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Ora, se voi prendete il 2381, vedete che Qua abbiamo il Consiglio di

Amministrazione determina i contenuti, i limiti e le eventuali modalità di

esercizio della delega. E qui vedete affermato il principio di flessibilità, ? il

Consiglio di Amministrazione determina chi darla, che ampiezza darla,

modalità di esercizio, poi ci torniamo. Poi, può sempre impartire direttive,

avocare a sé operazioni rientranti nella delega. Abbiamo già detto. Però

attenzione qui. Sulla base delle informazioni ricevute il consiglio, soggetto è il

consiglio di amministrazione, valuta l'adeguatezza dell'assetto organizzativo,

amministrativo e contabile della società. Quando siano elaborati, esamina i

piani strategici, industriali e finanziari della società e poi valuta sulla base

della relazione degli organi delegati il generale andamento della gestione. Il

verbo centrale di tutta questa storia qual è? Valuta. Valuta, esamina. E queste

valutazioni e questi esami, esame, che cosa presuppongono, però? Che

qualcuno informi il consiglio. Gli abbia dato delle informazioni. Infatti vedete

che inizia con sulla base delle informazioni ricevute, poi ancora sulla base

delle relazioni degli organi delegati e anche sui piani strategici industriali

finanziari dice "quando elaborati". Ora lì si discute se quando elaborati vuol

dire nel momento in cui oppure anche se sono elaborati. Ma il senso di questa

storia è chi li elabora i piani strategici industriali finanziari? Loro che compito

hanno? Esaminarli. Quindi chi li ha scritti? Sempre gli amministratori delegati.

Quindi gli amministratori delegati e eccoli qua per loro c'è un altro compito.

Cosa fanno gli organi delegati? Devono informare il consiglio. Beh, però loro

primo quello sul piano dei flussi informativi, ma sul piano della loro compiti

che loro hanno? Curano. Curano che l'assetto organizzativo amministrativo e

contabile sia adeguato e poi riferiscono sulle operazioni di maggior rilievo e

poi in generale sull'andamento generale, andamento della società, almeno

ogni 6 mesi, nelle quotate almeno ogni tre. vedete che quindi, se noi andiamo

a immaginare questi rapporti, troviamo che gli amministratori delegati curano

l'adeguatezza degli assetti e sottopongono al consiglio i piani strategici,

industriali, finanziari e poi raccontano al consiglio come stanno andando le

cose. Generale andamento della società e poi gli devono sottoporre le

operazioni di maggiore rilievo. I consiglieri che non sono parte di questa

gestione corrente, hanno degli altri compiti: valutano l'adeguatezza degli

assetti, il generale andamento della società ed esaminano i piani strategici,

industriali e finanziari. Ora, queste due anime all'interno del consiglio sono

comunque, diciamo così, chiamate a operare in maniera raccordata, tant'è

che la legge sancisce che, all'ultimo comma, gli amministratori sono sempre

tenuti, sia i delegati che i deleganti, ad agire in modo informato ed è quindi

necessario un continuo scambio di informazioni a livello dell'organo

amministrativo. Però attenzione, gli amministratori delegati devono loro

fornire queste informazioni, avete visto? Ogni 6 mesi il generale andamento,

le operazioni di maggiore rilievo, devono fornire informazioni comunque sulla,

diciamo così, sull'assetto organizzativo amministrativo e contabile che hanno

elaborato. Gli amministratori che invece sono fuori dalla delega valuteranno

sulla base di queste informazioni che hanno ricevuto quello che sta

succedendo, ? Anche perché poi potrebbero prendere delle decisioni di

cambiare le strategie, di magari decidere di cambiare le deleghe o ridiscutere

alcuni argomenti. Ora attenzione una cosa, la frase per cui ciascun

amministratore può chiedere agli organi, in realtà non è solo può. Se ritiene

che le informazioni che ha ricevuto non siano sufficienti a consentirgli di

valutare il generale andamento, valutare quello che sta succedendo alla

società, quel può diventa deve. ? E ovviamente la agire in maniera non

informata, perché io non ho chiesto informazioni è comunque violazione di un

obbligo. Quindi l'amministratore che decide di votare una delibera senza aver

ricevuto informazioni adeguate poi non può difendersi dicendo "ma non me le

hanno dette", perché se le informazioni non erano adeguate, tu dovevi

chiederle in più. Quindi il potere di chiedere informazioni è in realtà un potere

dovere. ? Che si misura sul obbligo generale degli amministratori, che è qua,

di agire in modo informato. ? ? ? Ora come funziona questo consiglio di

amministrazione? Ve l'ho già accennato prima, ? poi torniamo sui flussi

interni, sui meccanismi interni e sui profili di responsabilità degli

amministratori. Però prima dobbiamo chiudere il discorso sul funzionamento

del consiglio di amministrazione, perché il funzionamento avviene in maniera

diversa, se abbiamo una materia di competenza del consiglio che non è stata

delegata, dicevamo prima, avremo bisogno di una delibera. ? Mentre, se una

certa decisione è stata delegata, quell'amministratore come fa a prenderla?

Semplicemente compiendo l'atto per il quale siete delegati. ? E quindi poi

però avremo un problema che dovremmo subito affrontare, perché per

compiere quell'atto non basterà avere il potere di deciderlo, ma dovrete

anche avere il potere, se è un atto esterno, di manifestare la volontà. Di

manifestare la volontà all'esterno, quindi avrete un problema di

Rappresentanza. Rappresentanza. Quindi, l'amministratore delegato però può

decidere da solo il compimento di un atto e se ha la rappresentanza,

concretamente lo pone in essere. Mentre le decisioni che competono

all'organo amministrativo, come consiglio di amministrazione, devono essere

assunte con una delibera. ? ? Ora, questo è il modo in cui vengono prese le

decisioni, mi dispiace per voi, ma anche in questo caso il seguire le regole del

procedimento è condizione per avere una delibera valida e il mancato

rispetto delle regole con le quali fanno prese le delibere determina un vizio

anche delle delibere consiliari. ? Qui, però, c'è una differenza fondamentale

rispetto all'invalidità delle delibere assembleari, perché esiste una sola causa

di invalidità. Non esistono due. Esiste una sola causa di invalidità e diciamo,

quindi, che non ci sono distinzioni tra nullità e annullabilità e l'unica causa di

invalidità è retta dal 2388. Se dalla disciplina del 2388, alla quale poi si

affianca una norma particolare in tema di interessi degli amministratori che fa

un po' il paio con quella norma sugli interessi dei soci che abbiamo visto

prima. Ora, cosa dice il 2388? Dice che per la validità delle deliberazioni del

consiglio è necessaria la presenza della maggioranza degli amministratori, a

meno che lo statuto non richieda una maggioranza più elevata. E quindi, cosa

vuol dire questo? Vuol dire che non è questo. Le deliberazioni del consiglio di

amministrazione sono prese a maggioranza e lo vedete lì, nella nel nel coso

che c'è uscito prima era la versione ante riforma del 2003. Nella norma

successiva al 2003 è stato aggiunto quel comma che trovate lì, comma

quarto, che il primo è non ci vuole la maggioranza, sono prese a maggioranza

assoluta dei presenti, salva diverse disposizioni dello statuto. Il voto non può

essere dato per rappresentanza e poi però, lo vedete lì, le deliberazioni che

non sono prese in conformità della legge o dello statuto possono essere

impugnate solo dal collegio sindacale, dagli amministratori assenti o

dissenzienti entro 90 giorni dalla data della delibera. E poi, vabbè, si applica

anche la norma sulla sospensione. Possono essere altresì impugnate, ma qui

siamo in un caso molto particolare, dai soci le delibere lesive dei loro diritti.

Quando una delibera del consiglio possa essere ritenuta lesiva di un diritto di

un socio è questione molto controversa, perché di solito le delibere del

consiglio di amministrazione prendono delle decisioni gestorie, quindi come

fa una delibera del consiglio a ledere un diritto di un socio? ? Gli unici casi che

di solito si riescono a fare come esempi concreti riguardano quelle delibere

che il consiglio di amministrazione assume su delega dell'assemblea, per

esempio l'aumento di capitale delegato. Se in un aumento di capitale

delegato viene fatta una delibera che viola il mio diritto di opzione, questo è

un esempio di delibera del consiglio lesiva dei diritti dei soci che io posso

impugnare in sede, appunto, come socio, perché vengo leso in un mio diritto.

Ma di solito non sarà facilissimo per i soci impugnare le delibere del consiglio,

perché le delibere del consiglio hanno a che vedere con lo svolgimento

dell'attività sociale e il socio non ha un diritto, normalmente, individuale

coinvolto dallo svolgimento dell'attività sociale. ? Ma poiché vi è il

risarcimento danni? Ma sul risarcimento danni per il comportamento degli

amministratori ci torneremo dopo, ? Non è tanto però che se la se il consiglio

di amministrazione ha preso una delibera invalida è l'invalidità che genera il

danno, ? Il socio, quello che potrà fare è agire con per responsabilità contro

gli amministratori, ma vedremo quali sono i presupposti delle azioni di

responsabilità. Quello che però volevo farvi notare è che qui la possibilità di

invalidare una delibera consiliare, secondo voi è più ristretta o più ampia

rispetto a quella di una delibera assembleare? è più ristretta, abbastanza

evidente, ? Perché? Perché non esiste la categoria della nullità. Della nullità. E

quindi l'impugnativa può essere fatta solo entro 90 giorni per qualunque

ragione di non conformità alla legge o all'atto costitutivo. ? ? Quindi, solo in

quel caso la delibera può essere impugnata, se lo fate entro 90 giorni di

tempo. Quindi, passati 90 giorni, le delibere del consiglio sono

definitivamente non più impugnabili, si cristallizzano. ? ? ? Ora Vi dicevo però

che esiste una disciplina speciale di invalidità, che è quella del 2391, nel caso

in cui gli amministratori abbiano un interesse nei confronti di una delibera

che viene presa dall'organo amministrativo di cui loro fanno parte. A dire il

vero, il 2391 detta una disciplina più ampia, che non riguarda solo l'invalidità

delle delibere, ma che in generale va a coprire l'

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Publisher
A.A. 2024-2025
71 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/04 Diritto commerciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Agnesss00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto commerciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Frigeni Claudio.