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ASIMMETRIE INFORMATIVE

Se l'equilibrio è Pareto-efficiente, è impossibile migliorare il benessere di un individuo senza diminuire il benessere di un altro agente e lo Stato non interviene, se non per migliorare l'equità (ciò avviene nella concorrenza perfetta); ma esistono anche delle situazioni nelle quali il libero mercato non raggiunge esiti efficienti perché l'allocazione di beni, servizi o fattori produttivi che si realizza a seguito del libero scambio non è Pareto-efficiente: il fallimento del mercato scaturisce da tutte le forme di mercato non concorrenziali (monopolio, concorrenza monopolistica e oligopolio) nella quali le imprese sono price-maker e detengono potere di mercato.

Ma esistono anche altre fattispecie nelle quali l'economia di

mercato fallisce: tali fattispecie emergono in presenza di asimmetrie informative, esternalità e beni pubblici. Ogni volta che si realizza un fallimento del mercato, un eventuale intervento dello Stato è giustificato e auspicabile.

Nella realtà economica le relazioni tra agenti sono spesso caratterizzate da differenze nelle informazioni disponibili alle parti che intervengono in una relazione contrattuale: si parla di asimmetrie informative per identificare tutte quelle situazioni nelle quali le 2 parti che stipulano un contratto non dispongono delle stesse informazioni in relazione alle caratteristiche della controparte e alle azioni poste in essere dalla controparte (asimmetrie informative  modelli principale-agente).

La parte che dispone di minori informazioni si trova ad essere svantaggiata, perché la parte più informata può utilizzare le informazioni di cui dispone a proprio vantaggio. La parte meno informata deve cercare di porre in essere alcuni

azioni che spingano la controparte a rivelare le informazioni di cui dispone o che la spingano a svolgere l'azione nel modo migliore. Le asimmetrie informative vengono analizzate in 2 contesti:

  1. informazione nascosta: il datore di lavoro (principale) possiede meno informazioni sulle caratteristiche del lavoratore (agente), ma può redigere il contratto. Tra tutti gli agenti possibili, almeno un agente è interessato a sottoscrivere il contratto (vincolo di partecipazione) e il principale sceglie l'agente tra coloro che sono disposti a sottoscrivere, ma, al fine di ottenere l'impiego, durante il colloquio il candidato cercherà di descriversi esaltando le proprie qualità e nascondendo i propri punti deboli, quindi il principale non saprà mai con sicurezza di aver scelto bene tra tutti candidati per il posto di lavoro;
  2. azione nascosta: una volta assunto, l'agente può impegnarsi di più o di meno

nell'esecuzione del

contratto e questo incide sui payoff che otterrà il principale. Ma i payoff vengono influenzati anche da alcuni eventi esogeni che non dipendono né dal principale, né dagli agenti e quindi per il principale sarà difficile valutare la bontà della scelta fatta e il comportamento dell'agente.

Per ottenere informazioni, il principale propone contratti differenti ai vari agenti per spingerli a separarsi in gruppi differenti a seconda delle loro caratteristiche personali e si parla di autoselezione: ad es., può offrire un contratto con salario variabile che verrà scelto dai candidati più abili e un contratto con salario fisso che invece verrà scelto dai candidati meno abili.

In questo modo si crea un equilibrio separatore, poiché una parte degli agenti sceglierà un'opzione, mentre l'altra parte sceglierà un'altra opzione. Se esiste l'equilibrio separatore, esiste la selezione avversa: il

contratto redatto dal principale viene sottoscritto dagli agenti con caratteristiche peggiori rispetto a quelle desiderabili per il principale. Ogni individuo con caratteristiche personali desiderabili per la controparte ha tutto l'interesse a mettere in evidenza e a segnalare le sue qualità/competenze attraverso la segnalazione: si manda un segnale alla controparte e questo segnale sarà accolto se verrà reputato credibile. Un segnale molto importante è il livello di istruzione superiore: quando uno studente termina gli studi e si presenta al datore di lavoro esibendo una laurea, mostra una maggiore abilità di chi ha il diploma di scuola superiore, perché è stato in grado di superare un percorso formativo basato sul superamento di un certo numero di esami e sulla discussione della tesi di laurea, e per questo motivo ottiene un salario più alto. Chi non è laureato ha preferito non affrontare questo percorso. Per questo motivo.molto spesso accade che uno studente porti a termine gli studi universitari, non tanto per migliorare le proprie conoscenze e abilità, quanto per esibire una certificazione che attesti che possiede un titolo con maggiore valenza rispetto a quello esibito dai non laureati. In generale, un segnale è credibile se esistono delle ragioni che inducono gli individui migliori a produrre il segnale e che spingono gli individui meno capaci a non produrlo. In questo senso, dalla segnalazione deve emergere un equilibrio separatore. Nel caso degli studenti, deve verificarsi che solo quelli migliori hanno interesse a conseguire la laurea perché se laurearsi fosse troppo facile, probabilmente tutti conseguirebbero il titolo e la laurea non rappresenterebbe più un buon segnale. In presenza di azione nascosta, il principale non può controllare perfettamente l'operato degli agenti e non riesce a capire quanto questi si impegnino sul posto di lavoro: quanto meno.

Il lavoratore si impegna, tanto maggiore è la sua utilità e tanto minore è il profitto dell'impresa -> si genera un conflitto di interessi tra il principale e l'agente. Anche se l'imprenditore non può controllare perfettamente l'operato del lavoratore, si assume che possa almeno monitorarlo attraverso un'attività di monitoraggio (ciò produce dei costi), quindi con una certa probabilità f possa scoprire se il lavoratore si sta impegnando oppure no. Definendo con w il salario che il lavoratore percepisce e con e l'impegno richiesto sul posto di lavoro (dall'inglese effort), se il lavoratore si impegna (e > 0) non viene licenziato e viene regolarmente retribuito, nonostante sia stato monitorato. Se un lavoratore viene monitorato e non si sta impegnando (e = 0 poiché, ad esempio, sta giocando al computer), allora viene licenziato e non viene retribuito, ma percepirà un sussidio di

disoccupazione pari a B € (il sussidio è minore del salario). L'utilità del lavoratore dipende positivamente dal salario e negativamente dall'impegno richiesto sul posto di lavoro, qualora si impegni. Considerando un lavoratore indifferente al rischio la cui utilità è data dalla differenza tra il salario percepito e l'eventuale impegno profuso sul posto di lavoro perché (impegnarsi costa in termini monetari per un importo pari a e), la sua funzione di utilità è:
  1. u = w - e (il lavoratore si impegna) SI
  2. u = (1 - f)w + fB (il lavoratore non si impegna). NO
Nella seconda equazione il lavoratore produce un impegno pari a zero (e = 0) ma, se viene scoperto, con probabilità f viene licenziato, quindi percepisce il sussidio di disoccupazione. L'imprenditore conosce queste funzioni di utilità e dovrà comportarsi in modo tale che risulti u ≥ u -> w - e ≥ (1 - f)w + fB -> w ≥ e/f + B.questo modo si definisce il salario di efficienza, ovvero la retribuzione minima che l'imprenditore deve corrispondere al lavoratore per spingerlo ad impegnarsi sul lavoro (vincolo di incentivazione).

I lavoratori devono essere incentivati attraverso un contratto incentivante a comportarsi nell'interesse del principale: il principale, nel redigere un contratto, deve tener conto del vincolo di partecipazione e del vincolo di incentivazione e deve pagare una salario maggiore del salario di riserva.

L'informazione asimmetrica si riscontra anche nel mercato assicurativo: coloro che decidono di assicurarsi sono gli individui più a rischio e con una probabilità di incidente più elevata, cioè proprio quei clienti meno desiderabili per la compagnia di assicurazione. Invece i clienti che sono meno rischiosi per l'impresa di assicurazione sono quelli che decidono di non assicurarsi.

La compagnia assicuratrice (principale) per contrastare una selezione

avversa degli assicurati(agenti) potrebbe: 1) aumentare il premio di assicurazione in modo da ridurre il numero di individui che decidono di assicurarsi: quando il premio arriverà ad un livello tale che nessun vorrà più sottoscrivere il contratto, il mercato assicurativo potrebbe essere destinato a scomparire a causa del fenomeno della selezione avversa e questa strategia potrebbe rivelarsi fallimentare; 2) sfruttare le informazioni ottenute in passato: in passato, per un dato premio di assicurazione la compagnia di assicurazione ha ottenuto comunque un equilibrio separatore perché alcuni individui hanno sottoscritto il contratto e altri individui no; tuttavia questa strategia è molto costosa, non c'è alcuna garanzia sulla veridicità delle informazioni ottenute e la compagnia dovrebbe comunque aumentare il premio di assicurazione per coprire i maggiori costi sostenuti per l'ottenimento di.

tali informazioni;

4) proporre premi differenziati in base alla valutazione del rischio associato a differenti categorie di sottoscrittori;

incentivare l'autoselezione proponendo contratti differenti con lo scopo di spingere gli

individui a dividersi tra le diverse proposte.

Inoltre, un individuo che ha stipulato un contratto assicurativo, ad esempio contro il furto dell'automobile, potrebbe cambiare il suo comportamento proprio perché un eventuale furto sarà risarcito dalla compagnia di assicurazione: potrebbe dimenticare di chiudere a chiave, di attivare il sistema di allarme oppure potrebbe non utilizzare il garage o recarsi in città e quartieri dove la probabilità di furto dell'auto è molto elevata (queste azioni nascoste procurano un danno alla controparte).

ESTERNALITÀ

Si parla di esternalità in tutte le situazioni in cui il comportamento di un

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
81 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pandinho30 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Staffolani Stefano.