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REGOLAMENTI DELL’ESECUTIVO
Regolamenti:atti normativi emanati da organi dello stato, enti pubblici, enti locali, organizzazioni internazionali e anche enti privati
per disciplinare determinate materie o il proprio funzionamento.
I regolamenti sono atti Sostanzialmente legislativi, ma formalmente amministrativi.
→ Sostanzialmente legislativi: Introduce previsioni normativi generali e astratte. Regole di condotta che valgono per tutti i
consociati. In questo NON si differenziano dalle leggi e dagli atti avente forza di legge. NON si occupano di un singolo caso, ma
dettano norme che valgono per tutti rispettando le fonti gerarchicamente superiori
→ Formalmente amministrativi: cioè sono adottati dall’esecutivo, organo vertice dell’amministrazione , e perché, sono
impugnabili come qualsiasi atto dell’amministrazione.
Regolamenti dell’esecutivo:atti normativi emanati da organi dello stato per disciplinare determinate materie o il proprio
funzionamento.
→ si collocano nello scalino più in basso rispetto le fonti primarie e che quindi devono rispettare il contenuto della costituzione e
delle leggi e degli atti aventi forza di legge
→ L’ambito di competenza dei regolamenti dell’esecutivo indicato dall’
Art. 117 comma 6 “Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla
legislazione dello Stato.”
Che riprende Art. 117 comma 1 (= elenco)
Regolamenti dell’esecutivo = regolamento del governo che a loro volta si dividono in
- Regolamenti governativi → regolamenti adottati dall’intero governo come organo collegiali
- Regolamenti ministeriali → regolamenti adottati da un singolo ministro
(interministeriali: regolamenti adottati da più ministri)
In forza della legge 440 del ’88 all’interno delle leggi secondarie dobbiamo introdurre un ulteriore scalino gerarchico. “I regolamenti
ministeriali sono gerarchicamente subordinati a quelli governativi”.
Può una legge stabilire una gerarchia nelle fonti secondarie? Si, dato che la costituzione non me lo vieta e che sono le fonti primarie a
stabilire quelle secondarie, si può fare.
Fondamento dei regolamenti
Il fondamento delle fonti secondarie risiede nelle fonti primarie: la legge e gli atti aventi forza di legge danno vita ai regolamenti
dell’esecutivo, senza questa l’esecutivo non potrebbe adottare regolamenti.
Vi è in costituzione però un limite negativo: la riserva di legge, con la quale la Costituzione impone che determinate materie siano
regolate da atti aventi forza di legge.
→ La Costituzione esclude le fonti secondarie in queste precise materie
→ Nel caso in cui una legge dovesse conferire una materia esclusa dalla Costituzione a un regolamento, quella legge, e tutto ciò che
ne consegue, è illegittimo.
REGOLAMENTI GOVERNATIVI
Procedimento di formazione dei regolamenti governativi
1. Delibera del Consiglio dei ministri (su proposto di uno o più ministri) previo parere - obbligatorio ma non vincolante -
del Consiglio di Stato
Consiglio di stato: organo di rilievo costituzione che ha una sezione duplici e si divide in sezioni. Alcuni sezioni hanno un ruolo
giurisdizionale e alcuni hanno un ruolo consuntiva, cioè vengono consultato nella determinazioni di determinati atti.
Che tipo di controllo svolge il consiglio di stato? Non entra nel merito delle scelte politiche, ma controlla la legittimità, cioè sia
conforme alle norme di legge. Questo controllo dal consiglio di stato è obbligatorio ma non vincolate: se non lo fa siamo davanti a un
vizio del procedimento che lo rende annullabile, ma il Governo, sotto la sua responsabilità può discostarsi da ciò che scrive il
consiglio di stato.
Talvolta le specifiche leggi prescrivono al Governo di acquisire anche il parere di altri organi, in particolare quello delle commissioni
parlamentari.
2. Emanazione con decreto del Presidente della Repubblica
3. Visto e registrazione della Corte dei conti
L’atto è così perfetto ma non efficace: deve essere il controllo della legittimità della Corte dei Conti.
Corte dei conti: svolge funzioni giudicanti per la responsabilità erariale. Inoltre svolge una funzione consultiva sulla regolarità
contabile dell’atto.
4. Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
Superato questa fase di controllo l’atto può essere pubblicato sulla Gazzetta ed essere vigente.
Tipologie di regolamenti governativi
- Regolamenti di esecuzione: fonti secondarie che contengono disposizioni normative che facilitano l’applicazione di altre norme
contenute in fonti primarie.
Non cambia la norma di legge superiore, il regolamento precisa come materialmente possono fare.
→ sono di norma previsti dalla legge al fine di dettare norme specifiche per la sua corretta esecuzione, ovvero predispongono gli
strumenti più opportuni per l'effettiva messa in pratica delle disposizioni di legge; possono inoltre assolvere all'importante funzione
di precisare e integrare le norme predisposte dalla legge (funzione interpretativa).
- Regolamenti di attuazione: regolamenti che in forza di una autorizzazione contenuta nella legge concorrono a integrare la
fattispecie.
→ essi una legge definisca soltanto norme di principio; tale tipo di regolamento favorisce una migliore applicazione della legge,
colmando eventuali incompletezze.
Regolamenti attuativi saranno ammissibili nelle riserve di legge relative, mai in quella generale.
- Regolamenti indipendenti ( da altre norme di legge): regolamento fatto dal governo per disciplinare una materia non coperta da
una riserva di legge e non è determinata da nessuna norma di legge.
→ essi sono adottati autonomamente dal Governo per regolamentare materie che non sono affatto disciplinate da una fonte primaria.
Non possono mai derogare ad una norma di legge.
- Regolamenti di organizzazione: regolamenti con cui l’esecutivi completa la disciplina relativa all’organizzazione di uffici
dell’amministrazione.
- Regolamenti delegificanti (o delegati): regolamenti previsti al fine di dare corso ad un processo di delegificazione (ossia
dell'attribuzione al Governo del compito di regolamentare certe materie anche in deroga ad una disciplina precedentemente posta
dalla legge). Tale processo è garantito da una legge avente contenuto autorizzato del Parlamento che permette di disciplinare con
regolamento un oggetto già regolato da legge, anche su una materia coperta da riserva di legge (purché non assoluta). La legge di
autorizzazione dispone l'abrogazione della normativa vigente con effetto però dall'entrata in vigore del regolamento (abrogazione
differita). FONTI TERZIARIE
CONSUETUDINI
Consuetudini:comportamento costante ed uniforme, tenuto dai consociati con la convinzione che tale comportamento sia doveroso o
da considerarsi moralmente obbligatorio.
→ ripetizione nel tempo di un determinato comportamento accompagnato dalla convinzione che quel determinato comportamento
costituisca l’adempimento ad un dover giuridico o l’esercizio di un diritto.
Questa ripetizione nel tempo determina l’insorgere di una vera e propria regola giuridica che vale nell’ordinamento nei confronti di
tutti.
Nell’ordinamento italiano le consuetudini hanno uno spazio molto limitato e stanno all’ultimo scalino della scala gerarchica delle
fonti: la consuetudini dovranno essere confermi a tutte le fonti secondarie che a loro volta devono essere conformi con le fonti
primarie.
Il criterio gerarchico NON esaurisce tutte le fonti: altri tipi di fonte NON si collocano secondo il criterio gerarchico ma secondo
altri criteri, come, ad esempio il criterio di competenza.
Fonti per competenza: fonti che si distinguono per una competenza che la Costituzione riserva loro.
Esistono 3 tipi di fonti di competenza:
- Regolamenti parlamentari
- Fonti UE
- Fonti delle regioni
- Fonti degli enti locali REGOLAMENTI PARLAMENTARI
Regolamento parlamentare: atto fonte con cui la Costituzione vuole che venga disciplinata l’organizzazione e il funzionamento di
ciascuna camera. Questo atto fonte viene dettato dalla camere stessa e ogni camera possiede e adotta un proprio regolamento.
FONTI DELL’UNIONE EUROPEA
Fonti UE: Atti fonte ricostruibili secondo il criterio della competenza.
Fonti a competenza riservata.
Fonte a competenza riservata:
UE : forma organizzativa / istituzione di stati che hanno accettato di rinunciare a una parte della loro sovranità riconoscendo
determinate competenze normative all’unione. Ci sono cioè alcuni ambiti ( o settori o materie) nelle quali l’UE ha la titolarità di
competenze normative. Queste sono:
- Moneta
- Politica commerciale
- Ambiente
- Energia
- Consumatori
- Ecc
→ UE ha una competenza riconosciuta dagli stati membri i quali hanno rinunciato a disciplinare direttamente quegli ambiti.
→ UE è quindi un ordinamento giuridico che ha al suo interno degli atti fonte, i quali sono idonei a introdurre norme giuridiche.
Come gli atti fonte statali sono atti idonei a introdurre norme giuridiche nello stato, l’UE produce atti idonei a introdurre
norme giuridiche nell’istituzione.
Principio di esclusività: ogni Stato decide all’interno del proprio ordinamento quali atti e fatti sono idonei a produrre norme.
Stato: organizzazione che ha il monopolio della forza legittima e impone le norme ne cura l’attuazione e sanziona la loro
inosservanza. Decide in via esclusiva quali sono gli atti e fatti idonei a produrre norme.
Lo stesso stato però può decidere che anche altre fonti di ordinamenti diversi si trasferiscano nel sistema giuridico di questo
→ Fonti europea: atti fonte dell’ordinamento europea, che l’ordinamento dello Stato fa proprio, nel senso che stabilisce che se
anche queste fanno parte di un ordinamento diverso valgano anche all’interno dell’ordinamento dello stato
→ Tecnica del rinvio: lo stato rinvia l’ordinamento dell’UE
Quali sono gli atti fonte dell’unione europea?
- Regolamenti dell’UE
- Direttive dell’UE
REGOLAMENTI UE
Regolamenti UE: atto fonte a competenza generale dell’UE. Atto legislativo vincolante. Deve essere applicato in tutti i suoi elementi
nell'intera Unione europea.
Da ricordare che i regolamenti interni si differenziano da i regolamenti europei: i primi vengono dall’interno, i secondi hanno la
stessa dignità delle leggi ordinarie e ne determinano alcuni aspetti.
Il regolamento europeo pone norme generali, astratte e che sono direttamente vincolanti per tutti i consociati: una norma contenuta in
un regolamento dell’unione si rivolge non solo agli Stati membri, ma si rivolge anche ai singoli cittadini.
Le norme contenute in un regolamento dell’UE sono direttamente applicabili, cio&