RATEO ATTIVO a FITTO ATTIVO
(componente di reddito da epilogare)
e la scrittura dell’epilogo:
FITTO ATTIVO a CONTO ECONOMICO
Esercizio:
Si ipotizzi di aver effettuato un prestito di 2.000 euro in data 1/11/19, con interessi pagabili
semestralmente in via posticipata nella misura del 20%.
SI CALCOLA IN PRIMO LUOGO L’INTERESSE
* * ' ÷ ' (12)
Esercizio 2:
In data 1/12 si ipotizzi di aver contratto un mutuo di 50.000 euro sul quale si liquidano
semestralmente alle date 1/6 e 1/12 gli interessi posticipati del 16%. Nel caso di specie
al 31/12/19 si avrà:
Esercizio 3:
Si ipotizzi di aver preso in affitto in data 01.06 un fabbricato per dieci mesi al canone
totale di 29.000 euro (prezzo riferito ai dieci mesi). Nel caso di specie al 31/12/19 si
avrà:
1.13 LE FATTURE DA EMETTERE E RICEVERE (scrittura di integrazione in senso stretto)
Alla data di chiusura dell’esercizio si accendono i conti “fatture da emettere” e
“fatture da ricevere” quando si accerti di aver spedito la merce venduta ai clienti
senza che siano state ancora emesse le relative fatture di vendita, o per la seconda
ipotesi quando si è in attesa di ricevere dai fornitori la fattura per l’acquisto di merce
già pervenuta o per prestazioni di servizi già utilizzati nel processo produttivo.
Sotto il profilo contabile si tratta di variazioni numerarie, cioè debiti o crediti
➔ presunti, che rispettivamente misurano costi e ricavi futuri che avranno
manifestazione numeraria futura e di importo non ancora definito: l’importo
della transazione è definito solo nella fattura.
In particolare: fatture da emettere
1. Nel caso di si avranno merci vendute e già spedite, ma
crediti verso clienti
ricavi non ancora incassati quindi e contabilmente:
aumentano i ricavi di competenza
aumentano i crediti verso i clienti (VNA) ↦
dell’esercizio (VEP).
FATTURE DA EMETTERE a MERCI C/VENDITE
(componente di reddito da epilogare)
e la scrittura dell’epilogo:
MERCI C/VENDITE a CONTO ECONOMICO
fatture da ricevere
2. Nel caso di si avrà merci acquistate e già ricevute. ma costi
debiti verso fornitori
non ancora sostenuti quindi e contabilmente: aumentano i
aumentano i costi di competenza dell’esercizio (VEN).
debiti (VNP) ↦
MERCI C/ACQUISTO a FATTURE DA RICEVERE
(componente di reddito da epilogare)
e la scrittura dell’epilogo:
CONTO ECONOMICO a MERCI C/ACQUISTO
Esercizio 1:
L’azienda Gamma ha venduto prodotti, ma non ha ancora emesso la relativa fattura; il
valore del credito presunto ammonta a € 120. Redigere le scritture di assestamento
relative all’operazione.
Esercizio 2:
L’azienda Gamma ha commissionato una consulenza ad un professionista che, al termine
dell’esercizio di competenza, non ha presentato la relativa parcella; il valore del
presunto debito è stimato pari a € 800. Redigere le scritture di assestamento relative
all’operazione.
1.14 LO STRALCIO DEI CREDITI RITENUTI INESIGIBILI (scritture di integrazione di
completamento)
Le scritture di stralcio dei crediti ritenuti inesigibili si hanno in caso di credito a rischio
per il quale si ritiene opportuno effettuare una svalutazione. L’art. 2426 del c.c.
afferma infatti che “i crediti devono essere iscritti secondo il valore di presumibile
realizzazione”. Dunque al termine dell’esercizio se c’è certezza che il credito non
sarà più esigibile è necessario procedere al suo stralcio tramite la scrittura:
31.12.xxxx
SVALUTAZIONE CREDITO a CREDITO VS/X
(componente di credito da epilogare)
e la scrittura dell’epilogo:
CONTO ECONOMICO a SVALUTAZIONE CREDITO
1.15 ACCANTONAMENTO AL FONDO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (scrittura di integrazione
di completamento)
Il fondo di trattamento di fine rapporto accoglie gli accantonamenti effettuati in ogni
esercizio dall’impresa per fronteggiare la quota della “retribuzione differita” che sarà
erogata al dipendente nel momento di cessazione del rapporto di lavoro. Tale quota
esprime l’importo del debito maturato nel corso dell’esercizio calcolato secondo le
norme previste dalla legge (corrisponde ad una parte dello stipendio che ogni anno
viene accumulato, quindi ad una parte dello stipendio che non viene data).
Il Fondo T.F.R. avrà natura numeraria (passiva in quanto rappresenta un debito
presunto), mentre l’Accantonamento fondo T.F.R. corrisponde ad un conto di natura
economica (negativa in quanto è un costo di competenza dell’anno in corso che
l’azienda accantona per pagamento differito del dipendente).
La scrittura allora sarà:
ACCANTONAMENTO fondo T.F.R. a F.T.F.R.
(componente di reddito da epilogare)
e la scrittura dell’epilogo:
CONTO ECONOMICO a ACCANTONAMENTO fondo T.F.R
1.15 ACCANTONAMENTO FONDI SPESE E RISCHI (scrittura di integrazione in senso stretto)
● I fondi spese riguardano accantonamenti effettuati per oneri che si
verificheranno in futuro, ad una data e un ammontare non ancora definiti (es.
liquidazione dei dipendenti)
● I fondi rischi riguardano accantonamenti effettuati per far fronte ad eventi
incerti nel verificarsi: la loro incidenza sulla gestione futura può essere
tendenzialmente prevista ma nulla è certo (es. perdite per insolvenza dei
debitori dell’azienda) -> sono una scelta politica e strategica del management
aziendale per far fronte ed eventuali imprevisti.
NB! I fondi oneri futuri e rischi rilevano costi presunti connessi a variazioni numerarie future
In entrambi i casi bisogna calcolare la quota di competenza al termine di ogni
esercizio, cioè bisogna imputare all’esercizio in corso quote di costi di competenza
che riguardano: spese che vengono “impegnate” nell’esercizio in corso ma avranno
manifestazione numeraria futura (es. fondo manutenzione programmata); rischi che
esistono su elementi patrimoniali attualmente esistenti (es. fondo rischi per incendio
stabilimento).
Sotto il profilo contabile sono costi di competenza dell’esercizio aventi
manifestazione numeraria futura
La scrittura allora sarà:
ACCANTONAMENTO fondo x a Fondo x
(componente di reddito da epilogare)
e la scrittura dell’epilogo:
CONTO ECONOMICO a ACCANTONAMENTO fondo x
1.2 SCRITTURE DI AMMORTAMENTO
Le scritture di imputazione delle quote di ammortamento hanno lo scopo di far
partecipare i fattori produttivi a fecondità ripetuta (beni materiali e immateriali, costi
capitalizzati) alla formazione del reddito d’esercizio per la parte che di tali costi si
ritiene di competenza economica dell’esercizio stesso.
L’ammortamento è un procedimento tecnico-contabile con cui si ripartisce un costo
pluriennale lungo il periodo di durata utile del bene a fecondità ripetuta.
Questa procedura consente:
1. di integrare il conto economico con la quota di costo di competenza
corrispondente all’utilità che il bene ha fornito nel corso dell’esercizio
2. di rettificare il costo pluriennale della quota di competenza dell’esercizio in
corso allo scopo di determinare la quota da “rinviare” ai futuri esercizi (essa
corrisponde al valore residuo).
La scrittura di imputazione allora sarà: I
Quota accant. impianti a Impianti XXXX
(componente di reddito da epilogare)
e la scrittura dell’epilogo:
CONTO ECONOMICO a Quota accant. impianti
1.3 SCRITTURE DI RETTIFICA
Le scritture di rettifica rinviano alla competenza di esercizi futuri la parte di costi e di
ricavi che non si ritengono di competenza dell’esercizio in corso, pur avendo trovato
già provvisoria chiusura al conto economico.
1.31 RISCONTI ATTIVI E PASSIVI (distinte)
I risconti rilevano quota di costi o di ricavi che pur non essendo di competenza di
quest’esercizio che pur non essendo di competenza dell’esercizio hanno già avuto la
loro manifestazione numeraria.Si tratta di costi o ricavi che hanno già avuto
manifestazione numeraria anticipata e hanno natura economica di reddito: costi e
ricavi sospesi che sono da rinviare ad esercizi successivi.
NB! quando c’è scritto anticipato parliamo sempre di risconti
Possiamo differenziare i risconti attivi (costo rinviato) dai risconti passivi (ricavo
rinviato):
● Se si rileva in via anticipata (quando avviene manif. num) un costo e una
parte di esso è relativa ad esercizi successivi, in tal caso al 31.12 si rinvia al
futuro la quota non di competenza dell’anno in corso ed otterrò un costo in
sospeso -> risconto attivo che consente di sospendere un costo da rinviare
● Se si rileva in via anticipata un ricavo e una parte di esso è relativa ad esercizi
successivi, in tal caso al 31.12 si rinvia al futuro la quota di non competenza
dell’anno in corso ed otterrò un ricavo in sospeso -> risconto passivo che
consente di sospendere un ricavo da rinviare
Ogni volta viene calcolata prima la quota da rinviare all’anno successivo (e poi per
differenza si trova la quota di competenza dell’anno in corso), secondo la
proporzione:
: = : .
ESEMPIO:
Si ipotizzi di possedere un capannone ceduto in affitto il 1 novembre al canone semestrale di
€600 pagabile in via anticipata il 1 novembre dell’anno in corso. In questo caso si avrà:
Al 31.12 procediamo alla contabilizzazione della quota di ricavo da rinviare di
competenza dell’esercizio futuro -> risconto passivo.
La scrittura di imputazione allora sarà: I
Fitto attivo a Risconto passivo XXXX
e la scrittura dell’epilogo:
FITTO ATTIVO a CONTO ECONOMICO
(corrisponde alla quota dell’anno in corso).
ESERCIZIO 1:
L’impresa X ha concesso in affitto a terzi in data 01/04/2019 un proprio immobile per
un corrispettivo di Euro 10.000 annuali, liquidato in via anticipata in contanti.
ESERCIZIO 2:
L’impresa X ha preso in affitto da terzi in data 01/10/2019 un immobile per un
corrispettivo di € 10.000 annuali, liquidato in via anticipata in contanti.
1.32 LE RIMANENZE FINALI DI MAGAZZINO (indistinte)
Durante l’esercizio le imprese sostengono costi relativi all’acquisto di materie prime e
merci, alla trasformazione delle materie prime in prodotti finiti e alla gestione e
immagazzinamento delle materie prime, dei semilavorati, dei pro
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