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La pretesa, infine individua la posizione di chi trae vantaggio dalla previsione
di un obbligo gravante su uno o più altri soggetti. Tale obbligo può essere di
dare, facere non facere.
di o di
Così come alla pretesa corrisponde una situazione di obbligo, all’esercizio del
potere corrisponde una situazione di soggezione da parte dei soggetti
passivi, i quali non sono abilitati dall’ordinamento a far nulla per impedire che
l’esercizio legittimo del potere riconosciuto modifichi la realtà giuridica. Ciò non
dipende dalla natura del titolare del potere, il quale può essere un soggetto
(legge, sentenza provvedimento amministrativo)
pubblico o o un soggetto
(testamento contratto).
privato o contestualmente
Tali posizioni soggettive si presentano il più delle volte e in
sovrapposto
modo .
Quindi, le singole situazioni soggettive attive presuppongono sempre un
protetto
interesse giuridicamente e si differenziano per:
grado di protezione;
il
natura
la delle attribuzioni riconosciute al titolare;
numero posizione
il e la dei soggetti passivi.
Ilo massimo grado di protezione assicurata dall’ordinamento all’interesse del
tutela
soggetto si ha nel diritto soggettivo, il quale si caratterizza per una
immediata e piena , cioè soddisfacendo l’interesse in modo pieno e
incondizionato. Il titolare dei quest’ultimo può realizzare il suo interesse:
esercitando un potere;
godendo di una pretesa all’astensione da parte degli altri (come nei
diritti di libertà);
godendo di una pretesa a un determinato comportamento attivo
diritti di credito).
altrui (come nei giudice
Nel caso di lesione di un diritto soggettivo, il titolare può ricorrere al
ordinario cessazione condanna
per ottenere la del comportamento lesivo, la
risarcimento
del soggetto passivo all’adempimento del proprio obbligo, il dei
danni subiti, etc…
In base alla determinatezza o determinabilità, i diritti soggettivi si
distinguono in:
diritti assoluti
possono essere fatti valere nei confronti di tutti gli altri soggetti
opponibilità erga omnes
dell’ordinamento ( ), i quali si trovano rispetto
a essi in una situazione di soggezione o di obbligo all’astensione;
diritti relativi
opponibilità
il soggetto passivo è determinato o determinabile (
inter partes ) e il suo comportamento può consistere in un dare o in un
facere o non facere.
Secondo la natura dei soggetti passivi, i diritti soggettivi si distinguono, poi, in:
Diritti pubblici
si possono far valere esclusivamente nei confronti dello Stato o degli
altri soggetti pubblici. Essi hanno pertanto carattere relativo;
Diritti privati
possono sorgere anche o solo nei confronti dei soggetti privati.
diritti soggettivi assoluti
Tra i ritroviamo i diritti di libertà: pretese
all’astensione da parte di tutti gli altri soggetti dell’ordinamento (pubblici e
privati). diritti
Si evince che le libertà rappresentano , ossia interessi giuridicamente
norme di rango
protetti. Tale protezione delle libertà può essere disposta da
costituzionale, fonti dell’UE, leggi, regolamenti,
ma anche da etc…
Dal punto di strutturale, consistono in una mera pretesa all’astensione cui
non facere
corrisponde, dal lato passivo, un obbligo di gravante su tutti i
soggetti dell’ordinamento.
Diritti di libertà e diritti di credito sono due cose diverse: mentre la pretesa
all’estensione (tipica dei diritti di libertà) ha, nel nostro ordinamento,
carattere assoluto, il diritto a una prestazione negativa ha carattere
soggetto passivo specifico
relativo, poiché si rivolge a un e non
genericamente a tutti i consociati.
Inoltre, i diritti di libertà non sono prescrittibili, in quanto anche il
comportamento inerte del titolare è una forma di godimento del diritto.
La libertà, dunque, non consiste in un’attività giuridica, non si sostanzia nel
compimento di atti o negozi giuridici e non incide quindi sul possibile giuridico.
Essa si identifica piuttosto in comportamenti (attivi o inerti che siano) che
rilevano solo sul piano del lecito materiale, senza innovare il mondo del
diritto. In effetti, il godimento di una libertà non necessita, a differenza
dell’esercizio di un potere, della capacità di agire o della capacità naturale, ma
soltanto della capacità giuridica: la titolarità dei diritti di libertà si acquisisce al
momento della nascita e si perde soltanto al momento della morte.
I diritti di libertà si caratterizzano, altresì, per essere privi di oggetto,
personali e indisponibili.
Mancano di oggetto perché non si qualificano per una particolare
relazione del soggetto titolare con un singolo bene. Per l’ordinamento,
infatti, è indifferente il comportamento del titolare di un diritto di libertà.
Ciò significa che un bene materiale (res) potrebbe addirittura non esserci
e che, perciò, l’eventuale presenza di questo non entra a comporre la
struttura del diritto.
La situazione è completamente diversa rispetto a quei diritti che hanno un
oggetto specifico, come ad esempio il diritto di proprietà: in questo caso, si
avranno tanti diritti quanti sono i beni materiali che appartengono al
titolare. A differenza delle libertà, le proprietà si distinguono in relazione alle
res, le quali sono essenziali all’esistenza stessa del singolo diritto.
I diritti di libertà si definiscono pertanto con riferimento a interessi connessi a
determinati settori della vita.
La maggior parte degli ordinamenti contemporanei, compreso il nostro,
libertà di
prevedono e disciplinano una molteplicità di diritti di libertà: la
domicilio, libertà di manifestazione del pensiero, libertà personale,
la la etc…
Essi si distinguono l’uno dall’altro sulla base del contenuto, cioè della sfera di
interessi su cui incidono.
diritti soggettivi relativi
Fanno parte dei , invece, i diritti sociali: diritti
attribuiti da una fonte di “diritto dello Stato” che mirano a realizzare una
finalità di tipo solidaristico e che strutturalmente consistono, infine, in diritti di
dare
credito nei quali di solito la prestazione è rappresentata da un o da un
facere soggetto pubblico
ed è imposta, di regola, a un . Gli ambiti in cui
dell’istruzione, salute lavoro.
normalmente operano sono quelli della e del
Tali prestazioni sono spesso determinate dalla Costituzione attraverso norme
programmatiche. attuazione
Diversamente dai diritti di libertà, necessitano, di regola, di una
legislativa per essere azionabili e divengono, dunque, diritti pienamente
efficaci soltanto in seguito a tale attuazione.
Tra gli altri diritti soggettivi è importante ricordare:
assoluto
I diritti reali (di carattere )
L’interesse si realizza nell’uso, nella destinazione e nella disposizione di
res
un bene materiale. Nascono, infatti, solo in relazione ad un già
presente (attualità) e cessano con il perimetro della stessa: per questo
sono diritti immanenti);
in questa categoria rientrano
proprietà
la privata e pubblica (o diritto reale su cosa propria)
Diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo
entro i limiti stabiliti dalla legge;
i diritti reali su cosa altrui, che si distinguono in:
reali di garanzia, i quali possono essere a garanzia di
diritti pegno l’ipoteca);
un’obbligazione (es. il o
reali di godimento, invece, possono essere tesi a
diritti diritto di
soddisfare l’interesse a godere della cosa altrui (es. il
abitazione). assoluto
I diritti su beni immateriali (di carattere )
diritto d’autore diritto
Hanno come oggetto beni immateriali (es. il e il
d’inventore). A essi corrispondono un diritto patrimoniale e un diritto
morale. Analoghi a questi sono i diritti di monopolio.
I diritti familiari o diritti di partecipazione/appartenenza (di
relativo
carattere )
L’interesse tutelato è quello di soggetti che partecipano a rapporti di tipo
associativo e viene soddisfatto attraverso l’esercizio del potere di
incidere sugli atti dell’ente o di ingerenza nei confronti degli altri
partecipanti o organi dell’ente. Se è un ente pubblico territoriale, sono
chiamati diritti politici e sono, di regola, riservati ai cittadini.
Tra le situazioni giuridiche di vantaggio si colloca l’interesse legittimo,
definito come un interesse occasionalmente protetto. Essi si configurano
come situazioni giuridiche relative che sono riconosciute nei rapporti con la
pubblica amministrazione e presuppongono pertanto che l’autore dell’atto sia
jure privatorum.
titolare di un potere autoritativo e non agisca
Esse, inoltre, sono situazioni giuridiche accessorie al godimento di interessi
più generali relativi a un bene della vita:
Interessi oppositivi
Sono accessori al godimento di interessi materiali già integralmente
diritto di proprietà)
soddisfatti e garantiti (es. e sorgono allorché la
pubblica amministrazione limiti la sfera giuridica di un soggetto;
Interessi pretensivi
Sono accessori al godimento di interessi che non sono ancora soddisfatti,
pur sussistendo con riguardo a essi una pretesa giuridicamente
l’interesse a vincere un concorso
riconosciuta (es. ) e nascono quando
l’azione della pubblica amministrazione è diretta ad ampliare la sfera
giuridica del destinatario.
In conclusione, gli interessi legittimi non assicurano di per sé il godimento dei
beni della vita ma, più limitatamente, garantiscono la pretesa del titolare di
fronte alla pubblica amministrazione di subire solo le limitazioni o dinieghi
legittimi sulle proprie situazioni giuridiche. Quindi, per soddisfare tali interessi
l’ordinamento attribuisce al titolare una pretesa che ha come contenuto la
legittimità dell’azione amministrativa, alla quale corrisponde un obbligo di
identico contenuto in capo alla pubblica amministrazione.
L’interesse collettivo si ha, invece, allorché l’ordinamento, piuttosto che
considerare l’interesse di un singolo soggetto, attribuisce rilevanza alla
sommatoria degli interessi omogenei di una pluralità di soggetti,
riservando il potere di agire per la tutela dell’interesse a un ente esponenziale
di essi.
Gli interessi diffusi, diversamente da quelli collettivi, hanno carattere
adespota, ossia ai loro titol