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A TR
perché lì ci sono i vincoli e per la chiave perché lì è posizionata la sconnessione.
Appunti di Consolidamento delle Strutture 44
Esempio pratico: arco a 3 cerniere con carico distribuito:
Arco a 2 cerniere (1 volta iperstatico):
Appunti di Consolidamento delle Strutture 45
Arco a spinta eliminata (non è isostatico):
NOTA: La spinta orizzontale non viene trasmessa alla struttura verticale che sostiene l’arco perché è
assorbita interamente dalla catena.
Appunti di Consolidamento delle Strutture 46
Analisi dei dissesti
(Strutture di muratura) interni
Si distingue fra dissesti (indipendenti dai cedimenti del suolo/terreno/fondazione, derivano da
esterni
carenze del sistema murario) ed (dipendono dai cedimenti del suolo/terreno/fondazione).
Dissesti interni
Indipendenti dai cedimenti del suolo/terreno/fondazione, derivano da carenze del sistema murario.
1. Assestamento
2. Schiacciamento
3. Spinta
4. Pressoflessione
5. Depressione delle strutture orizzontali (solai)
Non sono necessariamente “nettamente” suddivisi (es. pressoflessione/schiacciamento) va
interpretato il quadro fessurativo per capire le cause dei dissesti e gli effetti sulla struttura muraria
interventi per la messa in sicurezza:
da qui la possibilità di predisporre i necessari
- provvisionali
Interventi (temporanei)
- di consolidamento
Interventi (permanenti)
Assestamento
Calo da avanzamento continuo
A. Durante la costruzione medesima del fabbricato, l’edificio
va incontro a fenomeni di assestamento intesi come
“traslazione” verticale, in cui ci sono:
- Componente relativa al calo della struttura muraria
(proprio per effetto per aumento del suo peso e quindi
della sua elevazione) i cui strati di malta progressivamente
si schiacciano. È una componente fisiologica e difficilmente evitabile, il cui calcolo è difficile.
- Componente assoluta legata all’assestamento del terreno (dissesto esterno).
Appunti di Consolidamento delle Strutture 47
Calo da avanzamento discontinuo
B. Legato ad interventi esterni che alterano l’originaria conformazione del manufatto (es. intervento di
sopraelevazione post costruzione originaria).
Calo dovuto ai carichi dei solai
C.
Schiacciamento
I tre stadi dello schiacciamento sono:
1. Superamento della resistenza alla coesione dei giunti orizzontali di malta se meno residenti dei
blocchi (lapidei/laterizio). Sotto carico si ha un accorciamento dello spessore dei giunti di malta (e
dell’intonaco).
2. Effetti delle dilatazioni trasversali dei materiali (blocchi). Deformazioni non lungo l’asse di
applicazione del carico.
3. Simile al 2° stadio ma aggravato.
Appunti di Consolidamento delle Strutture 48
Schiacciamento da peso proprio
L’azione del peso proprio della parete è trascurabile (incide molto poco) sul ciglio superiore, mentre è
sensibile in corrispondenza della base.
Sotto l’azione del peso proprio la deformazione “teorica” porterebbe la base da AB → A’B’ (il ciglio
superiore rimane pressoché inalterato CD C’D’).
≃
È poi presente l’attrito in corrispondenza della base che “limita” la deformazione, A → A , B → B ,
1 1
quindi la deformazione reale presenta un piano di massima deformazione in corrispondenza della
direzione GH. La deformata è all’incirca un iperboloide.
≃
‣ Sezioni non omogenee
(es. pareti rivestite, pareti multistrato, ecc)
Se la parete non è omogenea si avrà una diversa distribuzione dei carichi e
conseguentemente un diverso quadro fessurativo.
↓ (alla pagina successiva)
Appunti di Consolidamento delle Strutture 49
Appunti di Consolidamento delle Strutture 50
cause
Le possibili dello schiacciamento:
‣ Sezione delle travi insufficiente (a seguito dell’aumento dei carichi)
- Si traduce in poca resistenza a compressione della sezione, i possibili rimedi sono:
1. Cercare di limitare le dilatazioni nella direzione verticale ↓ (è complesso)
2. Limitare le deformazioni trasversali (è più semplice)
‣ Materiale scadente (scarsa resistenza)
‣ Sezioni con materiali diversi e quindi ridistribuzione non uniforme
- Se il nucleo ha materiale scadente si può pensare di consolidare prima il nucleo
‣ (Danno solo apparentemente schiacciamento i cedimenti fondali che in realtà derivano da
dissesti esterni)
Pressoflessione - carichi di punta
La pressoflessione è una sorta di instabilità (fenomeno che si verifica quando ad esempio un’asta ).
caricata di punta per valori di carico che sono minori di quelli di una crisi di resistenza). (dipende da
Appunti di Consolidamento delle Strutture 51
Nel caso del solido murario:
Crisi per carico assiale
A. (compressione)
Crisi per instabilità di punta)
B. (carico
La crisi dipenderà dal valore minimo tra il carico limite a compressione e quello per instabilità.
Nel caso in cui condizione A = condizione B:
E quindi:
Appunti di Consolidamento delle Strutture 52
Appunti di Consolidamento delle Strutture 53
Osservazioni:
1. Disomogeneità di materiale (che influisce sul calcolo del valore Pi ovvero il carico critico che dà
l’instabilità)
La curva dei baricentri “meccanici” dipende dalla disomogeneità dei materiali, c’è quindi una sorta
di eccentricità fra la curva dei baricentri “meccanici” e la curva dei baricentri geometrici. Più si
riesce ad “accostare” queste due curve, più si riduce l’eccentricità quindi ci si espone meno ai
fenomeni di pressoflessione.
Appunti di Consolidamento delle Strutture 54
2. Molteplicità dei paramenti murari
A. Paramento singolo
B. Due paramenti accostati (omogeneità di materiale fra i paramenti)
Appunti di Consolidamento delle Strutture 55
C. Tre paramenti accostati (omogeneità di materiale fra i paramenti)
* queste considerazioni non valgono se i paramenti (per quanto multipli) risultano essere
correttamente ammorsati, caso in cui si ritorna nella condizione di paramento unico
(l’ammorsamento si può ottenere attraverso ad es. diatoni, pietre passanti, ricorsi di mattoni
fra un paramento e l’altro, ecc.)
Tipologie qualitative di lesioni riscontrabili
Appunti di Consolidamento delle Strutture 56
Spinta
(dissesto interno, origine interna alla struttura muraria)
Cause:
1. Masse incoerenti (es. muri di sostegno controterra)
2. Strutture spingenti (es. archi, volte e coperture) componente
Per loro natura gli archi e le volte esercitano una spinta, quello che dà problema è la
orizzontale che viene proprio identificata come spinta
Casi di quadri fessurativi:
A. Parete libera in sommità sottoposta a spinta
Appunti di Consolidamento delle Strutture 57
C e C inizialmente rettilinei per effetto della spinta subiscono una deformazione “sinusoidale” che
1 2
porta ad un cedimento effettivo nella porzione AB e interessa complessivamente anche le zone
limitrofe (A’B’). Le due porzioni colorate di celeste in pianta consentono comunque in ritegno che
porta la deformata “sinusoidale”. Se il muro fosse isolato, sotto effetto della spinta, C e C si
1 2
manterrebbero rettilinei pur uscendo dalla sede originaria.
B. Parete trattenuta in sommità (es. vincolo efficace solaio) sottoposta a spinta
C. Muri perimetrali di fabbrica (pareti) sottoposti a spinta
1. Muro m isolato
La parete senza vincoli, sottoposta a spinta orizzontale s, subisce una rotazione in
corrispondenza della base CD la case da CD passa a C D , si ha quindi schiacciamento del
1 1
terreno va valutato se è compatibile con la ammissibile del terreno per capire se la
“nuova” configurazione è stabile.
Appunti di Consolidamento delle Strutture 58
2. Muro m non isolato ma trattenuto da pareti ortogonali
3. Caso delle pareti in edifici pluripiano
(Vincoli efficaci in corrispondenza degli orizzontamenti)
4. Caso in cui nelle parete ortogonali che che fanno da ritegno (trattengono) ci siano delle porta
(es. facciata di un edificio storico)
Appunti di Consolidamento delle Strutture 59
Spinte derivanti da archi e volte
La spinta dipende dalla geometria della volta, quanto più ribassata è la volta tanto maggiore sarà la
spinta. Considerazioni:
1. Il centro di spinta non coincide con il punto di massima deformazione (inflessione)
2. La deformazione è tanto maggiore quanto minore è il ritegno che viene offerto dalla parete
medesima e dagli orizzontamenti
Andamento qualitativo delle lesioni
nelle pareti su cui scaricano archi,
volte, coperture spingenti:
- In corrispondenza del punto A
la lesione è da flessione
semplice e giace nel piano
verticale (non c’è taglio)
- In corrispondenza dei punti B e
C ci sono lesioni inclinate (circa
45°) e divergenti (c’è taglio)
- Nel piano verticale l’inflessione
è minore per la presenza di
sforzo normale (per peso
proprio della parete)
Appunti di Consolidamento delle Strutture 60
Cedimenti di archi/volte e piedritti
Depressione delle strutture orizzontali
(orizzontamenti piani, volte, strutture di copertura)
Orizzontamenti piani:
1. Solai in legno
2. Solai in acciaio
3. Solai in laterocemento problema legato alla deformabilità
La depressione delle strutture orizzontali è un e quindi alla
freccia. La verifica in deformabilità non è obbligatoria per normativa (è obbligatoria quella a
resistenza).
Appunti di Consolidamento delle Strutture 61
Solai in legno
Cause possibili:
‣ Sezione trasversale non è sufficiente (no resistenza ma rigidezza)
‣ Degrado del materiale (che crea problemi di deformabilità)
‣ Eccessivo carico (può essere legato a cambi di destinazione d’uso, un’accumulo di carico rispetto
a quello che si doveva avere)
NOTE:
- Dovrebbero essere preliminarmente rilevate le differenze di sezione e livello di degrado lungo l’intera
trave
- Eventuale sostituzione è meno onerosa sugli elementi dell’orditura secondaria
Solai in acciaio
Cause possibili:
‣ Sezione insufficiente
‣ Carico eccessivo
Appunti di Consolidamento delle Strutture 62
Possibili soluzioni:
‣ Posizionamento di un rompitratta (cambio schema statico, svantaggio estetico)
‣ Rafforzamento estradossale (cambia la sezione, incide da un punto di vista estetico e deve quindi
essere concordato)
Solai in laterocemento
NOTA: Spesso sia per i solai in laterocemento, sia per quelli in lateri