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Tipologie di imprese

Possono essere divise in pubbliche e private:

  • Imprese private: quando la proprietà dell'impresa, sia essa individuale sia essa collettiva, è di un privato.
  • Imprese pubbliche: in questo caso si tratta sempre di imprese collettive e la proprietà dell'impresa è dello Stato o delle regioni, delle province, dei comuni, quindi sono imprese che hanno una proprietà pubblica.

Dal punto di vista dello scopo, le imprese si distinguono tra:

  • Imprese che hanno lo scopo di lucro, che hanno lo scopo del profitto.
  • Imprese con lo scopo cosiddetto mutualistico: le cooperative. Lo scopo di lucro non è destinato a soddisfare fondamentalmente l'imprenditore, ma è destinato a soddisfare tutta una categoria di soci che si avvantaggiano collettivamente per raggiungere uno scopo comune, conseguire un risparmio comune o minor costo comune o un maggior vantaggio comune. Sono imprese dove lo scopo di lucro è ripartito su tutta la collettività.
la pluralità dei soci dell'impresa.
● Le società cosiddette no profit, senza scopo di lucro. Sono società che hanno uno scopo non tendente a realizzare un profitto, ma tendente a realizzare un'operazione di tipo sociale, un'operazione legata al benessere collettivo, uno scopo solidale, sociale.
Un'altra grande distinzione che possiamo fare per le imprese riguarda il tipo di attività svolta:
● imprese che si occupano di agricoltura e attività agricola
● Imprese industriali che si occupano della produzione
● Imprese di servizi, che svolgono attività a favore di altri uomini
Ultima distinzione da fare all'interno del mondo delle imprese e quella relativa alle loro dimensioni e questa è una distinzione particolarmente importante per quanto riguarda l'Italia:
● Le piccole imprese sono quelle che l'ISTAT classifica come imprese con un numero di dipendenti inferiore a 50
● le medie imprese sono le imprese che

Vengono classificate con numero dipendenti compreso fra 50 e 250.

Le grandi imprese sono imprese che hanno dipendenti superiori a 250.

Non dimentichiamo che molte grandi imprese non sono organizzate soltanto all'interno dell'Italia ma sono anche imprese multinazionali, cioè sono imprese che hanno sede in un qualsiasi paese del mondo e poi hanno tante imprese autonome indipendenti ma che fanno capo alla stessa proprietà sparse in vari paesi a livello continentale o a livello addirittura planetario.

Una grande impresa multinazionale, oltre che dare lavoro a migliaia di persone, occupare risorse e distribuire ricchezza all'interno di molti paesi, è anche in grado di decidere in maniera sovranazionale, quindi sta sopra le nazioni nel senso che si muove da un paese all'altro secondo le scelte che fa il suo Management. È anche in grado di ottimizzare le sue risorse, i suoi ricavi e di ottimizzare la sua produzione, spostando continuamente le sue strategie da un paese all'altro.

paese all'altro, in modo da poter cogliere le migliori opportunità in ogni singolo paese nel quale si trova ad operare.

I fattori della produzione

Il sistema economico dell'Italia è il cosiddetto sistema ad economia mista, nel quale l'attività del privato, l'attività dell'impresa regolata dal mercato e dei principi fondamentali del sistema capitalista convivono, anche con un intervento dello stato, anche anch'esso protagonista assieme gli imprenditori delle principali forme di produzione di beni, di servizi e attività utili per le imprese profitto.

L'impresa (e poi di seguito ovviamente l'imprenditore cioè gli uomini che stanno dietro l'impresa) è un'attività economica destinata alla produzione quindi alla creazione di nuovi beni a partire da beni primari che vengono trasformati in beni secondari o comunque in beni destinati al consumo o di servizi; la produzione è la creazione di

attività fatti dall'uomo al servizio di altri uomini. L'impresa è l'attività con la quale si organizza la produzione dei beni servizi, ma è anche l'attività nella quale si organizza un particolare servizio che ha consentito lo scambio, cioè il commercio, ovvero il servizio tramite il quale i beni prodotti lontano dalle nostre case, lontano dai posti dove abitiamo, ci vengono portati nei centri di consumo, nei grandi centri commerciali, nei negozi, nelle botteghe affinché noi li possiamo scegliere ed acquistare. L'imprenditore è colui che esercita un'attività economica organizzata (l'impresa) per arrivare al suo obiettivo che è da un lato l'obiettivo di produrre prodotti da utilizzare e dall'altro obiettivo di produrre profitto. Per fare ciò l'imprenditore ha bisogno dei fattori della produzione, che tradizionalmente vengono distinti in: terra cioè

lavoro e capitale. Inoltre, l'imprenditore può anche assumere lavoratori per svolgere l'attività produttiva. L'insieme dei fattori di produzione, ovvero terra, lavoro, capitale e organizzazione, sono fondamentali per il funzionamento dell'economia di un paese. Ogni fattore contribuisce in modo diverso alla produzione di beni e servizi. La terra rappresenta le risorse naturali presenti nel territorio, come le materie prime e le risorse energetiche. Il lavoro è l'attività svolta dai lavoratori, che mettono a disposizione le proprie competenze e capacità per produrre beni e servizi. Il capitale, invece, è rappresentato dal denaro e dalle risorse finanziarie utilizzate per avviare e far funzionare un'impresa. Infine, l'organizzazione è l'attività svolta dallo Stato e dagli enti pubblici per regolare l'economia e favorire lo sviluppo del paese. In conclusione, i fattori di produzione sono tutti indispensabili per il funzionamento dell'economia di un paese e contribuiscono in modo diverso alla produzione di beni e servizi.dell'impresa ha pagato (-)★ utile o perdita che l'impresa ha generato (=)Il conto economico è diviso in diverse voci che rappresentano le entrate e le uscite dell'impresa. Alcune delle voci più comuni sono: vendite, costi delle merci vendute, spese generali e amministrative, interessi, imposte sul reddito, utile netto.La compilazione del conto economico è fondamentale per valutare la situazione finanziaria dell'impresa e per prendere decisioni strategiche.

L'impresa ha pagato (-)Il formato del conto economico è stato definito dalla IV direttiva CE: è uno standard che ci da le indicazioni su che cosa l'azienda deve inserire nel conto economico.

A. valore della produzione, che include ricavi delle vendite, prodotti che non sono ancora stati venduti (semilavorati/lavori in corso), incrementi di immobilizzazione per effetto di lavorazioni interne, altri ricavi e proventi.

B. costi della produzione: materie prime, servizi, godimento di beni di terzi (affitti), personale, ammortamenti e svalutazioni, rimanenze di materie prime, protezione da rischi, altri accantonamenti, oneri diversi di gestione.

La differenza tra valore e costi viene definita come "reddito operativo" o "risultato operativo". dà un indice di come è stata gestita l'azienda.

Partendo dal risultato operativo, sottraggo il punto (C) oneri e proventi finanziari, lo correggo con (D) rettifiche di valore

(rivalutazioni/svalutazioni) e con (E) oneri e proventi straordinari ed ottengo il "reddito ante imposte", ovvero il reddito prima di pagare le tasse. Dal reddito ante imposte sottraggo le imposte ed ottengo il "reddito d'esercizio" che può essere un utile (+) o una perdita (-). Lo stato patrimoniale Il bilancio d'esercizio si compone di due componenti: lo stato patrimoniale e il conto economico. Lo stato patrimoniale è una sorta di inventario dei beni dell'impresa e contemporaneamente dei diritti che soggetti all'interno dell'impresa hanno su questi beni. I beni sono la parte "attiva", i diritti sono la parte "passiva". Sono definiti dalla IV direttiva CE, che ne definisce uno standard. I beni (attivo) includono: A. crediti verso i soci per i versamenti ancora dovuti (che devono ancora fare) B. immobilizzazioni: beni di diversa natura che possono essere fungibili, ovvero possono essere utilizzati per produrre deibeni o dei servizi. Possono essere immateriali (hanno natura intangibile, come brevetti o software o licenze), materiali (fabbriche, impianti, terreni, ecc.), finanziarie (partecipazioni in altre società). C. attivo circolante che include (1) rimanenze (beni non venduti, materie prime inutilizzate, semilavorati...: magazzino), (2) crediti (diritti che l'azienda vanta nei confronti dei propri clienti, che non hanno ancora pagato), (3) attività finanziarie che non costituiscono immobilizzi (impieghi che l'azienda può fare nel caso di liquidità in eccesso: BOT/BTP), (4) disponibilità liquide (soldi sul conto corrente). D. ratei e risconti: sono scritture di rettifica, ovvero ciò che è ancora in corso che viene attribuito all'anno del bilancio o al successivo. Possono essere attivi o passivi (vedi diritti). I ratei sono ricavi/costi già maturati, ma senza incassi o pagamenti. I risconti sono ricavi/costi non ancora maturati, ma con incassi o pagamenti anticipati.ancora maturati, ma già con incassi o pagamenti. I diritti (passivo) includono: A. patrimonio netto: patrimonio dei soci B. fondi per rischi e oneri, che serve per proteggersi da eventuali rischi futuri. C. T.F.R. (trattamento fine rapporto), ovvero quella quota parte del salario che viene trattenuta dall'azienda e sarà corrisposta quando il dipendente lascia l'azienda. D. debiti verso i soggetti che hanno prestato soldi all'azienda/hanno investito. E. ratei e risconti. Gli indici economico finanziari L'obiettivo degli indici finanziari è quello darci, in maniera sintetica, un'idea di come si sta comportando l'impresa dal punto di vista economico finanziario, quindi sono delle misure di sintesi per farci capire qualcosa di più sulle performance aziendali. I principali indici economico-finanziari sono 4 ed aiutano chi analizza un'impresa o chi la deve gestire a capire come si sta muovendo l'azienda e come sono le sue.performance e anche a fare dei raffronti tra imprese dello stesso settore. Se gli indici sono positivi è indice di buon lavoro del
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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Liz.stone.1206 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle produzioni zootecniche e agroalimentari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Bonazzi Giuseppe.