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NO AUTOTUTELANO RICORSO AMMINISTRATIVO RICORSO GIURISDIZIONALE
Se il soggetto privato riceve un provvedimento amministrativo rispetto al quale vuole agire dovrà provare a dimostrare attraverso uno dei 3 vizi di cui sopra e lo dovrà farlo appoggiandosi a un avvocato.
Qual è la situazione soggettiva che un provvedimento amministrativo potrebbe comprimere/violare?
- Lesione di diritto soggettivo, il diritto soggettivo è una posizione di vantaggio piena e autonoma e che merita tutela di per sé e sono quelli che discendono dai contratti (strumento tipico che intervengono tra privati). Nei pochi casi in cui i privati usano la forma del contratto con la PA allora un privato cittadino si trova a essere titolare nei confronti della PA di una posizione di diritto soggettivo. Se una libertà costituzionale viene lesa dalla PA il privato può cercare di dimostrare a un giudice che la PA invece non doveva agire in quel modo perché il suo è un diritto pieno.
Es. art. 13 della costituzione, nessuno di noi può essere sottoposto a un arresto per effetto della PA. Quando invece succede quindi quando veniamo arrestati per la volontà della PA e NON per la volontà di un giudice qua sarebbe stato leso il diritto soggettivo. In quel caso ci rivolgiamo al giudice per contestare la lesione di un diritto soggettivo.
2. Lesioni di interessi legittimi (l'interesse legittimo è la tipica situazione soggettiva in capo a noi privati quando ci rapportiamo con la PA, l'interesse legittimo è l'interesse di cui è portatore il privato che entra in un rapporto con la PA ed è una situazione soggettiva che è caratterizzata dall'essere strettamente collegata al perseguimento di un interesse generale. È tutelata da una legge che preserva un interesse generale e che indirettamente può dare tutela anche a interessi particolari/parziali e questi interessi sono legittimi. È un
interesse che fa capo a un soggetto privato che vanta nei confronti della PA ma che potrà essere soddisfatto solo se compatibile con l'interesse generale e in caso contrario l'interesse parziale verrà sacrificato). Es. la patente di guida: quando noi ci rivolgiamo alla PA non siamo portatori di un diritto soggettivo ma siamo portatori di un interesse legittimo che potrà essere soddisfatto alla tutela e al perseguimento di un interesse della collettività. Se vogliamo contestare il provvedimento per cui veniamo bocciati bisogna lamentarsi del fatto che è stato leso un nostro interesse legittimo.
Altro esempio: provvedimento di espropriazione, c'è una disposizione della Costituzione che tutela la proprietà privata ma non è un diritto pieno e infatti può essere compresso o estinto. Se quel bene di un privato possa di essere di utilità per la collettività allora può essere espropriato. Se un privato
si ritrova espropriato proverà a contestarlo davanti a un giudice. Anche in questo caso è portatore di un interesse legittimo, davanti a un giudice bisognerà dimostrare che l'interesse per la collettività potrà essere perseguito lo stesso senza sacrificare il bene stesso del privato. Il nostro ordinamento si basa su un sistema dualistico e significa che noi abbiamo un doppio giudice per giudicare gli atti della PA e questo sdoppiamento della giurisdizione si spiega sulla base di queste situazioni soggettive di cui sopra. Se viene lesa una posizione di interesse legittimo dobbiamo proporre il nostro ricorso al giudice amministrativo. (MAGISTRATURA AMMINISTRATIVA) Se viene lesa una posizione di diritto soggettivo dovremo rivolgerci al giudice ordinario. (MAGISTRATURA ORDINARIA) Questi giudici hanno poteri diversi. L'unico dei 2 che può arrivare ad eliminare il provvedimento amministrativo è il giudice amministrativo. Al giudice ordinarioquando arriva un ricorso che lamenta di una lesione del diritto soggettivo e in questo caso ha molti meno poteri perché il suo scopo non è quello di curare gli interessi della collettività come è compito del giudice amministrativo ma il suo compito è quello di tutelare il privato cittadino che lamenta questa lesione e quindi il giudice ordinario può ricorrere alla disapplicazione del provvedimento nel caso sottoposto al suo giudizio. Entrambi possono stabilire il risarcimento dei danni perché il soggetto privato può lamentarsi del fatto che abbia subito un danno. Entrambi se accertano che c'è stato un danno possono condannare la PA a risarcire questo danno. (risarcimento dei danni) Il giudice amministrativo corrisponde a questi 2 livelli di organi ordinari ovvero: - Tribunale amministrativo regionale (TAR), non è un organo della regione (dipende dallo stato) e rappresenta il primo livello di giudizio e si possonoAppellare in un secondo grado che è il Consiglio di Stato.
Il Consiglio di stato, organo giurisdizionale ed è un giudice amministrativo di secondo grado. Anche la PA può ricorrere al secondo grado.
Ci sono poi delle giurisdizioni speciali ovvero che hanno dei giudizi per materie specifiche:
- Corte dei Conti, è un organo giurisdizionale ed è un giudice che si occupa di giudizi per materie molto specifiche
- Tribunale superiore delle acque pubbliche
Sono giudici particolari che non interferiscono nella sfera della PA e quindi non operano una violazione della separazione dei poteri mentre il giudice ordinario se arrivasse a eliminare un provvedimento della PA verrebbe avvertito come una negazione del principio della separazione dei poteri.
CAPITOLO XII regioni ed enti LOCALI
Per autonomie territoriali intendiamo le regioni e gli enti locali i quali a loro volta intendiamo province, comuni e città metropolitane. Le province ormai sono un ente
di secondo piano perché non rappresentano più un ente che rappresenta una comunità. In Costituzione il modello dello Stato regionale poggia sull'art.5 e su tutta una parte della Costituzione che si apre con l'art. 114 e prosegue fino all'art. 133. È un insieme di disposizioni che sono contenute nel Titolo V.
Nell'art 114 vengono elencate le province, i comuni, le regioni e città metropolitane che fanno parte della Repubblica insieme allo Stato.
L'art. 5 c'è il principio del pluralismo istituzionale cioè riconosce che possano esserci una molteplicità di istituzioni dotate del carattere della politicità ovvero di un'autonomia che è politica. Queste istituzioni pur essendo molteplici devono essere riconoscibili nel principio dell'unità e dell'indivisibilità della Repubblica. Mai si potrà ammettere che delle decisioni assunte dalle autonomie territoriali
Vadano a ledere e a violare l'ordinamento giuridico unitario repubblicano né tantomeno non ci può essere una divisione.
REGIONI
Le regioni tra il 1860 e il 1946 non sono esistite. La scelta a favore del regionalismo è stata affrontata in sede di Assemblea Costituente ma su pressione perché c'era la Sicilia in quel passaggio molto travagliato per il nostro paese in cui siamo in pieno della guerra civile, la Sicilia è stata la prima parte del territorio liberata perché è lì che avviene lo sbarco di americani e di inglesi, la Sicilia ritornata alla normalità prima degli altri territori italiani.
Essa voleva percorrere la strada della separazione rispetto al resto d'Italia. Per arginare questa richiesta della Sicilia che però in contemporanea arrivava anche dalla Valle d'Aosta la quale si vedeva più proiettata verso l'influenza francese e anch'essa stava valutando se staccarsi dall'Italia.
A fronte di queste scelte siamo ancora nei pieni lavori dell'Assemblea Costituente e allora decide di accordare gli statuti speciali a Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta. Vengono dati prima della Costituzione repubblicana e vengono dati per evitare che questi territori procedessero a un distacco dal resto del paese.
Lo statuto consiste nel riconoscimento di un'autonomia cioè di una serie di poteri affinché questi territori potessero regolare una serie di materie secondo proprie regole e quindi sarebbero stati sottratti alla disciplina dello Stato. Pressato da questa vicenda l'Assemblea Costituente prende in considerazione di procedere a una suddivisione in regioni di tutto il paese ed è una scelta radicale infatti lo Stato italiano è stato caratterizzato da un forte centralismo senza alcun riconoscimento di autonomie. Durante il dibattito matura questa scelta ovvero quella di riconoscere una minore autonomia ad altri territori italiani.
Nasce
seguente:Questo modello duplice di autonomia:
- Regioni ad autonomia speciale: a cui è stato dato questo statuto speciale ovvero una piccola costituzione della regione. Lo statuto è una sorta di norma fondamentale per il singolo territorio. Una costituzione per quel singolo territorio che deve rispettare la Costituzione nazionale. Alle prime regioni è stata data un'autonomia più alta e quindi hanno maggiori poteri e funzioni rispetto alle regioni ordinarie. Il Trentino Alto Adige non si poteva dare un'autonomia perché c'era una porzione dentro a quel territorio di popolazione che gravitava nell'orbita dello Stato Austriaco e bisognava prima un accordo con l'Austria circa il trattamento della popolazione tedesca nel nostro territorio che era configurabile nel Sud Tirolo. Lo statuto speciale del Trentino Alto Adige è stato dato un trattamento anche diverso rispetto alle altre regioni speciali ed è stato ottenuto lo
statuto speciale nelL'altra regione è quella del Friuli Venezia Giulia anche se inizialmente doveva rientrare nelle regioni ordinarie anche se in ogni caso non si poteva dare nessun tipo di autonomia senza il Trattato Internazionale che definiva il nostro confine orientale. Dopo la ww2 perdiamo l'Istria e la Dalmazia e rischiamo di perdere anche Trieste che per lungo tempo rimane una zona di occupazione militare dei paesi che avevano vinto la ww2. Troviamo un accordo con la Jugoslavia che gravitava nell'orbita dell'Unione Sovietica ed è un accordo che viene patrocinato dai vincitori della ww2 quindi la vicenda si concluderà solo nel 1963 e con Trieste che diventerà pienamente italiano. Meritassero un autonomia più forte o i territori di confine dove c'è la peculiarità di minoranze linguistiche e di fenomeni di bilinguismo e quindi necessitavano di regole e trattamenti particolari. Oggi ormai il mantenimento di questo
Il regime speciale non ha più ragione di essere perché anche in realtà sta creando differenti trattamenti verso i cittadini e quindi forte disuguaglianza.