Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Appunti di Colloquio di psicologia clinica Pag. 1 Appunti di Colloquio di psicologia clinica Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Colloquio di psicologia clinica Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti di Colloquio di psicologia clinica Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il counseling: un processo di interazione per il riequilibrio delle tensioni essenziali della personalità

Dobbiamo mostrare la nostra volontà attiva di mostrare attenzione alla persona. Il contesto della narrazione è fluida, fluidità narrativa nel porre le domande. Nel modello costruttivista quello che in mente deve essere integrato perfettamente in una fluidità. Il canale immaginativo per accedere a contenuti emotivi. Colludere faccio quello che il paziente ha bisogno, ma a volte non è terapeutico rispondere come vorrebbe il paziente che si rispondesse. Nel counseling spiego entrambe le soluzioni e talvolta è sufficiente al paziente. Definire cos'è il counseling: L'obiettivo è il riequilibrio delle tensioni essenziali della personalità perché possono coesistere in un armonia funzionale. Processo di interazione fra due persone, il counselor e il cliente, il cui scopo è quello di abilitare il cliente a prendere una decisione riguardo a scelte di carattere personale. Il counseling ha a che fare con...

l'area del conflitto, delle confusioni mentali in persone altrimenti ben integrate e adattate. Non è che quando vedo una persona dico è integrata e faccio counseling oppure c'è una psicopatologia e faccio terapia. Dipende su che cosa lavorare, e su quello che vuole il paziente dobbiamo lavorare es. paziente anoressica che vuole un consiglio per prendere delle decisioni. Ciò non vuol dire far finta di non vedere. Il counsellor può indicare le opzioni di cui il cliente dispone e aiutarlo a seguire quello che sceglierà. Il counselor può aiutare il cliente ad esaminare dettagliatamente le situazioni o i comportamenti che si sono rilevati problematici e trovare un punto piccolo ma cruciale da cui sia possibile originare qualche cambiamento. Qualunque approccio usi il counselor, lo scopo fondamentale è l'autonomia del cliente, ovvero che possa fare le sue scelte, prendere le sue decisioni e poter essere. Il counselingÈ un processo di relazione e di tipo professionale, l'intervento si fonda sul supporto e l'ascolto e su principi peculiari ed è caratterizzato dall'utilizzo da parte del counselor di qualità personali, di conoscenze specifiche e nonché di abilità e strategie comunicative e relazionali. Non sono situazioni difficili in generale ma per la persona. Differenza fra sostegno psicologico e counselling psicologico: il counselling presuppone un cambiamento seppur piccolo, il sostegno non presuppone cambiamento poi può emergere ma non è l'obiettivo che ho nella testa. Il sostegno si offre quando è presente un periodo di crisi e la persona ha bisogno di essere ascoltato, di sfogarsi, di essere accettato ma senza un obiettivo di farlo cambiare. Prima del colloquio: Contatti preliminari: è preferibile contatto telefonico, non per mail, voglio sentire la voce, ho cose da chiedere. Appuntamento telefonico: Informazioni sullinviante: è importante perché se il mandante è un familiare di uno paziente la cui terapia è finita non lo posso prendere, poiché di quella persona ho già una storia, non posso prendere in terapia familiari o conoscenti. Neppure amici fra di loro. Richiesta di appuntamenti da familiario Controindicazioni alla presa in carico - Presenza dei familiari in sala d'aspetto - Primo colloquio: si intende la prima parte dell'incontro delle persone in cui l'obiettivo è l'analisi della domanda, non si intende la prima volta. Il primo colloquio per la prof dura 1 massimo 2 appuntamenti. Importante tenere presente che: - La relazione si costruisce fin dal primo incontro - Per la costruzione della relazione hanno rilevanza prioritaria le reciproche comunicazioni paraverbali e non verbali. - La qualità dell'incontro interpersonale con il cliente è determinante per l'efficacia della riuscita. Quando la persona arriva le sue primeparole sono dei gesti e il primo linguaggio utilizzato è quello del proprio corpo. Preliminari e apertura: Osservazione del non verbale:
  • Stringersi la mano
  • Postura corporea
  • Posizionamento della sedia rispetto alla scrivania
  • Atteggiamento corporeo
  • Sguardo, tono della voce
  • Abbigliamento, trucco, tipo di cura della persona
Utilizzazione del tu e del lei Modalità di apertura della seduta: soprattutto nella fase iniziale di un colloquio, concentrarsi sull'ascolto prima di iniziare con le domande. Adeguarsi ai tempi, al ritmo e allo stile della persona (nel modello costruttivista si utilizzano le esatte parole della persona). La domanda di avvio di un colloquio dovrebbe essere aperta per incoraggiare la persona a parlare liberamente. Processo di analisi della domanda:
  • Nel momento in cui la persona arriva fino a quando non finisce il primo colloquio, facciamo una prima domanda di incoraggiamento e cercate di farla esprimere, da quel momento è capire di
che cosa ha bisogno quella persona e che cosa mi sta chiedendo non sempre è esplicito alla persona, cioè ne è consapevole, ed è compito del professionista e del paziente costruire questa domanda, l'obiettivo è quello di decidere col paziente l'intervento e il percorso che abbiamo davanti. Lo psicologo non risponde alla domanda, la costruisco insieme al paziente. Mettere in rapporto due dimensioni: la narrazione e le relazione con lo psicologo. Quando una persona mi parla mi dice come si relaziona con gli altri. È difficile lavorare quando le persone hanno un locus esterno, quando attribuiscono le sue cose a eventi esterni poiché la persona si sente in balia degli eventi esterni, io terapeuta posso cercare a spostare da fuori a dentro. Aree da indagare in un primo colloquio: (non è una scaletta da depennare area dopo area) si ricorda che il colloquio deve essere fluido e congruo. Come la persona pensa che io professionista

Posso aiutarla? Come vive questo invio?

Motivazioni e fantasie che portano alla consulenza.

Perché sta ponendo questa domanda proprio adesso?

Cosa ci chiede di fare per aiutarla?

Quali aspettative ha sul percorso e su di noi?

Qual è la strategia relazionale prevalente nei nostri confronti?

Cosa la fa stare male?

Lei perché pensa di stare male (spiegazione del suo malessere)?

I suoi sintomi hanno natura psicologica o no?

Il colloquio: comprendere la persona e il problema che ci rivolge.

Permettere al paziente di presentare il problema, limitando al massimo i propri interventi.

Portare sotto controllo la narrazione quando l'elaborazione spontanea si esaurisce o si fa ripetitiva; se il paziente non l'ha già fatto spontaneamente, farsi descrivere:

La storia del problema e la sua evoluzione nel tempo.

La storia di eventuali precedenti interventi psicologici/medici.

Che eventi sono successi positivi o negativi, che momento è della sua vita?

Gli effetti di questi interventi sul piano concreto e sulle aspettative di cambiamento.

La prima parte del colloquio è entrare nel vissuto dell'altro, comprendere, alla fine del primo colloquio c'è una parte esplicativa, devo costruire un'ipotesi professionale, devo tirare le fila. Costruire ipotesi professionali su:

  • Caratteristiche del problema e la sua genesi
  • La funzionalità dei sintomi ai fini del mantenimento dell'equilibrio sistemico
  • Le modalità prevalenti di conoscenza utilizzate dal paziente: schemi prevalenti e domini di conoscenza più frequentemente attivati

Le potenzialità di cambiamento del sistema

Per decidere il tipo di intervento e l'approccio più adatto.

Risate: Disarmanti

Distanziati: mi danno l'idea di quando quella emozione venga allontanata da sé, es. le persone quando sono arrabbiate che ridono

Riassumendo: obiettivi del primo colloquio:

  • Comprendere: il paziente e la domanda che ci viene rivolta
Spiegare: costruire una prima ipotesi esplicativa del problema presentato Valutare: la presenza di indicazioni per un intervento di counseling, psicoterapia o altro Definire: il contratto di intervento Proporsi: nella relazione in modo che il paziente possa costruirci nei termini di persona "competente e affidabile in grado di accoglierlo, comprenderlo, aiutarlo" Il contratto nel counseling: - Costruire e concordare l'obiettivo dell'intervento - Specificare con chiarezza l'approccio del nostro intervento di counseling con tutte le specifiche - Stabilire la durata della seduta, frequenza delle sedute, luogo e durata totale dell'intervento - Tariffa e modalità di pagamento - Privacy e rispetto delle regole legali e deontologiche - Esplicitare che è possibile, alla fine degli incontri previsti, se i risultati non sono soddisfacenti, programmare un altro tot di incontri per perseguire l'obiettivo o concordare per un percorso diverso. Criteri digestione per le sedute mancate Interferenze di altre persone e contatti extra setting (telefonici) Differenze fra counseling e psicoterapia Counselling: nodo da sciogliere, descritto come circoscritto e ben definibile, solitamente un problema da risolvere o una decisione da prendere. Finalità: condurre il cliente a identificare il focus del problema e gli elementi che lo costituiscono, facilitare il processo di scelta rispetto al problema, è ricondotta sempre al qui e ora, alla difficoltà attuale. Il ruolo del professionista: guida attivamente mantenendo il focus sul problema, stimola nell'altro l'esplorazione di tutte le possibili alternative al problema, valida gli aspetti di funzionalità. Setting: viso a viso, regolato da un contratto. Alleanza di lavoro relazione centrata sul raggiungimento dell'obiettivo. Insieme verso l'obiettivo, una guida attiva. Lavoro centrati su come la persona si rapporta al problema, frequenza settimanale o bisettimanale.

Definizione degli obiettivi, durata limitata nel tempo (12 incontri)

Psicoterapia: presentato come scompenso o blocco evolutivo, una matassa da dipanare in cui ciascun nodo è collegato all'altro. La finalità: conoscenza di sé e i meccanismi di costruzione della realtà, indurre la ripresa del movimento per far riprendere la crescita della persona, può spaziare fra il presente e il passato. Ruolo del professionista: accompagna la persona nel percorso di conoscenza di sé, facilita l'esplorazione della persona sui propri contenuti, perturba in maniera strategicamente orientata, relazione intersoggettiva fra paziente e psicoterapeuta. Guida per mano il paziente, rimanendo un passo indietro. Lavoro centrato sulla conoscenza del sé e su come la persona si rapporta alla vita, frequenza settimanale. Definizione metà iniziale e obiettivi. Durata prolungata nel tempo non definibili.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cici89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Colloquio di psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Giangrasso Barbara.