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CON QUALE STRUMENTO PUO' INTERVENIRE L'UNIONE EUROPEA?: STRUMENTI IDENTIFICATIVI
Esempi:
A. "Per contribuire alla realizzazione degli obiettivi previsti dal presente articolo: - il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria e previa consultazione del Comitato delle regioni, adottano azioni di incentivazione, ad esclusione di qualsiasi armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri; - il Consiglio, su proposta della Commissione, adotta raccomandazioni" (art. 167, par. 5, TFUE).
L'Unione Europea deve avere una base giuridica prima in applicazione del principio di attribuzione, ma deve anche avere degli strumenti scelti su base giuridica.
RECAP:
- Abbiamo visto come il principio di attribuzione risponde alla logica per cui noi stati deleghiamo la nostra sovranità a chi sta sopra (sovra-nazionalismo).
- Abbiamo visto che, temendo che vengano prese decisioni che non
Sono nel nostro interesse, si decida di dare sovranità solo su alcune materie.
L'Unione Europea può prendere delle decisioni in materie non espressamente previste nei trattati, quindi attenuando il principio di attribuzione.
ATTENUAZIONI DEL PRINCIPIO DI ATTRIBUZIONE: attraverso questi tre strumenti l'Unione Europea ha giustificato il suo intervento.
-
RAVVICINAMENTO DELLE DISPOSIZIONI/LEGISLAZIONI: si fonda su:
-
"Salvo che i trattati non dispongano diversamente, si applicano le disposizioni seguenti per la realizzazione degli obiettivi dell'articolo 26. Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria e previa consultazione del Comitato economico e sociale, adottano le misure relative al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri che hanno per oggetto l'instaurazione ed il funzionamento del mercato interno" (art. 114 TFUE).
-
"Fatto salvo
-
L'articolo 114, il Consiglio, deliberando all'unanimità secondo una procedura legislativa speciale e previa consultazione del Parlamento europeo e del Comitato economico e sociale, stabilisce direttive volte all'avvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri che abbiano un'incidenza diretta sull'instaurazione o sul funzionamento del mercato interno" (art. 115 TFUE).
Perché queste due norme sono un'attenuazione del principio di attribuzione? Quando deve intervenire deve individuare una base giuridica, un fondamento sulla base del quale si basa il suo intervento, e questa base giuridica deve essere presente nei trattati.
Quando intervengono le norme? Non identificando una materia specifica ma identificando uno scopo, un obiettivo da perseguire (ovvero il mercato interno) l'Unione Europea può utilizzare queste norme. Il 114 pone un obiettivo che è il perseguimento del mercato interno.
Quale tra queste due norme è quella più semplice da utilizzare? Un primo ostacolo del 115 è che il consiglio deve deliberare all'unanimità. Mettersi tutti d'accordo è più difficile. Gli atti normativi sono regolamenti, decisioni e direttive. Con il termine "misure" contenute nel 114 si intendono tutti e tre questi elementi appena citati. Mentre con il 115 può fare solo direttive. Quindi anche in questo caso il 114 può essere più utilizzato. 2) CLAUSOLA DI FLESSIBILITÀ: perché consente di uscire dagli argini. a. "Se un'azione dell'Unione appare necessaria, nel quadro delle politiche definite dai trattati, per realizzare uno degli obiettivi di cui ai trattati senza che questi ultimi abbiano previsto i poteri di azione richiesti a tal fine, il Consiglio, deliberando all'unanimità su proposta della Commissione e previa approvazione del Parlamento europeo, adotta ledisposizioni appropriate. Allorché adotta le disposizioni in questione secondo una procedura legislativa speciale, il Consiglio delibera altresì all'unanimità su proposta della Commissione e previa approvazione del Parlamento europeo." (art. 352, par.1, TFUE)
Perché è un'attenuazione del principio di attribuzione? La norma inizia con "se un'azione appare necessaria", l'utilizzo di questi termini dal contenuto vago ha un effetto, cioè quello di dare discrezionalità all'interprete, perché possono essere interpretati in tanti modi. Per l'UE è facile utilizzare questa norma. Dopo la norma usa i termini "senza che i trattati abbiano previsto i poteri d'azione", quindi nei trattati sono previsti degli obiettivi che l'UE deve perseguire e che gli Stati hanno messo in quei trattati, e per realizzare questi obiettivi l'UE deve necessariamente utilizzare dei
poteri strumentali.c. Quale è più semplice da perseguire, il 114 o il 352? Nel caso in cui dovesse esserci il perseguimento di un obiettivo che non sia il mercato interno non si può usare il 114, ma il 352. Poi il 114 non ha unanimità, quindi è più facile mettersi d'accordo in pochi piuttosto che tutti; quindi, è più facile deliberare a maggioranza che all'unanimità. Per questo il 114, anche se in un ambito più specifico, è più utilizzato.
3) TEORIA DEI POTERI IMPLICITI
a. es. competenza in merito alla stipula di accordi internazionali in materia di trasporti: "...si deve prendere in considerazione sia il trattato nel suo complesso, sia le sue singole disposizioni. Detta competenza non dev'essere in ogni caso espressamente prevista dal trattato ma può desumersi anche da altre disposizioni del trattato e da atti adottati, in forza di queste disposizioni, dalle
istituzioni della Comunità" (CGUE, 31 marzo 1971, C-22/70).b. È una teoria non una norma come le altre due, quindi non contenuta nei trattati. È stato accolta in alcuni casi. Come nell'esempio sopra.
c. Perché è un'attenuazione al principio di attribuzione? Questa competenza non deve essere, in ogni caso, espressamente prevista dal trattato; quindi, non c'è bisogno di un potere esplicito. Non serve un potere esplicito, ma il potere si può desumere da altre disposizioni. Uno potrebbe interpretare il principio di attribuzione in senso restrittivo e dire che tale principio funziona solo con i poteri espliciti. Se qualcosa non è esplicitato, l'Unione Europea non ha quel potere. Questa teoria invece dice che non serve un potere esplicito, non serve che ci sia scritto ma valgono anche i poteri impliciti. C'è però il rischio che la teoria non venga accettata.
LE COMPETENZE:
Quando si delega la
Sovranità si possono scegliere almeno due modalità:
-
Si può delegare la sovranità per intero. Competenza esclusiva. Per esempio, spetta alla BCE emettere euro per l'Italia. Il potere spetta all'Unione Europea.
- (1) competenza esclusiva: es. unione doganale; definizione delle regole di concorrenza; politica monetaria per gli Stati membri la cui moneta è l'euro (art. 3, par. 1, TFUE)
-
Si può delegare la sovranità in parte. Competenza concorrente. Per alcune materie il potere legislativo è esercitato sia dall'Unione Europea che dagli stati.
- (2) competenza concorrente: es. mercato interno; protezione dei consumatori; trasporti; energia (art. 4, par. 2, TFUE)
-
(3) competenze "del terzo tipo": es. cultura; turismo; istruzione (art. 6 TFUE)
Se c'è una materia che non è contenuta tra quelle di competenza esclusiva ed anche tra quelle di competenza concorrente, chi ha il potere di legiferare?
Se non è indicato, salvo casi di attenuazione, è competente lo stato e non l'Unione Europea. IMPLICAZIONI DELLE CATEGORIE DI COMPETENZE: 1) (1) competenza esclusiva: "Quando i trattati attribuiscono all'Unione una competenza esclusiva in un determinato settore, solo l'Unione può legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti. Gli Stati membri possono farlo autonomamente solo se autorizzati dall'Unione oppure per dare attuazione agli atti dell'Unione" (art. 2, par. 1, TFUE). Solo l'Unione può legiferare. 2) (2) competenza concorrente: "Quando i trattati attribuiscono all'Unione una competenza concorrente con quella degli Stati membri in un determinato settore, l'Unione e gli Stati membri possono legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti in tale settore. Gli Stati membri esercitano la loro competenza nella misura in cui l'Unione non ha esercitato la propria. Gli Stati membriesercitanonuovamente la loro competenza nella misura in cui l'Unione ha deciso di cessare diesercitare la propria" (art. 2, par. 2, TFUE)3) (3) competenza del terzo tipo: "In taluni settori e alle condizioni previste dai trattati,l'Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare ocompletare l'azione degli Stati membri, senza tuttavia sostituirsi alla lorocompetenza in tali settori" (art. 2, par. 5, TFUE)
A QUALI CONDIZIONI L'UNIONE EUROPEA PUO' INTERVENIRE? Nella competenzaesclusiva interviene solo l'Unione Europea, quindi non c'è bisogno di una condizione per8intervenire. Nelle materie di competenza concorrente, invece, possono intervenire sia gliStati che l'Unione Europea; quindi, bisogna capire a quali condizioni si può intervenire.
PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA': è stato introdotto nei trattati,
successivamente ha un'introduzione dell'ambito culturale che proviene dalla dottrina sociale della chiesa.1. Il principio di sussidiarietà è un principio originato dalla dottrina sociale della Chiesa: "come è illecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze dell'industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere a una maggiore e più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare. Ed è questo insieme un grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine della società; perché l'oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già distruggerle e assorbirle" (CDSC, n. 186, Quadragesimo Anno, 1931). Non deleghiamo in alto ciò che si può fare in basso. Il principio di sussidiarietà
Il testo dice che di regola intervengono