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SUSSIDIO

Un sussidio all'occupazione riduce il costo di assunzione del lavoratore per le imprese (es. credito d'imposta per ogni lavoratore assunto). Aumenta l'occupazione ed il salario che i lavoratori ricevono realmente e riduce il salario che le imprese pagano di tasca propria.

La domanda aumenta e la curva di domanda si sposta a destra. C'è un processo di aggiustamento che porta a un nuovo punto di equilibrio B in cui il salario è aumentato a W1 e l'occupazione è aumentata a E1. Il salario pagato dall'imprenditore è W1. La domanda si espande perché con i sussidi pago di più i lavoratori, espando l'occupazione ma quello che pago come datore di lavoro è inferiore. Il costo effettivo dell'imprenditore è W1-1 perché 1 è il sussidio che prende.

BENEFICI OBBLIGATORIEs. costruzione asilo nido aziendale. È un beneficio che il datore di lavoro concede ai propri.

dipendenti. Finché fornisce un certo valore ai lavoratori, è preferibile alla trattenuta in busta paga perché porta ad unaminore riduzione dell’occupazione. 21Anche da un punto di vista sociale non si verifica nessuna perdita netta.

MIGRAZIONI

Questioni che investigheremo

  1. Migrazione in Europa
  2. Perché la gente di muove
  3. Qual è l’evidenza empirica
  4. Quali sono gli effetti sul paese di destinazione: i migranti rubano il lavoro ai nativi? Immigrazione ewelfare state. Alcuni dati

Secondo la banca mondiale nel 2013 c’erano 247,245,059 migranti nel mondo. È circa il 3,5% dell’interapopolazione.

In valori assoluti il paese con il numero più alto di migranti è l’USA, seguito dall’Arabia Saudita e Germania. India e Messico sono i paesi con il più alto numero di emigranti.

In valori percentuali l’immagine è molto diversa: il paese con la maggiore percentuale di immigrati è il Qatar.

La lista dei paesi con la maggiore percentuale di emigranti include i territori palestinesi, Antigua e Barbuda e Guyana.

La migrazione è più probabile in diverse situazioni:

  • Se i costi sono più bassi, sia in termini di distanza geografica che culturale. Quando è economicamente conveniente spostarsi e la cultura del paese di destinazione è simile a quella di provenienza degli immigrati, la migrazione è maggiormente probabile.
  • Se la differenza nei salari reali è maggiore. È più probabile quando la differenza di potere d'acquisto dei salari è alta, al netto dell'inflazione.
  • Se è facile trovare lavoro nel paese di destinazione e difficile nel paese di origine.
  • Maggiore è l'aspettativa di durata della migrazione.

È più probabile migrare quando la durata di questo processo di migrazione è lungo, quando cioè si ipotizza un non ritorno nel paese di origine

Fattori che ostacolano la migrazione:

  • Housing: i proprietari di case si muovono meno
  • Legami familiari: le coppie si muovono meno dei single
  • Contatti sociali: ondate di migrazione, più a lungo una persona resta meno probabile è che torni indietro
  • Trasporti: pendolarismo vs migrazione se è più facile fare il pendolare è meno probabile la migrazione
  • Informazione: avversione al rischio quanto più è facile detenere informazioni relative ad un luogo, quanto più è probabile che il fenomeno migratorio si verifichi e viceversa. Questo al fine di contenere i rischi legati al processo migratorio
  • Lingua, cultura, religione
  • Trasferibilità di diritti sociali: pensioni si lavora all’estero
può risultare difficile trasferire le pensioni estere in Italia qualora si desideri, in un lontano futuro, di rientrare.

Migranti politici

Migranti di carattere politico differiscono dai migranti di carattere economico, ciascuno ha le proprie motivazioni. Queste diverse motivazioni si riflettono nelle condizioni che vengono a realizzarsi una volta che l'immigrazione è avvenuta. Ad esempio, l'evidenza empirica dimostra che a pochi anni dal fenomeno dell'immigrazione, i migranti politici guadagnano di più dei migranti economici. Perché?

Le persone che scappano dal proprio paese a causa della guerra tenderanno a non tornare nel proprio paese di origine. Si tratta di una persona che, essendo scappata, avrà lasciato nel suo paese d'origine tutte le sue cose e ogni effetto personale, a partire dalla casa stessa. Proprio perché queste persone lasciano tutto nel loro paese, avranno un maggiore incentivo ad integrarsi nel nuovo paese di destinazione.

Devono ricostruire una vita. Devono ricominciare da zero. Quindi i migranti di carattere politico investono molto, anche con tante difficoltà, rispetto ai migranti di carattere economico, in capitale umano, in relazioni e in asse di carattere culturale nei paesi di destinazione.

Mentre è più facile investire in capitale umano e formazione, è più complicato per le persone che vengono da paesi culturalmente molto distanti da noi, andare ad investire da un punto di vista relazionale e culturale. Questo avviene, ma avviene nel lungo periodo, con un investimento grosso da parte dei genitori o dei nonni che hanno abbandonato le loro terre di origine. Nel lungo periodo, questo grosso investimento darà il suo frutto in termini di più alti salari rispetto agli immigrati invece di carattere economico (cioè coloro che emigrano per questioni economiche, perché vogliono guadagnare di più).

L'EQUILIBRIO CONCORRENZIALE SUL MERCATO

DEL LAVORO

Ipotesi 1

Ipotesi: nell'economia italiana esistono due mercati regionali del lavoro (Nord e Sud).

Il mercato del lavoro regionale per eccellenza nel caso italiano distingue il mercato del lavoro del nord, da quello del centro e quello del sud (seguendo la divisione fatta dall'Istat). Si possono comunque avere mercati del lavoro differenti nel momento in cui si vanno a considerare industrie differenti, mercato del lavoro nella produzione di seta, di acciaio, etc.

Per iniziare a studiare il fenomeno delle immigrazioni, ipotizziamo che ci siano due mercati regionali del lavoro: il mercato del nord e il mercato del sud. Essi occupano lavoratori con competenze così simili, che i lavoratori che lavorano nel nord sono dei perfetti sostituti di quelli che lavorano nel sud.

Per semplicità supponiamo che le funzioni di domanda siano inclinate negativamente e le funzioni di offerta siano rigide (inelastiche).

Si tratta di due mercati regionali, per cui esistono dei

Il testo evidenzia la presenza di differenziali di carattere salariale tra il nord e il sud. In particolare, si nota che il salario determinato al nord è più alto rispetto a quello determinato al sud.

La domanda che sorge è se questa differenza salariale sia destinata a scomparire nel lungo periodo. La risposta è che sì, è destinata a scomparire. Questa differenza non può rimanere in quanto, se i lavoratori hanno la possibilità di trasferirsi tra le regioni, è ragionevole pensare che tutti i lavoratori del sud vorranno trasferirsi al nord per ottenere anche loro un salario più elevato.

Questo concetto può essere rappresentato graficamente: l'offerta di lavoro al sud si riduce mentre, contemporaneamente, i lavoratori che si spostano dal sud al nord incrementano l'offerta di lavoro al nord. Di conseguenza, la curva di offerta al sud diminuisce mentre la curva di offerta di lavoro al nord aumenta fino a quando il livello salariale tra nord e sud sarà uguale.

In conclusione, il flusso migratorio modifica entrambe le curve di offerta, portando alla riduzione della differenza salariale tra nord e sud nel lungo periodo.

fino al raggiungimento di un unico salario di equilibrio nazionale
Il differenziale salariale originale tende a scomparire.
In termini di efficienza, o guadagno dello scambio, significa che al sud si avrà una perdita di efficienza, una contrazione dell'occupazione e un incremento del salario. Tutta questa perdita di benessere si riversa al nord (in termini di aumentato benessere) con un'occupazione che invece aumenta e un salario che diminuisce.
L'allocazione dei lavoratori nelle imprese che uguaglia il valore del prodotto marginale tra mercati porta anche a un'efficiente allocazione delle risorse lavoro. I lavoratori e le imprese che seguono egoisticamente le opportunità migliori raggiungono un'efficiente allocazione delle risorse.
Il fenomeno appena visto si è verificato in Italia negli anni Cinquanta/Sessanta, nel dopoguerra, con il Boom Economico → dal sud si trasferivano al nord per ricercare il lavoro.
Se guardiamo da un punto di vista politico,

Di politica economica questo fenomeno, le politiche del governo che controllano l'immigrazione hanno degli effetti importanti sul mercato del lavoro in quanto sono in grado di spostare la curva di offerta di lavoro e di modificare le retribuzioni dei lavoratori.

Ipotesi 2

Ipotesi: Immigrati e nazionali sono perfetti sostituti sul mercato del lavoro. Ci muoviamo nel breve periodo.

Cosa succede?

Se la domanda è inclinata negativamente e il capitale è fisso, un aumento dell'immigrazione spingerà l'economia in basso lungo la curva di domanda, riducendo salario e occupazione nazionali. Immigrati e nazionali sono complementi nella produzione! La specializzazione aumenta il prodotto marginale dei nazionali e sposta verso l'alto la funzione di domanda di lavoro. Aumentano salario e occupazione nazionale! L'espansione dell'occupazione è legata agli immigrati.

Gli immigrati sono dei perfetti sostituti dei nostri lavoratori, essendo uguali lavorano.

ma disposti ad accettare un salario più basso. Espandono l'occupazione e liberano la forza lavoro dei nazionali, che invece non sono disposti a lavorare per un salario più basso. Questo è ciò che accade nel breve periodo. Se I e N sono perfetti sostituti, si riduce w e aumentano i rendimenti del capitale. Nel lungo periodo, invece, i nazionali che sono usciti dal mercato del lavoro investono in capitale umano, informazione. Migliora quindi la condizione dell'utilizzo del capitale umano dei lavoratori nazionali. Questo vuol dire che la presenza degli immigrati aumenta la produttività dei nazionali perché queste persone possono specializzarsi in compiti che via via divengono più adatti alle loro qualifiche e diventano complementari nel mercato del lavoro, riportando il loro salario verso il punto di equilibrio iniziale. Aumenta la profittabilità delle imprese, attirano nuovi capitali, nascono nuove imprese per sfruttare i bassi salari.

ambiamento?
Dettagli
A.A. 2022-2023
52 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Angelicabruni32 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia del lavoro e delle risorse umane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Cortelezzi Flavia.