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CLASSIFICAZIONE - Ci sono due classi di carboidrati : carboidrati
semplici e i carboidrati complessi. I carboidrati semplici sono
monosaccaridi, costituiti da unità singole, mentre i carboidrati
complessi contengono due o più unità saccaridiche unite insieme.
I disaccaridi hanno due unità saccaridiche legate insieme, gli
oligosaccaridi hanno tre unità legate insieme. Disaccaridi,
oligosaccardi e polisaccaridi possono essere scissi in unità
monosaccaridiche mediante idrolisi.
I carboidrati vengono classificati in aldosi se presentano il gruppo
aldeidico e chetosi se presentano il gruppo chetonico.
La gliceraldeide può essere considerata come il capostipite della
famiglia degli aldosi; contiene uno stereocentro ed è pertanto
chirale. Il diidrossiacetone è il capostipite della famiglia dei chetosi.
Un composto per essere definito come zucchero deve presentare
almeno 4 atomi di carbonio, poiché se n= 2 abbiamo
idrossiacetaldeide non è un saccaride. Se n=3 abbiamo la
gliceraldeide. Quindi un composto per essere definito carboidrato
deve avere almeno 4 atomi di carbonio.
I monosaccaridi sono i monomeri con cui sono costruito i carboidrati
più complessi. Il suffisso –oso indica che la molecola è un
carboidrato ed i prefissi tri-, tetra-, penta- eccetera indicano di
quanti atomi di carbonio è costituita la catena. Monosaccaridi
contenenti il gruppo aldeidico sono aldosi mentre quelli con il
gruppo chetonico sono chetosi.
I monosaccaridi vengono classificati anche in base al numero di
atomi di carbonio che contengono: monosaccaridi con tre atomi di
di C sono chiamati trioso, quelli con 4 atomi di C sono i tetrosi,
quelli con 5 atomi di C i pentosi e quelli con sei atomi di c esosi,
quelli con sette atomi di C eptosi.
Un poliidrossialdeide a sei atomi di C, come D-glucosio, è quindi un
aldoesoso, mentre un poliidrossichetone a sei atomi di C, come il D-
fruttosio, è un chetoesoso.
MONOSACCARIDI TRIOSI: Esistono due triosi: la gliceraldeide (2,3-
diidrossipropanale) ed il diidrossiacetone (1,3-diidrossiacetone).
Stereoisomeria: la gliceraldeide contiene uno stereocentro e perciò
esiste come coppia di enantiomeri:
Uso delle proiezioni di Fisher per la rappresentazione dei
monosaccaridi: la catena di atomi di carbonio viene scritta
verticalmente, la funzione aldeidica (chetonica) in alto; le linee
orizzontali rappresentano legami diretti fuori del piano (verso
l’osservatore), le linee verticali sono dirette sotto il piano (lontano
dall’osservatore).
NB: gli zuccheri si sciolgono in acqua, quindi per lavorare con essi
serve un solvente apolare.
CONVERSIONE D e L Ai tempi di Fisher non si era in grado di
stabilire la configurazione assoluta della molecole: perciò venne
attribuita arbitrariamente la configurazione D (R) alla gliceraldeide
destrogira e la configurazione L (S) alla gliceraldeide levogira.
Poiché era chimicamente impossibile correlare le strutture degli altri
carboidrati, tutte le strutture di questi ultimi erano collegate
all’arbitraria assunzione di attribuire la configurazione D alla
gliceraldeide destrogira. Solamente nel 1952, la cristollagrafia a
raggi X confermò che l’assunzione di Fisher era esatta: con ciò tutte
le strutture dei carboidrati derivate dalla gliceraldeide si
dimostrarono esatte.
NB: Abbiamo definito configurazione assoluta la particolare
disposizione spaziale assunta da gruppi sostituenti legati a un
centro chirale. Per caratterizzare la configurazione assoluta, la
IUPAC utilizza la notazione R / S.
Abbiamo definito il termine di configurazione relativa intendendo
per relativa una configurazione che si ricava per confronto con
strutture affini usate come riferimento. Per caratterizzare la
configurazione relativa si utilizza la notazione D/L, che non è IUPAC
Nella proiezione di Fisher dei monosaccaridi, il gruppo carbonile
viene posizionato in alto, nel caso degli aldosi, o più in alto possibile
in caso dei chetosi.
Prendiamo in considerazione la molecola di galattosio: notiamo che
sono presenti quattro centri chirali a livello di C2, C3, C4 e C5.
Se l’ ossidrile –OH legato al carbonio asimmetrico più in basso è
sulla destra allora lo zuchhero appartiene alla serie D, mentre se il
gruppo –OH è sulla sinistra allora lo zucchero appartiene alla serie
D.
ATTENZIONE: come nel caso della notazione R e S, la notazione D e
L indica la configurazione di un carbonio asimmetrico, ma non
indica se il composto sia in grado di ruotare la luce polarizzata
verso destra (+) oppure verso sinistra (-). Ad esempio:
la D-gliceraldeide è destrogira mentre l’acido lattico della serie D è
levogiro. Quindi, la rotazione ottica come il punto di
fusione/ebollizione è una proprietà fisica di un composto; invece, R
e S, D e L sono convenzioni usate per indicare la configurazione di
una molecola.
*La gliceraldeide contiene un solo stereocentro ed esiste, pertanto,
sotto forma di due enantiomeri. Si definisce D-gliceraldeide
l’enantiomero con l’ossidrile legato allo stereocentro a destra nella
proiezione di Fischer, e L-gliceraldeide quello in cui l’ossidrile sta a
sinistra.
*Si definiscono zuccheri della serie sterica D tutti quelli che hanno
la stessa configurazione della D-gliceraldeide nel carbonio chirale a
numerazione più alta, cioè in quello più lontano dal gruppo
carbonilico. Tutti i monosaccaridi di origine naturale sono della serie
sterica D.
In natura non esistono zuccheri della serie L. Tuttavia, se volessimo
scrivere uno zucchero della serie L, dovremmo invertire la
configurazione di tutti gli atomi di carbonio chirali, non solo di
quello a numerazione più alta
.
La D-gliceraldeide è il precursore degli aldosi, per avere il vero
zucchero si deve aggiungere un altro atomo di carbonio. L’aggiunta
del nuovo atomo di carbonio avviene tra il gruppo
carbonilico/aldeidico e il centro che sta sotto. Il gruppo ossidrilico
può essere sia a destra che a sinistra quindi si avrà D-eritrosio
oppure D-treosio.
Attenzione: Al centro chirale che si aveva in precedenza nella
molecola della gliceraldeide non subisce nessuna variazione,
rimane identico e non cambia. Il carbonio chirale più distante dal
gruppo carbonilico rimane con OH a destra, non varia, e ha sempre
la medesima configurazione relativa secondo Fisher.
Inizialmente nella gliceraldeide si aveva un solo centro
stereogenico, aggiungendo un altro carbonio ottengo due centri
stereogenici per cui posso ottenere 4 stereoisomeri ( due della serie
D e due della serie L ). I due componenti della serie D sono
diasteroisomeri tra loro per cui li chiamo eritrosio e treosio.
ATTENZIONE: Non si usa più la nomenclatura eritro e treo ma R e S
Con la proiezione di Fisher possiamo vedere se il composto è
simmetrico oppure no.
Ora a partire dal composto D- eritrosio aggiungiamo un altro atomo
di Carbonio sotto il gruppo HC=O e ottengo uno zucchero
aldopentoso D-ribosio e D-arabinosio ( tra loro sono stereoisomeri)
A partire dal composto D-treosio aggiungiamo un altro atomo di
carbonio sotto il gruppo aldeidico e ottengo D-xilosio e D-lixosio( tra
loro sono stereoisomeri).Quindi ho la serie dei D-pentosi
Siccome il carbonio stereogenico più lontano dal gruppo aldeidico
NON ha subito variazione, ottengo sempre la forma D del composto.
Con un aldopentoso avente 3 centri stereogenici prevedo 8 zuccheri
( 4 della serie D e 4 della serie L )
A partire dal D- ribosio aggiungo un atomo di carbonio sotto il
gruppo aldeidico e ottengo D- allosio e D altrosio. Stessa cosa faccio
anche per D- arabinosio e ottengo : D- glucosio e D- mannosio.
I più comuni sono aldoesosi presenti nei sistemi biologici sono D-
glucosio, D-mannosio e D-galattosio. Un metodo facile per studiare
le strutture di questi monosaccaridi è quello di memorizzare la
struttura del D-glucosio e poi ricordare che il D-mannosio è
l’epimero al C2 del D-glucosio e il D-galattosioè l’epimero al C4 del
D-glucosio. Zuccheri come il D-glucosio e il D- galattosio sono anche
diasteroisomeri in quanto essi sono stereoisomeri ma non
enantiomeri.
CONFIGURAZIONE DEI D-CHETOSI
I chetosi presenti in natura hanno il gruppo chetonico in posizione 2
A partire dal D-idrossiacetone aggiungo un atomo di carbonio sotto
al gruppo chetonico e ottengo D-eritrulosio avente un centro
stereogenico. Ora aggiungo un altro atomo di carbonio sotto il
gruppo chetonico e se il gruppo -OH è a destra ottengo D-psicosio
mentre se il gruppo ossidrile è a sinistra ottengo D-fruttosio. Il
gruppo stereogenico più lontano dal gruppo chetonico NON subisce
nessuna trasformazione, rimane invariato.
A partire dal D-xilusosio aggiungo un atomo di carbonio sotto il
gruppo chetonico e ottengo D-sorbosio e D-tagatosio. Siccome sono
presenti 3 atomi chirali allora avrò 8 stereoisomeri.
Reazioni chimiche: le reazioni sono chemoselettive, quindi o sul
gruppo aldeidico o sul gruppo alcolico - ossidazione oppure
riduzione.
Il gruppo carbonilico può essere ridotto con NaBH4 oppure H2 e
catalizzatore, siccome avviene una riduzione non avrò più il gruppo
carbonilico e non posso parlare di zucchero ma di polialcol ( polioli).
I polioli non vengono sintetizzati nel nostro organismo per tanto
vengono usati come prodotti dietetici( curiosità : i polioli vengono
utilizzati per fare la focaccia morbida al posto del burro, vengono
usati per fare lo sciroppo).
Prendiamo il mannosio e lo riduco a mannitolo. Prendendo il
fruttosio( è un chetoesoso) e riducendolo posso ottenere sia il
mannitolo o il glucitolo. Il carbonio carbonilico del chetone è un
centro prostereogenico perché quando subisce una riduzione ad
alcol, il gruppo ossidrile può stare a destra o sinistra per ciò mi
darà due stereoisomeri differenti.
Riducendo il fruttosio ottengo mannitolo e glucitolo ma in quantità
diverse, il rapporto non è 1:1 poiché se l attacco avviene da sotto o
da sopra si avrà una quantità diversa di mannitolo e di glucitolo
( sono due stereoisometri tra loro che si differenziano per la
configurazione di un centro stereogenico e si chiamano epimeri.).
Quindi, se sono composti diversi lo stato di transizione ha energia
di attivazione diversa per cui una reazione è più veloce dell’ altra,
ecco il motivo per cui il rapporto non è 1:1
NB: epimer
i due diasteroisomeri che si differenziano per la
configurazione di un centro stereogenico
REAZIONE DI OSSIDAZIONE aldosi o chetosi sono ossidati ad acidi
aldonici dal reattivo di Tollens, aldeide si ossida ad acido
carbossili