso ha la possibilità di incorrere in perdite
teoricamente illimitate.
Il compratore della put ha una perdita massima uguale al premio pagato (nel
caso in cui decida di non esercitare l'opzione), mentre il guadagno massimo è
pari alla differenza tra lo strike price e il premio pagato (nel caso limite in cui il
valore di mercato dell'attività sottostante sia pari a zero). Il venditore
della put ha un guadagno massimo pari all'ammontare del premio ricevuto,
mentre la perdita massima è uguale alla differenza tra lo strike price e il premio
ricevuto.
Fattori determinanti il valore delle opzioni:
durata del contratto: all’aumentare della durata, aumenta la probabilità
che le aspettative al rialzo (nel caso dell'opzione call) o al ribasso (nel
caso dell'opzione put) trovino conferma nel reale andamento del valore di
mercato del sottostante. Ciò determina un aumento del valore sia
dell’opzione call, sia dell'opzione put;
valore di mercato dell’attività sottostante: all’aumentare del valore di
mercato dell’attività sottostante, aumenta il valore dell’opzione call (la
quale si acquista proprio nell'attesa di una crescita del valore di mercato)
e diminuisce il valore dell’opzione put (la quale si acquista nell'attesa di
una riduzione del valore di mercato);
strike price: all’aumentare dello strike price, diminuisce il valore
dell’opzione call (a parità di valore di mercato, la differenza tra i 2
parametri diminuisce) e cresce il valore dell’opzione put (a parità di
valore di mercato, la differenza tra i 2 parametri aumenta);
variabilità del prezzo dell’attività sottostante: all’aumentare della
variabilità, aumenta la probabilità che si verifichino le aspettative
formulate dall'acquirente dell'opzione. Ciò determina un aumento del
valore sia dell’opzione call, sia dell'opzione put;
tasso di interesse risk free: un aumento del tasso di interesse comporta
una riduzione del valore attuale dello strike price. Ciò determina un
aumento del valore dell’opzione call e una diminuzione del valore
dell’opzione put;
dividendi distribuiti: qualora l'attività sottostante sia rappresentata da un
titolo azionario, la distribuzione dei dividendi comporta una contrazione
del valore di mercato del titolo. Ciò determina una diminuzione del valore
dell’opzione call e un aumento del valore dell’opzione put.
LE CURRENCY OPTION
Le currency option sono contratti che conferiscono all'acq