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LE INTESE

La nozione di intesa, così come quella di impresa, è estremamente ampia e comprende ogni tipo di accordo, che può essere contrattuale o non contrattuale.

Per il diritto antitrust europeo e nazionale sono intese:

  • Gli accordi tra imprese
  • Le pratiche concordate
  • Le delibere di consorzi e associazioni

GLI ACCORDI

L'uso del termine "intesa" non dipende dall'aspetto formale dell'accordo. Anche se un accordo è informale o non scritto, può comunque essere considerato un'intesa. Questo può includere accordi preliminari, dichiarazioni d'intenti o gentlements agreement (accordo che si basa sulla parola degli altri), che non sono vincolanti giuridicamente. Quando si parla di mancanza di forma, ci si riferisce alla mancanza di un impegno vincolante legalmente esigibile, non necessariamente alla mancanza di un contratto scritto.

Ricevono specifica considerazione per le intese imposte da un

operatore forte a un operatore debole. La fattispecie di intesa in questo caso può dare luogo ad applicazione sia della disciplina sulle intese sia della disciplina sull'abuso di posizione dominante (a carico dell'impresa dominante)

LE PRATICHE CONCORDATE

  • Le pratiche concordate sono una forma di intesa non esplicita che conduce ad un coordinamento del comportamento tra più imprese, senza formalizzazione di un consenso.
  • Gli elementi essenziali per accertare una pratica concordata sono:
    • l'esistenza di qualche forma di 'contatto'
    • l'evidenza del comportamento coordinato sul mercato
  • Il comportamento concordato può verificarsi in mercati duopolistici in cui le variabili di incertezza sono limitate. Se le due imprese non hanno alcun contatto, il loro comportamento coordinato è semplicemente frutto delle dinamiche normali del mercato. Tuttavia, se le due imprese si incontrano regolarmente o hanno contatti informativi,

Il coordinamento può essere il risultato di una pratica concordata. Per poter parlare di pratica concordata, sono necessari alcuni contatti e l'evidenza di un comportamento coordinato. Il coordinamento può anche verificarsi attraverso una delibera di un'associazione di categoria, anche se poi viene revocata. In quest'ultimo caso, diventa uno schema di condotta che le imprese seguono, e quindi gli elementi della pratica concordata sono ancora presenti.

LE DECISIONI DI ASSOCIAZIONI DI IMPRESE

Le associazioni di imprese possono prendere decisioni che influenzano il comportamento delle imprese aderenti, attraverso atti unilaterali che rappresentano la volontà dell'ente collettivo. Questi atti, quando idonei a influenzare il comportamento delle imprese associate o consorziate, costituiscono un'intesa.

IL TRATTAMENTO DELLE INTESE VIETATE

Sono vietate le intese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera

È consistente il gioco della concorrenza all'interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante.

OGGETTO ED EFFETTO DELL'INTESA

  • L'oggetto restrittivo di un accordo anticoncorrenziale è sufficiente per considerarlo vietato e per imporre sanzioni alle imprese coinvolte, anche in assenza di prove degli effetti anticoncorrenziali. Tuttavia, se gli effetti anticoncorrenziali sono dimostrati, le sanzioni saranno più severe.
  • Quando invece abbiamo a che fare con un effetto anticompetitivo, perché l'oggetto non lo è, la situazione è opposta. Innanzitutto, è necessario provare questi effetti anticompetitivi. Inoltre, è possibile riconoscere attenuanti alle imprese, poiché se l'oggetto dell'intesa non era restrittivo, ma ha prodotto effetti restrittivi a causa delle caratteristiche del mercato, è possibile riconoscere alle imprese una sorta di buona fede, ossia la mancanza di.

consapevolezza del fatto di stipulare un'intesa restrittiva della concorrenza.

  • In alcune situazioni, un accordo che non ha come obiettivo la restrizione della concorrenza può comunque avere effetti negativi sulla concorrenza. Ad esempio, quando l'accordo influisce sulla distribuzione dei prodotti in modo tale che gli effetti si espandono su tutta la rete, oppure quando il mercato presenta alcune caratteristiche che amplificano gli effetti negativi dell'accordo. In queste situazioni, gli effetti anticompetitivi sono causati da fattori esterni all'accordo stesso.
  • Le più comuni intese orizzontali restrittive per l'oggetto sono:
    • Fissazione concordata dei prezzi o di altre condizioni contrattuali
    • Fissazione delle quote di produzione e ripartizione del mercato
    • Alterazione dello svolgimento di gare (anche pubbliche)
  • Dunque, si accordano sulla suddividono della partecipazione alle gare d'appalto
utilizzare le informazioni acquisite per segnalare l'intesa all'AGCM. Inoltre, l'AGCM può avviare un'indagine d'ufficio senza ricevere segnalazioni esterne, se sospetta la presenza di un'eventuale intesa. • Durante l'istruttoria, l'AGCM può richiedere documenti e informazioni alle imprese coinvolte, nonché effettuare ispezioni presso i loro stabilimenti. Inoltre, può sentire testimoni e richiedere pareri tecnici a esperti nel settore. • Nel corso dell'istruttoria, l'AGCM valuta le prove raccolte e decide se esistono elementi sufficienti per accertare l'esistenza di un'infrazione alla normativa antitrust. Se l'AGCM ritiene che ci siano sufficienti prove, può adottare una decisione di accertamento dell'illecito penale. • Nel caso in cui l'AGCM accerti l'esistenza di un'infrazione, può adottare diverse misure sanzionatorie, come l'applicazione di multe alle imprese coinvolte o l'adozione di provvedimenti correttivi per ripristinare la concorrenza nel mercato. • Le decisioni dell'AGCM possono essere impugnate davanti al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) e successivamente davanti al Consiglio di Stato. • È importante sottolineare che l'illecito penale può comportare conseguenze anche a livello penale, con la possibilità di sanzioni pecuniarie e, in alcuni casi, anche di reclusione per i responsabili delle imprese coinvolte. In conclusione, l'AGCM svolge un ruolo fondamentale nell'accertamento e nella repressione degli illeciti penali nel campo della concorrenza. Attraverso un'istruttoria approfondita e l'analisi delle prove raccolte, l'AGCM può adottare misure sanzionatorie per ripristinare la concorrenza nel mercato e punire i responsabili delle infrazioni.

segnalare l'accordo all'Autorità.• C'è anche da considerare la questione della durata dell'illecito. In alcune situazioni, la durata delle pratiche restrittive può essere diversa dalla durata degli effetti anticoncorrenziali che ne derivano. In altre circostanze, invece, è necessario determinare se si tratta di diverse intese separate o di un'unica intesa continua e complessa.• Il diritto antitrust è applicato secondo le regole del diritto amministrativo sanzionatorio, il che significa che le imprese hanno il diritto di essere sottoposte a un procedimento dalla durata limitata, e che non dovrebbe trascorrere un tempo indefinito tra l'inizio delle indagini e la contestazione dell'intesa. Tuttavia, è emersa una criticità nell'applicazione del diritto antitrust: spesso i procedimenti che comportavano sanzioni sono stati giudicati invalidi dal giudice amministrativo a causa di vizi del procedimento,

come la mancanza di contraddittorio, l'accesso a documenti o l'eccessiva durata dell'istruttoria. Ciò comporta l'annullamento delle sanzioni pecuniarie e degli obblighi comportamentali che erano stati imposti alla chiusura del procedimento, una volta che arriva la decisione del TAR o del Consiglio di Stato. C'è quindi da parte dell'Autorità la necessità di tenere sempre sotto osservazione gli aspetti formali dell'istruttoria, oltre che il contenuto. La prova delle intese: - La dimostrazione dell'accordo o della delibera presuppone l'esistenza di un atto che documenti la volontà. Non serve però il documento scritto sull'accordo e possono rilevare anche note interne se attendibili e confermate da altri elementi. - La pratica concordata si desume dall'analisi dei fatti e dei comportamenti; in genere se manca documentazione di supporto (scambi informativi, contatti, ecc..) va dimostrata.in via logica dell'apratica concordata e cioè si può arrivare alla dimostrazione che l'unica ragione plausibile di quella condotta è l'esistenza di una pratica concordata.
  • La delibera è normalmente un atto scritto e formale; può tuttavia anche essere una lettera informativa agli associati o un comunicato stampa.
  • Anche le intese che riguardano pratiche facilitanti collusioni sono vietate.
  • È vietato anche favorire la collusione non solo attraverso la sua effettiva realizzazione, ma anche attraverso azioni che agevolano questa pratica, come ad esempio lo scambio di informazioni.
  • La condivisione di informazioni tra concorrenti è spesso associata alla formazione di intese, in quanto facilita il coordinamento delle attività con i concorrenti. Tuttavia, ci sono situazioni in cui lo scambio di informazioni è utile e lecito, addirittura necessario.
  • L'associazionismo imprenditoriale può costituire un
rischio dal punto di vista antitrust, in quanto favorisce lo scambio di informazioni. Pertanto, è necessario sottoporre tutte le iniziative associative a una valutazione di conformità alle norme antitrust, al fine di evitare possibili sanzioni. I principali criteri di discriminazione fra informazioni "innocenti" e informazioni "sensibili" sono i seguenti: - Natura dell'informazione - Grado di aggregazione delle informazioni - Perché se le informazioni sono aggregate e non riferibili a singole imprese, non c'è un rischio di anticoncorrenzialità - Tempo - Le informazioni storiche non hanno rilievo anticoncorrenziale - La struttura del mercato - Se il mercato è polverizzato, le informazioni di per sé sono poco significative, soprattutto se sono aggregate rispetto a un mercato oligopolistico o addirittura duopolistico. Le intese esentate dal divieto antitrust: - Esiste lapossibilità di ottenere l'esenzione per alcune intese, ma ci sono presupposti da rispettare. È importante considerare la distinzione tra intese orizzontali e verticali nel diritto antitrust, poiché solo per le intese orizzontali esiste una disciplina specifica di esenzione. Intese orizzontali e regola di esenzione
  • In generale è ammessa la cooperazione tra concorrenti se contribuisce al benessere economico senza creare rischi per la concorrenza generale. Vengono generalmente considerate esentabili quelle intese che si traducono in accordi di ricerca e sviluppo, accordi di produzione comune, accordi di acquisto (quindi centrali di acquisto, coordinamento nell'attività di acquisto), accordi di commercializzazione e gli accordi di normazione.
  • Gli accordi di normazione sono utilizzati per stabilire standard di produzione comuni che permettono l'interoperabilità tra pezzi e prodotti. Questi accordi mirano a garantire che
re i loro prodotti in modo coerente. Inoltre, è importante che i prodotti siano conformi alle normative di sicurezza e qualità stabilite dalle autorità competenti. Per garantire ciò, è necessario che i produttori effettuino test e controlli regolari sui loro prodotti. Inoltre, è fondamentale che i produttori forniscono informazioni chiare e complete sui loro prodotti, comprese le istruzioni per l'uso e le avvertenze di sicurezza. Infine, è importante che i produttori offrano un servizio di assistenza clienti efficiente, in modo da poter risolvere eventuali problemi o fornire supporto tecnico ai consumatori.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
144 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jonisreale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto industriale e della concorrenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Genovese Anna.