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DIRITTI POLITICI

La seconda famiglia di diritti che si afferma. Essi vedono una prima affermazione insieme ai diritti civili ma poi cambia la loro titolarità che viene riconosciuta a un soggetto sempre più ampio a mano a mano che si arriva allo stato liberal-democratico. Sotto questa prospettiva è chiaro che il diritto politico più eminente è il diritto di voto. All'inizio è riconosciuto solo a uno stretto numero di uomini e successivamente, non essendo più legato al censo, vengono riconosciuti a suffragio universale maschile (1919) e poi a suffragio universale e basta (1946).

Sono diritti politici anche quelli che permettono partecipazione alla vita politica dello Stato (libertà di riunione, di associazione, i partiti, i movimenti, la possibilità di concorrere alla lotta democratica per il consenso e il confronto nel pluralismo delle idee).

DIRITTI SOCIALI

Sono quelli attraverso cui si coglie maggiormente la sfida di...

Stato deve prevedere fondi per garantire questi diritti. La tutela dei diritti sociali è quindi un compito fondamentale dello Stato moderno. I diritti sociali sono diritti che riguardano il benessere e la dignità delle persone all'interno della società. Essi includono il diritto all'istruzione, il diritto alla salute, il diritto alla previdenza, il diritto all'assistenza e il diritto del lavoro. Questi diritti sono definiti come "libertà positive" perché richiedono un'azione attiva da parte dello Stato per essere garantiti. In altre parole, la libertà di una persona è garantita solo se lo Stato interviene attivamente per tutelarla. I diritti sociali sono strettamente collegati all'affermazione della rappresentanza e all'accesso al voto. In passato, le classi proletarie erano escluse dal processo decisionale e i loro bisogni non venivano rappresentati in Parlamento. Tuttavia, con l'evoluzione della democrazia, si è passati da uno stato monoclasse a uno pluriclasse, e i diritti sociali hanno cominciato ad emergere come risultato di questa trasformazione. La Repubblica di Weimar del 1919 è stata una delle prime esperienze in cui i diritti sociali hanno cominciato ad essere riconosciuti. Tuttavia, è con le Costituzioni del secondo dopoguerra che l'emergenza dei diritti sociali diventa preponderante. In conclusione, i diritti sociali sono fondamentali per garantire il benessere e la dignità delle persone all'interno della società. Essi richiedono un'azione attiva da parte dello Stato per essere garantiti e sono strettamente collegati all'affermazione della rappresentanza e all'accesso al voto.

Stato si complicaà se è vero che tutti i diritti hanno un costo, quello dei diritti inviolabili è imparagonabile.

NUOVI DIRITTI

L'ultima prospettiva è quella dei nuovi diritti legati all'evoluzione tecnologica e scientifica che fanno emergere nuove necessità di tutela.

Nell'ambito dei diritti dobbiamo fare una distinzione tra:

  • Capacità giuridica: si acquista al momento ed è la capacità di essere titolari di situazioni giuridiche, di essere destinatari di norme giuridiche
  • Capacità di agire: si acquista al momento del compimento della maggiore età ed è la capacità di esercitare i diritti di cui si è titolari e quindi è la capacità di essere parte di quei rapporti giuridici che vedono la presenza di altri soggetti

DIRITTO DI CITTADINANZA

È la premessa indispensabile per essere titolare dei diritti che l'articolo 13 e seguenti riconoscono.

agli individui cittadini italiani. La cittadinanza è un concetto che pesa abbastanza ma fino in relazione per alcuni diritti. La disciplina della cittadinanza è rimessa alla legislazione civilistica. L'elemento centrale che fa capire come il concetto della cittadinanza fosse fondamentale agli occhi del costituente è l'articolo 22. Il riferimento è chiaramente alle leggi razziali del '38 con le quali molti cittadini italiani furono privati della loro cittadinanza. Per motivi politici oggi nessuno può essere escluso da: 1) Essere uguali in quanto titolari dei diritti 2) Della cittadinanza, del vincolo che ci certifica come appartenenti alla comunità, al popolo 3) Del nome (pensando ai cittadini italiani a cui era stato cambiato il nome perché non graditi dal fascismo) Come si può acquistare o perdere la cittadinanza? L'attuale disciplina è la legge 91 del 1992 mentre la legge precedente, quella abrogata,È del 1912 quindi dal 1948 al 1992 l'acquisto della cittadinanza si rifa' ad una legge più che risalente. Nei modelli di acquisto della cittadinanza le modalità sono due: 1) Nascere da genitori che hanno già la cittadinanza - IUS SANGUINIS 2) Nascere su territorio dello Stato e quindi acquisire la cittadinanza si acquisisce a prescindere da quella dei genitori - IUS SOLI In Italia, l'attuale legislazione valorizza il primo criterio mentre il secondo viene preso in considerazione solo per alcuni particolari casi. Nel caso del diritto comparato vedremo che ci sono Paesi che privilegiano il secondo modo di acquisto della cittadinanza (Stati Uniti). IUS SOLI: si è cittadini italiani se si nasce in territorio italiano a prescindere dalla cittadinanza dei genitori. Questo però avviene solo in determinati casi: - Se entrambi i genitori sono ignoti - Se sono apolidi (caso particolarissimo di non titolarità di cittadinanza)
  • Se secondo la legge dello Stato dei genitori si può acquisire la cittadinanza di quel Paese solo se si nasce in quel Paese e non per vincolo di sangue
  • Ultimamente si è cercato di ampliare la disciplina dello ius soli estendendo la cittadinanza anche per aver completato un determinato ciclo di studi in quel Paese però il problema rimane aperto.
  • Il problema della costruzione di una comunità plurale è un problema che può riguardare anche persone che non nascono sul territorio italiano ma che ci arrivano in un momento successivo alla nascita e allora bisogna valutare come fanno ad acquisire la cittadinanza in un momento successivo.
  • Modalità di acquisto della cittadinanza per trasmissione: la cittadinanza si trasmette o per adozione da parte di cittadini italiani o per matrimonio con cittadino italiano. Per evitare il rischio di matrimoni simulati l'effetto dell'acquisizione della cittadinanza
non è automatico ma occorrono due anni di convivenza. Modalità di acquisto per concessione da parte dell'ordinamento: si può richiedere, in presenza di determinati requisiti, la cittadinanza. Chi risiede in maniera ininterrotta da almeno 10 anni sul territorio italiano può richiedere la cittadinanza, se invece si è cittadini UE il tempo è di almeno 4 anni. Tutte queste modalità devono essere completate con un'ultima considerazione: il nostro ordinamento ammette la cittadinanza plurima, ammette che sia cittadino italiano anche un soggetto che ha già anche un'altra cittadinanza e che quindi in contemporanea sia anche cittadino di un altro ordinamento. Il problema riguarda i figli minorenni che o acquisiscono la cittadinanza del genitore e quindi di un Paese che non ha mai visto oppure quando arrivano sono già cittadini di un altro stato; questi non possono richiedere la cittadinanza.italiana prima del compimento dei 18 anni e quindi fino a che non li compiono vivono in una sorta di limbo, sono cittadini pleno iure di uno Stato in cui non vivono e non sono cittadini per lo Stato in cui vivono. In realtà poi non è che la cittadinanza esclude dalla tutela dei diritti però per alcuni possono esserci maggiori problemi. IUS SANGUINIÆ tipico dei Paesi a forte emigrazione IUS SOLIÆ tipico dei Paesi a forte immigrazione Evidente in Articolo 10 commi 2 e 3. Articolo 10 comma 2: la condizione giuridica dello straniero è regolata in conformità con le norme e i trattati internazionali, il legislatore non può contrastare con impegni che la Repubblica italiana ha assunto con gli accordi internazionali. Oggi questa cosa sembra meno importante ma prima della riforma del titolo V non lo era, era un principio che nel '48 era previsto solo per questa delicatissima materia. Poi nel comma 3 trova per espressa volontà ilvincolo di disciplinare la condizione degli stranieriè rispetto dei trattati e delle convenzioni internazionali. La legge che condiziona la vita dello straniero è però un testo unico, il decreto legislativo numero 286 del 1998. L’articolo 2 sembra quello che dialoga con il testo della Costituzione: Nel primo comma prevede che allo straniero COMUNQUE presente alla frontiera o nel territorio dello Stato sono riconosciuti i diritti fondamentali della persona umana previsti dal diritto interno dello Stato, dalle convenzioni internazionali e dai principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti. Il secondo comma, ad una lettura più affrettata potrebbe risultare uguale ma in realtà presenta delle differenze: lo straniero REGOLARMENTE soggiornante nel territorio dello Stato gode dei diritti in materia civile attribuiti al cittadino salvo diversamente segnalato. Il primo comma si riferisce a tutti quelli che sono presenti sul suolo italiano, aprescindere che sia una presenza regolare o meno, il secondo comma si riferisce a chi è presente regolarmente sul territorio (rimanda al concetto di acquisizione cittadinanza per concessione). La regolarità o meno del soggiorno è condizione importante: il primo comma si riferisce a un novero più stretto di diritti inviolabili che sono riconosciuti a tutti a prescindere dalla regolarità o meno, a prescindere dalla cittadinanza e dalla regolarità o meno del soggiorno. Il secondo comma riconosce una sfera più ampia di diritti ma solo a coloro che risiedono regolarmente sul suolo italiano. È elemento di comune esperienza di tutti che la regolamentazione delle frontiere e il titolo per entrare in Paese straniero sia manifestazione del volere di quel Paese: in alcuni Paesi è qualcosa di più semplice ed immediato come tra i Paesi di area Schengen e per altri Paesi ci vogliono più documenti. I principi o le regole che hannocaratterizzato questa disciplina per quanto riguarda l'Italia sono stati ispirati da momenti di maggiore apertura e momenti di maggiore chiusura in base anche alla maggioranza politica, soprattutto in relazione ai fenomeni recenti di forte immigrazione (dal '90 in poi) e non di emigrazione come l'Italia era più solita. Oggi sono il fatto di avere una prospettiva di lavoro già attivata e concreta, scuola o turismo i motivi per che riconoscono la possibilità di avere accesso con più o meno margine di tempo che giustifica e consente a chi non è cittadino italiano o comunitario di fare ingresso nel territorio della Repubblica. Per quanto riguarda gli stranieri comunitari il discorso cambia. L'area dell'UE vede vincoli tra gli stati che sono imparagonabili e quindi fin dalle prime codificazioni dei trattati di Roma (CEE) sono state approvate 4 grandi libertà che oggi tutti i 27 Paesi dell'Unione condividono, sono lelibertà di circolazione di:
  • Persone
  • Mezzi
  • Servizi
  • Capitali
Non si può creare un mercato comune se queste libertà non sono garantite, se non si fanno ci
Dettagli
A.A. 2021-2022
151 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _auroradileonardo_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Giupponi Tomaso.