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INNOVAZIONE E SOCIETÀ
sabato 19 febbraio 2022 12:34
COVID-19
Fine dicembre 2019: 1a notizia di una nuova malattia, è ancora notizia minore. 3 gennaio 2020: primo sequenziamento del virus. 16 marzo 2020: appaesi l’Italia è entrata in lockdown, iniziano le prime fasi dello sviluppo del vaccino moderna che è già in fase di sperimentazione (fase 1). Il vaccino della azienda Biotech è leggermente in ritardo, ma a metà aprile riceve l’autorizzazione dei test in Germania. Per lo sviluppo dei test decide di collaborare con una multinazionale farmaceutica che ha sede negli Stati Uniti: Pfizer. Fine dicembre 2020: iniziano le somministrazioni dei vaccini. Lo sviluppo del vaccino contro il covid è stato molto veloce rispetto agli altri che sono stati creati. L’unico caso in cui vi è stata una velocità quasi paragonabile è stato il vaccino contro gli orecchioni, ma si è scoperto che non era efficace e ci sono voluti diversi anni per renderlo funzionale.
MECCANISMO DELL'IMMUNITÀ
Il coronavirus prende il nome dalla sua proteina spike che ha una forma di corona, che facilita l’entrata nelle cellule umane e protegge l’RNA del virus, che gli consente di replicarsi. Una volta dentro la cellula umana la proteina spike si apre per lasciar uscire l’RNA che userà la cellula per replicarsi e inseguito la romperà per andare ad infettare altre. Il virus non è in grado di replicarsi in modo autonomo. La reazione del nostro corpo è una risposta da parte di sentinelle che catturano e analizzano il corpo estraneo attivando in seguito la risposta immunitaria dell’organismo, creando così anticorpi specifici per il virus. Oltre a ciò si ha un attacco verso le cellule già infette grazie alle cellule citotosiche. Le cellule con le memoria si potranno poi rapire più velocemente nel caso di una seconda infezione.
Il vaccino sfrutta queste reazioni del sistema immunitario. I quattro diversi tipi di vaccino
- Uso di virus inattivati o indeboliti
- Sono la forma più antica di vaccino.
- Inattivato = non è in grado di replicarsi.
- Indebolito=inserito in sostanze che gli consentono di replicarsi, ma in maniera minore, questo aumenta il rischio di sviluppare la malattia.
- Vettore virale
- Si ha la combinazione della struttura di un virus innocuo dove all’interno si inserisce l’RNA del virus per il quale si vuole il vaccino. Si ha una minaccia limitata, il vettore di trasmissione è innocuo. In questo modo avendo solo frammenti del virus la probabilità di sviluppo della malattia è nulla, ma si ha il rischio che il sistema immunitario abbia una risposta limitata perché potrebbe collegare maggiormente la reazione al vettore virale anziché al virus.
- Acido nucleico
- Si inserisce direttamente nel corpo il DNA o RNA del virus. Il problema è che bisogna essere sicuri che arrivino alle cellule, quindi di solito si usano dei lipidi per evitare che RNA non si disintegrí prima dell’arrivo nella cellula.
- Proteine
- Si crea sola la struttura esterna del virus, ma senza RNA, oppure si sceglie di usare solo singole proteine. Sistema usato da diverso tempo, ma richiede molto tempo per lo sviluppo e la messa in scala del prodotto. Inoltre vi è bisogno di richiamo, perché gli anticorpi immunitario altrimenti iniettati resterebbero ignoranti.
Nel corso del 2020 diverse aziende si sono mese all’opera per la produzione del vaccino, usando la diverse metodologie. I vaccini arrivati alla approvazione sono o a virus inattivato o attuato, acido nucleico o ad vettore virale. L’unico con le proteine che ha trovato approvazione è stato nova vax nel 2021.
L’innovazione tende ad essere geograficamente molto localizzata, questo dipende anche dal tipo di
tecnologia. Molto spesso si trova negli Stati Uniti, Canada, paesi europei, Cina, Russia e India.
Entità pubbliche no profit (es. enti accademici) o settori privati come l’industria farmaceutica, prevalenza maggiore in USA. Il fatto che siano stati presenti diversi attori privati non significa che il finanziamento derivi solo da fondi privati. Es. Moderna ha beneficiato molto dei fondi che gli USA hanno messo a disposizione per lo sviluppo dei vaccini. Primi vaccini approvati e più usati: Pfizer e moderna.
Uno dei maggiori aiuti nello sviluppo veloce del vaccino è stata la possibilità di usare le conoscenze sui vaccini, senza disporre dei brevetti, perché sono fondamentali per combattere la pandemia. Quello che impedisce di fatto l’uso dei brevetti è la conoscenza.
LUOGHI DI SVILUPPO E STRATEGIE DEI VACCINI
I vaccini vengono sviluppati in USA, India e diversi paesi europei, che erano già presenti nella mappa geografica dell’innovazione. Dopo aver sviluppato dei vaccini il problema era la produzione su larga scala, per la vaccinazione di massa. Le aziende quindi lavorano sia sullo sviluppo del prodotto, ma anche sulla produzione nei tempi e costi. I costi in questo caso non erano un problema, ma vi era una grande necessità di tempi stretti. Resta ancora una disuguaglianza nella distribuzione, perché i paesi a basso reddito hanno avuto un accesso minore ai vaccini in parte per il costo e in parte perché i paesi più forti hanno comprato più dosi del necessario per coprire la popolazione. Il semplice uso di siringhe differenti ha un impatto su larga scala delle dosi che si possono somministrare. Perché il minor spazio morto della siringa quasi impercettibile ha fatto sì che da ogni confezione di vaccino si potessero estrarre 6 dosi anziché 5, quindi anche innovazioni che sembrano banali possono essere rilevanti.
L’azienda Moderna ha deciso di rinunciare all’applicazione dei suoi brevetti durante la pandemia per evitare cause e non danneggiare la sua reputazione.
Differenze di aspettativa nella qualità totale: l’utilizzatore si accontenta di una qualità inferiore quando crea lui il prodotto, ma che non accetterebbe quella qualità da un produttore
-
- Consumatori: utilizzatori finali, consumano e quindi ricavano il beneficio diretto dal prodotto
-
- Alcuni utilizzatori danno valore al processo di scoperta e ricerca delle soluzioni, perché imparano o si divertono.
MODELLO DEMAND-PULL = modello dell’innovazione
- Problema sperimentato dall’utilizzatore > invenzione > processo di marketing e produzione.
Aspirina: è stata uno dei primi farmaci sintetici che nasce nel 1897. Ci si rende conto che ha effetti anche sul sangue e quindi nel 1980 viene usata come prevenzione per le patologie del cuore.
Entrambi i due modelli sono considerati molto semplicifcati.
MODELLO A CATENA
Sviluppato da Rosenberg, assomiglia molto ai due processi lineari precedenti. Il punto di partenza sembra essere quello di demand-pull, ma quello che segue dopo non è semplicemente l’invenzione, ma c’è un accent sul ruolo del design, cioè l’innovazione prima di arrivare alla fase di marketing richiede diverse fasi di design.
- Percezione mercato potenziale > Invenzione e design analitico (nuove combinazioni di componenti già esistenti) > design dettagliato e test > design perfezionato e produzione > marketing e distribuzione
La direzione in questo modello non è univoca, si può avere anche un movimento in direzione opposta che costituisce una specie di feedback alla fase precedente.
Il passaggio da una fase all’altra non è netto, ma le due fasi contigue per un periodo si sovrappongono, fin quando non si arriva ad un prodotto adatto.
Mercato e distribuzione non hanno un feedback importante sugli aspetti di design e sugli aspetti piú innovativi del mercato, ma si può arrivare anche alle fasi più lontane, che portano alla creazione di innovazioni marginalmente del prodotto.
Mercato reale -> percezione del mercato potenziale: una volta commercial il prodotto dopo aver avuto un confornto con il mercato reale, si possono modificare le percezioni sul mercato potenziale.
In questo modello manca il ruolo della ricerca scientifica. La ricerca e la conoscenza vengono distinti, la conoscenza (= ricerca applicata) include conoscenze che sono state accumulate nel corso del tempo che si possono mettere in pratica.
Es. Sviluppo del cannocchiale per studi astronomici o lo sviluppo del microscopio che rende possibile l’emerger di nuovi settori.
Le fonti di innovazione interne ed esterne alla impresa sono complementari, si rinforzano a vicenda. La tecnologia è semplice da valutare perché può essere sviluppata all’interno, ma può anche essere acquistata dall’esterno (es. acquistata o fusioni o scambi di conoscenze).
Lo stesso vale per la domanda, gli utilizzatori sono una fonte esterna e le imprese possono coinvolgerli nel loro processo di innovazione, diventando una fonte interna.
Le università svolgono ricerca pura e applicata, ma anche attività di sviluppo, quindi possono condurre ad innovazioni.
Nel corso del tempo le università hanno aumentato il peso delle loro attività di ricerca applicata rispetto alla ricerca pura (= Bayh Dole Act del 1980).
Ricerca pubblica: enti di ricerca che non hanno nella loro mission anche l’insegnamento, ma solo lo scopo di fare ricerca. Questi sono finanziati in larga parte dal pubblico, ma negli ultim anni i governi hanno spinto sempre dif più affinché non facciano solo ricerca pura, ma anche applicata = science park.
Un’altra fonte esterna sono le organizzazioni private no profit. Possono essere istituti di ricerca, ospedali, fondazioni, associazioni professionali e tecniche. Questi enti possono condurre programmi di R&S in-house oppure finanziano a loro volta le attività di R&S di diverse organizzazioni, o fanno entrambe le cose.