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FORMA DI GOVERNO DIRETTORIALE
In Svizzera hanno questa forma di governo. Non hanno un governo ma un direttorio (prende il nome dal direttorio della rivoluzione francese) che in realtà tiene insieme i ministri che rappresentano tutte le forze politiche presenti nell'organo rappresentativo e che governano per tutto il mandato (no rapporto di fiducia). Può funzionare bene perché in Svizzera usano moltissimo il referendum quindi ha senso. Il popolo viene convocato per tutte le decisioni che bisogna prendere. Il direttorio deve attenersi dalla volontà del corpo elettorale. Tutte le forze politiche sono rappresentate quindi non c'è una vera e propria maggioranza e opposizione. Le decisioni fondamentali infatti vengono testate dalla popolazione, si può fare perché la popolazione è poco numerosa.
FORMA DI GOVERNO DITTATORIALE E DI GOVERNO DEGLI STATI SOCIALISTI
Lezione 8/10
CAPITOLO III (SOLO I PRIMI 2/3 PARAGRAFI)
LO STATO
COSTITUZIONALE
Nel 900 per tutti i paesi dopo la ww2 si passa alla scrittura di costituzione che diventano importantissime. Noi parliamo quindi di stato di diritto costituzionale basato su un testo costituzionale. Le stesse monarchie che esistono ancora adesso sono tutte costituzionali.
LA NOZIONE DI COSTITUZIONE
Nella rivoluzione francese viene scritta la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" e nell'art.16 viene data una definizione di Costituzione che tutt'ora riteniamo valida ed è tra l'altro espressa in negativo cioè con una doppia negazione e dice:
"Se un popolo non ha un elenco di diritti e una struttura organizzativa governativa non ha costituzione"
Ovvero: per esserci una costituzione ci devono essere 2 componenti: il riconoscimento dei diritti e una struttura di governo. L'elenco dei diritti ci descrive la forma di stato e l'altra componente è la disciplina di una forma di governo.
La nostra
La costituzione è fatta di 2 parti:
-
Nella prima parte si descrive la forma di stato perché è l'elenco dei diritti e va dall'art.13 fino all'art.54 (tanti diritti, 3 doveri e da quello noi capiamo la nostra forma di stato)
-
Nella seconda parte, dall'art.55 all'art.139, abbiamo la forma di governo
La Magna Cartha (1215) è una costituzione che nasce come un testo non scritto. Lo consideriamo come primo testo costituzionale perché risponde a questa funzione, cioè quella della limitazione del potere. Le costituzioni cominciano ad apparire nel 1800, le porta alla ribalta la rivoluzione francese, durante la restaurazione i popoli chiedono ai sovrani di dare una costituzione. Nel 1800 compare la prima generazione di costituzione. Si era affermata l'idea che la costituzione è uno strumento di limitazione di potere e quindi deve essere presente nello stato di diritto. Se addirittura è il sovrano che scrive la
costituzione vuol dire che accetta la limitazione di potere. Dalla Magna Cartha fino a oggi nonostante la presenza nel corso dei secoli di monarchie assolute l'idea della limitazione del potere attraverso una carta costituzionale. La Magna Cartha è nata proprio perché i baroni che finanziavano il re volevano dettare delle condizioni ovvero che avrebbero elargito i finanziamenti solamente se il re rispettava le volontà dei baroni. Tutt'oggi noi vediamo la costituzione come una forma di limitazione di potere oltre a essere un testo in cui si riconoscono i diritti di un cittadino. Le costituzioni dell'800 hanno svolto la funzione di limitare il potere in maniera molto parziale perché diverse da quelle di adesso. Dal 900 in poi le cose cambiano invece. "La costituzione è un insieme di regole che si pongono come legge fondamentale di una comunità sociale e per questo è al vertice della scala gerarchica delle fonti."
Il ruolo della Costituzione è quello di individuare delle regole che possano tenere un corpo sociale e che quindi fissano dei valori fondamentali in cui tutto un popolo si deve poter riconoscere malgrado tutte le differenze di tutti i tipi. Ci sono dei valori che comunque devono essere comuni e condivisibili da tutti. Inoltre queste regole vengono fatte partendo dal presupposto che esse possano valere per più generazioni, nel tempo.
Per esempio la Costituzione Americana è stata scritta così bene nella quale ci si può ancorare riconoscere. La nostra che ha 70 anni di età è stata modificata ma i valori fondamentali riconosciuti nel 1948 sono ancora del tutto attuali perché sono in grado di tenere ancora insieme un popolo.
TIPI DI COSTITUZIONE
➢ Costituzione votata (di natura democratica). Nel 900 si dice che è il popolo che scrive le regole. Visto che il popolo non può scriverle direttamente allora sono i
Rappresentanti del popolo che scrivono le costituzioni che hanno avuto una legittimazione (nel nostro caso l'Assemblea Costituente) da parte del popolo. Nel 1946 il popolo ha eletto l'Assemblea Costituente che è un organo che aveva il compito di scrivere la Costituzione e da allora è entrata in vigore senza più prevedere passaggi per un voto popolare. Possiamo anche modificare la Costituzione attraverso delle procedure.
Costituzione concessa (scritta da chi è al potere contraria di quella democratica). Esempio: Statuto Albertino. In questo caso il popolo non interviene nel determinare quali sono i contenuti della costituzione, si prende un testo costituzionale che il sovrano decide di scrivere. È un autolimitazione del potere possiamo dire così. Le costituzioni dell'800 sono state tutte così e si usava la formula francese "octroyées". Nel 900 non è più così.
tipo di costituzione che è emerso dall'800 in poi. Perché? Perché per il continente europeo in generale il diritto è scritto (civil law)- Costituzione consuetudinaria (mondo anglosassone): non scritte
- COSTITUZIONE PROCEDURALE: costituzione che si limita a disciplinare delle procedure intese come meccanismi di funzionamento delle istituzioni (es. la procedura legislativa, la modalità per
Eleggere il capo dello stato o quella per eleggere la Corte Costituzionale), ci disciplina delle procedure e quindi come deve essere esercitato il potere
COSTITUZIONE PROGRAMMATICA: oltre agli aspetti procedurali la costituzione ci prospetta un possibile modello di società che i pubblici poteri sono impegnati a raggiungere, che tutta la Repubblica è impegnata a realizzare (come la nostra Costituzione) e che quindi ci sono degli obiettivi da raggiungere per arrivare a un benessere sociale.
Ultima distinzione
Costituzione flessibile (tutte quelle dell'800): caratteristica fortemente coerente con lo stato di diritto liberale nel quale la fonte più importante non era la costituzione ma la legge. La costituzione era data dal re mentre la legge dal parlamento per cui c'era una preferenza per quest'ultima. L'idea in tutto l'800 è stata che le costituzioni non fossero sovraordinate rispetto alla legge e che quindi non fossero in grado di
resistere alla legge ovvero che la legge può disporre anche in contraddizione/in violazione con la costituzione. Quando quest'ultima funziona in questo modo viene considerata come flessibile ovvero che è esposta a deroghe effettuate attraverso la legge come lo Statuto Albertino.Costituzione rigida: consci dell'esperienze avvenute in Germania e in Italia gli stati dopo la ww2 sostengono la costituzione rigida. Costituzione di livello superiore alla legge e che non può essere derogata o abrogata o sospesa dalla legge ordinaria del Parlamento.
Il ragionamento è il seguente: se nella Costituzione mettiamo dei valori fondamentali che devono essere alla base di una convivenza allora non è accettabile che una legge ordinaria possa distruggere questi valori. IMPORTANTE: una costituzione rigida può essere modificata, il concetto di rigidità NON equivale al concetto immodificabilità.
La rigidità comporta che per cambiare le regole
costituzionali bisogna usare un procedimento che è diverso da quello che si utilizza per cambiare la legge ordinaria ed è il "processo di revisione costituzionale" che è un processo più lungo e richiede maggioranze più alte.
Le Costituzioni contemporanee hanno questi caratteri:
- Democratiche e quindi votate
- Scritte
- Lunghe (concetto relativo, non sono comunque molto estese)
- Rigide
- Programmatiche (siamo in uno Stato sociale: mira ad affermare l'uguaglianza sostanziale che si può raggiungere attraverso l'intervento dei pubblici poteri di conseguenza ha senso che sia programmatica)
CAPITOLO IV
Lo Statuto Albertino (1848) è la prima costituzione italiana ma che nasce come la costituzione del Regno del Piemonte. Fu concessa questa costituzione di natura flessibile, prevalentemente procedurale. In quel periodo storico era inimmaginabile che il progredire della società dovesse toccare ai pubblici poteri, c'era
l'Italia e l'applicazione delle sue leggi e istituzioni a tutto il paese non era adeguata alle diverse realtà regionali. Inoltre, il sistema elettorale rimase invariato, limitando ancora di più la partecipazione politica dei cittadini. Nel corso degli anni, la Costituzione subì diverse modifiche e adattamenti, ma il suo carattere elitario e poco democratico rimase invariato. Solo nel 1912, con l'introduzione del suffragio universale maschile, si ebbe un primo passo verso una maggiore inclusione politica. Tuttavia, fu solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale che si ebbe una vera e propria svolta democratica in Italia. Nel 1946, con un referendum popolare, il paese si dichiarò repubblica e una nuova Costituzione fu redatta. Questa nuova Costituzione, ancora in vigore oggi, garantì diritti e libertà fondamentali per tutti i cittadini e istituì un sistema parlamentare basato su elezioni democratiche. In conclusione, la Costituzione italiana del 1848, nota come Statuto Albertino, rappresentò un primo tentativo di limitare il potere monarchico e introdurre alcuni elementi di rappresentanza politica. Tuttavia, il suo carattere elitario e poco democratico limitò la sua efficacia e fu solo con la nascita della Repubblica nel 1946 che si ebbe una vera e propria svolta democratica in Italia.dell'Italia. Fu una scelta che non creò consenso sociale poiché non erano leggi adeguate per gli altri popoli aggiunti più arretrati.