Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
P
-Definizione dei fattori da rilevare nelle unità di confronto
-Confronto tra la propria organizzazione e quella di soggetti scelti come riferimenti, quindi in
relazione agli elementi che ho identificato sopra, faccio il confronto. La mia redditività è
meglio o peggio? il mio fatturato è meglio o peggio?
-Individuazione di comportamenti e strategie dei soggetti che si rivelano vincenti
-Focalizzazione e valutazione delle problematiche connesse al divario rilevato Una volta che
ho capito come quei soggetti hanno ottenuto quel risultato, io devo individuare qual è il
problema al mio interno, per poi eliminarlo.
ecniche della stima di domanda:
T
Le aziende devono stimare le domande del settore, perché molte di loro producono prima,
poi vendono, per esempio nel settore tessile, la loro stagione inizia prima, già stanno
lavorando sulla collezione estiva 2021, quindi loro analizzano, ragionano sulle previsioni del
mercato, ragionano sulle previsioni di domanda futura.
E quando si parla di domanda bisogna distinguere tra:
-Domanda potenziale: la quantità massima vendibile di un certo bene, in un dato mercato, in
un definito periodo di tempo. Per esempio la quantità massima vendibile delle scarpe è
120000, perché la popolazione moltiplicata per 2, perchè ognuno prende una scarpa estiva
e una invernale. È potenziale, perché è difficile da raggiungere.
-domanda primaria: il totale delle vendite di un certo bene, in un dato mercato in un definito
periodo di tempo (es. quante scarpe veramente vendo in un anno.) È la domanda effettiva
del mercato.
-domanda specifica: la quantità venduta di un certo bene (per esempio il contratto
internet, come per esempio wind rispetto a tim, rispetto a vodafone) fatta da una
specifica impresa in un dato mercato in un definito periodo di tempo. È la domanda
effettiva della singola azienda.
09.11
Tecniche di stima della domanda
Può essere definita secondo 3 accezioni fondamentali che sono un po’ ad imbuto, ovvero che
vanno da un’accezione più generale ed ampia ad una definizione sempre più stretta e definita.
• Domanda potenziale: è la quantità massima vendibile di un certo bene in un dato mercato in
un definito periodo di tempo in un determinato ambito geografico. E’ anche un concetto
utopistico in quanto dipende da fattori molto demografici (è come se tutti avessero quel
determinato bene). E’ un concetto molto ampio e inverosimile da raggiungere per la specifica
azienda, anche perché sul mercato ci sono diversi competitors e si spartiscono la domanda. E’
un concetto molto importante perché significa il numero massimo di utenti o di potenziali clienti
che potrebbero essere acquirenti del mio prodotto.
• Domanda primaria: è il totale delle vendite di un certo bene in un dato mercato in un definito
periodo di tempo, cioè in questo caso significa la domanda complessiva reale (le vendite fatte
realmente).
• Domanda specifica: è la quantità venduta di un certo bene da una specifica impresa in un
dato mercato in un definito periodo di tempo, quindi è la domanda relativa alla singola impresa.
Tutti e tre i concetti di domanda sono importanti per la singola impresa, essa conosce la
propria domanda specifica ma per lei è importante aumentarla e quindi dovrà tener conto sia
della domanda primaria sia di quella potenziale.
Tecniche di stima della domanda potenziale
Come faccio a definire e a stimare questi 3 concetti?
1. In base al consumo probabile, cioè si fa una considerazione del consumo probabile di quel
prodotto, ovvero un’analisi della probabilità di consumo di quel determinato prodotto. Si fa
quindi una stima in base al consumo probabile.
2. Secondo indicatori di mercato, cioè sfruttare le ricerche che vengono compiute mediamente
da enti di ricerca, ci permette di fare una stima utilizzando dati sviluppati da altri di quello che
può essere la crescita di quella domanda di quel determinato prodotto.
In base all’ipotesi di cioè traslo l’andamento di quel
3. trasferibilità del modello di consumo:
determinato prodotto in altri paesi che magari sono più avanzati nel consumo di quel
il nostro paese di riferimento è l’America (cioè vedere cosa è
determinato prodotto. Di solito
successo con quel determinato prodotto lì) e lo applico anche nel caso Italia sperando che
avvenga anche lì. In altre parole, traslare i dati di un mercato su un altro (soprattutto per
stimare mercati esteri). Quindi si tratta dello stesso periodo di tempo.
In base all’ipotesi dell’esistenza
4. di un lead lag tra due mercati: Traslare non tanto quello che
sta avvenendo contemporaneamente in due paesi diversi, ma quello che è avvenuto in
passato e traslarlo al mio. In altre parole, traslare temporalmente i dati di un mercato su un
altro mercato (anche in questo caso prevalentemente mercati esteri). Quindi si guarda a quello
che è avvenuto nel consumo di quel prodotto nel passato, facendo riferimento a paesi diversi,
e lo traslo nel mio paese.
5. Correlazione tra domanda e taluni fattori di mercato, quindi correlare la domanda al
consumo di altri prodotti complementari. Per esempio, stimare la vendita dei caschi sulla base
delle immatricolazioni di moto perché significa che se sono state immatricolate un milione di
moto, la domanda potenziale minima sarà un milione di caschi (quindi venderò) e massimo
due o tre milioni.
6. Tecnica basata sulla stima dei flussi di utenti: vengono utilizzati i dati che provengono dal
una stima. Un’altra tecnica attuale è quella di utilizzare software come Google
web per fare
Analytics che sono completamente gratuiti, per controllare e archiviare quelli che sono i flussi
di utenti che vengono per esempio dal web o dai profili social di un’azienda, ovvero guardo
quanti visitatori hanno visitato il mio sito, da dove vengono, quanto tempo sono rimasti e i
prodotti che hanno guardato.
Questo avviene tramite l’accettazione dei cookies, grazie al quale l’azienda riesce a vedere
tutte queste informazioni e riesco a fare una stima, per esempio di quale sono i prodotti più
guardati del catalogo.
Sulla base di queste informazioni le aziende decidono poi quanti prodotti produrre e se non
vengono venduti diventa un problema.
Veramente non esiste una figura specifica nella stima della domanda, ma esiste una figura
specifica nel trattamento dei dati anche finalizzato alla stima della domanda --> Data Analyst o
Web Analyst (nel caso del web). Sono tutti soggetti che hanno la capacità di leggere,
interpretare e costruire database di centinaia o addirittura migliaia di dati. Essi utilizzano
software gratuiti come Google Analytics.
Le stesse tecniche servono anche per stimare la domanda primaria, ovvero la domanda di
quello specifico prodotto ma reale.
La domanda potenziale è un elemento importantissimo per l’azienda perché significa che in
base alla domanda potenziale l’azienda potrà capire se si potrà espandere ancora di più
rispetto a quello che già vende oppure magari aveva già raggiunto il massimo.
Stima della domanda specifica (Parolini, 2011)
La domanda specifica tiene conto dei concorrenti.
Esistono due metodi importanti:
-Metodo top-down, cioè io prendo in considerazione quella che è la mia quota di mercato, la
moltiplico per la domanda primaria (realmente venduta complessivamente di quel prodotto) e
ottengo la mia domanda specifica. Questa tecnica si usa per imprese con quota di mercato
importante ed elevata.
Supponiamo che la domanda potenziale di collegamenti internet in Italia è di 40 milioni, la
domanda primaria è 30 milioni, quindi 30 milioni x 20% (0,2) = 6 milioni è la domanda
specifica.
Domanda specifica: domanda primaria X quota di mercato prevista.
-Metodo bottom up, è utilizzato per imprese con quota di mercato irrilevante, quindi per le
piccole e medie imprese. Per esse, di solito si fa riferimento a metodi di stima del fatturato.
Fatturato previsto: in base alla capacità della struttura aziendale, si prende quindi in
considerazione la capacità produttiva, commerciale, di mercato dell’azienda. Queste imprese
sono piccole e quindi anche limitate dal punto di vista produttivo. La stima della domanda
specifica quindi viene fatta spesso sulla base di metodi più “artigianali”, che tengono conto dei
loro limiti produttivi, commerciali ecc..
Esempio → una piccola media impresa non può sfruttare mercati esteri perché non ha grandi
capacità di internazionalizzazione quindi la sua domanda specifica può in molti casi rimanere
più limitata in quanto circoscritta a contesto nazionale (non ho le forze per vendere in
Germania). Questo è un problema di mercato, di natura commerciale. Oppure può essere un
motivo di natura produttiva -- > la piccola impresa ha una domanda specifica di un certo tipo
che non può essere più elevata di quell’ammontare semplicemente perché non può produrre e
vendere più prodotti di quelli che la propria capacità produttiva gli permette.
E’ anche il metodo più diffuso perché in Italia ci sono prevalentemente piccole e medie
imprese. Quindi di solito quando si va in queste aziende si fa un giro nel reparto produttivo e si
vedono gli impianti e i macchinari che ha quell’azienda, qual è la sua capacità e spesso è il
limite massimo della domanda specifica (più di quello non riescono a produrre).
Un ulteriore strumento è quello delle analisi della struttura concorrenziale o delle 5 forze
competitive di Porter.
Secondo Porter (aziendalista) esistono 5 forze competitive per l’impresa:
1. I concorrenti diretti, cioè che già operano nel mercato.
2. I potenziali entranti, cioè sono i concorrenti potenziali ovvero quelli che potrebbero entrare
da un momento all’altro sul mercato.
3. I clienti
4. I produttori di prodotti sostitutivi, anche questi sono potenziali concorrenti se il consumatore
li sostituisce ai miei. (es. se il costo della benzina fosse molto alto, venire ad Urbino mi
costerebbe molto, quindi a me conviene venire in corriera. Quindi sostituisco la macchina con
la corriera → prodotti sostitutivi perché più conveniente).
5. I fornitori, sono coloro che mi riforniscono di materie prime e di semilavorati per realizzare il
mio prodotto.
Figura a p.139.
Secondo questo modello io devo analizzare la concorrenza diretta, ovvero i produttori dello
stesso prodotto che si fanno concorrenza proprio con un prodotto identico agli occhi dei
consumatori.
Elementi determinanti della concorrenz