SINDACALISMO CONFEDERALE
Oggi abbiamo questa tipologia di sindacalismo, ben diverso da quello del regime fascista, al tempo
vi era un solo sindacato, legato al regime, e quindi ogni contratto collettivo si applicava a tutti i
lavoratori.
Nell’Italia post fascista, dove si cercava di avere una base democratica e una pluralità di interessi
all’interno dell’associazione sindacale, si è cercato di creare così il sindacalismo confederale. I
sindacati più importanti : la CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro; sindacato che
esisteva prima del periodo fascista, prima esperienza sindacale in Italia, dopo esser stata chiuda
perché ritenuta illegale, nel dopoguerra è stata riaperta). Fa seguito la nascita della CISL
aveva anch’essa una sua storia pre regime
(Confederazione Italiana Sindacato Lavoratori,
fascista, e un’impronta cattolica), UIL (Unione Italiana Lavoratori) e UGL (Unione Generale del
Lavoro, ex CISNAL, ed è un sindacato di centro-destra, che negli anni ha avuto difficoltà ad
emergere ma che oggi in alcuni settori è molto importante)
Le tre confederazioni CGIL, CISL e UIL sono largamente rappresentative della maggioranza dei
all’interno
lavoratori italiani, perché sono le piu storiche, perché dagli anni 50 si trovano
dell’impresa, hanno avuto un ruolo politico nel boom economico e i periodi legati all’inflazione, e
hanno avuto un rapporto con gli equilibri politici che mutavano.
Quando si parla di Confederazione si parla di una associazione di secondo grado, che aggrega
cioè la associazioni di categoria, legate ad uno specifico settore merceologico (federazioni). Si
articola in diramazioni territoriali (Camere del lavoro per la CGIL, Unioni sindacali territoriali per la
CISL). Ogni settore fanno poi capo alla CGIL, CISL e UIL.
Allo stesso tempo le Confederazioni hanno diramazioni territoriali, provinciali o metropolitane.
Le varie categorie insieme fanno parte delle Confederazioni, ma vi è anche un altro livello che è
quello del sindacalismo di categoria, delle associazioni di categoria, che si interessano solo di
quello specifico settore o servizio (che fanno poi riferimento alla CGIL) :
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• Sindacalismo per ramo d’industria o di categoria: aggregazione di tutti i lavoratori operanti in un
medesimo settore economico (metalmeccanici, chimici, bancari, edili) a prescindere dal
mestiere a cui sono addetti.
• Sindacalismo di base, di categoria: è un movimento di base o mobilitazione, caratterizzata da
elevata frammentazione, conflittuale con le grandi confederazioni. Presenti nel settore pubblico
e attivi sul fronte delle azioni collettive (sciopero, come nel caso dei COBAS, molto presente
nel settore pubblico, e utilizzano lo sciopero come arma maggiore. Fanno scioperi legati anche
ad altre questioni sociali, oltre agli interessi dei lavoratori, e cercano tramite sciopero di
aggregare interessi). Non è legato ad un solo settore, ma a gli interessi comuni di piu settori.
SINDACALISMO IMPRENDITORIALE
Rispetto ai sindacati, dall’latro lato, vi sono gli imprenditori, che possono associarci in associazioni
di categoria e come federazioni, tramite il sindacalismo imprenditoriale.
Come sono nate le associazioni sindacali imprenditoriali? Nascono come risposta alle associazioni
sindacali, poiché gli imprenditori vedendo il crescere di queste non potevano andare singolarmente
a contrattare contro l’associazione di categoria che fa capo alla CGIL.
Le più note sono tutte le Confederazioni, tra tutte Confindustria, Confcommercio e ABI. Le
associazioni imprenditoriali offrono servizi verso coloro che sono iscritti al loro interno, come per
esempio progetti per la maturazione elettronica. Le confederazioni poi vanno a stipulare Accordi
Interconfederali con le confederazioni dei lavoratori (CISL e UIL).
Il modello organizzativo delle associazioni sindacali imprenditoriali ricalca il modello di quelle dei
lavoratori. Anche queste sono divise in associazioni di categoria (Federmeccanica) che stipulano
contratti collettivi nazionali di categoria.
ORGANIZZAZIONE DEL SINDACATO 9
Abbiamo diversi livelli : vi è un livello orizzontale e uno verticale.
Al punto piu alto vi sono le Confederazioni, e scendendo verticalmente, vi sono le federazioni di
Nell’immagine mette il settore metalmeccanico
categoria, che fanno parte delle Confederazioni.
con FIOM (per la CIGL), FIM (CISL), UILM (UIL).
Scendendo vi sono le strutture regionali di categoria, poiché ovviamente ci sarà la FIOM che ha
una propria struttura regionale : imprese metalmeccaniche della Romagna che hanno interessi
diversi da quelle di un’altra regione. Questa diversa strutturazione regionale ha un impatto sul
livello regionale nei contratti collettivi aziendali; piu forte è una struttura territoriale maggiore sarà il
supporto che la rappresentanza sindacale avrà verso una negoziazione con il datore di lavoro.
vi è l’ultimo punto, dove a cascata si possono negoziare
In ultimo, alcune parti del rapporto di
lavoro, tra sindacati o nuclei più inferiori di questi.
A livello orizzontale, vi troviamo le Camere regionali all’interno delle Regioni, le varie
organizzazioni sindacali…
L’AZIONE SINDACALE all’azione sindacale?
Quali sono gli obiettivi e i risultati legati
• Stipula dei Contratti Collettivi -> grazie alla quale vi è la regolazione delle condizioni di lavoro,
le retribuzioni dei lavoratori legati ai livelli di inquadramento diverso (nel contratto collettivo vi
sarà il livello retributivo di un operaio specializzato e il livello retributivo del quadro, del capo
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ufficio), allo stesso tempo i contratti garantiscono anche altri servizi legati alla retribuzione,
come l’indennità.
• Regole -> nei contratti collettivi vi sono delle parti obbligatorie, come quella di mettere nero su
bianco delle regole che il datore dovrà seguire quando dovrà negoziare con le rappresentanze
sindacali; regole di ingaggio.
• Funzione gestionale -> alcuni contratti collettivi hanno delle regole sulle gestione delle crisi
aziendali; questo avviene perché il sindacato ha come primo interesse quello di non perdere
posti di lavoro all’interno dell’impresa, quindi nel caso di una crisi, il sindacato deve mettere il
lavoratore nella condizione di non portarlo al licenziamento, e quindi adottare soluzioni
intermedie per evitare di licenziare. Vi sono anche contratti di solidarietà per evitare il
licenziamento, come per esempio quelli che prevedono di pre-pensionare quei lavoratori che
sono già vicini alla pensione per evitare di licenziare ragazzi giovani.
• Azioni collettive di conflitto-> Sciopero (astensione dalla prestazione di lavoro senza
con l’idea di arrecare un danno al datore per spingerlo ad accettare le richieste
retribuzione del
sindacato, ex art. 40 Cost.) ma non per forza, spesso si può comunicare al datore di lavoro che
si vuole attuare una mobilitazione, in un periodo ad alto necessità di manodopera, e quindi si
pone l’intenzione al datore per obbligarlo in qualche modo ad accettare le richieste dei
lavoratori. Non sempre il danno arrecato è legato alle richieste verso il datore (magari sono
basati su temi di natura sociali, organizzati dalle grandi Confederazioni, e che quindi arrecando
un danno al datore di lavoro, vogliono portare la questione ad una grande risonanza, in modo
tale che il governo ne presti attenzione).
• Concertazione–> prassi di sottoporre alcune decisioni, anche impopolari, dotate di incidenza
sulle condizioni economico-sociali dei lavoratori, ai sindacati; quindi compromesso tra azione
impopolare che deve fare il governo e la promessa della parti sociali di non smuovere i
sindacati, questo con l’idea di raggiungere la pace sociale, non alzare gli animi quando vi sono
riforme non facilmente accettabili dalla popolazione. Il Governo si impegna a trasformare in
legge quanto richiesto dalle parti sociali per ottenere il consenso di quest’ultime su determinate
riforme ed obiettivi che il Legislatore vuole perseguire. Tramite questo «accordo» non
E’ però anche
dovrebbero scaturire scioperi e si dovrebbe mantenere la c.d. «pace sociale».
poiché l’appoggio di scelte impopolari può
un problema per i sindacati, portare alla perdita di
(le persone smettono allora di partecipare agli scioperi o l’anno dopo non si
consenso.
iscrivono al sindacato)
LA LIBERTÀ SINDACALE NELLA COSTITUZIONE : ART.39
Si distingue in 4 commi :
• L’organizzazione sindacale è libera, il diritto del lavoratore come individuo è sia positivo
(aggregarsi ad una certa associazione sindacale) che negativo (la decisione di non fare attività
sindacale, lo Statuto dei lavoratori evoca il divieto di discriminare il lavoratore che non è iscritto
ad un sindacato).
• Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici
locali o centrali, secondo le norme di legge.
• È condizione per la registrazione, che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento
interno a base democratica.
• I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono stipulare contratti collettivi di lavoro
con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce
LIBERTA SINDACALE NELLA COSTITUZIONE : ART 39 COMMA 1
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È una libertà che riguarda i :
• Lavoratori subordinati privati (imprese) e pubblici (PA)
o Limiti: gli appartenenti ai corpi militari (esercito e Carabinieri) non possono costituire
associazioni professionali a carattere sindacale (limite in via di superamento dopo la
–
sentenza della Corte costituzionale n. 120/2018 divieto per corpi militari non conforme
ai sensi della CEDU artt. 11 e 14), aderire ad altre associazioni sindacali, esercitare il
diritto di sciopero. Il personale appartenente ai corpi di polizia non militari (vigili e
poliziotti) ha diritto di associarsi in sindacati, ma separati, cioè può aderire solo a
sindacati che siano formati, diretti e rappresentati esclusivamente da appartenenti alla
–
Polizia di Stato (L. n. 121/1981, art. 82 diritto di associarsi in sindacati di categoria ed
indipendenti da confederazioni), SAP, Sindacato Autonomo della Polizia. La
motivazione di tutto ciò è dato dal fatto che nel caso di una mobilitazione con scontri, i
poliziotti devono garantire sicurezza, ma se questo è associato alla CGIL si pone un
problema di opinioni personali e quindi si è cercato di evitare questa situazione.
• Lavoratori parasubordinati (collaboratori a progetto, sono molto presenti nel mercato del
lavoro perchè garantiscono una flessibilità diversa a
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