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Estratto del documento

ATTIVO PASSIVO

Banca c/c Debiti di finanziamento 40.000€

(45.000 + 50.000) 95.000€ Debiti di funzionamento 40.000€

Impianti 36.000€

Arredi 9.000€ CAPITALE NETTO

Rimanenze materi prime 5.000€ Capitale sociale 60.000€

Rimanenza prodotti UTILE D‟ESERCIZIO

(100x45) 4.500€ (=capitale autogenerato) 49.500€

Crediti verso i clienti 40.000€

TOTALE TOTALE

ATTIVO 189.500€ PASSIVO 189.500€

L‟ utile d‟esercizio è l‟incremento che subisce il capitale di proprietà dell‟impresa per effetto

dell‟andamento della gestione. Il totale delle fonti = totale passivo + netto + utile d‟esercizio.

CONTO ECONOMICO ANNO 20XX

VALORE PRODUZIONE OTTENUTA 94.500€

Ricavi di vendita 90.000€

 Prodotti allestiti e non venduti 4.500€

COSTO DELLA PRODUZIONE 45.000€

Ammortamento impianti 4.000€

 Ammortamento arredi 1.000€

 Consumo MP 30.000€

 Servizi 10.000€

 (possono esserci altre voci)

UTILE D‟ESERCIZIO (valore prod – costo prod) 49.500€

L‟utile d‟esercizio dello stato matrimoniale deve essere uguale all‟utile d‟esercizio del conto economico.

IL RISULTATO ECONOMICO D’ESERCIZIO E IL CAPITALE DI

FUNZIONAMENTO

t t t

0 1 n

il tempo che va da t a t è la gestione. Il tempo che va da t0 a t1 è il PERIODO AMMINISTRATIVO,

n

0

l‟arco temporale con il quale si esaminano le operazioni di gestione. Di solito è un anno. L‟insieme delle

operazioni di gestioni riferite ad un periodo annuale prende il nome di ESERCIZIO.

18 –

ECONOMIA AZIENDALE R-Z 2012 2013

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Al 31/12 interrompiamo fittiziamente la gestione, ma ci sono ancora dei fattori in atto.

STATO PATRIMONIALE + CONTO ECONOMICO = BILANCIO D‟ESERCIZIO

Lo stato patrimoniale al 31/127n è una fotografia dell‟impresa in quel dato momento. Nell‟attivo ci sono

tutti gli impieghi dell‟impresa. Prende il nome di CAPITALE DI FUNZIONAMENTO LORDO l‟insieme

dei beni economici a disposizione di diritto e di fatto dell‟impresa per il suo funzionamento. Nel passivo

ci sono le obbligazioni verso terzi, cioè i debiti. Il capitale netto è il capitale di proprietà dell‟impresa. È

dato dal capitale sociale più eventualmente l‟utile d‟esercizio. Lo stato patrimoniale è un prospetto

bilanciante perché ATTIVO = PASSIVO + NETTO.

EQUAZIONE DI BILANCIO

A = P + N

N = A – P

CAPITALE NETTO = CAPITALE DI FUNZIONAMENTO NETTO

ATTIVO = CAPITALE DI FUNZIONAMENTO LORDO

Dal confronto tra il capitale netto esistente all‟inizio del periodo amministrativo e il capitale netto alla

fine dello stesso periodo, scaturisce il RISULTATO ECONOMICO D‟ESERCIZIO che può essere:

UTILE D’ESERCIZIO: incremento che subisce il capitale di proprietà dell‟impresa.

 PAREGGIO D’ESERCIZIO: il risultato economico è 0. Non c‟è nessuna variazione.

 PERDITA D’ESERCIZIO: il risultato economico è negativo. Si ha distrutto ricchezza.

Il risultato economico d‟esercizio può essere chiamato anche REDDITO D‟ESERCIZIO.

PRINCIPIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA

Per redigere il conto economico in un bilancio d'esercizio, bisogna rispettare il cosiddetto 'Principio Di

Competenza Economica' che consiste nel tener conto che nel periodo considerato per la redazione del

conto economico, si presentano costi o ricavi che avranno correlativo ricavo o costo in un altro periodo

rispetto a quello considerato. In un conto economico molto semplice abbiamo che valore della

produzione ottenuta - costo della produzione ottenuta = risultato economico d‟esercizio, che deve

essere uguale a quello del corrispondente stato patrimoniale. Per sapere se abbiamo creato nuova

ricchezza dobbiamo confrontare i consumi con il valore di ciò che abbiamo allestito grazie a quel

consumo. Il principio della competenza economica si fonda sul fatto che, durante un esercizio, l‟impresa,

utilizzando un insieme di fattori della produzione, ha sviluppato un‟attività che si è concretizzata nella

produzione ottenuta nell‟esercizio. Il valore della produzione ottenuta può essere diviso in due parti:

PARTE PRINCIPALE

 PARTE DELLA PRODUZIONE ALLESTITA MA NON PER LA VENDITA

19 –

ECONOMIA AZIENDALE R-Z 2012 2013

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DETERMINAZIONE DEL VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA

PRIMO PERIODO DI VITA DELL’IMPRESA: si verifica la quantità di prodotti che è rimasta in

 magazzino.

Se in magazzino non ci sono scorte

o VALORE DELLA PRODUZIONE = RICAVI DI VENDITA DELL‟ESERCIZIO

Se in magazzino ci sono prodotti in giacenza, i prodotti allestiti sono stati venduti solo

o in parte

VALORE DELLA PRODUZIONE = RICAVI DI VENDITA – RIMANENZE FINALI PROD.

PERIODI SUCCESSIVI AL PRIMO ANNO DI VITA DELL’IMPRESA:

 Vengono venduti tutti i prodotti allestiti nel corso del periodo e tutti quelli giacenti in

o magazzino

VALORE PRODUZIONE = RICAVI DI VENDITA – RIMANENZE INIZIALI DI PROD.

Ci sono rimanenze sia all‟inizio sia alla fine del periodo considerato. Si può verificare

o che: RIMANENZE FINALI = RIMANENZE INIZIALI

 sono venduti solo e tutti i prodotti allestiti nel corso dell‟esercizio

VALORE PRODUZIONE = RICAVI DI VENDITA

RIMANENZE FINALI < RIMANENZE INIZIALI

 durante l‟esercizio sono stati venduti tutti i prodotti allestiti nell‟esercizio e

parte di quelli che costituivano le rimanenze iniziali di magazzino:

VALORE PRODUZIONE = RICAVI VENDITA + VARIAZIONE DIMINUTIVA

DELLE RIMANENZE DEI PRODOTTI

RIMANENZE FINALI > RIMANENZE INIZIALI

 durante l‟esercizio sono stati venduti solo parzialmente i prodotti allestiti

nell‟esercizio che sono andati in tal modo ad incrementare le rimanenze finali di

magazzino.

VALORE PRODUZIONE = RICAVI VENDITA + VARIAZIONE AUMENTATIVA

DELLE RIMANENZE DEI PRODOTTI

PRODUZIONE PER USO INTERNO

A fronte del consumo dei fattori produttivi, si possono ottenere anche ulteriori fattori a fecondità

ripetuta non destinati alla vendita (produzione software, brevetti, macchinari).

EFFETTI SULLA FORMAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO D‟ESERCIZIO

La loro produzione comporta per l‟impresa consumi di fattori

 Generano un aumento del costo della produzione ottenuta nelle diverse voci di costo

 Lo stesso importo deve essere rappresentato nel valore della produzione ottenuta in quanto

 espressione di ciò che si è ottenuto nell‟esercizio con il consumo dei fattori

+ COSTO DELLA PRODUZIONE

+ VALORE DELLA PRODUZIONE

20 –

ECONOMIA AZIENDALE R-Z 2012 2013

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Il fattore a fecondità ripetuta nella produzione in economia vale per l‟impresa quanto i fattori

consumati per ottenerlo (costo di produzione). Nel conto economico, sotto la voce del valore della

produzione ottenuta avremo anche l‟incremento dei fattori a fecondità ripetuta per uso interno.

L‟applicazione del principio di competenza comporta la necessità di considerare:

Tutto ciò che si è consumato

 Tutto ciò che si è ottenuto in cambio

Attraverso il consumo dei fattori produttivi, l‟impresa ha una certa PRODUZIONE OTTENUTA.

Questa produzione , una parte è sicuramente destinata alla vendita, originando dei ricavi di vendita.

Parte di questi prodotti destinati alla vendita può non essere venduto, quindi si originano quelle che

vengono chiamate RIMANENZE. Le rimanenze provocano delle variazioni di rimanenze di prodotti

aumentative, nulle o diminutive di cui bisogna tener conto quando si calcola la PRODUZIONE

OTTENUTA. Ci sono poi dei prodotti per uso interno (produzione in economia). Questi prodotti per uso

interno danno luogo a incrementi di fattori a fecondità ripetuta per uso interno. La somma tra i ricavi di

vendita e gli incrementi di fattori a fecondità ripetuta per uso interno e le variazioni di rimanenze della

produzione, da il valore della produzione ottenuta.

CONTO ECONOMICO 20XX

VALORE DELLA PRODUZIONE OTTENUTA

Produzione allestita e destinata alla vendita

 RICAVI VENDITA

o + / - VARIAZIONE AUMENTATIVA/DIMINUTIVA delle rimanenze produttiva

o

Produzione allestita e non destinata alla vendita

 INCREMENTI FFR PER USO INTERNO

o

STATO PATRIMONIALE AL 31/12/n

ATTIVO PASSIVO

……………

Rimanenze di prodotti (costi sospesi)

……………

COSTI SOSPESI: i prodotti che abbiamo allestiti sono espressione di fattori che abbiamo utilizzato,

ma che non hanno avuto ancora la loro retribuzione con i ricavi di vendita.

DETERMINAZIONE DEL COSTO DEI FATTORI A FECONDITA SEMPLICE A SPESA

ANTICIPATA

PRIMO PERIODO DI VITA: si verifica la quantità di fattore che è rimasta in magazzino.

 Se in magazzino non vi sono fattori in giacenza

o COSTO UTILIZZO FATTORI = COSTO D‟ACQUISTO FATTORI

21 –

ECONOMIA AZIENDALE R-Z 2012 2013

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Se in magazzino vi sono fattori in giacenza, i fattori acquistati sono stati consumati solo

o in parte COSTO DI UTILIZZO = COSTO D‟ACQUISTO – COSTO D‟ACQUISTO

FATTORI NON UTILIZZATI

Se sono stati effettuati acquisti a prezzi differenti, occorre introdurre un criterio per

o definire quali quantità acquistate sono state utilizzate

PERIODI SUCCESSIVI AL PRIMO ANNO DI VITA:

 Vengono utilizzati tutti i fattori acquistati nel corso del periodo e tutti quelli giacenti in

o magazzino

COSTO UTILIZZO = COSTO D‟ACQUISTO + COSTO FATTORI ACQUISTATI in anni

precedenti ed utilizzati nel corso di quest‟anno

Vi sono fattori in magazzino sia all‟inizio sia alla fine nel periodo considerato. Si può

o verificare che:

RIMANENZE FINALI = RIMANENZE INIZIALI

 durante l‟esercizio sono stati utilizzati solo e tutti i fattori acquistati nel corso

dell‟esercizio

COSTO UTILIZZO = COSTO D‟ACQUISTO FATTORI

RIMANENZE FINALI < RIMANENZE INIZIALI

 durante l‟esercizio sono stati utilizzati tutti i fattori acquistati nell‟esercizio e

parte di quelli che costituivano le rimanenze di magazzino

COSTO UTILIZZO = COSTO D‟ACQUISTO + VARIAZIONE DIMINUTIVA

DELLE RIMANENZE

RIMANENZE FINALI > RIMANENZE INIZIALI

 durante l‟esercizio sono stati utilizzati solo parzialmente i fattori acquistati

nell‟esercizio che sno andati in tal modo ad incrementare le rimanenze finali di

magazzino.

COSTO DI UTILIZZO = COSTO D‟ACQUISTO – VARIAZIONE

AUMENTATIVA DELLE RIMANENZE DI FATTORI

FATTORI A FECONDITA RIPETUTA

Ammortamento = costo di utilizzo dei fattori a fecondità ripetuta. Nel conto economico,

l‟ammortamento va inserito nel costo della produzione. Nello stato patrimoniale

Dettagli
A.A. 2012-2013
62 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvestroludovico1010 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Bonollo Elisa.