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LA PEDAGOGIA INTERCULTURALE SI PONE TRA UNIVERSALISMO E RELATIVISMO
Nella concezione multiculturale contemporanea si trovano tracce sia di idealismo sia di relativismo
fine degli anni ’70 Porcher formula le prime ipotesi sull’ approccio interculturale definito.
culturale. Alla
L’apertura dell’altro diventa un elemento essenziale di ogni pratica pedagogica. Concetti come identità e
cultura non sono più intesi in modo statico, ma dinamico, in continua evoluzione. L’approccio
interpersonale si colloca tra universalismo e relativismo, ma li supera entrambi e li integra in una nuova
sintesi, aggiungendo le possibilità di dialogo, confronto ed interazione. L’aggiunta del prefisso ‘’inter’’
l’interazione,
presuppone la relazione, lo scambio di due o più elementi. Fondandosi sul confronto del
pensiero, di concetti e preconcetti, la pedagogia interculturale si configura come pedagogia al cui centro è
posta la persona umana. –> La pluricultura rimanda all’effettiva esistenza
• Principio cardine della pedagogia interculturale
di etnie e culture differenti e include anche il concetto d’irripetibilità e di non componibilità di
ciascuna cultura, nonché il diritto di ciascuno ad una propria autonomia culturale.
• Aspetto rivoluzionario della pedagogia interculturale -> Supera le strategie educative a
carattere compensatorio
La pedagogia interculturale vede l’identità
• come un elemento dinamico e plurale
MELTING POT
significa letteralmente ‘’crogiolo’’. In ambito sociologico si usa per indicare l’amalgama,
Melting pot
all’interno di una società, di elementi etnici, religiosi e culturali diversi. L’espressione è utilizzata soprattutto
Uniti d’America, una nazione formata prevalentemente da
per descrivere la realtà sociale degli Stati
immigrati. Il Melting Pot (fusione delle razze) è considerato un tentativo di risoluzione dei problemi etrnici
razziali.
• principio di universalismo
Il concetto di melting pot si rifà al
L’approccio che l’Assimilazionismo
• portò al concetto di melting pot negli Stati Uniti fu
APPROCCIO AL MULTICULTURALISMO NEI PAESI EUROPEI NEL SECONDO DOPOGUERRA
tra le due guerre. Le società possono
Possiamo collocare storicamente la nascita del multiculturalismo
descritte come ‘’multiculturali’’, nel senso che si rileva in esse la presenza di soggetti con usi,
essere Dagli anni ’70 con la crisi del petrolio che colpì i paesi
costumi, religioni, modalità di pensiero differenti.
industrializzati e l’aumento della disoccupazione si innescò la tendenza a cercare di ridurre il numero degli
immigrati con conseguente peggioramento della loro situazione sociale e politica. Nei Paesi
d’immigrazione, l’approccio agli immigrati si è articolato in tre fasi:
- Riduzione al problema linguistico
- Diffusione di incentivi per apprendimento della seconda lingua
- Realizzazione dei progetti di tipo multiculturale, mirati alla conoscenza delle diversità
• Il pensiero multiculturale rappresenta il superamento del pensiero monoculturale
L’aggettivo
• transculturale fa riferimento a qualcosa che attraversa la cultura
• prospettiva pluriculturale è vedere le culture come statiche
Il rischio principale di una nasce negli Stati Uniti negli anni ‘20
• Il concetto di International Education
L’evoluzionismo
• presuppone che la teoria evoluzionistica di Darwin sia applicabile anche alle
culture rispetto all’immigrazione
• Assimilazione -> approccio prevalso inizialmente in Francia
• prima fase di immigrazione in Germania -> in parte assimilazione e in
Approccio che caratterizzò la
parte prospettiva del ritorno
dell’approccio
• Effetto assimilazionista Francese -> Fallimento
• La Pedagogia Transculturale si rifà a principi Universalistici
La prima modalità di confronto con il tema dell’educazione nella
• società multiculturale nei paesi
-> Modello assimilazionista
PERCORSO DELLA PEDAGOGIA INTERCULTURALE IN ITALIA
L’ Italia ha conosciuto fenomeni di immigrazione consistente solo a partire dalla fine degli anni ’70. Ci si è
trovati ad affrontare la questione delle differenze culturali potendo contare sulle esperienze degli altri
paesi, introducendo direttamente il concetto di pedagogia interculturale. Il sistema scolastico ha avuto
negli anni recenti un carattere strutturalmente inclusivo (non solo nei confronti degli stranieri ma anche nei
confronti degli alunni con handicap).
LIMITI DELLA PEDAGOGIA INTERCULTURALE
Dopo la fase di nascita e di massimo sviluppo, recentemente il concetto di educazione interculturale è
sempre più oggetto di critiche e proposte di revisione. Nel tempo delle globalizzazioni ogni buona
pedagogia dovrebbe essere a carattere interculturale e riuscire ad accogliere ogni forma di similitudine e di
e culturale, limiti e talenti) di ciascun educando. Nonostante l’approccio interculturale abbia
diversità (fisica
generato molti vantaggi attualmente è contrastato da limiti come:
- Pratiche scolastiche neoconservative, che paventano un relativismo sul piano dei valori
- Sussulti universalistici, che temono rischi a causa delle differenziazioni e propongono uguali
diritti per tutti
Limite dell’approccio interculturale
• -> Focalizzazione solo sugli aspetti relativi alle differenze
culturali
RELAZIONE TRA COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
La comunicazione interpersonale verbale può essere intesa come un processo di trasmissione di complessi
concettuali di significato tra soggetti dialoganti, secondo un codice condiviso di linguaggi, la cui storia è
interconnessa con il complesso socioculturale relativo ai soggetti stessi. Nelle diverse culture i messaggi
verbali della comunicazione interpersonale faccia-a-faccia sono accompagnati da codici non verbali e
paraverbali che forniscono uno sfondo analogico per le parole. Il non verbale e il paraverbale (gestualità,
tono, volume e velocità della lingua) sono molto legati alle esperienze pregresse e alla cultura di
provenienza dei soggetti e possono prestarsi a interpretazioni errate. Anche l’aspetto esteriore è inteso
come una forma di comunicazione non verbale.
Elemento che fa riferimento alla comunicazione non verbale -> il tono di voce
CONCETTO DI COMPETENZA IN PEDAGOGIA E COME SI APPLICA AL CONTESTO INTERCULTURALE
Fantini considera tali competenze come ‘’un complesso di abilità atte a gestire, in maniere efficace ed
appropriata, l’interazione con persone culturalmente e linguisticamente diverse’’.
Egli individua tre aree o domini:
l’abilità di stabilire e di mantenere le relazioni
- l’abilità di comunicare con una perdita o una
- distorsione minime
- la capacità di collaborare al fine di realizzare obiettivi di interesse o di necessità comuni
Individua inoltre quattro dimensioni:
- conoscenze
- attitudini
- abilità
- consapevolezza
In pedagogia il concetto di competenza implica non solo singoli saperi e conoscenze, ma anche la capacità
delle loro applicazioni a fronte di nuove situazioni. Inoltre, esso non si riferisce a concetti astratti ma a
concrete (e mutevoli) situazioni di vita.
• Scala di misurazione delle competenze multiculturali -> Casual Processes
sono modelli che individuano l’esistenza di un rapporto lineare-causale
• I Causal Process tra i
diversi elementi costitutivi della competenza interculturale
• La competenza verbale fa riferimento al complesso degli elementi verbali, non verbali e
culturali necessario a comprendere quanto si dice
DIMENSIONE POSITIVA DEL CONFLITTO IN AMBITO INTERCULTURALE
Secondo alcuni autori la strategia migliore per gestire il conflitto è la negoziazione: le parti in conflitto sono
assertive delle proprie ragioni, ma cercano di essere anche collaborative, coniugando il proprio punto di
vista con quello dell’altro. La strategia per gestire il conflitto in modo produttivo prevede di:
individuare i fatti che suscitano il conflitto ed essere disponibili a discutere per superarlo;
identificare i propri bisogni e scopi e cosa si vuole dall’altro;
confrontarsi discutendo sul problema e non sulla persona;
comprendere le ragioni dell’altro;
ricercare soluzioni che diano vantaggi ad entrambe le parti;
inventare soluzioni creative;
trovare un accordo il più possibile soddisfacente per tutti.
Primo passo per la gestione del conflitto -> individuare i fatti che suscitano il conflitto
Passo finale per la gestione del conflitto -> trovare un accordo
RELAZIONE TRA COMUNICAZIONE E CULTURA
Come possiamo definire la relazione tra comunicazione e cultura
La comunicazione dà visibilità alla cultura e contribuisce a definirla, mantenerla e modificarla. La cultura
sopravvive se è comunicata, si trasmette mediante pratiche comunicative.
• Developmental Models -> Si tratta di un approccio che privilegia una visione evolutiva delle
competenze Tendono ad enfatizzare le componenti adattive e pongono l’accento sul
• Adaptational Models ->
rapporto di interdipendenza esistente tra i diversi elementi di gioco
• Compositional Models -> Modelli che hanno individuato un insieme di aspetti senza specificare
quale sia la relazione intercorrente tra gli stessi
• Linguaggio si basa su un insieme di segni convenzionale
Il
• Nello studio delle competenze interculturali, quando si fa riferimento alla relazione tra pensiero e
linguaggio si intende che il linguaggio influenza il modo di pensare
MEDIAZIONE CULTURALE NELLA DIDATTICA INTERCULTURALE
Il mediatore interculturale è un operatore sociale in grado di realizzare interventi di mediazione linguistico-
culturale, di interpretariato e traduzione non professionale e di mediazione sociale.
Il suo scopo è facilitare la relazione fra immigrato e società di accoglienza in situazioni sia di ordinarietà che
di emergenza, attraverso interventi di mediazione linguistico-culturale, e di mediazione sociale.
• Conflitto in ambito della mediazione culturale -> Occorre valorizzare gli aspetti positivi del conflitto
gestendolo ed evidenziandone l’aspetto dinamico
• La controversia si gestisce sviluppando tesi opposte su un argomento