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MEDIAZIONE INTERCULTURALE & GESTIONE DEI CONFLITTI

In ambito educativo l’aggressività è da considerare come tendenza umana

ineliminabile, che non può essere né repressa né lasciata manifestare in maniera incontrollata

ma occorre evidenziarne l’aspetto dinamico. # Fra gli aspetti positivi del

e distruttiva,

conflitto: # lo stimolo intellettivo (capacità di riflessione, di argomentazione e di

«eterocentrarsi»), la promozione di una relazione più intensa e significativa con gli

altri. Secondo alcuni autori la strategia migliore per gestire il conflitto è la 16

negoziazione: # le parti in conflitto sono assertive delle proprie ragioni, ma cercano di

essere anche collaborative, coniugando il proprio punto di vista con quello dell’altro. #

La strategia per gestire il conflitto in modo produttivo prevede di: # individuare i fatti

che suscitano il conflitto ed essere disponibili a discutere per superarlo; identificare i propri

bisogni e scopi e cosa si vuole dall’altro; confrontarsi discutendo sul problema e non sulla

persona; comprendere le ragioni dell’altro; ricercare soluzioni che diano vantaggi ad entrambe

le parti; inventare soluzioni creative; trovare un accordo il più possibile soddisfacente per tutti.

#

Un’altra modalità efficace è la controversia: # sviluppare tesi opposte su un

argomento formando gruppi diversi, discutendo, scambiandosi le posizioni, cercando il

consenso mediante posizioni nuove e creative. #

Per l’applicazione in contesto educativo familiare, si rivela efficace anche il metodo

E. Arielli e G. Scotto

del negoziato. # distinguono fra due modalità di negoziato:

quello distributivo (win-lose), # dove la sconfitta di una parte costituisce la vittoria per

l’altra, e quello integrativo (win-win), # dove vincono entrambe le parti. Il secondo

permette di trasformare il contenuto del conflitto in maniera nuova e creativa.

Fra le competenze interculturali troviamo anche la il riconoscimento e la gestione delle

emozioni. In psicologia le emozioni possono essere intese come stato affettivo di breve

durata, # accompagnato da manifestazioni organiche e contrassegnato da specificità

ed intensità quantitativa ed esteriore; nonché risposta globale, immediata e diretta

caratterizzata da un’attività bio-fisiologica, l’emozione condivide la funzione regolativa dei

diversi processi psichici, svolge una funzione di motivazione e guida nell’attività mentale e nel

vi sia assegnato un ruolo di subalternità e marginalità, la

comportamento. Nonostante

percezione, decodifica, espressione e gestione emozionale è indispensabile. #

«La qualifica del mediatore interculturale», pubblicato nel 2014 da Ministero dell’Interno

spiega le competenze che vengono ufficialmente riconosciute come idonee per la mediazione

: «Il mediatore interculturale è un operatore sociale in grado di realizzare

interculturale

interventi di mediazione linguistico-culturale, di interpretariato e traduzione non

professionale e di mediazione sociale; # promuovere la mediazione interculturale

come dispositivo di sistema nelle politiche di integrazione; ottimizzare la rete e

migliorare l’organizzazione e l’erogazione dei servizi; potenziare il ruolo professionale

del mediatore e trasferire il Know How a mediatori junior e operatori dei servizi».

Le sue abilità: 1. Decodificare la comunicazione verbale e non verbale; 2. Identificare i

bisogni anche aiutando a farli emergere; 3. Tradurre i bisogni in modo comprensibile

nel contesto di riferimento (sanità, scuola, giustizia, ecc..); 4. Mediazione; 5.

Animazione sociale.

Un limite dell'approccio interculturale è la possibile focalizzazione solo sugli aspetti

relativi alle differenze culturali. #

LINEE GUIDA PER L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE – OBIETTIVI

Il Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa # ha pubblicato nel 2008 un documento che

riassume le Linee guida per l’educazione interculturale in Europa. Il documento si basa

sul principio secondo il quale i processi educativi relativi ai settori formali e non formali

dell’istruzione dovrebbero veicolare una migliore comprensione di un mondo sempre più

globalizzato.

Il modello culturale dell’individualismo # caratterizza i sistemi educativi di

numerosi paesi dove i problemi relativi alla globalizzazione e alla sensibilizzazione alle

realtà attuali non vengono ritenuti pertinenti con i programmi nazionali, mentre il

modello del partenariato # favorisce la comprensione e la cooperazione

internazionale tra le nazioni e i popoli. Le critiche sull’individualismo sono dovute al 17

fatto che esso genera rapporti conflittuali tra gli individui e le popolazioni, in particolar

modo quando questi appartengono a culture, religioni, gruppi sociali o scuole di

pensiero diverse. L’educazione interculturale favorisce la messa a punto e

l’implementazione della visione necessaria a muoversi verso un modello di

partenariato tra popoli, culture, religioni, a livello micro e macro attraverso un

approccio trasformativo: # • l’analisi dell’attuale situazione mondiale; • la riflessione sulle

possibili alternative ai modelli dominanti; • il processo di cambiamento verso una cittadinanza

Sia a livello micro sia a livello macro, l’EI comprende

interculturale responsabile.

programmi relativi a settori diversi dell’educazione: l’educazione allo sviluppo,

l’educazione ai diritti umani, l’educazione allo sviluppo sostenibile, l’educazione alla

pace e alla prevenzione dei conflitti, l’educazione interculturale e interreligiosa,

l’educazione alla cittadinanza. Obiettivi dell’educazione interculturale: si propone di

educare i cittadini in materia di giustizia sociale e di sviluppo sostenibile, di aprire una

dimensione globale e una prospettiva olistica dell’educazione, per aiutare le persone a

comprendere le complesse realtà e i complessi processi del mondo d’oggi e a

sviluppare valori, atteggiamenti, conoscenze e competenze che permettano loro di far

fronte alle sfide di un mondo interconnesso, fatto di processi complessi che generano

violenza e conflitti a livello individuale, nazionale e globale, insegna come gestirli e

come prevenirli (risoluzione costruttiva e non violenta), lavorare su progetti globali,

sviluppare “responsabilità globale di cittadini del mondo”; promuove la partecipazione

all’azione, invita gli educatori e gli studenti a operare in modo dinamico, per un mondo

più giusto ed equo per tutti.

LINEE GUIDA PER L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE – METODOLOGIE &

APPROCCI METODOLOGICI

L’apprendimento basato sulla cooperazione - L’apprendimento cooperativo trae profitto

dall’interdipendenza positiva tra gli sforzi che fanno i partecipanti per imparare e dal loro

impegno a lavorare insieme, rafforzando l’interazione, le loro competenze nella comunicazione

e la stima di sé stessi.

L’apprendimento basato sui problemi: incoraggia gli individui a interrogarsi e a rispondersi,

sfruttando la loro naturale curiosità nei confronti di eventi o di temi specifici, è impossibile dare

una risposta assoluta, o non sono di facile soluzione e che riflettono la complessità di situazioni

del mondo reale, si ispira al processo di apprendimento attivo, organizzato per compiti e

autocontrollato.

Definire e capire il gruppo di apprendimento: il gruppo va considerato in relazione a:

età, numero dei partecipanti, diversità sociali e culturali, tempo disponibile, materiali e

lo spazio disponibili.

Scegliere un ambiente adatto all’apprendimento, sviluppare lo spirito critico, stimolare

la curiosità e la creatività, adottare un approccio interdisciplinare.

L’approccio micro-macro: Forme principali: • Dal locale al globale, ad esempio

dall’inquinamento alla povertà nel nostro territorio (glocalizzazione). • Dal personale al

collettivo, ad esempio a partire da storie ed esperienze personali presentate ai partecipanti. •

Dall’emozionale al razionale, ad esempio quando, dopo aver suscitato emozioni a livello

individuale, evocando storie di migrazione, si sia indotti a sondare alcuni aspetti generali della

problematica della migrazione.

È utile lavorare sulla dimensione informale, va stimolata la discussione e il lavoro di

gruppo, simulazioni e giochi, brainstorming, esercizi di soluzione di problemi, dibattiti

discussioni di gruppo, panel o tavole rotonde, esercizi in gruppi di pari, scambi di esperienze,

ricerche e presentazioni, visite di studio, arti partecipative, studio di casi, attività artistiche

quali la musica e / o la danza intorno a storie o fiabe, oppure arti visive, ricorrendo a

I metodi innovativi nel campo

testimonianze, presentazione di casi e role playing.

dell’educazione spesso sono caratterizzati da un approccio dal basso verso l’alto. 18

L’educazione interculturale richiede una revisione critica dei propri metodi. Lavorare

su un tema globale comune, anche se il progetto viene gestito individualmente, dovrà

avere una dimensione collettiva; utile il lavoro sul campo a partire da iniziative locali;

linee guida

per dar vita ad una cooperazione attiva. Le propongono varie procedure: •

coinvolgere cittadini di altri paesi nei processi educativi e organizzare visite di gruppo in paesi

stranieri; • instaurare legami e tessere reti con cittadini di altre parti del mondo per

corrispondenza o per posta elettronica; • accogliere visitatori di diverse culture • organizzare

.

manifestazioni multiculturali • visitare i luoghi in cui risiedono persone in difficoltà; •

coinvolgere i partecipanti ai corsi in attività che mirano ad aiutare le persone in difficoltà o in

un lavoro volontario su iniziativa di organizzazioni non governative; • organizzare sedute su

temi multiculturali riunendo professori, studenti e genitori, o partenariati scolastici

internazionali.

«Gare» dialettiche - # sono un metodo che permette di sensibilizzare gli studenti del

settore dell’istruzione formale o non formale nei confronti dei problemi dell’educazione

interculturale. Possono essere organizzate a livello di gruppo, di scuola locale,

nazionale, internazionale. Scopi: # • Sviluppare le competenze necessarie per poter

pronunciare un discorso e formulare argomentazioni di carattere critico. • Sensibilizzare gli

studenti nei confronti di problemi d’attualità. • Coltivare uno spirito critico. • Agire come

recettori critici di messaggi e sviluppare una resistenza attiva alla manipolazione.

Arti partecipative - svolgono il ruolo di interfaccia. I facilitatori interagiscono usando

Questa esperienza educativa

regole o

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
34 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LisiBisi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della pedagogia interculturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Simone Maria Grazia.