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TIROIDE
Ghiandola endocrina posta sulla trachea, secerne principalmente tre ormoni, la calcitonina, la triiodotironina
(T3) e la tiroxina (T4). Il compito principale della tiroide è quello di controllare l’attività di ogni organo, tessuto
e cellula in quanto regola metabolismo, frequenza cardiaca, colesterolo, peso corporeo, consumo di energia,
forza muscolare, regolarità del ciclo femminile, trofismo di cute e capelli, processi cognitivi e memoria.
L’unità funzionale della tiroide è detta follicolo nei quali possiamo trovare gli elementi funzionali della tiroide
(tireoglobulina, tirosina, T3, T4, iodio). I follicoli sono strettamente adesi tra di loro e abbondantemente
innervati. La parte esterna, formata da cellule follicolari e cellule epiteliali, racchiude il lume, che contiene a
sua volta la tireoglobulina.
Sotto l’azione del TSH le cellule follicolari si ingrandiscono, assorbono la tireoglobulina (Tg) che viene
idrolizzata nelle vescicole endocitotiche per formare e liberare gli ormoni tiroidei. Il controllo della secrezione
tiroidea, oltre che dall’asse ipotalamo-ipofisi e dalla secrezione di TSH è controllata dai livelli di T3-T4 e di iodio.
-Sintesi degli ormoni tiroidei: per sintetizzare gli ormoni tiroidei occorrono TSH
diversi elementi, iodio, tirosina e TPO (tireoperossidasi, enzima catalizzante). Tireotropina, è un ormone
• Il TSH fa si che venga prodotto Tg, ad alto contenuto di residui secreto dall’ipofisi, la cui
tirosinici secrezione è regolata dal TRH
• Lo iodio viene immesso nella cellula attraverso un meccanismo che secreto dall’ipotalamo.
agisce secondo di gradiente di concentrazione tra Na-I Controlla la produzione degli
• ormoni tiroidei a livello delle
Lo iodio viene organificato grazie ai residui tirosinici del Tg attraverso cellule follicolari.
l’enzima TPO che avvia un’azione di perossidazione.
• Formazione di T3, T4 e molecole diverse che verranno rimetabolizzate per recuperare iodio e residui
tirosinici.
La maggior parte degli ormoni tiroidei prodotti è rappresentato dal T4, in quanto il T3 può essere ottenuto
attraverso la desiodazione del T4 che avviene a livello cellulare tramite la metabolizzazione del T4 a
operadell’enzima Desiodasi. La Desiodasi può essere di diversi tipi in base a dove è localizzata: D1 (fegato e
reni), D2 (muscolo scheletrico e cardiaco, SNC, ipofisi, cute e tiroide) e D3 (inattiva T3 e T4, placenta, SNC e
fegato fetale).
Questi ormoni circolano legati a proteine di trasporto, quali la TBG (thyroxine-binding globulin) che lega la
maggior parte di T3 e T4 (70% circa), TTR (Transthyretin) e l’Albumnina. La parte libera nel plasma rappresenta
la frazione attiva dei vari ormoni.
-Iodio: componente fondamentale degli ormoni tiroidei, può essere assunto normalmente tramite la dieta.
Una sua bassa assunzione può causare una sintesi alterata degli ormoni tiroidei che comporta un’aumentata
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sintesi di TSH. A livello ematico si trova sotto forma di ione I , il trasporto di questo ione a livello tiroideo è un
processo che richiede energia, mediato attraverso canali simporto del sodio-ioduro.
-Conversione di T4 a T3 nei tessuti periferici: solo il 20% del T3 viene prodotto attraverso la secrezione tiroidea,
il restante 80% viene prodotto attraverso il processo di deiodazione del T4. La deiodazione del T4 avviene
soprattutto a livello del fegato, ma anche nei reni e nei tessuti periferici. Il T4 è 15 volte meno reattivo con i
recettori rispetto al T3, ma non tuto il T4 viene convertito in T3.
Il reverse T3 (o rT3) è un altro prodotto del metabolismo del T4, che è la forma inattiva del T3. Elevate quantità
di questa rT3 possono portare a malattie croniche.
-Azione degli ormoni tiroidei: ricoprono un ruolo fondamentale durante lo sviluppo fetale e nelle fasi post-
natali. L’ormone tiroideo stimola non solo il metabolismo e la produzione di energia, ma tutte le attività
cellulari, ottimizzando in particolare le funzioni dell’apparato cardiovascolare, del sistema nervoso ed
immunitario, del fegato (processi di disintossicazione) nonché la sensibilità periferica all’insulina.
• Azione termogenica: a seguito di un incremento del metabolismo basale e dell’attività metabolica di
tutti i tessuti che comporta rilascio di calore. Il T3 agisce come maggiore agente sull’incremento del
metabolismo a livello mitocondriale e del metabolismo basale.
• Effetti sul metabolismo glucidico: inducono la produzione epatica di glucosio, ne aumentano l’utilizzo
e aumentano l’attività degli enzimi coinvolti nel suo utilizzo
• Lipolisi e lipogenesi: stimolazione della lipasi per la lipolisi, conversione del colesterolo in acidi biliari,
favorisce la lipogenesi.
• Sintesi proteica: aumento della trofia muscolare, mediano la secrezione di GH, azione sul
rimodellamento osseo. Il T3 agisce nei processi di regolazione della crescita ossea partendo dalla
cartilagine d’accrescimento, T4 invece contribuisce alla formazione della cartilagine d’accrescimento.
• SNC: soprattutto in fase di crescita, aumento della differenziazione cellulare del SNC. Deficit della
funzionalità tiroidea in questa fase può comportare grossi deficit intelletivi.
• Effetti cardiovascolari: incremento generale delle funzioni, aumento della frequenza cardiaca, della
contrattilità cardiaca, del ritorno venoso e dell’eccitabilità della cellula cardiaca.
In linea generale stimolano l’attività della respirazione cellulare, con produzione di calore e aumento
dell’utilizzo di O . Da questo ne deriva che sono ormoni iperglicemizzanti (stimolazione glicogenolisi,
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gluconeogenesi) e ad azione lipolitica
-Disordini tiroidei: disfunzioni della tiroide possono essere causa di malattia e vengono classificate in base
all’azione della tiroide (ipertiroidismo, ipotiroidismo ed eutiroidismo) e alla presenza di gozzo tiroideo
(nodulare, tossico e non tossico).
Il gozzo è l’aumento di volume e peso della tiroide, può essere tossico o non tossico, in base alla presenza o
assenza di floglosi, tumorim e non accompagnato da iper-ipotiroidismo. Il gozzo non tossico può essere di tre
tipi differenti:
• Endemico: dovuto principalmente ad una carenza di iodio. Viene definito tale quando viene colpita
una quantità maggiore del 5% della popolazione di una determinata area geografica.
• Sporadico: dovuto a cause endogene, quali tumori o assunzione di farmaci antitiroidei.
• Congenito: o familiare, dovuto a disfunzioni a livello genetico.
-Ipertiroidismo: aumento della sintesi e della secrezione degli ormoni tiroidei da parte della tiroide che causa
un aumento del metabolismo nei tessuti periferici.
I sintomi più frequenti legati all’ipertiroidismo sono:
• Tachicardia
• Angina pectoris
• Mancanza di fiato
La causa più comune di ipertiroidismo è il gozzo tossico o morbo di Basedow-Graves, compare nel 60-90% dei
casi, malattia autoimmunitaria che va a colpire il recettore per il TSH. Genera gozzo diffuso, ipertiroidismo e
oftalmopatia.
Altra causa è il morbo di Palmer, o gozzo multinodulare tossico, caratterizzato da ipertiroidismo e neoplasia
benigna. Può essere presente un solo nodulo o più noduli.
Le terapie possono essere farmacologica, radiometabolica (con iodio radioattivo) o la tiroidectomia, oltre ad
evitare tutti quegli alimenti ricchi di iodio, quali pesce e senape.
-Ipotiroidismo: diminuzione della sintesi e della secrezione degli ormoni tiroidei. È la disfunzione più comune
a livello tiroideo, causato principalmente da un’insufficienza tiroidea primaria o da scarse quantità di TSH.
Colpisce principalmente le donne, soprattutto dopo il 60 anno di età. Vengono distinti vari tipi di ipotiroidismo:
• Primario: caratterizzato da insufficienza tiroidea. Può essere congenito, dovuto alla distruzione totale
o parziale della tiroide o all’assunzione di farmaci antitiroidei. La sindrome più diffusa è la sindrome
autoimmune di Hashimoto, o tiroidite autoimmune.
• Secondario: secrezione TSH insufficiente, dovuto a lesioni dell’ipofisi. Raramente congenito.
• Terziario: insufficiente stimolazione del TSH-ie, lesioni a livello del pedunzolo ipofisiario o
dell’ipotalamo. Il più raro dei tre tipi.
L’ipotiroidismo può avere varie ripercussioni sull’attività cardiaca del soggetto legati principalmente
all’insufficienza cardiaca oltre che ad altre patologie cardiache legate ad aumento di LDL, HDL, arterosclerosi
e infarto.
I sintomi cardiaci più comuni legati all’ipotiroidismo sono:
• Brachicardia: calo dei battiti cardiaci anche di 10-20 battiti al minuto
• Scarso fiato durante l’esercizio fisico: legati a indebolimento del muscolo cardiaco o all’insufficienza
cardiaca
• Ipertensione diastolica: aumento della pressione minima
• Coronaropatie
L’ipotiroidismo può essere curato tramite l’assunzione di farmaci che hanno il compito di ristabilire una
situazione di eutiroidismo indipendentemente dalla causa e si basa sulla somministrazione di L-T4.
SURRENE
Ghiandola posta al di sopra dei reni. Formato da una zona midollare e da una corticale, ognuna delle quali ha
una funzione differente.
La midollare produce adrenalina e noradrenalina sotto situazioni di stress o paura, causando aumento di
frequenza, pressione sanguigna e stimola il rilascio dei glucidi a livello epatico per aumentare la glicemia.
La corticale, formata da tre zone, produce tre tipi di ormoni steroidei:
• Mineralcorticoidi, il più importante è il cortisolo. Favoriscono l’assorbimento del sodio e l’eliminazione
del potassio a livello dei tubuli renali, con riassorbimento di acqua.
• Glucocorticoidi, promuovono la formazione del glucosio dalle proteine, favoriscono la deposizione dei
grassi, incrementano il flusso ematico renale, riducono i processi infiammatori, esercitano un’azione
antinsulinica diretta.
• Androgeni, concorrono alla mascolinizzazione ed all’anabolismo proteico, interferiscono sulla
crescita dei peli corporei, modificano le masse muscolari.
Controlla molte funzioni vitali come la risposta allo stress, equilibrio elettrolitico, pressione arteriosa e lo
sviluppo puberale. Corticale del surrene
Produce mineralcorticoidi, glucocorticoidi e ormoni sessuali. L’attività del corticosurrene è influenzata
dall’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. L’ipotalamo produce l’ormone CRH che stimola la secrezione di ACTH
(corticotropina) prodotta nell’ipofisi che viene secreta in maniera pulsatile durante il giorno. Quest’ultimo
influenza direttamente l’attività del surrene aumentando la produzione degli steroidi, e quindi del corti