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TUTELA DELLA CONCORRENZA

commerciali tra imprese dello stesso segmento di mercato per danneggiare la concorrenza e i

consumatori; indaga sullo sfruttamento della posizione dominante e sull’eccessivo potere di mercato

relativo ad operazioni di concentrazione (ovvero tramite fusioni e acquisizioni);

2. La -> L’Antitrust analizza e sanziona pratiche commerciali scorrette e

TUTELA DEL CONSUMATORE

pubblicità ingannevoli tramite ogni mezzo (dai volantini alla tv), nonché accerta la vessatorietà di clausole

contrattuali inserite nei contratti con i consumatori;

3. Il -> Si tratta di un rating di tipo etico per le imprese italiane,

RILASCIO DEL RATING DI LEGALITÀ

attribuito gratuitamente dall’AGCM previa richiesta telematica. Sono necessari determinati requisiti per

richiederlo, come ad esempio un fatturato minimo di 2 milioni di euro. Le società che possiedono il rating

hanno più possibilità di ricevere finanziamenti sia pubblici che privati;

CAPITOLO 7: LA DISCIPLINA DEL SISTEMA BANCARIO

LA DISCIPLINA DEL CREDITO: ORIGINI ED EVOLUZIONE

Nel 1861, dopo l'unificazione politica, il nostro paese appariva come un'economia fragile, incompleta ed in

recessione, che non reggeva il confronto con gli altri Stati europei che vantavano un prodotto procapite

decisamente più elevato. Il nostro sistema bancario era, all'epoca, contraddistinto dalla presenza di una ristretta

cerchia di banche. Nel 1862, la legge Pepoli, definì la lira italiana moneta legale per i pagamenti e unità di conto

della spesa del risparmio del credito.

Nell 1983 fu istituita la Banca d'Italia mediante fusione di tre istituti: Banca nazionale, la Banca nazionale Toscana

e la Banca Toscana di credito per le industrie e il commercio d’Italia. Sotto il profilo della natura giuridica, la Banca

d'Italia restò una società per azioni privata, con facoltà di emissione monetaria dietro concessione pubblica.

Nei primi anni del 900 ci furono densi avvenimenti positivi. Si registrò un'evoluzione dell'intermediazione

creditizia in favore di nuovi istituti bancari di significative dimensioni, sorti in prevalenza su iniziativa di soggetti

privati. Si trattava di banche miste che erogavano alle imprese sia finanziamenti a breve che finanziamenti a medio

lungo termine, tramite l'acquisto di partecipazioni azionarie.

A ridosso della Prima guerra mondiale, il ruolo occupato da Banca d'Italia fu quello di attore protagonista della

scena finanziaria nazionale. Nel primo dopoguerra, la crisi economica e produttiva costrinse la Banca d'Italia a vari

e rilevanti interventi di soccorso.

Nel 1926, il governo fascista decise di rivalutare la lira, facendola diventare forte, ricorrendo ad un tasso di cambio

molto elevato. Furono emanati decreti per la tutela del risparmio che regolarono l'ambito bancario con apposita

disciplina (fino ad allora dettata dal codice del commercio del 1882). Fu approvata una legge per la tutela del

risparmio con obblighi speciali per le banche, fra cui un capitale minimo e nuovi rapporti di controllo per la Banca

d'Italia. Grazie a siffatti cambiamenti, la Banca d'Italia ebbe nuove con funzioni di sorveglianza del sistema

creditizio.

Gli anni a seguire furono quelli della grande depressione del 1929, che partendo gli Stati Uniti, si propagò in tutto il

mondo investendo l'Italia e il nostro sistema bancario. La lira, però, continuò il suo percorso di consolidazione

anche grazie alla svalutazione delle altre monete continentali. Lo Stato fu costretto a scendere in campo con

misure straordinarie e con un duplice obiettivo:

1) Favorire il finanziamento degli investimenti durevoli delle imprese con mutui a medio lungo termine;

2) Rilevare le partecipazioni industriali possedute dalle banche in crisi per restituire ad esse la dovuta

liquidità.

La Banca d'Italia fu chiamata ad intervenire in un'attività di salvataggio delle più grandi banche miste, che si

trovarono sull'orlo del precipizio a causa dell'eccessiva detenzione di azioni fortemente svalutate.

Nel 1936, con la “legge bancaria”, la Banca d'Italia fu trasformata da società di diritto speciale in Istituto di diritto

pubblico a struttura corporativa, con funzione di emissione e non più di concessione. Ulteriore elemento

caratterizzante della legge bancaria del 1936 fu l'assegnazione di significativi ed ampi poteri amministrativi

all'apparato pubblico, concernenti l'accesso al settore bancario, le dimensioni delle imprese di credito sul profilo

territoriale e funzionale, la relativa gestione e lo stato di crisi.

Fu istituito il CICR- Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, cui venne affidata la supervisione della

politica monetaria e creditizia e la costituzione del 48 sancì il principio della tutela del risparmio all'articolo 47.

Altri passaggi storici degni di nota furono negli anni 60 l'apertura alle concentrazioni bancarie, allo scopo di 29

estendere l'efficienza tecnica degli intermediari e la nascita della centrale dei rischi; e al fine degli anni 70,

l’adesione alla Sme- sistema monetario europeo.

La legge del 1936 fu parzialmente abrogata nel 1990 per intervento della “legge Amato” che ha portato avanti il

processo di ristrutturazione delle banche di diritto pubblico. Gli effetti principali della legge Amato sono stati

diversi:

Si è rafforzata la struttura patrimoniale delle banche consentendo il ricorso al mercato per la provvista di

o nuovo capitale di rischio, cioè per la loro ricapitalizzazione;

Si è adeguato il processo di concentrazione delle banche con operazioni di fusioni tendenti a produrre

o dimensioni aziendali competitive a livello europeo;

Sono state gettate le basi per la privatizzazione degli istituti di credito pubblici.

o

L'ultima tappa di questo viaggio attraverso la disciplina del credito è rappresentata dal testo unico delle leggi in

materia bancaria e creditizia (TUB) del 1993, che ha riformato radicalmente il sistema bancario italiano.

IL TUB - TESTO UNICO BANCARIO

Il TUB – testo unico bancario è stato introdotto dal d.lgs. del 1993 ed è entrato in vigore il 1994. Ha sostituito quasi

integralmente la legge bancaria varata nel 1936. Sulla spinta europeista è stato creato un corpo unitario e organico

di disposizioni normative in tema bancario e creditizio, che hanno il fine di coordinare e disciplinare le attività

finanziarie.

L'attività bancaria è riservata alle sole banche, ossia imprese in possesso dell'autorizzazione della BCE proposta

della Banca d'Italia e iscritte nel relativo albo. Secondo la visione del TUB, le banche possono assumere unicamente

la forma giuridica di società per azioni o società cooperative per azioni a responsabilità illimitata.

Il TUB ha affermato il concetto di banca “universale”, che evoca l'idea di un'offerta di una vasta serie di servizi

finanziari tesa a soddisfare molteplici esigenze dei clienti e che affianca alla tradizionale attività di finanziamento e

detenzione del denaro tante altre attività quali, Il risparmio gestito, i fondi e titoli, mezzi pagamento e polizze.

Ulteriori principi sanciti dal testo unico bancario riguardano l'adozione di un modello concorrenziale e la vigilanza

prudenziale:

• Al primo principio il livello di concorrenza nel mercato bancario non deve essere considerato un ostacolo

alla stabilità, tant'è che il TUB dichiara la presenza di un RAPPORTO DI COMPLEMENTARITÀ TRA

STABILITÀ E CONCORRENZA.

• In secondo all'ordine principio l'obiettivo basilare delle autorità creditizie è la SANA E PRUDENTE E

BANCHE. Il TUB sancisce il passaggio da una vigilanza di tipo strutturale ad una vigilanza

GESTIONE DELLE

di tipo prudenziale, basato sul concetto di adeguatezza patrimoniale delle banche.

LE AUTORITA’ CREDITIZIE

Il titolo 1 del TUB elenca e definisce le autorità creditizie operanti sul territorio nazionale, specificandone i ruoli

essenziali. Per autorità creditizie si intendono il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (CICR), il

ministro dell'Economia e delle Finanze e la Banca d'Italia.

L'articolo 2 del TUB è dedicato al Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (CICR), cui compete l'alta

vigilanza nella sfera del credito e della tutela del risparmio. Il CICR delibera nelle materie di sua competenza ed è

composto dal ministro dell'Economia e delle Finanze, che lo presiede, dal ministro dello Sviluppo economico e

dagli altri ministri.

Il governatore della Banca d'Italia partecipa di diritto alle sedute del CICR. Le funzioni di Segretario sono assegnate

al direttore generale del Tesoro. Il CICR stabilisce norme sulla propria organizzazione e sul proprio funzionamento

e per l'esercizio delle proprie funzioni si avvale della Banca d'Italia.

L'articolo 3 del TUB è riservato al ministro dell'Economia e delle Finanze. Il ministro emana, con decreto, i

provvedimenti di sua competenza e ha facoltà di sottoporli preventivamente al CICR. In caso di urgenza, detto

ministro, può sostituire il CICR e nella prima riunione successiva sono comunicati a codesto organo i

provvedimenti assunti.

LA BANCA D’ITALIA 30

La Banca d'Italia è la Banca centrale della Repubblica italiana e la sua adesione è essenziale all'eurosistema,

composto dalle banche centrali nazionali dell’area euro e dalla BCE, quanto al sistema europeo delle banche

centrali (SEBC) formato dall'eurosistema e delle banche centrali dei paesi fuori dell'Eurozona.

La Banca d'Italia ha tre finalità di interesse generale nel settore monetario e finanziario:

1. Il mantenimento della stabilità dei prezzi;

2. La stabilità e l'efficienza del sistema finanziario;

3. Gli altri compiti che gli sono assegnati dall'ordinamento nazionale.

Altra importante funzione è l'intervento nelle decisioni della politica monetaria unica nell'eurozona.

La Banca d'Italia ha il potere di effettuare operazioni sui cambi secondo le norme stabilite dall’eurosistema, come

pure di gestire le riserve valutarie proprie e una quota di capitale della BCE, per conto della medesima. Essa è poi

responsabile dell'emissione delle banconote in euro, nel rispetto dei limiti codificati dall'eurosistema, e si occupa

della gestione circolatoria e dell'azione di contrasto alla contraffazione.

La Banca centrale, inoltre, svolge servizi per conto dello Stato, quale gestore della tesoreria, in ordine agli incassi e

pagamenti del settore pubblico, cui si aggiungono attività afferenti al debito pubblico e al contrasto dell'usura.

L’assetto organizzativo riflette le tre dimensioni in cui opera l'Istituto, vale a dire internazion

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Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher R0BB3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Bellomia Salvatore.
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