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NON
EQUAZIONI
Metodi per calcolo degli zeri di una funzione soluzioni
-2
f(x) Xxe[a b] soluzioni
Do
es
0
ovvero = -
↑ p
· i
, . soluzione
b
a a
a -
Teorema degli zeri 7 x c(a
f(x) (f(a) b))f(x4)
f(b)
continua > 0
<0 =
=
se · ,
di
dimostrazione elementare
riduzione
metodo
il (0 di binezional
can b
bi
chiamiano an a
= =
,
f)
ab
c = (Tob] se f(a) fac e
.
= Tan an] se f(ar) f(x) so
, .
a b x
c [b] refa) fano
= ·
- [a2 22] f(az) f(x) <0
x
, ·
: f(cr) *
xx
0 ck
=
= =
=
[anibr] [Cbr) se f(a) f(c)0
f)
-scr = + ·
Tar r] ref(a) f(x) so
·
M
N be
C
C2
j ·
I A
Ce
as P -
bz
ac A A
b3
a3 i
tolleranza *
tex-x
finché I
importe
si si eseguono k passeggi
& e
una br-ax [ (br ax-1)
fare In(b
(buz
perché a)
-an)
si pro =
=
= =
- -
... ,
1
- e a
fare
=an+ ban
ban e stabile miglice -
Cr nas e
= ,
I
può produrre un punto di
mezzo esterno all'intervallo Se
e
* cr+b)
br] -St(br-
cretan (Cr-S
étale che an
x I
: *
p
,
. Cx =
allora, fissata una tolleranza τ, il numero di passi necessari per ottenere un'approssimazione
c della soluzione x* con precisione τ è dato da:
k
10k *-8((bx I
((b
In a)
(b
ar) a)
x = =
- - -
- =
, simbolo: più piccolo intero superiore
-
· Flag
(c + (
a) t
(b k
x +
- -
- ,
= così so a priori quanti
approssimazione di x* passi devo fare
a meno di τ
If(c)l I
= di
dimostrazione il metodo Newton taugentil
delle
(o
can
f(x) b)
[a
=
x
0
= , Xr-
dato di Newton
metodo
12
0
xo Xnxi perk =
= , ...
,
#
la forwula
ricavare
x ing tangente
Mette
.
x2)
f(xk)(x
)
f(
ex
y =
- - f(x)
f(xx)(x
(3 f(x) xx)
=
- - f(xx)(x xx)
f(x)
=o xx
x
- =
=
- -
- f(xx)
0
y Il
= *
W
Xk 1
+ perché x è il punto
di intersezione
es :
t
(1 f(xx))
, funziona
qua
- vol
qua
-
N converge
-
f(x Frg(x) Xf(YT ocldx
* #
* *
g(=
0 x can
con
= - 1
/
problema del
punto fisso *,
*
g(x) *
fx4=
izero dif * *
* ) auto fine
d(x g(x dig
x x
sex x =
= = - Il
-
f(x)
* fissodig )f(x4)
* dif
quato =*d(x zere
e x
0
x 0 =
= = -
*
/ Xx-0(Xf(x)
P(x) convergente
g(x)
Xkte sia
cioe
cerco xx
= =
metade Nauton
di
del Ap
localet I
* derivabile
continua
= g(x)
g(x)
convergenza xx x
se
: +=
· ,
de angI )
xe(x *
* -y x
,
! 7y0((g(x))
) Xxe[x y]
* *
g(x *
0 1 +
x
= y
= ,
d(x)f(x) b(x)f(x)
↳ b(x)f(x)g(x)
g(x) 1
la funzione che soddisfa x =
= - -
- verificata
il teorema della è
- se
-
*
) )f(x)-
** #El
x P
g( )
*
convergenza locale è: 1- 4(x)=
Nendo
= e
)
*
(
I " ì-
xx-
X -
g(x)
Xen = f(x)f()
f(x)
f()g(x)
g(x) x =
= - -
f(x)2
e dunque, le ipotesi del teorema di convergenza locale del metodo delle
approssimazioni successive sono soddisfatte se: generati dal
iterati xx Neutou
metada di
Jycol Xxo[x
Ix ]
*
f(x) 3
di *
* soluzione 0 x
-f
↓ = ,
2"([x 9])
fe *
Hr *
2) x
-g **
(
+ x] x
,
. xx
x 9 -
=> - ,
Xxe[x ,
]
f(x)=0 * *
3) x +
-g , {xx} *
g(x) 0 e x
- con
converge
= a
velocità di convergenza
quadzatica
f"(x)
C
col Ix
= -
*
di
ordine convergenza
· {X ] ha
convergente ordine
*,
successione di Pre
convergente
x
a
*
IXk+ P
lim 0 < 1
x =
per
- C
-
x*Po >1
-01xx
k per
- basintotica
detta dell'errore
é a
a {xr] velocità di fineare
P ha
dice che
1 convergenza
= (Pradati
e
di
velocità
{x2}
che lineare
P dice ha convergenza
1 nupen 1
(
{En}, re {*3 *
*
10 x
2
P 0
C S 1
es 0 x =
=
= = =
-
-
= o -
. .
.
quadratica
lin e e i
ent e
c
= 1)
2 103
(0
102
en S S 0
0
S =
S
0 1 0
0 .
= .
= . .
= .
. .
.
. . 10-3= 18-3
Ec
lo
102) (S
(S
E 1 25
0 S
S
2 0
S
0 0 = .
. .
= = -
-
. . .
z . .
. . 10-
12 s lo-"
103) (1
(2 7
1 S 8
0 25
25
= 0 S S .
= =
= .
-
. .
- .
. . .
.
. 20
ên
10-3 -
0 10
3
en 6 25
= = .
: .
. 4, h2
10-3 10-
es 6
=
125 4
3
= e -
- .
.
I I
l'errore riduce la
velocemente quadratica
si più couvergenza
per
- ex ·
Li (del Neutou)
globale metodo di
convergenza
· intangenti
["([a
H siafe b) a
, ~ f(b))
(b
f(a)c0f(b)>
1) .
0
f(x)+0 b] P
xc[a
2) 8
, b
fatt int
concava No {xr3
Ux Nel
[a b]
. . ,
["([a
Ho siafe b)
,
f(a)c0f(b)>
1) 0
f(x)+0 b]
xc[a
2) ,
fatto int
convesse
wo
esempio un'applicazione del risultato di convergenza globale del metodo di Newton
è il calcolo di una radice quadrata di un numero.
Sia r tale numero, dobbiamo calcolare x*=√r. Avremo allora che x* è la
soluzione dell'equazione non lineare
~ il grafico di ƒ(x) è
Frc0x ⑲ l'arco di parabola
0
x = r =
- i (si conisdera solo
x>0) e a positivo,
f(x) molto vicino a 0
x r
= - f(al <0
f(b) 0
b >
allf(a))
If(a))- (b a
+
=
- I f(all
- +
x
Xkt x
Ea(ran-micara il diventa
rettangdo quadrato
più
· sempre con
un
tenderanno ad
ilati lunghezza
stessa
la di
avere K-b
r per co
* 1
k +
Metodo di Newton per il calcolo degli estremi liberi di una funzione
il metodo di Newton si può usare anche per minimi e massimi
.....
↳
⑧ e
E
⑧
CN ordine
privo
feC
sia f(x
* )
*
mim
x 0
se =
=
CN ordine
secondo
fe
sia f(x
f(x ) * )=0
* *
min D 0
x
se =
= ,
ordine
econdo
CS e
feC
sia fix f"(x
/ >0
*
)
* * minimo
x
cia x
0
x =
= ,
f(x) min(-f(x))
max =
f(x) mex( f(x)
min = - 3
2 - la del
Soddisfa
x CN
x 1° 20
↳ · e
la del
CS 20
· W and non
⑧
f 3x2 x3
2x 4
f 1272
6X
2 -f(x) 0
=
-
l'equazione del metodo di Newton per il calcolo di un punto di stazionarietà di ƒ è allora:
f(x)
Xx
Xx+ = - "(xx)
f CAPITOLO 6
MATRICI
Matrici, vettori e array: definizioni
matrice A di m righe e n colonne
X mxm
A ,
.
se m = n, si dice che la matrice è rettangolare
⑧ se m = n, si che la matrice è quadrata e di ordine n
⑳ i
[ais]
A l
= M
....,
per
=
· , =e
= m
....
A
I
elemento della A
matzica
3)
(i .
se tutti gli elementi sono nulli allora la matrice si dice nulla,
⑧ altrimenti si indica A 0
=
positiva se tutti gli elementi sono positivi ALO
dis>0 -
non negativa se tutti gli elementi sono positivi o nulli Al
ais ! 0 O
-
negativa se A co
dij0 -
non positiva se A
ais 0 0
b
-
se n = 1 si che che A è un vettore colonna a m componenti
X -
in generale, si chiama un vettore di n componenti, una n-pla
ordinata di numeri disposti su una colonna
X si chiama matrice trasposta di una matrice A (m x n) la matrice rettangolare n x m ottenuta
da A scambiando le righe con le colonne. AT- i
as S
per 1 1
=
: = m
m
..., ...,
In particolare, il vettore trasposto di un vettore colonna
è un vettore riga, che si indica con x T
- *
sia A una matrice m x n e sia k il più piccolo dei numeri m e n; k = min{m,n}. Gli elementi con
X indici uguali a , a , …, a formano la diagonale di A e si chiamano elementi diagonali di A. Se
11 22 kk
A è una matrice quadrata di ordine n, gli elementi diagonali a11, a22, …, a costituiscono la
nn
diagonale principale
assegnata una matrice A, m x n, si richiede di evidenziare alcune sue righe e colonne.
X La tabella costruita con gli elementi di A che giacciono sull'intersezione di queste righe e colonne è
ancora una matrice; tale matrice si chiama sottomatrice di A.
n e è una sottomatrice
ottenuta da A
-
-
sia considerando le
esempio -
- rige 2 e 4 e le
colonne 2, 3 e 5
-
L
data una matrice A, m x n, una sottomatrice composta dalle prime r righe e r colonne di A
⑳ con r ≤ min{m,n} si dice sottomatrice principale di A
una matrice A di dimensione m e n può essere scritta
X nella forma partizionata per colonne
oppure nella forma partizionata per righe
dove con a si è indicata la colonna di indice j di A
j
T
i
e con (a ) si è indicata la riga di indice i di A
X I
una matrice diagonale D di ordine n è una matrice i cui elementi d con i=j sono uguali a
ij
zero.
Gli elementi diagonali d si possono definire mediante un solo indice come d , per i=1, …, n,
ii i
dunque, una matrice diagonale D si può scrivere D=diag{d , d , …, d }
1 2 n
una particolare matri